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sabato 29 settembre 2012

DOMANDE CHE SI POSSONO FARE AGLI SPIRITI


Osservazioni preliminari - Domande simpatiche o antipatiche agli spiriti -
Domande sull’avvenire - Sulle esistenze passate e future - Sugli interessi
morali e materiali - Sulla sorte degli spiriti - Sulla salute - Sulle invenzioni e
scoperte - Sui tesori nascosti - Sugli altri mondi.


Osservazioni preliminari
 - Ha una importanza grandissima il modo di presentare le domande, e
più ancora ciò che riguarda la natura delle domande stesse. Due cose sono da
considerarsi in quelle che si dirigono agli spiriti: la forma e la sostanza.
Riguardo alla forma, esse debbono essere redatte con chiarezza e precisione
evitando le domande complesse. Ma vi è un altro punto non meno
importante, ed è la regola che deve presiedere al loro ordinamento. Allorché
un soggetto richiede una serie di domande, è essenziale che esse siano
concatenate con metodo, in modo che derivino naturalmente le une dalle
altre. Gli spiriti rispondono a queste molto più facilmente e più chiaramente
che non quando sono fatte a caso, passando senza transizione da un soggetto
ad un altro. Per questa ragione, è sempre utilissimo prepararle
anticipatamente salvo intercalarvi, seduta stante, quelle che sono richieste
dalle circostanze. Oltre alla redazione, che deve essere migliore, essendo fatta
a mente riposata, questo lavoro preparatorio è, come abbiamo già detto, una
specie di evocazione anticipata, alla quale lo spirito può avere assistito ed
essersi disposto a rispondere. Si osserverà che spesso lo spirito risponde in
anticipazione a certe domande, il che prova che già le conosceva.
La sostanza della domanda richiede un’attenzione ancora più seria, poiché la
risposta, giusta o falsa, è provocata dalla natura della domanda; ve ne sono di
quelle sulle quali gli spiriti non possono e non debbono rispondere, per motivi
a noi sconosciuti; è dunque del tutto inutile insistere; ma ciò che soprattutto
si deve evitare, sono le domande fatte allo scopo di mettere alla prova la loro
perspicacia. Quando una cosa esiste, si dice, essi debbono conoscerla. Ora è
precisamente perché la cosa è da voi conosciuta, o che voi avete i mezzi di
verificarla, che essi non si danno la pena di rispondere. Questo sospetto li
urta, e non si ottiene da loro nulla di soddisfacente. Non ne abbiamo
continuamente esempi fra noi? Uomini superiori, e che hanno la coscienza del
loro valore, si divertirebbero forse a rispondere a tutte le sciocche domande
che tendessero a sottometterli ad un esame come se fossero scolari? Il
desiderio di fare un nuovo adepto di tale o tal altra persona non è per gli
spiriti un motivo di soddisfare una vana curiosità; essi sanno che la
convinzione presto o tardi si farà strada, ed i mezzi che impiegano per
portarla a maturità non sono sempre quelli da noi pensati.
Supponete un uomo grave occupato in cose utili e serie, incessantemente
tormentato dalle domande puerili di un fanciullo, e voi avrete un’idea di ciò
che debbono pensare gli spiriti superiori di quelle sciocchezze che loro si
fanno sentire. Ciò non vuol dire che non si possano ottenere utili ragguagli e
soprattutto eccellenti consigli dagli stessi spiriti; ma essi rispondono più o
meno bene, secondo le cognizioni che essi stessi posseggono, l’interesse che
meritiamo da parte loro, e l’affetto che ci portano; ed infine secondo
l’importanza dello scopo che ci proponiamo e l’utilità che essi vedono nella
cosa; ma se tutto il nostro pensiero si limita a crederli più atti che non altri a
ragguagliarci utilmente sopra le cose di questo mondo, essi non possono
avere per noi una profonda simpatia; ed in conseguenza fanno delle brevissime
apparizioni; e, secondo il grado della loro imperfezione, dimostrano spesso il
loro cattivo umore per essere stati inutilmente disturbati.
