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venerdì 4 febbraio 2011

Libero Arbitrio:


(DOMANDE E RISPOSTE )

843 - Ha l’uomo il libero arbitrio dei suoi atti?
«Poiché ha quello di pensare, ha anche quello di agire. Senza libero arbitrio, l’uomo sarebbe una macchina».
844 - L’uomo fruisce del libero arbitrio fin dalla nascita?
«Non può avere libertà d’agire prima che abbia volontà di fare. Nel primo periodo della vita, la libertà è quasi nulla; poi si svolge, e cambia di oggetto con le facoltà. Siccome il fanciullo concepisce i pensieri in rapporto ai bisogni della sua età, egli applica il libero arbitrio alle cose che gli sono necessarie».
845 - Le predisposizioni istintive, che l’uomo porta con sé nascendo, non sono di ostacolo all’esercizio del libero arbitrio?
«Le predisposizioni istintive sono quelle dello Spirito prima della sua incarnazione. Qualora egli sia poco progredito, possono incitarlo ad atti riprovevoli, assecondate in questo anche da Spiriti ai quali quelle predisposizioni riescono simpatiche; ma per chi vuole combatterle, non c’è attrattiva irresistibile. Ricordatevi che volere è potere».
846 - La costituzione fisica non ha peso sugli atti della vita?
E, se sì, non è a discapito del libero arbitrio?
«Lo Spirito, certamente, sente qualche effetto della materia, che ne può rendere difficile le manifestazioni, per la qual cosa nei mondi, ove i corpi sono meno materiali che sulla terra, le facoltà si svolgono più liberamente; ma ben sapete che queste non sono date dal corpo. Del resto, qui bisogna distinguere le facoltà morali dalle intellettive: se un uomo ha l’istinto dell’omicidio, esso gli viene per certo dallo Spirito, non dagli organi. Chi annienta il suo pensiero, per lasciarsi andare nei viluppi della materia, si fa, di sua
volontà, simile al bruto, ed anche peggio, e, non pensando più a prevenire il male, cade in fallo per propria volontà».
847 - Le alterazioni delle facoltà tolgono all’uomo il libero arbitrio?
«Sì, perché lo privano della padronanza e della libertà di pensiero. Esse, non di rado, sono una punizione per lo Spirito, il quale, in altra esistenza, può essere stato vano ed orgoglioso od aver abusato delle sue facoltà, e quindi rinascere nel corpo di un maniaco o di un idiota, come il despota in quello di uno schiavo, e il ricco egoista in quello di un mendicante. Ma lo Spirito soffre per queste alterazioni, di cui ha coscienza: ed in ciò consiste l’azione della
materia >>
848 - L’aberrazione delle facoltà intellettuali per ubriachezza scusa gli atti riprovevoli?
«No, perché il beone se ne priva volontariamente per soddisfare la sua passione brutale: invece di una colpa sola, egli ne commette due».
849 - Nell’uomo allo stato selvaggio quale delle due facoltà prevale: l’istinto, o il libero arbitrio?
«L’istinto, il che non g l'impedisce di agire in certe cose con piena libertà: ma, come il fanciullo, egli applica questa libertà ai suoi bisogni, ed essa si svolge insieme con l’intelligenza. Quindi voi, che siete più illuminati dei selvaggi, siete anche più responsabili di loro in quello che fate».
850 - La condizione sociale non è talvolta di ostacolo alla intera libertà degli atti?
«Se il mondo ha le sue esigenze, Id dio, che è giusto, tiene conto di tutto, ma terrà conto dei vostri sforzi per superare gli ostacoli».

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