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giovedì 10 gennaio 2013

EVOCAZIONE DELLE PERSONE VIVENTI



37) L’incarnazione dello spirito può forse essere un ostacolo assoluto alla sua evocazione?
“No, ma bisogna che lo stato del corpo permetta allo spirito di allontanarsi in quel dato momento.
Lo spirito incarnato viene tanto più facilmente, quanto più è di ordine elevato il mondo in cui si trova,
perché i corpi vi sono meno materiali”.
38) Si può evocare lo spirito di una persona vivente?
“Sì, poiché si può evocare uno spirito incarnato.
“Lo spirito di un vivente può anche nei suoi momenti di libertà presentarsi senza essere evocato;
ciò dipende dalla sua simpatia verso le persone alle quali si comunica”.
39) In quale stato è il corpo della persona il cui spirito è evocato?
“Egli dorme o sonnecchia; è allora che lo spirito è libero”.
Potrebbe il corpo svegliarsi durante il tempo in cui è assente lo spirito?
“No; lo spirito è costretto a rientrare al suo posto; se in questo momento si intrattiene con voi,
egli vi lascia, e spesso ve ne dice il motivo”.
40) Come mai lo spirito assente dal corpo è avvertito della necessità della sua presenza?
“Lo spirito di un corpo vivente non è mai completamente separato; a qualunque distanza si trasporti,
egli vi resta attaccato per mezzo di un legame fluidico, il quale serve a richiamarvelo, quando ciò è necessario; questo legame è rotto soltanto dalla morte”.

Osservazione.
Questo legame fluidico fu veduto spesso da medium veggenti. E’ una specie di striscia, o traccia
fosforescente, che si perde nello spazio e nella direzione del corpo.
Certi spiriti hanno detto che da ciò riconoscono quelli che sono ancora legati al mondo corporeo.

41) Che cosa succederebbe se durante il sonno e nella lontananza dello spirito il corpo fosse mortalmente ferito?
“Lo spirito sarebbe avvertito e rientrerebbe prima che la morte fosse consumata”.
Non potrebbe, in questo caso, accadere che il corpo morisse nell’assenza dello spirito,
e che questo al suo ritorno non vi potesse rientrare?
“No; questa cosa sarebbe contraria alla legge che regge l’unione dell’anima e del corpo”.
Ma se il colpo fosse stato improvviso?
“Lo spirito sarebbe stato prevenuto prima che il colpo mortale fosse dato”.

Osservazione.
Lo spirito di un vivente, interrogato su questo fatto, rispose: “Se il corpo potesse morire nell’assenza
dello spirito, sarebbe un mezzo troppo comodo per commettere dei suicidi ipocriti”.

42) Lo spirito di una persona evocata durante il sonno è tanto libero di comunicare come
quello di una persona morta?
“No; la materia ha sempre più o meno influenza su di esso”.

Osservazione.
Una persona in questo stato, a cui qualcuno rivolgeva questa domanda, rispose:
“Sono sempre incatenato alla palla da cannone (boulet) che io trascino dietro di me”.
In questo stato, lo spirito potrebbe essere impedito di venire perché si trova in un altro luogo?
“Sì; può accadere che lo spirito sia in un luogo ove si compiace di restare, ed allora egli non viene alla evocazione, soprattutto quando è fatta da qualcuno che non lo interessa”.

43) E’ assolutamente impossibile evocare lo spirito di una persona sveglia?
“Quantunque difficile, ciò non è assolutamente impossibile, poiché se l’evocazione arriva efficace,
può darsi che la persona si addormenti; ma lo spirito non può comunicare, come spirito,
se non nei momenti in cui la sua presenza non è necessaria all’attività intelligente del corpo”.

Osservazione. 
L’esperienza ci prova che l’evocazione fatta durante lo stato di veglia può provocare il sonno od
almeno un assopimento che si approssima al sonno, ma questo effetto non può aver luogo se non
per mezzo d’una volontà molto energica, e se esistono legami di simpatia fra i due individui; altrimenti, l’evocazione non ha efficacia.
Nel caso stesso in cui l’evocazione potesse provocare il sonno, se il momento è inopportuno,
la persona non volendo dormire opporrà resistenza, e se soccombe, il suo spirito ne sarà turbato e risponderà difficilmente. Da ciò risulta che il momento più favorevole per l’evocazione di una persona
viva è quello del suo sonno naturale, poiché il suo spirito, essendo libero, può venire verso colui che lo chiama, nello stesso modo che potrebbe andare altrove.
Allorché l’evocazione è fatta con il consenso della persona, e questa cerca di addormentarsi
con questo scopo, può accadere che questa preoccupazione ritardi il sonno e turbi lo spirito, questo è il motivo per cui il sonno naturale è da scegliersi di preferenza”.