- Certe persone immaginano che sia preferibile astenersi dal fare
domande, e che conviene aspettare l’insegnamento degli spiriti senza
provocarlo. Questo è un errore. Gli spiriti danno senza fallo istruzioni
spontanee di altissima portata, e che si avrebbe torto di trascurare; ma vi
sono spiegazioni che si aspetterebbero spesso lungo tempo, se non fossero
provocate. Senza le domande che abbiamo proposte, il Libro degli Spiriti ed il
Libro dei Medium si dovrebbero ancora incominciare, od almeno sarebbero
molto meno completi; ed una quantità di problemi di una grande importanza
non sarebbero ancora risolti. Le domande, ben lungi dall’avere il minimo
inconveniente, sono utilissime dal punto di vista dell’istruzione, quando si sa
tenerle nei limiti voluti. Esse hanno ancora un altro vantaggio, quello cioè di
aiutare a smascherare gli spiriti ingannatori, i quali, essendo più vani che
sapienti, subiscono raramente a loro vantaggio la prova di domande fatte con
logica serrata, con le quali si vedono respinti nei loro ultimi trinceramenti. Al
contrario, gli spiriti veramente superiori nulla hanno da temere da un simile
sindacato, e sono essi i primi a provocare spiegazioni sui punti oscuri. Gli
altri, al contrario, temendo di impegnarsi con un avversario più forte, hanno
grande cura di evitare spiegazioni, e per questo raccomandano in generale ai
medium che essi vogliono dominare ed ai quali vogliono far accettare le loro
utopie, di astenersi da ogni controversia circa i loro insegnamenti.
Se si è capito per bene quello che abbiamo detto fin qui, ognuno può già farsi
un’idea dei limiti in cui conviene contenere le domande che si possono
indirizzare agli spiriti; tuttavia, per maggior certezza, diamo qui appresso le
risposte, che ci furono date ai principali argomenti, sui quali le persone poco
sperimentate sono generalmente disposte a formulare le loro domande.
288 - Domande simpatiche o antipatiche agli spiriti
1) Rispondono gli spiriti volentieri alle domande, che vengono loro rivolte?
“Secondo le domande. Gli spiriti seri rispondono sempre con piacere a quelle
che hanno per scopo il bene ed i mezzi di farvi avanzare. Non ascoltano le
domande futili”.
2) Basta che una domanda sia seria per ottenere una risposta seria?
“No, ciò dipende dallo spirito che risponde”.
- Ma una domanda seria non allontana forse gli spiriti leggieri?
“Non è la domanda che allontana gli spiriti leggieri: è il carattere di colui
che la fa”.
3) Quali sono le domande particolarmente antipatiche ai buoni spiriti?
“Tutte quelle che sono inutili e che sono fatte per lo scopo di curiosità e di
prova; allora non vi rispondono e si allontanano”.
- Vi sono domande che riescano antipatiche agli spiriti imperfetti?
“Non vi sono che quelle che possono far scoprire la loro ignoranza o la loro
frode quando cercano di ingannare; altrimenti, essi rispondono a tutto senza
preoccuparsi della verità”.
4) Che cosa pensare delle persone che nelle comunicazioni spiritiche non
vedono che una distrazione ed un passatempo, od un mezzo di ottenere
rivelazioni sopra ciò che le interessa?
“Queste persone piacciono molto agli spiriti inferiori, i quali vogliono al par di
loro divertirsi, e sono per di più contenti quando riescono a mistificarle”.
5) Allorché gli spiriti non rispondono a certe domande è per un effetto della
loro volontà, oppure perché una potenza superiore si oppone a certe
rivelazioni?
“L’una cosa e l’altra; vi sono cose che non possono essere rivelate, ed altre che
lo spirito stesso non conosce”.
- Qualora si insistesse energicamente, lo spirito finirebbe per rispondere?
“No; lo spirito che non vuole rispondere ha sempre la facilità di andarsene.
Ecco perché è necessario aspettare, quando vi si dice di farlo, e soprattutto di
non ostinarvi a volerci far rispondere. Insistere per avere una risposta che
non vi si vuol dare è un mezzo certo di essere ingannati”.
6) Gli spiriti hanno tutti la stessa attitudine per capire le domande che
vengono poste loro?
