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giovedì 31 gennaio 2013

DENARO



Il denaro non è luce, ma sostiene la lampada.
Non è la pace, comunque, è un compagno per ottenerla.
Non è calore, eppure, diventa cappotto.
Non è il potere della fede, ma alimenta la speranza.
Non è amore, intanto, è capace di promuoversi al grado di prezioso ingrediente nella protezione affettiva.
Non è un mattone di costruzione, tuttavia, assicura le attività che garantiscono il progresso.
Non è cultura, ma appoggia il libro.
Non è visione, tuttavia, aiuta l'incontro di strumenti che ampliano la capacità degli occhi.
Non è base di cura, intanto, favorisce l'acquisizione del farmaco.
Insomma, il denaro, associato ad una coscienza tranquilla, leva del lavoro e origine della beneficenza, appoggio dell'istruzione e sostegno dell'allegria, è una benedizione del Cielo che, di modo immediato, non sempre porta felicità, ma sempre viene a mancare.


BEZERRA DE MENEZES
Medium: Francisco Cândido Xavier
Dal libro: Caridade - Edizione IDE



ps. IL MESSAGGIO NON ESALTA I SOLDI

LA MALINCONIA




Sapete perché, alle volte, una vaga tristezza s'impossessa dei vostri cuori e vi porta a considerare amara la vita? È che il vostro Spirito, aspirando alla felicità e alla libertà, si esaurisce, aggiogato al corpo che gli serve di prigione, in vani sforzi per uscirne. Riconoscendo inutili quegli sforzi, si scoraggia e, come il corpo ne subisce |'influenza, siete invasi dalla lassitudine, dall'abbattimento, da una specie di apatia, e vi ritenete infelici.
Credetemi, resistite energicamente a queste impressioni che vi indeboliscono la volontà. Sono innate nello spirito di tutti gli uomini le aspirazioni per una vita migliore, ma non cercatele in questo mondo e, adesso, quando Dio vi invia gli Spiriti che Gli appartengono, per istruirvi sulla felicità che Egli vi riserva,
aspettate pazientemente l'angelo della liberazione, per aiutarvi a rompere i legami che vi mantengono lo Spirito prigioniero. Ricordatevi che, durante il vostro esilio sulla Terra, dovete compiere una missione di cui non sospettate, sia dedicandovi alla vostra famiglia, sia eseguendo i diversi obblighi che Dio vi ha affidato. Se, nel corso di quest'esilio-prova, esonerandovi dei vostri incarichi, su di voi cadono le cure,
le inquietudini e le tribolazioni, siate forti e coraggiosi per sopportarle. Affrontatele con risoluzione.
Durano poco e vi condurranno alla compagnia degli amici per cui piangete e che, giubilanti di vedervi di nuovo fra di loro, vi stenderanno le braccia, per condurvi ad una regione inaccessibile alle afflizioni della Terra.

François de Genève. (Bordeo)
Dal Libro: "Il Vangelo Secondo lo Spiritismo" - Cap. V - Articolo 25, FEB.

DIO E NOI



Dio ci garantisce la vita.
Spetta a noi altri perfezionarla ed ingrandirla.
Dio ci provvede d'intelligenza.
Rispondiamo della formazione della cultura.
Dio c'illumina con ragione.
Il discernimento avviene per conto nostro.
Dio ci alimenta attraverso l'amore.
Otterremo sempre dall'amore quello che avremo fatto con lui.
Dio suscita le circostanze.
Da noi dipende la scelta dell'azione per utilizzarle.
Dio crea la possibilità.
Il lavoro è opera nostra.
Dio concede il dono di parlare.
La parola è a carico nostro.
Dio sparge ricorsi.
Siamo incaricati di valorizzarli e di svilupparli
Dio suggerisce il bene.
É in noi il senso di concordanza.
Dio crea la semente.
Abbiamo il privilegio di seminare per il coltivo del suolo.
Dio c'invia il meglio che siamo in grado di ricevere.
Accettazione o ribellione nascono da noi con i risultati attribuibili ad ognuna di loro.
Dio stabilisce il pensiero libero.
Deteniamo il potere di maneggiarlo dirigerlo in base ai principi di causa ed effetto.
In tutti i luoghi troveremo la creatura associata ai Creati nelle occorrenze della Creazione.
La Divina Providenza e l'Umana Cooperazione sorgono sempre insieme in tutte le realizzazioni della vita, ciò perché viene da Dio il dono e deriva dall'Uomo l'applicazione. E giacché la Giustizia Perfetta ci accompagna e ci osserva in tutti i passi del cammino evolutivo, la legge della responsabilità funziona in
tutte le possibilità, determinando meriti o necessità di ogni persona in particolare e riducendo tutte le teorie di ricompensa e punizione al saggio precetto evangelico: “Ad ognuno secondo le sue opere".


Spirito: EMMANUEL
Medium: Francisco Cândido Xavier
Dal libro: Encontro Marcado - Edizione FEB

mercoledì 30 gennaio 2013

DIO - E L'INFINITO



Cos'é Dio?
“Dio è l'intelligenza suprema, causa primaria di tutte le cose."
Cosa si deve intendere per infinito?
“Quello che non ha principio né fine: lo sconosciuto; tutto quello che è sconosciuto è infinito.”
Si potrebbe affermare che Dio è l'infinito?
“Definizione incompleta. Povertà del linguaggio umano, insufficiente per definire quello che si trova al
di sopra del linguaggio degli uomini."
Dio è infinito nelle sue perfezioni, ma l'infinito è un'astrazione.

Dire che Dio è l'infinito è prendere l'attributo di una cosa come se fosse la cosa in se, è definire una cosa che non è conosciuta da un'altra e che non lo è di piü che la prima.

ALLAN KARDEC
Dal Libro: “Il Libro degli Spiriti"
Medium: Francisco Cândido Xavier

ORAZIONE DEL PANE



Signore!
Fra quelli che ti chiedono protezione, m'includo anch'io, servo umile cui inviasti per estinguere il flagello
della fame.
Prendendo parte al movimento di quelli che ti servono, ho fatto anche oggi il mio giro.

Mi sono veduto spesso ritenuto in focolari fastosi, cooperando nelle allegrie della tavola abbondante, ma ho visto povere donne che mi stendevano le mani inutilmente...
Ho visto bambini spogli che mi guardavano ansiosi, come se stessero guardando fisso un tesoro perduto.
Ho incontrato uomini tristi, che traspiravano sudore, che mi contemplavano afflitti, rogando in silenzio perché gli soccorressi i figliuoli abbandonati all'estremo infortunio...
Ho ascoltato infermi che non avevano tanto bisogno di medicine, ma di me, affinché potessero attendere allo stomaco torturato !
Ho veduto la carestia stanca di pianto e ho notato, in molti miseri cuori, una muta disperazione per mia causa.
Tuttavia, Signore, sono quasi sempre incarcerato da quelle stesse creature che dicono di glorificarti.
Parlano in tuo nome, confortate e distratte nella cornice del superfluo, dimenticando che camminasti nel mondo, senza che ci fosse una pietra su cui riposare la testa.
Lodano la tua bontà ed esaltano la tua gloria, senza notare presso di loro i propri fratelli stanchi ed affamati. E, molte volte, dopo belle dissertazioni attorno ai tuoi insegnamenti, m'imprigionano in
cassetti e armadi, quando non mi tengono rinchiuso sotto la tela colorita di vetrine costose o nel recinto scuro dei magazzini.
Insegnali Signore, nelle lezioni dI carità, a dividermi per amore, perché io non sia motivo di delinquenza.
E, se possibile, moltiplicami, per misericordia, un'altra volta, affinché io possa alleviare tutti gli affamati della Terra, perché un giorno, Signore, quando insegnavi l'uomo a pregare, m'includesti fra le necessità le piü giuste della vita, supplicando anche a Dio:
“Il pane nostro di ogni giorno daccilo oggi."


