Il progresso è una delle leggi della natura: tutti gli
esseri della creazione, animati e inanimati, sono sottoposti ad essa dalla
bontà di Dio che vuole che tutto cresca e prosperi. La stessa distruzione, che
agli uomini sembra essere la fine di tutto, non è che un modo per arrivare, a
mezzo della trasformazione, ad uno stato più perfetto. Perché tutto muore per
rinascere e niente rientra nel nulla. Nello stesso tempo in cui gli esseri
viventi progrediscono moralmente, i mondi che essi abitano progrediscono
materialmente. Chi potesse seguire un mondo nelle sue diverse fasi, dal momento
in cui i primi atomi che hanno servito a costituirlo si sono agglomerati, lo
vedrebbe percorrere una scala continuamente ascendente, seppure a gradi
insensibili ad ogni generazione, ed offrire ai suoi abitanti un soggiorno sempre
più gradevole, man mano che essi stessi si avanzano sulla via del progresso,
Così camminano parallelamente il progresso dell’uomo, quello degli animali che
gli sono d’ausilio, dei vegetali e delle abitazioni, perché in natura nulla è
immobile. Quanto è grande e degna della maestà del Creatore, questa idea! E, al
contrario, quanto è piccola e indegna della sua potenza quella che concentra la
sua sollecitudine e la sua provvidenza sull’impercettibile grano di sabbia che
è la terra, e riduce l’umanità ai pochi uomini che l’abitano! La terra, per
questa legge, è stata materialmente e moralmente in una condizione inferiore a
quella d’oggi e, sotto questo duplice aspetto, raggiungerà un grado più
avanzato. E’ arrivata a uno dei suoi periodi di trasformazione, e sta mutandosi
da un mondo di espiazione a un mondo di rigenerazione. Allora gli uomini che
l’abitano saranno felici perché sarà la legge di Dio a regnarvi.
(SANT’AGOSTINO, Parigi, 1862).
IL VANGELO SECONDO GLI SPIRITI di Allan Kardec
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