“Tutt’altro; gli spiriti inferiori sono incapaci di capire certe domande, il che
non impedisce loro di rispondere bene o male, come avviene fra voi”.
Osservazione. - In certi casi, e quando è utile, accade frequentemente, che
uno spirito più illuminato venga in aiuto allo spirito ignorante e gli suggerisca
quello che deve dire. Ciò si riconosci facilmente dal contrasto di certe
risposte,
ed inoltre perché lo spirito lo ammette egli stesso. Ciò avviene soltanto per gli
spiriti ignoranti in buona fede, ma mai per quelli che fanno pompa di un falso
sapere.
 - Domande sull’avvenire
7) Possono gli spiriti farci conoscere l’avvenire?
“Se l’uomo conoscesse l’avvenire trascurerebbe il presente. E anche questo è
un punto sul quale voi insistete sempre per avere una risposta precisa; è un
gran torto, poiché la manifestazione degli spiriti non è un mezzo di
divinazione; se volete assolutamente una risposta, vi sarà data da uno spirito
folletto: noi ve lo ripetiamo ad ogni momento”. (Vedi Il Libro degli Spiriti:
Conoscenza dell’avvenire, n. 868).
8) Non vi sono forse talvolta avvenimenti futuri che sono annunziati
spontaneamente e con verità dagli spiriti?
“Può accadere che lo spirito preveda delle cose che giudica utile far conoscere,
o che ha la missione di far conoscere; ma vi è maggior motivo di diffidare
degli spiriti ingannatori che si divertono a fare delle predizioni. Solo l’insieme
delle circostanze può far apprezzare il grado di fiducia che esse meritano”.
9) Quale è il genere delle predizioni di cui si deve diffidare di più?
“Tutte quelle che non hanno per scopo un’utilità generale. Le predizioni
personali possono quasi sempre essere considerate come false”.
10) Che scopo hanno gli spiriti nell’annunziare spontaneamente
avvenimenti che poi non si realizzano?
“Il più spesso è per divertirsi della credulità, del timore o della gioia che
provocano: poi essi ridono del disinganno. Queste predizioni menzognere
hanno tuttavia qualche volta uno scopo più serio, quello di mettere alla prova
colui a cui sono fatte, per vedere la maniera con la quale prende la cosa, e la
natura dei sentimenti buoni o cattivi che fa nascere in lui”.
Osservazione. - Ciò sarebbe, per esempio, l’annunzio di ciò che può
lusingare la cupidigia o l’ambizione, come la morte d’una persona, la
prospettiva di un’eredità, eccetera.
11) Perché gli spiriti seri, allorché fanno presentire un avvenimento, non ne
fissano ordinariamente la data? E’ ciò impotenza o volontà da parte loro?
“L’una e l’altra; possono, in certi casi, far presentire un avvenimento: è
allora un avvertimento che vi danno. Quanto a precisarne l’epoca, spesso essi
non lo devono, e spesso ancora non lo possono, perché essi stessi non lo
sanno. Lo spirito può prevedere una cosa che avrà luogo, ma il momento
preciso può dipendere dagli avvenimenti che non sono ancora compiuti e che
Dio solo conosce. Gli spiriti leggieri, che non si fanno scrupolo di ingannarvi,
vi indicano i giorni e le ore senza menomamente preoccuparsi della riuscita.
Ecco perché ogni predizione circostanziata deve esservi sospetta.
“Ancora una volta, la nostra missione è di farvi progredire; noi vi aiutiamo il
più che possiamo. Colui che domanda la saggezza agli spiriti superiori non
sarà mai ingannato; ma non crediate che noi perdiamo il nostro tempo ad
ascoltare tutte le vostre sciocchezze ed a dirvi la buona ventura; noi lasciamo
ciò agli spiriti leggieri che se ne divertono, come farebbero bambini maliziosi.
“La provvidenza ha messo limiti alle rivelazione che possono essere fatte agli
uomini. Gli spiriti seri mantengono il silenzio su tutto ciò che è loro interdetto
di far conoscere. Insistendo per avere una risposta, vi esponete agli scherzi e
alle frodi degli spiriti inferiori, sempre pronti ad afferrare le occasioni di
tendere tranelli alla vostra credulità”.