Spirito: MEIMEI
Medium: Francisco Cândido Xavier
Dal Iibro: O Espírito da Verdade - Edizione FEB

POMPIERI DI DIO



Abbiamo diverse forme di aiutare:
sopprimere la penuria;
stendere la beneficenza;
creare la generosità
consolare la sofferenza.
Esiste pero', una di loro alla portata di tutti che puö essere ampiamente esercitata ovunque : il donativo
della calma nei momenti tribolati della vita.
Ricordati dei beni spirituali che riesci a distribuire e non mettere da parte un simile ricorso.
Davanti ai reclami e alle critiche, usa la tolleranza che possa stabilire l'armonia possibile fra accusati ed accusatori; nel ricevere ingiurie ed offese, silenzi e dimentica gli squilibri di cui forse sei rimasto vittima, eliminando le calamità della delinquenza; davanti all'aggressività esagerata di qualcuno, conserva la serenità che guarisca i cuori e pacifichi gli ambienti; incontrando veicoli di discordia, impiega l'intendimento che allontani urti e conflitti capaci di suscitare irritazioni e perturbazione.
In qualsiasi momento difficile dell'esistenza, disponi della possibilità di attuare beneficamente con i ricorsi della bontà e della comprensione che si mescolano per la garanzia della pace.
Ricordati della scintilla lanciata avventatamente quando si trasforma in un fuoco incontrollato e divoratore.
Qualsiasi creatura, quando si mostra agendo senza il senso della responsabilità, puö provocare incendi lamentabili, distruggendo i piü elevati valori della vita.
Cosi', ovunque stiamo, che a noi spetti essere i pompieri di Dio.


Spirita: EMMANUEL
Medium: Francisco Cândido Xavier
Dal libro: Caminos de Volta - Edizione GEEM

IL BAMBINO



L'uomo Reggerà il proprio nido in alto, stazionando in cima ai giganteschi edifici di cemento armato...
Scalerà la sommità della scienza, popolando lo spazio di onde multiple, incessantemente convertite in messaggi di suono e di colore.
Volerà in palazzi aerei, incrociando i cieli con la velocità del raggio...
S'innalzerà su torri potenti, studiando la natura e il movimento degli astri...
Si reggerà, vittorioso, in cima alla cultura intellettuale, speculando sull'essenza del|'Universo...
Ciönonostante, se non scenderà nel suolo del mondo, pieno di amore per aiutare il bambino, aspetterà inutilmente l'umanità migliore.
Nellinfanzia, sorge, rinnovato, il germe della perfezione, tanto quanto nell'aurora ricomincia la folgore del giorno.
Stendi le braccia generose e proteggi i piccolini che ti circondano.
Liberali, oggi, dall'ignoranza e dalla penuria, dalla pigrizia e dalla crudeltà, affinché, in futuro, sappiano liberarsi dal crimine e dalla sofferenza.
Figlio della tua carne o frutto del focolare di altri, ogni bambino è vita di tua vita.
Impara a scendere per aiutarlo, come Gesü è sceso fra noi per redimerci.
Se il recupero dell'infanzia è per la gloria del bene, tutto il progresso umano continuerà ad oscillare negli arbusti spinosi dell'illusione e del male.
Non dubitare che, al piede di ogni culla, Dio ci permette di incontrare il nostro futuro.

Da noi dipende farlo per un sentiero pericoloso in discesa al|'ombra o per una strada sublime per l'ascensione alla luce.

Spirito: EMMANUEL
Medium: Francisco Cândido Xavier
Dal libro: Taça de Luz - Edizione LAKE

FAVORE DIVINO



Non lamentarti di Dio perché le difficoltà popolano la tua vita.
Con certezza Dio conosce tutti i programmi d'azione che ti strutturano l'esistenza.
Il parente difficile, le faccende casalinghe, gli incarichi ardui, la conquista di simpatia, la relazione spinosa...
Tutto cio Dio potrebbe sopprimerlo in un istante
Tuttavia, senza i famigliari incomprensibili, non conosceresti l'amore; all'infuori degli ostacoli domestici, non acquisiresti responsabilità; fuggendo dagli incarichi di sacrificio, non avresti esperienza; lontano dalla ricerca di appoggio, non praticheresti la fraternità e disertando dalle lotte di gruppo, finiresti per non conoscere il valore della cooperazione.
...Convinciti che Dio puo' sanare qualsiasi inquietudine, 
ma lascia ad ognuno la benedizione del lavoro,
in modo che possiamo uscire dall'ingenuità  per essere, un giorno, collaboratori coscienti della Divina Sapienza che sostiene la Creazione.


Spirito: MEIMEI
Medium: Francisco Cândido Xavier
Dal libro: Amizade - Edizione Ideal

PERDONA ADESSO



Non fermarti!
Torna dal compagno che ti ha ferito e perdonalo, aiutandolo a ricuperarsi.
Rifletti e appoggialo
Quante afflizioni e perturbazioni gli hanno percosso |'anima, prima che la sua voce si ergesse per offenderti o prima che il suo braccio, armato dallincomprensione, deferisse contro di te il colpo
deprimente?
Mantieni la calma e aiuta, senza desistere.
Piü tardi, è possibile che tu non possa, a tua volta, sopportare l'orrendo assalto de|l'ira e reclamerai,
ugualmente, il balsamo della comprensione di altri.
Ritorna al tuo focolare o alla tua lotta e spaglia, di nuovo, la benedizione dell'amore, con tutti i cuori che
giacciono awelenati dal fiele della crudeltà o dal veleno della calunnia.
Non esitare, perö!
Perdona adesso, mentre l'opportunità di riapprossimazione favorisce i tuoi buoni desideri perché,
probabilmente, in futuro, l'occasione luminosa sarà passata e non troverai intorno a te se no la
mortificazione del pentimento e il pianto amaro del|'inuti|e lamento.


Spirito: EMMANUEL
Medium: Francisco Cândido Xavier
Dal libro Assim Vencerás - Edizione IDEAL

PERDONO E LIBERTÄ



Impariamo a perdonare, conquistando la libertà di servire.
E imprescindibile dimenticare il male affinché il bene si realizzi.
Ovunque lavori, esercita la tolleranza costruttiva affinché l'incarico non si assoggetti  a perturbazioni...
A casa, preserva la comprensione fraterna, affinché |'oscurità non t'incateni lo spirito alla disperazione...
Ovunque stai e ovunque vai, ricordati del perdono incondizionato,
perche |'aiuto degli altri  assicuri pace alla vita.
É indispensabile che la comprensione regni oggi fra noi, affinché domani non ci troviamo incarcerati nella rete delle tenebre.
La morte non è una liberazione pura e semplice.
Il disincarnarsi dell'anima dal corpo non è esonerarsi dai sentimenti che gli sono propri.
Molti portano con sé, nell'aldilà, una tazza di fiele awelenato con cui distruggono i migliori sogni dicoloro che sono rimasti in Terra,
e molti di quelli che rimangono in Terra conservano
nel cuore un'anfora di fuoco vivo con cui distruggono le migliori speranze di coloro che oltrepassano il grigio portale del tumulo.
Non cercare per la tua anima l'invisibi|e inferno del|'odio.
Riconciliati con |'avversario proprio oggi, cercando di capirlo e servirlo affinché, in futuro, non ti prolunghi in lotte contro le folie occulte.
Trasferire la riconciliazione al cammino della morte è tormentare il cammino della propria vita.
Scusa sempre, riconoscendo che non prescindiamo della pazienza di altrui.
Non sempre siamo noi la vittima reale giacché, attraverso attitudini incomprensibili, induciamo il prossimo ad agire contro di noi convertendoci, davanti ai tribunali della Giustizia Divina, in autori
intellettuali dei delitti che passiamo a lamentare indebitamente presso agli altri.
Qualsiasi intolleranza è violenza.
Qualsiasi durezza spirituale è crudeltà.
Di solito, la critica è la corrosione del bene, tanto quanto l'accusa, abitualmente, è una sferza di braci.
E sapendo che incontreremo sulla strada la proiezione di noi stessi, conserviamo il perdono come difensore della nostra libertà, aiutando adesso per non essere boicottati dopo.