44) Una persona vivente che venga evocata, ha coscienza della evocazione al suo risveglio?
“No; voi stessi siete evocati più spesso di quello che pensiate. Il suo spirito solo lo sa, e può
qualche volta lasciargliene una impressione vaga, come quella di un sogno”.
Chi può evocarci se noi siamo esseri oscuri?
“In altre esistenze voi potete essere state persone conosciute in questo mondo o in altri;
e poi, possono evocarvi i vostri parenti e i vostri amici che sono in questo mondo o in altri.
Supponiamo che il tuo spirito abbia animato il corpo di un’altra persona; ebbene, quando questa persona evocherà suo padre, è il tuo spirito che sarà evocato e che dovrà rispondere”.
45) Lo spirito evocato di una persona vivente, risponde come spirito, o con le idee dello stato di veglia?
“Ciò dipende dalla sua elevazione, ma egli giudica, in ogni caso, più sanamente ed ha minori pregiudizi,
assolutamente come i sonnambuli; questo infatti è uno stato quasi simile al sonnambulismo”.
46) Se lo spirito di un sonnambulo in stato di sonno magnetico fosse evocato,
sarebbe più lucido di quello di tutt’altra persona?
“Egli risponderebbe senza dubbio più facilmente perché è più sciolto;
tutto dipende dal grado di indipendenza dellospirito e del corpo”.
Lo spirito d’un sonnambulo potrebbe rispondere ad una persona che l’evocasse da lontano
nello stesso tempo in cui risponde verbalmente ad un’altra?
“La facoltà di comunicare simultaneamente in due punti differenti appartiene soltanto agli spiriti completamente sciolti dalla materia”.
47) Si potrebbero modificare le idee di una persona allo stato di veglia, con l’agire sopra il suo spirito durante il sonno?
“Sì, qualche volta: lo spirito, non essendo più collegato alla materia con legami così intimi,
è più accessibile alle impressioni morali; e queste impressioni possono influire sulla sua maniera
di vedere nello stato ordinario.
Per sfortuna, però, avviene spesso che, allo svegliarsi, la natura corporea prenda il sopravvento
e gli faccia dimenticare le buone risoluzioni che ha potuto prendere”.
48) E’ libero lo spirito di una persona vivente, di dire o di non dire ciò che vuole?
“Egli ha le sue facoltà di spirito, ed in conseguenza il suo libero arbitrio, e poiché ha maggiore perspicacia,
è ancora più circospetto di quanto lo sia nello stato di veglia”.
49) Si potrebbe, nell’evocare una persona, obbligarla a dire quello che vorrebbe tacere?
“Ho detto che lo spirito ha il suo libero arbitrio; ma può succedere che, nella sua qualità di spirito,
attribuisca minor importanza a certe cose, che non nello stato ordinario; la sua coscienza può
parlare più liberamente.
D’altra parte, se essa non vuol parlare, può sempre sfuggire alle importunità andandosene,
poiché non si può trattenere il suo spirito, come si tratterrebbe il suo corpo”.
50) Non potrebbe lo spirito di una persona vivente essere costretto da un altro spirito a venire
ed a parlare, come avviene per gli spiriti erranti?
“Fra gli spiriti, siano essi morti o viventi, non vi è supremazia che per la superiorità morale,
e voi dovete ben credere che uno spirito superiore non presterebbe mai il suo appoggio ad una vile indiscrezione”.

Osservazione.
Questo abuso di confidenza sarebbe infatti una cattiva azione, ma che non potrebbe avere alcun
risultato, poiché non si può strappare un segreto che lo spirito volesse tacere, a meno che, dominato da un
sentimento di giustizia, non confessasse quello che tacerebbe in altre circostanze.
Una persona volle sapere con questo mezzo da uno dei suoi parenti se il testamento di quest’ultimo
fosse in suo favore. Lo spirito rispose:
“Sì, cara nipote, e ne avrete ben presto la prova”
. La cosa era infatti reale, ma pochi giorni dopo il parente distrusse il suo
testamento ed ebbe la malizia di farlo sapere alla nipote, senza tuttavia che egli sapesse di essere stato evocato. Un sentimento istintivo lo portò senza dubbio ad eseguire la risoluzione che il suo
spirito aveva preso dopo la domanda che gli fu fatta. E’ una vigliaccheria il domandare allo spirito
di un morto o di un vivo, quello che non si oserebbe domandare alla sua persona,
e questa vigliaccheria non ha nemmeno per compenso il risultato che da ciò si vuole ricavare.