Osservazione. - Gli spiriti vedono o presentono per induzione gli
avvenimenti futuri; essi li vedono compiersi in un tempo che essi non
misurano come noi; per precisarne l’epoca, occorrerebbe identificarsi con la
nostra maniera di computare la durata, il che essi non giudicano sempre
necessario; in questo è spesso una causa di errori apparenti.
12) Non vi sono forse uomini dotati di una facoltà speciale, che fa loro
intravedere l’avvenire?
“Sì, quelli la cui anima si disimpegna dalla materia, allora è lo spirito che
vede; e quando ciò può essere utile, Dio permette loro di rivelare certe cose a
fin di bene; ma molto maggiore è il numero degli impostori e dei ciarlatani.
Questa facoltà sarà più comune nell’avvenire”.
13) Che cosa pensare degli spiriti che si compiacciono di predire a qualcuno
la sua morte a giorno e a ora fissa?
“Sono spiriti che amano le facezie di cattivo genere, anzi di pessimo genere,
che non hanno altro scopo all’infuori di godere della paura che cagionano.
Non conviene preoccuparsene”.
14) Come può accadere che certe persone siano avvertite per presentimento
dell’epoca della loro morte?
“Il più delle volte è il loro spirito che lo sa, nei suoi momenti di libertà, e che
ne conserva una intuizione al suo svegliarsi. E’ perciò che queste persone
essendovi preparate non se ne spaventano, né se ne commuovono. Esse non
vedono in questa separazione del corpo e dell’anima se non un cambiamento
di situazione, o se preferite, con un esempio più volgare, l’abbandono d’un
abito grossolano, per un abito di seta. Il timore della morte diminuirà a mano
a mano che si divulgheranno le credenze spiritiche”.
 - Domande sulle esistenze passate e future
15) Possono gli spiriti farci conoscere le nostre esistenze passate?
“Dio permette qualche volta che esse siano rivelate, secondo lo scopo; quando
ciò è per vostra edificazione e vostra istruzione, saranno vere, ed in questo
caso la rivelazione è sempre fatta spontaneamente ed in maniera del tutto
imprevista; ma Dio non lo permette mai per soddisfare una vana curiosità”.
- Perché certi spiriti non si rifiutano mai a questo genere di rivelazioni?
“Sono spiriti burloni che si divertono alle vostre spalle. In generale, dovete
ritenere come falsa, od almeno sospetta, qualunque rivelazione di questa
natura, che non abbia uno scopo eminentemente serio ed utile. Gli spiriti
ingannatori si compiacciono nel lusingare l’amor proprio con pretese origini.
Vi sono dei medium e dei credenti che accettano per assoluta verità ciò che è
loro detto su questo punto, e che non vedono affatto come lo stato attuale del
loro spirito non giustifichi del tutto il rango che pretendono di avere
occupato; piccola vanità, di cui si divertono gli spiriti burloni al pari di certi
uomini. Sarebbe più logico e più conforme al cammino progressivo degli
esseri, che fossero saliti invece di essere discesi, il che sarebbe per loro più
onorevole.
“Affinché si potesse prestar fede a questo genere di rivelazioni, converrebbe
che fossero fatte spontaneamente, da diversi medium estranei gli uni agli
altri, ed ignari di ciò che fosse stato rivelato prima; allora certamente vi
sarebbe evidente ragione di credere”.
- Se non si può conoscere la nostra anteriore individualità, dobbiamo
pensare la stessa cosa del genere di esistenza che si ebbe, della posizione
sociale che si è occupata, delle qualità e dei difetti che hanno predominato in
noi?
“No, ciò può essere rivelato perché potete trarne profitto per il vostro
miglioramento; ma d’altra parte studiando il vostro presente, potete voi stessi
dedurne il vostro passato”. (Vedi Libro degli Spiriti: Oblio del passato, n.
16) Ci può essere rivelato qualche cosa sulle nostre esistenze future?
“No; tutto quello che vi diranno certi spiriti su questo soggetto non può essere
altro che una facezia; e ciò si capisce: la vostra esistenza futura non può essere
fissata prima, poiché essa sarà quale l’avrete fatta voi stessi con la vostra
condotta sulla terra, e con le risoluzioni che avrete prese quando sarete spiriti.