Spirito: EMMANUEL
Medium: Francisco Cândido Xavier
Dal libro: Trevo de Idéias

sabato 12 gennaio 2013

I legami familiari rafforzati dalla reincarnazione e spezzati dall’esistenza unica



 I legami di famiglia non sono distrutti dalla reincarnazione,
come ritengono certe persone: al contrario sono resi più
stretti e fortificati. E’ il principio opposto quello che li
distrugge.
Gli Spiriti formano nello spazio dei gruppi in cui le famiglie
sono unite dall’affetto, la simpatia e la somiglianza delle predisposizioni; questi Spiriti, felici d’essere insieme,
si cercano. L’incarnazione 
non li separa che momentaneamente, perché, dopo il loro
ritorno dall’erraticità, si ritrovano, come amici che rientrano
da un viaggio.
Spesso accade anche che si seguano nell’incarnazione,
in cui sono riuniti in una stessa famiglia, o in uno stesso
circolo, lavorando insieme al reciproco progresso.
Se gli uni sono incarnati mentre gli altri non lo sono,
restano egualmente uniti dal pensiero: quelli che sono liberi vegliano su coloro che sono ancora prigionieri della carne,
i più avanzati cercano di far progredire i ritardatari.
Dopo ogni esistenza hanno fatto un passo sul cammino della perfezione; sempre meno attratti dalla materia, la loro
affezione si fa più viva in quanto diviene più pura e non
è più turbata dall’egoismo e dai turbini delle passioni.
Così possono percorrere un numero illimitato di esistenze
corporee senza che nulla inter venga  contro il loro
reciproco affetto.
S’intende che si parla qui del vero affetto d’anima ad anima,
il solo che sopravviva alla  distruzione dei corpi, perché gli
esseri che quaggiù non sono uniti che per i sensi, non hanno nessuna ragione di ricercarsi nel mondo degli Spiriti.
Solo gli affetti spirituali sono durevoli; l’attrazione carnale si
spegne con la carne che l’ha fatta nascere, perché questa
causa non esiste più nel mondo degli Spiriti,
mentre l’anima esiste sempre. 
Quanto alle persone che sono strette solo da motivi di
interesse,  non c’è nulla che le unisca veramente:
la morte le separa in terra e in cielo.
 L’unione e l’affetto che esistono fra parenti sono tracce
della simpatia che li ha ravvicinati anteriormente: infatti,
di una persona il cui carattere, i cui gusti e le cui inclinazioni
non hanno  nulla di simile a quelle dei suoi familiari, si dice
che non è della famiglia.
E dicendo così si esprime una verità assai più grande che
non si creda.Dio consente che si incarnino nelle famiglie
questi Spiriti antipatici o estranei, con il doppio scopo di
farli servire da prova per gli uni e da mezzo di avanzamento
per gli altri. 
Poi i cattivi, a poco a poco, migliorano a contatto con i
buoni e grazie alle cure che questi prodigano loro;
il carattere si addolcisce, i loro costumi si purificano,
le antipatie si cancellano: in tal modo
si stabilisce la fusione fra le diverse categorie di Spiriti, 
come si stabilisce sulla terra fra le razze e i popoli.
 Il timore dell’aumento continuo della parentela a causa
della reincarnazione è un timore egoista che prova che
non si sente un amore tanto grande da estenderlo su un
gran numero  di persone. Un padre che avesse molti figli,
li amerebbe meno che se ne avesse uno solo?
Ma che gli egoisti si rassicurino: questo timore
non ha fondamento. 
Per il fatto che un uomo ha dieci incarnazioni, non ne
deriva che ritroverà nel mondo degli Spiriti dieci madri,
dieci mogli e un numero proporzionato di figli o di parenti
acquisiti;  vi troverà sempre gli stessi oggetti del suo affetto,
che gli  sono stati legati sulla terra, per diverse ragioni e
forse per  la stessa ragione.
 Adesso prendiamo in considerazione le conseguenze della
dottrina della non reincarnazione.
Questa dottrina annulla necessariamente la preesistenza
dell’anima. Le anime,essendo create al momento della
creazione del corpo, sono del tutto estranee le une alle
altre e non esiste fra loro nessun legame antecedente;
il padre è estraneo a suo figlio;
così la nascita di figli nella famiglia ha valore soltanto
per il corpo e non esiste nessun legame spirituale. 
Non vi è nessuna ragione quindi per gloriarsi di aver
avuto per antenati questi o quei personaggi illustri.
Con la reincarnazione, invece, antenati e discendenti
possono essersi conosciuti, aver vissuto insieme, essersi
voluti bene, e ritrovarsi più tardi per stringere di nuovo
i loro legami di simpatia.
 Questo per ciò che concerne il passato.
Quanto all’avvenire, secondo i dogmi fondamentali che
derivano dalla non reincarnazione, la sorte delle anime
è fissata dopo una sola esistenza. Il fatto di fissare
definitiva la sorte implica la cessazione di qualsiasi progresso,perché se esiste un qualche progresso non
può esservi sorte definitiva. 
Secondo che gli uomini hanno vissuto bene o male,
le loro anime vanno subito nel soggiorno dei beati o
nell’inferno eterno:  sono immediatamente separate
per sempre, e senza speranza 
di riavvicinarsi mai. In tal modo padri, madri e figli,
mariti e mogli, fratelli, sorelle, amici, non sono mai certi di rivedersi: è la rottura più assoluta di ogni legame di famiglia.
Con la reincarnazione ed il progresso che ne consegue, tutti
coloro che si sono amati si ritrovano sulla terra e nello spazio,
e gravitano insieme per arrivare a Dio. Se alcuni sbagliano
strada, ritardano il loro progresso e la loro felicità.
Ma la speranza non è perduta: aiutati, incoraggiati e sostenuti
da quelli che li amano, riusciranno un giorno a uscire dal
pantano in cui sono caduti. 
Con la reincarnazione, infine, vi è una perpetua solidarietà
fra incarnati e disincarnati,che serve a stringere maggiormente
i loro legami d’affetto.


 Riassumendo,
quattro alternative si offrono all’uomo per il suo avvenire d’oltretomba:


1) il nulla, secondo la dottrina materialista;
2) il riassorbimento nel tutto universale,
secondo la dottrina panteista;
3) l’individualità con la sorte fissata definitivamente,
secondo la dottrina della Chiesa;
4) l’individualità con progresso infinito,
secondo la dottrina dello spiritismo.


Nelle due prime alternative, i legami familiari sono rotti
dopo la morte, e non esiste nessuna speranza di ritrovarsi;
per la terza vi può essere l’occasione di ritrovarsi,
a condizione che si appartenga alla stessa destinazione,
e questa destinazione può essere l’inferno come il paradiso;
con la pluralità delle esistenze, inseparabile dal graduale
progresso, vi è la certezzadella continuità di rapporti fra
coloro che si sono amati, ed è questo che costituisce
la vera famiglia.