51) Si può evocare uno spirito il cui corpo è ancora nel seno della madre?
“No; voi sapete bene che in questo tempo lo spirito è in un turbamento completo”.
Osservazione. L’incarnazione
non ha luogo definitivamente che al momento in cui il bambino respira; ma dal
momento della concezione, lo spirito designato per animarlo è preso da un turbamento
che aumenta all’avvicinarsi della nascita e gli toglie la coscienza di se stesso, ed in conseguenza
la facoltà di rispondere (vedi Il Libro degli Spiriti: Ritorno alla vita corporea;
Unione dell’anima con il corpo, n. 344).
52) Uno spirito ingannatore potrebbe egli prendere il posto dello spirito d’una persona
vivente che si evocasse?
“Senza dubbio, e succede anzi molto spesso, soprattutto quando l’intenzione
dell’evocatore non è pura. Del resto, l’evocazione delle persone viventi ha soltanto interesse
come studio psicologico; è necessario astenersene ogni qualvolta non può avere un risultato istruttivo”.

Osservazione.
Se l’evocazione degli spiriti erranti non è sempre efficace, per servirci della loro espressione, ciò è
molto più frequente per quelli che sono incarnati; allora soprattutto gli spiriti ingannatori prendono
il loro posto.

53) L’evocazione di una persona vivente presenta qualche inconveniente?
“Essa non è sempre senza pericolo; ciò dipende dalla posizione della persona, poiché,
se è ammalata, si possono aumentare le sue sofferenze”.
54) Quali sono i casi in cui l’evocazione di una persona vivente può avere maggiori inconvenienti?
“Conviene astenersi dall’evocare i fanciulli d’età troppo tenera, le persone gravemente malate ed i vecchi infermi; in una parola, essa può cagionare degli inconvenienti tutte le volte che il corpo è molto indebolito”.

Osservazione.
La repentina sospensione delle facoltà intellettuali durante lo stato di veglia, potrebbe anche
presentare il pericolo che la persona si trovasse in questo momento ad avere bisogno di tutta la
sua presenza di spirito.

55) Durante l’evocazione di una persona vivente, il suo corpo prova stanchezza
in seguito al lavoro a cui si dedica lo spirito, quantunque assente?
Una persona in questo stato, che pretendeva che il suo corpo soffrisse stanchezza,
rispose a questa domanda:
“Il mio spirito è come un pallone frenato attaccato ad un palo; il mio corpo è il palo che è scrollato dalle stesse scosse del pallone”.
56) Poiché l’evocazione delle persone viventi può avere degli inconvenienti quando è fatta senza precauzione, il pericolo non esiste qualora si evocasse uno spirito di cui si conosce l’incarnazione, e che potrebbe trovarsi in condizioni sfavorevoli?
“No, le circostanze non sono le stesse; verrà soltanto se è in posizione di venire;
e d’altra parte, non vi ho forse detto
di domandare, prima di fare un’evocazione, se essa è possibile?”
57) Allorché noi proviamo, nei momenti più inopportuni, una irresistibile voglia di dormire,
potrebbe ciò provenire dal fatto che noi siamo evocati in qualche luogo?
“Ciò può senza dubbio accadere, ma il più delle volte è un effetto puramente fisico,
sia che il corpo abbia bisogno di riposo, sia che lo spirito abbia bisogno della sua libertà”.

Osservazione.
Una signora di nostra conoscenza, essendo medium, ebbe un giorno l’idea di evocare lo spirito del
suo piccolo nipote che dormiva nella stessa camera. L’identità fu constatata dal linguaggio,
dalle espressioni familiari del fanciullo e dal racconto esattissimo di molte cose che gli erano
successe nella sua pensione; ma una circostanza venne a confermarla. Tutto ad un tratto,
la mano della medium si ferma nel bel mezzo di una frase, senza che sia
possibile ottenere nulla di più; in quello stesso momento, il fanciullo, mezzo svegliato,
fece diversi movimenti nel suo letto; qualche istante dopo, essendosi riaddormentato,
la mano della medium si mosse nuovamente, continuando il colloquio interrotto.
L’evocazione delle persone viventi, fatta in buone condizioni, prova nella
maniera più incontestabile l’azione distinta dello spirito e del corpo, ed in conseguenza
l’esistenza di un principio intelligente, indipendente dalla materia

IL LIBRO DEI MEDIUM di Allan Kardec

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