Meno avrete da espiare e tanto più essa sarà felice; ma sapere dove e come
sarà questa esistenza, ancora una volta, è impossibile, salvo il caso speciale e
raro degli spiriti che sono sulla terra soltanto per compiere una missione
importante, poiché allora la loro via è in certa maniera tracciata
anticipatamente.
 - Domande sugli interessi morali e materiali
17) Si possono domandare consigli agli spiriti?
“Sì, certamente; i buoni spiriti non rifiutano mai di aiutare quelli che li
invocano con fede, principalmente in ciò che riguarda l’anima; ma essi
respingono gli ipocriti, quelli che sembra domandino la luce e si
compiacciono delle tenebre”.
18) Possono gli spiriti dare consigli sulle cose di interesse privato?
“Qualche volta, secondo il motivo. Ciò dipende anche da quelli a cui ci
indirizziamo.
“Gli avvisi concernenti la vita privata sono dati con maggior esattezza dagli
spiriti familiari, perché essi si legano ad una persona e si interessano a ciò che
la concerne: essi sono gli amici, i confidenti dei vostri più segreti pensieri; ma
spesso voi li stancate con domande così insensate, che vi piantano lì. Sarebbe
tanto assurdo il domandare cose intime agli spiriti che sono a voi estranei,
quanto il rivolgervi per questo al primo individuo che incontraste per la
strada.
“Non dovreste mai dimenticare che la puerilità delle domande è incompatibile
con la superiorità degli spiriti. Conviene anche tener conto delle qualità dello
spirito familiare, che può essere buono o cattivo, secondo le sue simpatie per
la persona alla quale egli si lega. Lo spirito familiare di un uomo cattivo, è un
cattivo spirito, i cui consigli possono essere perniciosi, ma che si allontana e
cede il posto ad uno spirito migliore, se l’uomo si migliora egli stesso. I simili
con i propri simili”.
19) Possono gli spiriti familiari favorire gli interessi materiali con
rivelazioni?
“Lo possono, e lo fanno qualche volta, secondo le circostanze, ma siate sicuri
che mai i buoni spiriti si prestano a servire la cupidigia. I cattivi fanno
luccicare ai vostri occhi mille attrattive per stimolarla, e mistificarvi in seguito
con l’inganno. Sappiate anche che se la vostra prova è di subire tale o tal altra
vicissitudine, i vostri spiriti protettori possono aiutarvi a sopportarla con
maggior rassegnazione, e qualche volta addolcirla; ma nell’interesse stesso del
vostro avvenire, non è permesso ad essi di esentarvene. Nello stesso modo che
un buon padre non accorda a suo figlio tutto quello che egli desidera.
Osservazione. - I nostri spiriti protettori possono, in mille circostanze,
indicarci la via migliore, senza tuttavia condurci per mano, altrimenti noi
perderemmo ogni iniziativa e non oseremmo fare un passo senza ricorrere ad
essi, e ciò con pregiudizio del nostro perfezionamento. Per progredire, l’uomo
ha spesso bisogno di acquistare l’esperienza a sue spese; è perciò che gli
spiriti
savi, mentre ci consigliano, ci abbandonano spesso alle nostre forze, come
farebbe un abile istitutore per i suoi allievi. Nelle circostanze ordinarie della
vita, ci consigliano con l’ispirazione e ci lasciano così tutto il merito del bene,
come ci lasciano tutta la responsabilità della cattiva scelta. Sarebbe un
abusare della condiscendenza degli spiriti familiari, e farsi un falso concetto
della loro missione, interrogandoli ad ogni istante sulle cose più volgari, come
fanno certi medium. Ve ne sono di quelli che per un sì o per un no prendono il
lapis e domandano il parere per l’azione più futile. Questa mania denota
piccolezza nelle idee, ed è nello stesso tempo presunzione il credere che uno
spirito sia sempre ai nostri ordini, non abbia altre cose da fare che occuparsi
di noi e dei nostri piccoli interessi. E’ inoltre un annichilire il nostro proprio
giudizio e ridursi ad una parte passiva senza profitto per la vita presente, e
certamente pregiudizievole per l’avanzamento futuro. Se vi è puerilità ad
interrogare gli spiriti per cose futili, non ve ne è minore da parte degli spiriti
che vogliono occuparsi spontaneamente di ciò che si può chiamare il governo
della casa; essi possono essere spiriti buoni, ma sicuramente sono ancora
molto attaccati alla terra.