IL VANGELO SECONDO GLI SPIRITI di Allan Kardec

giovedì 10 gennaio 2013

EVOCAZIONE DELLE PERSONE VIVENTI



37) L’incarnazione dello spirito può forse essere un ostacolo assoluto alla sua evocazione?
“No, ma bisogna che lo stato del corpo permetta allo spirito di allontanarsi in quel dato momento.
Lo spirito incarnato viene tanto più facilmente, quanto più è di ordine elevato il mondo in cui si trova,
perché i corpi vi sono meno materiali”.
38) Si può evocare lo spirito di una persona vivente?
“Sì, poiché si può evocare uno spirito incarnato.
“Lo spirito di un vivente può anche nei suoi momenti di libertà presentarsi senza essere evocato;
ciò dipende dalla sua simpatia verso le persone alle quali si comunica”.
39) In quale stato è il corpo della persona il cui spirito è evocato?
“Egli dorme o sonnecchia; è allora che lo spirito è libero”.
Potrebbe il corpo svegliarsi durante il tempo in cui è assente lo spirito?
“No; lo spirito è costretto a rientrare al suo posto; se in questo momento si intrattiene con voi,
egli vi lascia, e spesso ve ne dice il motivo”.
40) Come mai lo spirito assente dal corpo è avvertito della necessità della sua presenza?
“Lo spirito di un corpo vivente non è mai completamente separato; a qualunque distanza si trasporti,
egli vi resta attaccato per mezzo di un legame fluidico, il quale serve a richiamarvelo, quando ciò è necessario; questo legame è rotto soltanto dalla morte”.

Osservazione.
Questo legame fluidico fu veduto spesso da medium veggenti. E’ una specie di striscia, o traccia
fosforescente, che si perde nello spazio e nella direzione del corpo.
Certi spiriti hanno detto che da ciò riconoscono quelli che sono ancora legati al mondo corporeo.

41) Che cosa succederebbe se durante il sonno e nella lontananza dello spirito il corpo fosse mortalmente ferito?
“Lo spirito sarebbe avvertito e rientrerebbe prima che la morte fosse consumata”.
Non potrebbe, in questo caso, accadere che il corpo morisse nell’assenza dello spirito,
e che questo al suo ritorno non vi potesse rientrare?
“No; questa cosa sarebbe contraria alla legge che regge l’unione dell’anima e del corpo”.
Ma se il colpo fosse stato improvviso?
“Lo spirito sarebbe stato prevenuto prima che il colpo mortale fosse dato”.

Osservazione.
Lo spirito di un vivente, interrogato su questo fatto, rispose: “Se il corpo potesse morire nell’assenza
dello spirito, sarebbe un mezzo troppo comodo per commettere dei suicidi ipocriti”.

42) Lo spirito di una persona evocata durante il sonno è tanto libero di comunicare come
quello di una persona morta?
“No; la materia ha sempre più o meno influenza su di esso”.

Osservazione.
Una persona in questo stato, a cui qualcuno rivolgeva questa domanda, rispose:
“Sono sempre incatenato alla palla da cannone (boulet) che io trascino dietro di me”.
In questo stato, lo spirito potrebbe essere impedito di venire perché si trova in un altro luogo?
“Sì; può accadere che lo spirito sia in un luogo ove si compiace di restare, ed allora egli non viene alla evocazione, soprattutto quando è fatta da qualcuno che non lo interessa”.

43) E’ assolutamente impossibile evocare lo spirito di una persona sveglia?
“Quantunque difficile, ciò non è assolutamente impossibile, poiché se l’evocazione arriva efficace,
può darsi che la persona si addormenti; ma lo spirito non può comunicare, come spirito,
se non nei momenti in cui la sua presenza non è necessaria all’attività intelligente del corpo”.

Osservazione. 
L’esperienza ci prova che l’evocazione fatta durante lo stato di veglia può provocare il sonno od
almeno un assopimento che si approssima al sonno, ma questo effetto non può aver luogo se non
per mezzo d’una volontà molto energica, e se esistono legami di simpatia fra i due individui; altrimenti, l’evocazione non ha efficacia.
Nel caso stesso in cui l’evocazione potesse provocare il sonno, se il momento è inopportuno,
la persona non volendo dormire opporrà resistenza, e se soccombe, il suo spirito ne sarà turbato e risponderà difficilmente. Da ciò risulta che il momento più favorevole per l’evocazione di una persona
viva è quello del suo sonno naturale, poiché il suo spirito, essendo libero, può venire verso colui che lo chiama, nello stesso modo che potrebbe andare altrove.
Allorché l’evocazione è fatta con il consenso della persona, e questa cerca di addormentarsi
con questo scopo, può accadere che questa preoccupazione ritardi il sonno e turbi lo spirito, questo è il motivo per cui il sonno naturale è da scegliersi di preferenza”.

44) Una persona vivente che venga evocata, ha coscienza della evocazione al suo risveglio?
“No; voi stessi siete evocati più spesso di quello che pensiate. Il suo spirito solo lo sa, e può
qualche volta lasciargliene una impressione vaga, come quella di un sogno”.
Chi può evocarci se noi siamo esseri oscuri?
“In altre esistenze voi potete essere state persone conosciute in questo mondo o in altri;
e poi, possono evocarvi i vostri parenti e i vostri amici che sono in questo mondo o in altri.
Supponiamo che il tuo spirito abbia animato il corpo di un’altra persona; ebbene, quando questa persona evocherà suo padre, è il tuo spirito che sarà evocato e che dovrà rispondere”.
45) Lo spirito evocato di una persona vivente, risponde come spirito, o con le idee dello stato di veglia?
“Ciò dipende dalla sua elevazione, ma egli giudica, in ogni caso, più sanamente ed ha minori pregiudizi,
assolutamente come i sonnambuli; questo infatti è uno stato quasi simile al sonnambulismo”.
46) Se lo spirito di un sonnambulo in stato di sonno magnetico fosse evocato,
sarebbe più lucido di quello di tutt’altra persona?
“Egli risponderebbe senza dubbio più facilmente perché è più sciolto;
tutto dipende dal grado di indipendenza dellospirito e del corpo”.
Lo spirito d’un sonnambulo potrebbe rispondere ad una persona che l’evocasse da lontano
nello stesso tempo in cui risponde verbalmente ad un’altra?
“La facoltà di comunicare simultaneamente in due punti differenti appartiene soltanto agli spiriti completamente sciolti dalla materia”.
47) Si potrebbero modificare le idee di una persona allo stato di veglia, con l’agire sopra il suo spirito durante il sonno?
“Sì, qualche volta: lo spirito, non essendo più collegato alla materia con legami così intimi,
è più accessibile alle impressioni morali; e queste impressioni possono influire sulla sua maniera
di vedere nello stato ordinario.
Per sfortuna, però, avviene spesso che, allo svegliarsi, la natura corporea prenda il sopravvento
e gli faccia dimenticare le buone risoluzioni che ha potuto prendere”.
48) E’ libero lo spirito di una persona vivente, di dire o di non dire ciò che vuole?
“Egli ha le sue facoltà di spirito, ed in conseguenza il suo libero arbitrio, e poiché ha maggiore perspicacia,
è ancora più circospetto di quanto lo sia nello stato di veglia”.
49) Si potrebbe, nell’evocare una persona, obbligarla a dire quello che vorrebbe tacere?
“Ho detto che lo spirito ha il suo libero arbitrio; ma può succedere che, nella sua qualità di spirito,
attribuisca minor importanza a certe cose, che non nello stato ordinario; la sua coscienza può
parlare più liberamente.
D’altra parte, se essa non vuol parlare, può sempre sfuggire alle importunità andandosene,
poiché non si può trattenere il suo spirito, come si tratterrebbe il suo corpo”.
50) Non potrebbe lo spirito di una persona vivente essere costretto da un altro spirito a venire
ed a parlare, come avviene per gli spiriti erranti?
“Fra gli spiriti, siano essi morti o viventi, non vi è supremazia che per la superiorità morale,
e voi dovete ben credere che uno spirito superiore non presterebbe mai il suo appoggio ad una vile indiscrezione”.

