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sabato 12 marzo 2011

SAPER SOFRIRE


Quando Cristo ha detto: “Beati gli afflitti perché di essi è il regno dei cieli”, non parlava in generale di coloro che soffrono, poiché tutti quelli che sono quaggiù soffrono, cosí sul trono come sulla paglia. Ma, purtroppo!, pochi sanno soffrire, pochi comprendono che solo le prove sopportate con serenità possono condurre al regno di Dio. Lo scoraggiamento è una colpa; Dio vi rifiuta delle consolazioni perché non avete coraggio. La preghiera è per l’anima un sostegno, ma non basta: bisogna che sia accompagnata da una viva fiducia nella bontà di Dio. Vi è stato detto spesso che egli non pane mai un fardello troppo pesante sulle spalle deboli, ma il fardello è proporzionato alle forze, come la ricompensa sarà proporzionata alla resistenza ed al coraggio. La ricompensa sarà tanto più magnifica quanto più l’afflizione sarà stata dolorosa. Ma, questa ricompensa, bisogna meritarla, ed ecco perché la vita è piena di tribolazioni.
Il soldato che non è mandato in guerra non è contento, perché il riposo nell’accampamento non gli procura nessun vantaggio nella carriera: siate come il soldato e non auguratevi un riposo nel quale il vostro corpo si snerva e la vostra anima s’intorpidisca. Siate soddisfatti quando Dio vi manda a lottare. Questa lotta non è il
fuoco della battaglia, ma l’amarezza della vita, nella quale occorre un coraggio, maggiore perché lo stesso uomo che resterà saldo di fronte al nemico, si piegherà sotto lo spasimo di una stretta mortale. Gli uomini non hanno ricompense per questo genero di coraggio, ma Dio gli concede la corona e una sorte gloriosa. Quando vi sopravviene una ragione di pena o di contrarietà, cercate di superarla, e quando sarete riusciti a
padroneggiare gli slanci dell’impazienza, della collera o della disperazione, potrete dirvi con meritata soddisfazione: “Io sono stato il più forte”.
Beati gli afflitti, può, dunque, essere tradotto cosí: Beati coloro che hanno avuto occasione di provare la loro fede, la loro fermezza, la loro perseveranzza e la loro sottomissione alla volontà di Dio, perché a loro sarà resa cento volte la gioia che hanno perduto sulla terra, e dopo la fatica verrà il riposo.

Il Vangelo secondo gli Spiriti (Allan Kardec )

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