20) Se una persona lascia, morendo, gli affari imbrogliati, è lecito
domandare al suo spirito di aiutarci a sbrogliarsene ed è possibile anche
interrogarlo sulle sostanze reali che ha lasciato, nel caso in cui queste
sostanze non fossero abbastanza conosciute, quando ciò sia nell’interesse
della giustizia?
“Voi dimenticate che la morte è una liberazione dalle preoccupazioni della
terra; credete voi dunque che lo spirito, felice della sua libertà, venga
volentieri a riprendere la sua catena, e ad occuparsi di cose che non lo
riguardano più, per soddisfare la cupidigia dei suoi eredi, i quali forse si sono
rallegrati della sua morte, nella speranza che essa sarebbe stata loro proficua?
Voi parlate di giustizia; ma la giustizia è nello smacco della loro ingordigia; è
il principio delle punizioni che Dio riserva alla loro avidità dei beni della terra.
D’altronde, gli imbarazzi nei quali lascia talvolta la morte di una persona,
fanno parte delle prove della vita, e non sta in potere di alcuno spirito di
evitarvele, giacché esse stanno nei decreti di Dio”.
Osservazione. - Questa risposta lascerà a mani vuote coloro i quali
immaginano che gli spiriti nulla hanno di meglio da fare, che servirci come
ausiliari chiaroveggenti, per guidarci non verso il cielo, ma sopra la terra.
Un’altra considerazione viene all’appoggio di questa risposta. Se un uomo
lasciò, durante la sua vita, i suoi affari in disordine per incuria non è
verosimile che dopo la sua morte ne prenda oltre interesse, giacché deve
sentirsi felice di essere liberato dalle cure che gli cagionavano, e per poco che
egli sia elevato, vi attribuirà ancora meno importanza come spirito che non
come uomo. Quanto ai beni sconosciuti, che avesse potuto lasciare, egli non
ha alcuna ragione di interessarsene per gli avidi eredi che non penserebbero
probabilmente più a lui, se non sperassero di trarne qualche cosa. E se è
ancora accecato dalle passioni umane, egli può farsi un maligno piacere del
loro sconcerto. Se, nell’interesse della giustizia e delle persone che ama, uno
spirito giudica utile fare rivelazioni o dare indicazioni di questo genere, egli lo
fa spontaneamente, e non si ha perciò bisogno di essere medium o di
ricorrere
ad un medium; egli farà sorgere circostanze fortuite che metteranno in chiaro
le cose, ma non lo farà dietro la domanda che gliene viene fatta, poiché questa
domanda non può cambiare la natura delle prove che si devono subire; anzi,
sarebbe piuttosto atta ad aggravarle, poiché è sempre un indizio di cupidigia e
proverebbe per di più allo spirito che ci occupiamo di lui per interesse (vedi n.
- Domande sulla sorte degli spiriti
21) Si possono chiedere agli spiriti ragguagli sulla loro situazione nel
mondo
a noi invisibile?
“Sì, ed essi ne danno volentieri quando la domanda è dettata dalla simpatia o
dal desiderio di essere utile e non dalla curiosità”.
22) Possono gli spiriti descrivere la natura delle loro sofferenze o della loro
felicità?
“Perfettamente; e queste rivelazioni sono un grande insegnamento per voi,
poiché vi iniziano alla vera natura delle pene e delle ricompense future;
distruggendo le idee false che voi vi fate a questo riguardo, esse tendono a
rianimare la fede e la vostra confidenza nella bontà di Dio. I buoni spiriti sono
felici di descrivervi la felicità degli eletti; i cattivi possono essere costretti a
descrivere i loro patimenti allo scopo di provocare in essi il pentimento; essi
vi trovano anche qualche volta una specie di sollievo; è l’infelice che sfoga il suo
lamento, nella speranza di trovare compassione.