Osservazione.
Questo abuso di confidenza sarebbe infatti una cattiva azione, ma che non potrebbe avere alcun
risultato, poiché non si può strappare un segreto che lo spirito volesse tacere, a meno che, dominato da un
sentimento di giustizia, non confessasse quello che tacerebbe in altre circostanze.
Una persona volle sapere con questo mezzo da uno dei suoi parenti se il testamento di quest’ultimo
fosse in suo favore. Lo spirito rispose:
“Sì, cara nipote, e ne avrete ben presto la prova”
. La cosa era infatti reale, ma pochi giorni dopo il parente distrusse il suo
testamento ed ebbe la malizia di farlo sapere alla nipote, senza tuttavia che egli sapesse di essere stato evocato. Un sentimento istintivo lo portò senza dubbio ad eseguire la risoluzione che il suo
spirito aveva preso dopo la domanda che gli fu fatta. E’ una vigliaccheria il domandare allo spirito
di un morto o di un vivo, quello che non si oserebbe domandare alla sua persona,
e questa vigliaccheria non ha nemmeno per compenso il risultato che da ciò si vuole ricavare.

51) Si può evocare uno spirito il cui corpo è ancora nel seno della madre?
“No; voi sapete bene che in questo tempo lo spirito è in un turbamento completo”.
Osservazione. L’incarnazione
non ha luogo definitivamente che al momento in cui il bambino respira; ma dal
momento della concezione, lo spirito designato per animarlo è preso da un turbamento
che aumenta all’avvicinarsi della nascita e gli toglie la coscienza di se stesso, ed in conseguenza
la facoltà di rispondere (vedi Il Libro degli Spiriti: Ritorno alla vita corporea;
Unione dell’anima con il corpo, n. 344).
52) Uno spirito ingannatore potrebbe egli prendere il posto dello spirito d’una persona
vivente che si evocasse?
“Senza dubbio, e succede anzi molto spesso, soprattutto quando l’intenzione
dell’evocatore non è pura. Del resto, l’evocazione delle persone viventi ha soltanto interesse
come studio psicologico; è necessario astenersene ogni qualvolta non può avere un risultato istruttivo”.

Osservazione.
Se l’evocazione degli spiriti erranti non è sempre efficace, per servirci della loro espressione, ciò è
molto più frequente per quelli che sono incarnati; allora soprattutto gli spiriti ingannatori prendono
il loro posto.

53) L’evocazione di una persona vivente presenta qualche inconveniente?
“Essa non è sempre senza pericolo; ciò dipende dalla posizione della persona, poiché,
se è ammalata, si possono aumentare le sue sofferenze”.
54) Quali sono i casi in cui l’evocazione di una persona vivente può avere maggiori inconvenienti?
“Conviene astenersi dall’evocare i fanciulli d’età troppo tenera, le persone gravemente malate ed i vecchi infermi; in una parola, essa può cagionare degli inconvenienti tutte le volte che il corpo è molto indebolito”.

Osservazione.
La repentina sospensione delle facoltà intellettuali durante lo stato di veglia, potrebbe anche
presentare il pericolo che la persona si trovasse in questo momento ad avere bisogno di tutta la
sua presenza di spirito.

55) Durante l’evocazione di una persona vivente, il suo corpo prova stanchezza
in seguito al lavoro a cui si dedica lo spirito, quantunque assente?
Una persona in questo stato, che pretendeva che il suo corpo soffrisse stanchezza,
rispose a questa domanda:
“Il mio spirito è come un pallone frenato attaccato ad un palo; il mio corpo è il palo che è scrollato dalle stesse scosse del pallone”.
56) Poiché l’evocazione delle persone viventi può avere degli inconvenienti quando è fatta senza precauzione, il pericolo non esiste qualora si evocasse uno spirito di cui si conosce l’incarnazione, e che potrebbe trovarsi in condizioni sfavorevoli?
“No, le circostanze non sono le stesse; verrà soltanto se è in posizione di venire;
e d’altra parte, non vi ho forse detto
di domandare, prima di fare un’evocazione, se essa è possibile?”
57) Allorché noi proviamo, nei momenti più inopportuni, una irresistibile voglia di dormire,
potrebbe ciò provenire dal fatto che noi siamo evocati in qualche luogo?
“Ciò può senza dubbio accadere, ma il più delle volte è un effetto puramente fisico,
sia che il corpo abbia bisogno di riposo, sia che lo spirito abbia bisogno della sua libertà”.

Osservazione.
Una signora di nostra conoscenza, essendo medium, ebbe un giorno l’idea di evocare lo spirito del
suo piccolo nipote che dormiva nella stessa camera. L’identità fu constatata dal linguaggio,
dalle espressioni familiari del fanciullo e dal racconto esattissimo di molte cose che gli erano
successe nella sua pensione; ma una circostanza venne a confermarla. Tutto ad un tratto,
la mano della medium si ferma nel bel mezzo di una frase, senza che sia
possibile ottenere nulla di più; in quello stesso momento, il fanciullo, mezzo svegliato,
fece diversi movimenti nel suo letto; qualche istante dopo, essendosi riaddormentato,
la mano della medium si mosse nuovamente, continuando il colloquio interrotto.
L’evocazione delle persone viventi, fatta in buone condizioni, prova nella
maniera più incontestabile l’azione distinta dello spirito e del corpo, ed in conseguenza
l’esistenza di un principio intelligente, indipendente dalla materia

IL LIBRO DEI MEDIUM di Allan Kardec

EVOCAZIONE DEGLI ANIMALI



 Si può evocare lo spirito di un animale?
“Dopo la morte dell’animale, il principio intelligente che era in lui resta in uno stato latente;
esso è subito utilizzato da alcuni spiriti incaricati di questo compito, per animare nuovi esseri,
nei quali esso continua l’opera della sua elaborazione. Così, nel mondo degli spiriti,
non vi sono spiriti di animali erranti, ma solamente spiriti umani. Ciò risponde alla vostra domanda”.
Come è stato possibile che alcune persone, avendo evocato animali, ne hanno ottenuto risposta?
“Evocate una roccia, ed essa vi risponderà. Vi è sempre una quantità di spiriti pronti a prendere
la parola per tutti”.

Osservazione.
E’ per la stessa ragione che, qualora si evocasse un mito od un personaggio allegorico,
egli risponderebbe, vale a dire che qualcuno risponderebbe per lui, e lo spirito che si
presenterebbe ne prenderebbe il carattere e le maniere.
Qualcuno ebbe un giorno l’idea di evocare Tartufo, e Tartufo venne subito.
Anzi, egli parlò d’Orgone, d’Elmira, di Damis e di Valerio, di cui diede notizie;
e quanto a lui, egli contraffece Tartufo con tale abilissima arte,
come se Tartufo fosse stato un personaggio reale. Egli ci disse, più tardi, di essere lo spirito di un
attore che aveva sostenuto questa parte. Gli spiriti leggieri approfittano sempre dell’inesperienza degli interroganti; ma si guardano bene dal rivolgersi a quelli che essi conoscono abbastanza illuminati
per scoprire le loro imposture, e che non presterebbero punto fede alle loro fandonie.
La stessa cosa accade fra gli uomini.
Un signore aveva nel suo giardino un nido di cardellini, ai quali pigliava grande interesse.
Un giorno il nido disparve; essendosi assicurato che nessuno di casa sua era colpevole del delitto,
ed essendo medium egli stesso, ebbe l’idea di evocare la madre degli uccellini; essa venne e gli disse in ottimo francese: “Non accusare alcuno e rassicurati circa la sorte dei miei piccini;
è il gatto che nel saltare ha rovesciato il nido; lo troverai sotto l’erba,
unitamente agli uccelli che non furono mangiati”.
Verificata la cosa, fu trovata esatta. Dobbiamo forse concludere che la risposta fu dell’uccello?
No, certamente; ma che fu semplicemente di uno spirito il quale conosceva l’avvenimento.
Ciò prova quanto convenga diffidare delle apparenze e come sia giusta la risposta:
“Evocate una roccia e vi risponderà”.

