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venerdì 18 marzo 2011

ERA DEL DILUVIO



42 - Questo periodo è contraddistinto da uno dei più grandi cataclismi che
abbiano mai sconvolto il globo terrestre, cambiando ancora una volta l’aspetto
della sua superficie e distruggendo per sempre una quantità di specie viventi
di cui si ritrovano soltanto i resti. Dovunque ha lasciato tracce che attestano il
suo carattere generale. Le acque, scacciate violentemente dai loro letti, hanno
invaso i continenti, trascinando con sé terra e rocce, mettendo a nudo le
montagne, sradicando foreste secolari. I nuovi depositi che hanno formato
sono designati, in geologia, con il nome di terreni diluviali.
43 - Una delle tracce più evidenti e significative di questa grande catastrofe è
costituita dalle rocce che vengono chiamate massi erratici. Vengono
designati in questo modo grandi massi di granito che si trovano nelle pianure,
su terreni terziari e al centro di terreni diluviali, talvolta a parecchie centinaia
di leghe dalle montagne dalle quali sono stati strappati, è evidente che
soltanto la violenza delle correnti ha potuto trasportarli per distanze così enormi (8).
(8) E’ uno di tali blocchi, proveniente evidentemente, a giudicare dalla sua
composizione, dalle montagne della Norvegia, che serve da piedistallo alla
statua di Pietro il Grande a Pietroburgo.
44 - Un fatto non meno caratteristico, e di cui non è ancora stato possibile
spiegarci la causa, è che nei terreni diluviali si trovano i primi aeroliti; infatti
è soltanto in quell’epoca che hanno incominciato a cadere sulla terra: la causa,
quindi, in precedenza non esisteva.
45 - E’ sempre all’incirca in quest’epoca che i poli incominciano a ricoprirsi di
ghiacci e si formano i ghiacciai delle montagne, il che indica un notevole
cambiamento nella temperatura del globo terrestre. Questo cambiamento
dovette essere improvviso perché, se si fosse operato gradualmente, gli
animali come gli elefanti, che al giorno d’oggi vivono esclusivamente nei climi
caldi, e che si trovano allo stato fossile, in grandissimo numero, nelle terre
polari, avrebbero avuto il tempo di rifugiarsi poco per volta verso regioni più
temperate. Tutto prova, al contrario, che essi dovettero venire colpiti
bruscamente da un freddo fortissimo, e furono avviluppati dai ghiacci (9).
(9) Nel 1771 il naturalista russo Pallas ha trovato tra i ghiacci del Nord il
corpo intero di un mammuth, rivestito della pelle, che conservava ancora in
parte anche la carne. Nel 1799 ne fu scoperto un altro, pure racchiuso in un
enorme blocco di ghiaccio, alla foce del fiume Lena, in Siberia: è stato
descritto dal naturalista Adams. Gli Yakuti dei dintorni ne fecero a pezzi le
carni per nutrire i loro cani. La pelle era coperta da crini neri e il collo era
ornato da una spessa criniera. La testa, senza le zanne, che erano lunghe più
di tre metri, pesava più di 400 libbre. Il suo scheletro si trova ora al museo
di Pietroburgo. Sulle isole e sulle coste del mare glaciale si trova una grande
quantità di zanne, che costituiscono oggetto di un considerevole commercio,
sotto il nome di avorio fossile o della Siberia.
46 - Fu quello, quindi, il vero diluvio universale. Le opinioni sono divise, per
quanto riguarda le cause che poterono determinarlo; ma, qualunque possa
essere stata la causa, il fatto certo è che il diluvio vi fu.
In generale si ritiene che abbia avuto luogo un cambiamento brusco nella
posizione dell’asse e dei poli terrestri: questo avrebbe causato un generale
movimento delle acque sulla superficie del globo. Se il cambiamento si fosse
operato con grande lentezza, le acque si sarebbero spostate gradualmente,
senza scosse, mentre tutto sta ad indicare un sommovimento violento ed
improvviso. Poiché ne ignoriamo la vera causa, possiamo soltanto formulare qualche ipotesi.
Lo spostamento improvviso delle acque può anche essere stato occasionato
dal sollevamento di certe parti della crosta solida e dalla formazione di nuove
montagne nel profondo dei mari, come era avvenuto all’inizio del periodo
terziario; ma a parte il fatto che il cataclisma non fu generale, questo non
spiegherebbe affatto il cambiamento subito dalla temperatura dei poli.
47 - Nella catastrofe causata dal sovvertimento delle acque, sono periti
moltissimi animali; altri, per sfuggire all’inondazione, si sono ritirati sulle
alture, nelle caverne e nei crepacci, dove sono morti in massa, sia per la fame,
sia divorandosi tra di loro, sia per l’irruzione delle acque nei luoghi in cui si
erano rifugiati, o dai quali non avevano potuto fuggire. In questo modo si
spiega perché in certe caverne, chiamate appunto per questa ragione brecce
o caverne ossifere, si trovano grandissime quantità di ossa di animali
diversi, carnivori e no. Si trovano più di frequente sotto le stalagmiti: in certe
caverne, le ossa sembrano esservi state trascinate dalla corrente delle acque(10).
(10) Si conosce un gran numero di simili caverne, alcune delle quali hanno
un’ampiezza considerevole. Ne esistono certe, nel Messico, lunghe parecchie
leghe; quella di Aldelsberg, nella Carniola (Austria) non è meno di tre leghe.
Una delle più straordinarie è quella dì Gailenreuth, nel Württemberg. Ve ne
sono parecchie in Francia, in Inghilterra, in Germania, in Sicilia e in altre
zone dell’Europa.

LE RIVELAZIONI DEGLI SPIRITI (Allan Kardec)

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