“Non dimenticate che lo scopo essenziale, esclusivo, dello spiritismo, è il
vostro miglioramento, ed affinché possiate raggiungerlo, è permesso agli
spiriti di iniziarvi alla vita futura, offrendovi degli esempi di cui potrete
approfittare. Più vi identificherete con il mondo che vi aspetta, meno
rimpiangerete quello in cui siete presentemente. Questo è, in sostanza, lo scopo attuale della rivelazione”.
23) Evocando una persona la cui sorte ci è sconosciuta, si può sapere da lei
se esiste ancora?
“Sì, qualora l’incertezza della sua morte non sia una necessità, od una prova
per quelli che hanno interesse a saperlo”.
- Se essa è morta, può forse far conoscere le circostanze della sua morte, in maniera da poterla verificare?
“Se essa vi attribuisce qualche importanza, lo farà, altrimenti se ne prenderà
poco fastidio”.
Osservazione. - L’esperienza prova che in questo caso lo spirito non è
affatto eccitato dai motivi di interesse che si può avere di conoscere le
circostanze della sua morte; se ha piacere di rivelarli, lo fa da se stesso, sia per
via medianica, sia per quella delle visioni od apparizioni, e allora può dare le
più precise indicazioni; nel caso contrario, uno spirito mistificatore può
perfettamente ingannare e divertirsi a provocare ricerche inutili. Accade
frequentemente che la sparizione di una persona, la cui morte non può essere
ufficialmente constatata, apporti degli imbarazzi agli affari di famiglia. Non è
che in casi rarissimi ed eccezionali che noi abbiamo visto gli spiriti mettere
sulla strada della verità dopo la domanda che loro era stata rivolta. Se
volessero farlo, lo potrebbero senza dubbio, ma spesso ciò non è loro
permesso, se gli imbarazzi sono prove per quelli che fossero interessati a
liberarsene. E’ dunque una speranza chimerica il tentare con questo mezzo il
recupero di una eredità, di cui il più positivo è il denaro che si spende a
quest’uopo. Non mancano spiriti disposti a lusingare simili speranze e che
non si fanno scrupolo alcuno di indurre a certi passi, di cui si è spesso felici di
esserne liberati, con un po’ di ridicolo.
 - Domande circa la salute
24) Possono gli spiriti dare dei consigli sulla salute?
“La salute è una condizione necessaria per il lavoro che si deve compiere sulla
terra, perciò essi se ne occupano volentieri; ma poiché fra di loro vi sono degli
ignoranti e dei sapienti, non conviene per questo, come per qualsiasi altra
cosa, indirizzarsi al primo venuto”.
25) Indirizzandosi allo spirito di una celebrità medica si è più certi
d’ottenere un buon consiglio?
“Le celebrità terrestri non sono infallibili ed hanno spesso idee sistematiche,
che non sono sempre giuste, e dalle quali la morte non li libera subito. La
scienza terrestre è ben poca cosa di fronte alla scienza celeste. Soltanto gli
spiriti superiori hanno quest’ultima scienza; senza avere nomi da voi
conosciuti, essi possono saperne molto più dei vostri scienziati in ogni cosa.
La sola scienza non forma gli spiriti superiori, e voi sareste molto meravigliati
del posto che alcuni scienziati occupano fra noi. Lo spirito di uno scienziato
può dunque non saperne di più di quanto sapeva sulla terra, se non ha
progredito come spirito”.
26) Lo scienziato diventato spirito riconosce i suoi errori scientifici ?
“Se è giunto ad un grado abbastanza elevato per essere sbarazzato della sua
vanità e capire che il suo sviluppo non è compiuto, egli li riconosce e li
confessa senza rossore; ma se non è abbastanza smaterializzato, può
conservare alcuni dei pregiudizi di cui era imbevuto sulla terra”.
27) Potrebbe un medico, evocando quelli fra i suoi malati che sono morti,
ottenerne chiarimenti sulla causa della loro morte, conoscere gli sbagli che
ha potuto commettere nella cura ed acquistare così un aumento di
esperienze?