IL LIBRO DEI MEDIUM di Allan Kardec

DOMANDE CIRCA LE EVOCAZIONI




1)Si possono evocare gli spiriti senza essere medium?
“Chiunque può evocare gli spiriti, e se quelli che voi chiamate non possono
manifestarsi materialmente, essi comunque vengono presso di voi e vi ascoltano”.
2) Lo spirito evocato risponde sempre alla chiamata che gli è fatta?
“Ciò dipende dalle condizioni nelle quali egli si trova, poiché vi sono circostanze
in cui egli non può venire”.
3) Quali sono le cause che possono impedire ad uno spirito di venire alla nostra chiamata?
“La sua volontà prima di tutto; poi il suo stato corporale, se egli è incarnato, le missioni di
cui può essere incaricato,ovvero ancora, il permesso che può essergli rifiutato.
“Vi sono spiriti che non possono mai comunicare; sono quelli che, per la loro natura,
appartengono ancora ai mondi inferiori alla terra.
Non possono neppure comunicare quelli che sono nelle sfere di punizione, a meno di un
permesso superiore, che è accordato soltanto per uno scopo di generale vantaggio.
Affinché uno spirito possa comunicare, bisogna che abbia raggiunto il grado di avanzamento
del mondo in cui è chiamato, altrimenti è straniero alle idee di questo mondo e non
ha alcun punto di paragone.
La stessa cosa non avviene per quelli che sono inviati in missione o in espiazione
nei mondi inferiori: essi hanno le idee necessarie per rispondere”.
4) Per quali motivi il permesso di comunicare può essere rifiutato ad uno spirito?
“Questa può essere una prova od una punizione per lui o per colui che lo chiama”.
5) Come mai gli spiriti dispersi nello spazio o nei differenti mondi, possono intendere
da tutti i punti dell’universo le evocazioni che sono loro fatte?
“Spesso essi ne sono avvertiti dagli spiriti familiari che vi attorniano e che vanno a cercarli;
ma qui accade un fenomeno che è difficile spiegarvi, giacché voi non potete ancora capire
il modo di trasmissione del pensiero fra gli spiriti. Quello che posso dirvi, è, che lo spirito evocato,
per quanto distante sia da voi, riceve, per così dire, il contraccolpo del pensiero,
come una specie di commozione elettrica, che richiama la sua attenzione verso la parte
da cui viene il pensiero a lui diretto. Si può dire che egli senta il pensiero come sopra la
terra voi sentite la voce”.
E’ il fluido universale il veicolo del pensiero, come l’aria è quello del suono?
“Sì, con questa differenza che il suono può farsi sentire solo in un raggio limitatissimo,
mentre il pensiero raggiunge l’infinito. Lo spirito, nello spazio, è come il viaggiatore
in mezzo ad una vasta pianura, che sentendo pronunciare il suo nome,
si dirige verso la parte da dove è stato chiamato”.
6) Sappiamo che le distanze sono poca cosa per gli spiriti, tuttavia non possiamo
non meravigliarci di vederli spesso rispondere così prontamente all’appello come
se fossero già pronti.
“Infatti qualche volta lo sono. Se l’evocazione è premeditata,
lo spirito ne è avvertito anticipatamente e si trova
sovente presente prima del momento in cui lo si chiama”.
7) Il pensiero dell’evocatore è forse più o meno facilmente inteso secondo certe circostanze?
“Senza alcun dubbio; lo spirito chiamato da un sentimento simpatico e benevolo,
è più vivamente scosso; riconosce quasi una voce amica; senza ciò, accade spesso che
l’evocazione non raggiunga il suo scopo. Il pensiero che sgorga
dall’evocazione colpisce lo spirito; se è mal diretto, si perde nel vuoto.
“Accade per gli spiriti quello che avviene per gli uomini; se colui che li chiama
è loro indifferente od antipatico, possono sentirlo, ma spesso non lo ascoltano”.
8) Lo spirito evocato viene volontariamente, oppure vi è costretto?
“Egli obbedisce alla volontà di Dio, cioè alla legge generale che regge l’universo;
e perciò la parola costretto non è esatta, poiché egli giudica se è utile venire:
e qui sta ancora per lui il libero arbitrio. Lo spirito superiore viene
sempre quando è chiamato per uno scopo utile; egli non si rifiuta di rispondere che
nei circoli di gente poco seria, che trattano la cosa per burla”.
9) Può lo spirito evocato rifiutarsi di venire alla chiamata che gli è fatta?
“Certamente; dove sarebbe, senza di ciò, il libero arbitrio?
Credete voi che tutti gli esseri dell’universo siano ai vostri ordini?
E voi stessi, vi credete forse obbligati di rispondere a tutti quelli che pronunciano il vostro nome?
Quando dico che può rifiutarsi, intendo dietro richiesta dell’evocatore,
poiché uno spirito inferiore può essere costretto a venire da uno spirito superiore”.
10) Vi è forse per l’evocatore un mezzo per costringere uno spirito a venire suo malgrado?
“Nessuno, se questo spirito è vostro eguale o vostro superiore in moralità dico
in moralità e non in intelligenza poiché voi non avete sopra di lui alcuna autorità;
se egli poi è vostro inferiore, voi potete costringerlo, se ciò è per il
suo bene, poiché allora altri spiriti vi aiuteranno”.
11) Vi è forse qualche inconveniente ad evocare gli spiriti inferiori,
e si può temere, chiamandoli, di porsi sotto il loro dominio?
“Essi dominano soltanto quelli che si lasciano dominare.
Colui che è assistito da buoni spiriti nulla ha da temere; egli si impone agli spiriti inferiori,
e questi non si impongono a lui. Nell’isolamento, i medium, e soprattutto quelli che
sono alle prime esperienze, debbono astenersi da questa specie di evocazioni”.
12) E’ necessario avere qualche disposizione particolare nelle evocazioni?
“La più essenziale di tutte le disposizioni è il raccoglimento, quando si vuole trattare con spiriti seri.
Con la fede e con il desiderio del bene si è più potenti per evocare gli spiriti superiori.
Elevando la vostra anima nel raccoglimento di alcuni istanti al momento dell’evocazione,
vi identificate con i buoni spiriti e li disponete a venire”.
13) La fede è necessaria per le evocazioni?
“La fede in Dio, sì. La fede verrà, peraltro, se voi volete il bene e se avete il desiderio di istruirvi”.
14) Gli uomini riuniti in una comunione di pensieri e di intenzioni, hanno maggiore potenza
per evocare gli spiriti?
“Allorquando tutti sono riuniti nella carità e nell’amore del bene, ottengono grandi cose.
Per contro, nulla è più nocivo al risultato delle evocazioni che la divergenza di pensieri”.
15) La precauzione di fare la catena dandosi la mano durante qualche minuto al principio
delle riunioni è utile?
“La catena è un mezzo materiale che non realizza l’unione fra voi, se non esiste nel pensiero;
ciò che è più utile di tutto, è di unirsi in un pensiero comune, domandando, ognuno dal canto suo,
buoni spiriti. Voi non sapete tutto quello che potrebbe ottenere una riunione seria e compatta
da cui fosse bandito ogni sentimento di orgoglio e di personalità, e dove regnasse un perfetto
sentimento di reciproca cordialità”.
16) Le evocazioni a giorni ed ore fisse, sono preferibili?
“Sì, e se è possibile nello stesso luogo; gli spiriti vi intervengono più volentieri;
è il vostro desiderio costante che aiuta gli spiriti a venire a mettersi in comunicazione con voi.
Gli spiriti hanno le loro occupazioni, che non possono lasciare all’improvviso per vostra soddisfazione personale. Ho detto nello stesso luogo, ma non crediate che ciò sia
un’assoluta necessità poiché gli spiriti vengono dappertutto; voglio dire che un luogo
consacrato a ciò è preferibile, perché è più profondo il raccoglimento”.
17) Certi oggetti, quali le medaglie ed i talismani, hanno la proprietà di attirare o di rigettare gli spiriti,
come pretendono alcuni?
“Questa domanda è inutile, poiché voi sapete bene che la materia non ha azione di sorta sugli spiriti
. Siate ben certi che mai un buono spirito consiglia simili assurdità; la virtù dei talismani,
di qualunque natura essi siano, non è mai esistita fuorché nell’immaginazione delle persone credule”.
18) Che cosa dobbiamo pensare degli spiriti che danno appuntamenti in luoghi lugubri o strani,
e in ore indebite?
“Questi spiriti si divertono a spese di coloro che li ascoltano.
E’ sempre inutile e spesso pericoloso il cedere a tali suggestioni; inutile,
perché vi si guadagna soltanto di essere ingannati; pericoloso, non per il male che possono fare
gli spiriti, ma per l’influenza che ciò può esercitare sui cervelli deboli”.
19) Vi sono giorni ed ore più propizie alle evocazioni di spiriti?
“Per gli spiriti ciò è completamente indifferente come tutto ciò che è materiale,
e sarebbe una superstizione il credere all’influenza dei giorni e delle ore.
I momenti più propizi sono quelli in cui l’evocatore può essere meno
distratto dalle sue occupazioni abituali; quando il suo corpo ed il suo spirito sono più calmi”.
20) L’evocazione è per gli spiriti una cosa gradevole o penosa?
Vengono essi volentieri quando sono chiamati?
“Ciò dipende dal loro carattere e dal motivo per cui sono chiamati. Quando lo scopo è lodevole,
e quando il circolo è loro simpatico, allora la cosa è per essi molto gradevole ed anche attraente;
gli spiriti sono sempre felici dell’affetto che si dimostra loro.
Ve ne sono di quelli per cui è una grande soddisfazione comunicare con gli uomini,
e che soffrono dell’abbandono in cui sono lasciati.
Ma, come già dissi, ciò dipende anche dal loro carattere. Fra gli spiriti
ve ne sono di misantropi, che non amano essere disturbati, e le cui risposte risentono
del loro cattivo umore, soprattutto quando sono chiamati da persone indifferenti,
alle quali essi non si interessano affatto. Uno spirito non ha, spesso, alcun motivo per venire
alla chiamata di uno sconosciuto che gli è indifferente, e che è quasi sempre mosso dalla curiosità;
se viene, non fa di solito che brevi apparizioni, a meno che non vi sia uno scopo serio ed
istruttivo nell’evocazione”.

Osservazione.
Si vedono persone che evocano i loro parenti per domandare loro soltanto le cose
più volgari della vita materiale; per esempio, l’una per sapere se affitterà o venderà la sua casa,
un’altra per conoscere il profitto che trarrà dal suo commercio, oppure il luogo ove fu deposto
del denaro, o se un dato affare sarà o no vantaggioso. Inostri parenti d’oltretomba si interessano
a noi soltanto in ragione dell’affetto che abbiamo per loro.
Se tutto il nostro pensiero si limita a crederli stregoni, o se pensiamo ad essi soltanto per
chieder loro indicazioni, non possono avere per noi una grande simpatia, e non dobbiamo meravigliarci della poca benevolenza che ci dimostrano.

21) Vi è differenza tra gli spiriti buoni ed i cattivi nella premura che dimostrano
di venire alla nostra chiamata?
“Grandissima; i cattivi spiriti vengono volentieri soltanto in ragione del dominio
e dell’inganno che sperano di esercitare; ma essi provano una viva contrarietà quando
sono costretti a venire per confessare le loro colpe, e non domandano che di andarsene
come uno scolaro che vien chiamato per una correzione. Possono esservi costretti
dagli spiriti superiori, come ad un castigo, e per l’istruzione degli incarnati.
L’evocazione è penosa per i buoni spiriti, quando sono chiamati inutilmente per futilità;
allora essi non vengono, oppure si ritirano presto.
“Voi potete ammettere per principio che gli spiriti quali che essi siano, non amano,
come non amate voi, servire da distrazione per i curiosi. Spesso, nell’evocare uno spirito,
voi non avete altro scopo che di vedere ciò che vi dirà, o di interrogarlo sopra particolarità
della sua vita, che egli non ama farvi conoscere, poiché non ha alcun motivo per farvi
le sue confidenze; e voi credete che egli starà lungamente sotto interrogatorio
per il vostro buon piacere?
Disingannatevi; ciò che non avrebbe fatto mentre era in vita, lo farà ancor meno come spirito”.

Osservazione.
L’esperienza prova infatti, che l’evocazione è sempre gradita agli spiriti,
quando è fatta per uno scopo serio ed utile; i buoni vengono ad istruirci con piacere;
quelli che soffrono trovano un sollievo nella simpatia che loro si dimostra; quelli che abbiamo
conosciuti in vita sono soddisfatti della nostra memoria.
Gli spiriti leggieri amano di essere evocati dalle persone frivole, perché ciò fornisce loro
un’occasione di divertirsi alle loro spese; essi si trovano male con le persone serie.

22) Gli spiriti, per manifestarsi, hanno sempre bisogno di essere evocati?
“No, spesso si presentano senza essere chiamati, e ciò prova che vengono volentieri”.
23) Allorché uno spirito si presenta da se stesso, possiamo essere più certi della sua identità?
“In nessuna maniera, gli spiriti ingannatori impiegano sovente questo mezzo per darla ad intendere”.
24) Allorché si invoca con il pensiero lo spirito di una persona, questo spirito viene da noi anche
quando non vi è manifestazione per mezzo della scrittura, o altrimenti?
“La scrittura è per lo spirito un mezzo materiale di attestare la sua presenza, ma è il pensiero che li attira, e non il fatto della scrittura”.
25) Allorché si manifesta uno spirito inferiore, possiamo obbligarlo a ritirarsi?
“Sì, non ascoltandolo. Ma come volete che si ritiri, quando voi vi divertite delle sue turpitudini?
Gli spiriti inferiori si attaccano a quelli che li ascoltano con compiacenza,
come fanno gli sciocchi fra di voi”.
26) L’evocazione fatta in nome di Dio è una garanzia contro l’intrusione dei cattivi spiriti?
“Il nome di Dio non è un freno per tutti gli spiriti perversi, ma ne trattiene molti; con questo mezzo,
voi ne allontanate sempre qualcuno, e ne allontanereste di più se fosse fatta dal fondo del cuore
e non come una comune formula”.
27) Si potrebbero evocare nominativamente parecchi spiriti per volta?
“Non vi è in ciò alcuna difficoltà, e se voi aveste tre o quattro mani per scrivere,
tre o quattro spiriti vi risponderebbero nello stesso tempo; ciò succede, infatti,
quando vi sono molti medium”.
28) Allorché molti spiriti sono evocati simultaneamente e non vi è che un solo medium, quale è colui che risponde?
“Uno di essi risponde per tutti, ed esprime il pensiero collettivo”.
29) Potrebbe il medesimo spirito comunicare in una volta, e seduta stante,
per mezzo di due medium differenti?
“Tanto facilmente quanto lo può fare un uomo che sa dettare molte lettere in una volta”.

Osservazione.
Noi abbiamo visto uno spirito rispondere contemporaneamente, a mezzo di due medium,
alle domande che gli si indirizzavano, dall’uno in inglese, e dall’altro in francese;
le risposte erano non solo identiche nel senso, ma alcune erano la reciproca traduzione
letterale l’una dell’altra. Due spiriti evocati simultaneamente da due medium possono stabilire
fra loro una conversazione; a questo modo di comunicazione, non essendo per essi
necessario, poiché si leggono reciprocamente nel pensiero, vi si prestano tuttavia per
nostra istruzione.
Qualora essi siano spiriti inferiori, essendo ancora imbevuti delle passioni terrestri
e delle idee corporee, può succedere di vederli disputare ed apostrofarsi con parole grossolane,
di rimproverarsi reciprocamente i loro torti, ed anche di lanciare i lapis, i canestrini, le tavolette,
ecc., l’uno contro l’altro.

30) Lo spirito, evocato nello stesso tempo sopra molti punti, può rispondere simultaneamente
alle domande che gli sono dirette?
“Sì, quando sia uno spirito elevato”.In questo caso lo spirito si divide, oppure ha il dono dell’ubiquità?
“Il sole è uno, e tuttavia irradia tutto intorno, portando lontano i suoi raggi senza suddividersi;
lo stesso avviene per gli spiriti. Il pensiero dello spirito è come una scintilla, che proietta lontano
la sua luce e può essere vista da tutti i punti dell’orizzonte.
Più è puro lo spirito, tanto più il suo pensiero irradia e si spande come la luce. Gli spiriti
inferiori sono troppo materiali; essi non possono rispondere che ad una sola persona per volta,
e non possono venire se sono chiamati altrove.
“Uno spirito superiore, chiamato nello stesso tempo da due punti differenti, risponderà alle
due evocazioni, se esse sono entrambe ugualmente serie e ferventi; nel caso contrario,
egli darà la preferenza alla più seria”.

Osservazione.
Sarebbe lo stesso per un uomo, che senza cambiare di posto potrebbe trasmettere il suo
pensiero per mezzo di segnali visibili da differenti posizioni.
In una seduta della Società parigina di studi spiritici, dove era stata discussa la questione
dell’ubiquità, uno spirito dettò spontaneamente la comunicazione seguente:
“Voi domandavate questa sera quale è la gerarchia degli spiriti riguardo all’ubiquità. Paragonateci
ad un aerostato che si innalzi a poco a poco nell’aria. Quando rade ancora la terra,
solo un piccolissimo cerchio può scorgerlo; a misura che egli si innalza, il cerchio si allarga per lui,
e quando è giunto ad una certa altezza appare ad un numero infinito di persone.
Così è per noi: un cattivo spirito, che è ancora attaccato alla terra, resta in un circolo ristretto di
persone che lo vedono. Quando sale in grazia, cioè quando migliora, egli può discorrere con
molte persone; e quando poi è diventato spirito superiore, egli può irradiare come la luce del sole,
e mostrarsi a molte persone e in molti luoghi in una sola volta.

                                                                                                                        (CHANNING)


31) Si possono evocare i puri spiriti, cioè quelli che hanno terminato la serie delle loro incarnazioni?
“Sì, ma ben raramente; essi comunicano soltanto ai cuori puri e sinceri,
e non agli orgogliosi ed agli egoisti. Così è necessario diffidare degli spiriti inferiori che prendono
questa qualità, per darsi maggior importanza ai vostri occhi”.
32) Perché gli spiriti degli uomini più illustri vengono così facilmente e familiarmente
alla chiamata degli uomini più oscuri?
“Gli uomini giudicano gli spiriti secondo i loro pregiudizi, ed è un errore.
Dopo la morte del corpo i gradi terrestri non esistono più, non vi è altra distinzione fra loro
che la bontà, e quelli che sono buoni vanno dovunque vi sia del bene da fare”.
33) Quanto tempo dopo la morte si può evocare uno spirito?
“Si può evocare all’istante stesso della morte, ma essendo in questo momento
lo spirito ancora nel turbamento, non risponderebbe che imperfettamente”.

Osservazione.
La durata del turbamento essendo variabilissima, non può esservi un termine fisso per fare
l’evocazione; è raro tuttavia che nel termine di otto giorni lo spirito non si riconosca abbastanza
per poter rispondere; egli lo può qualche volta benissimo due o tre giorni dopo la morte.
Si può in tutti i casi tentare con circospezione.

34) L’evocazione all’istante della morte è forse più penosa per lo spirito
di quello che lo sarebbe più tardi?
“Qualche volta sì; è come se qualcuno vi strappasse dal sonno prima che foste
completamente svegli. Ve ne sono tuttavia alcuni che non ne sono contrariati; ed anzi ciò li
aiuta ad uscire dal turbamento”.
35) Come mai lo spirito di un fanciullo, morto in tenera età, può rispondere con
cognizione di causa, anche se mentre era in vita non aveva avuta ancora la coscienza di se stesso?
“L’anima del fanciullo è uno spirito ancora avvolto nelle fasce della materia; ma, sciolto dalla materia,
egli gode delle sue facoltà di spirito, giacché gli spiriti non hanno età; il che prova che lo spirito
del fanciullo ha già vissuto,
Tuttavia, fintanto che non sia completamente sciolto, può conservare nel suo linguaggio
qualche traccia del carattere della fanciullezza”.

Osservazione.
L’influenza corporea, che si fa sentire più o meno lungamente sullo spirito del fanciullo,
si fa egualmente notare su quelli che morirono in uno stato di pazzia.
Lo spirito per se stesso non è pazzo, ma si sa che certi spiriti credono durante qualche tempo
di essere ancora di questo mondo. Non è dunque da meravigliarsi che lo spirito del pazzo risenta ancora degli ostacoli che durante la vita si opponevano alla sua libera manifestazione,
finché non ne sia completamente sciolto. Questo effetto varia secondo le cause della pazzia,
poiché vi sono dei pazzi che ricuperano tutta la lucidità delle loro idee immediatamente dopo la loro morte.

IL LIBRO DEI MEDIUM di Allan Kardec

mercoledì 2 gennaio 2013

DIVULGAZIONE SPIRITUALE



Quanto più si perfezionano nel mondo le norme tecniche della civilizzazione, più esigente si fanno le necessità di interscambio spirituale.
In vista di ciò, nei meccanismi della propaganda, ovvunque, le esibizioni del bene e del male si mescolano, stabilendo agevolazioni per l'acquisto di ombra e di luce.
In questo concerto di forze che si scontrano sulle spiagge della divulgazione, con la marea crescente di novità ideologiche, attraverso le onde di violente trasformazioni, la dotrina spiritica è il più sicuro ragionamento,garantendo alla dogana della logica destinata alla scelta correta dei prodottti del cervello umano, con l'intuito di un bene comune.
Da qui nasce la neccessità della divulgazione costante dei valori spirituali, senza lo schiamazzo dell'indiscrezione, ma senza il torpore della comodità.
Servizio di sostentamento nel progresso rinnovatore.
Per quanto puoi, aiuta questa iniziativa benemerita di preservazione e salvezza.
Aiuta la pagina del movimento spiritualista che insegna a transitare nel veicolo delle circonstanze, nel cammino dei cuori privi di fede, come un seme benedetto che il vento colloca nel suolo arato e che domani si trasformerà in un albero benefattore.
Studia il libro spiritista nella funzione di saggio consigliere dell'anima nell'insegnamento del silenzio. Dai prestigio al tempio spiritista con il rispetto e la presenza, con le intenzioni e la collaborazione, vallorizando ogni volta la missione di una scuola per una Vita Superiore.
Come e quanto tu possa, relaziona le benedizioni che hai già ricevuto della Nuova Rivelazione, rianimando e orientando i fratelli di viaggio.
Ci disse Gesù: Non collocare il lucignolo sotto il moggio.Puoi e deve esporre la tua idea spiritista attraverso la vettrina dell'esempio e della parola, nel negozio della tua vita, per farla brillare.


EMMANUEL