“Lo può, e ciò gli sarebbe utilissimo, soprattutto qualora si facesse assistere
da spiriti illuminati che supplirebbero alla mancanza di cognizioni in certi
malati. Ma converrebbe che facesse questo studio in modo serio, assiduo, per
uno scopo umanitario, e non come mezzo di acquistare, senza fatica, sapere e
fortuna”.
 - Domande sulle Invenzioni e sulle scoperte
28) Possono gli spiriti guidare nelle ricerche scientifiche e nelle scoperte?
“La scienza è l’opera del genio; essa non deve acquistarsi che con il lavoro,
poiché soltanto per mezzo del lavoro l’uomo avanza nella sua vita. Che merito
avrebbe egli se gli bastasse interrogare gli spiriti per sapere tutto? Qualunque
imbecille potrebbe diventare scienziato a questo prezzo. Lo stesso dicasi delle
invenzioni e delle scoperte dell’industria. Ed un’altra considerazione è che
ogni cosa deve venire a suo tempo, e quando le idee sono mature per
riceverla; se l’uomo avesse questo potere, egli rovescerebbe l’ordine delle
cose, facendo spuntare i frutti prima della stagione.
“Dio disse all’uomo: Tu trarrai il tuo nutrimento dalla terra col
sudore della tua fronte (Gen. III, 17 a 19). Figura mirabile che dipinge la
condizione nella quale egli si trova qui sulla terra; egli deve progredire in
tutto per lo sforzo del suo lavoro; se gli si dessero le cose tutte fatte, a che cosa gli
servirebbe la sua intelligenza? Sarebbe come lo scolaro al quale un altro
facesse il compito di scuola”.
29) Lo scienziato e l’inventore non sono mai assistiti dagli spiriti nelle loro
ricerche?
“Oh! Questo è ben differente! Allorché il tempo di una scoperta è giunto, gli
spiriti incaricati di dirigerne il cammino, cercano l’uomo capace di condurla a
buon fine, e gli ispirano le idee necessarie, in maniera da lasciargli tutto il
merito, poiché queste idee bisogna che egli le elabori e le metta in opera. Così
è di tutti i grandi lavori dell’intelligenza umana. Gli spiriti lasciano ogni uomo nella sua sfera. Di colui che è capace soltanto di dissodare la terra non
faranno il depositario dei segreti di Dio, ma sapranno trarre dall’oscurità
l’uomo capace di secondare i suoi disegni. Non lasciatevi dunque trascinare
dalla curiosità o dall’ambizione in una strada che non è lo scopo dello
spiritismo e che finirebbe per condurvi alle più ridicole mistificazioni”.
Osservazione. - La conoscenza più illuminata dello spiritismo ha calmato la
febbre delle scoperte, che nel principio qualcuno si era lusingato di ottenere
con questo mezzo. Si era giunti fino a domandare agli spiriti delle ricette per
tingere e fare spuntare i capelli, guarire i calli ai piedi, ecc. Abbiamo visto
molte persone che credettero fatta la loro fortuna e non hanno raccolto altro
che procedimenti più o meno ridicoli. La stessa cosa succede allorché si vuole,
con l’aiuto degli spiriti, penetrare i misteri dell’origine delle cose; certi spiriti
hanno su questi argomenti la loro opinione, che sovente non vale più di quella
degli uomini e che è cosa prudente accogliere soltanto con la più grande
riserva.
 - Domande sui tesori nascosti
30) Possono gli spiriti far scoprire i tesori nascosti?
“Gli spiriti superiori non si occupano di queste cose; ma gli spiriti ingannatori
indicano spesso dei tesori che non esistono, o possono anche farne vedere
uno in un luogo, mentre è nel luogo opposto; e ciò ha il suo scopo, quello, cioè, di
insegnare che la vera fortuna sta nel lavoro. Se la Provvidenza destina
ricchezze nascoste a qualcuno, egli le troverà naturalmente; altrimenti no”.
31) Che cosa pensare della credenza negli spiriti guardiani dei tesori
nascosti?
“Gli spiriti che non sono smaterializzati si attaccano alle cose materiali. Avari
che hanno nascosto il loro tesoro possono ancora sorvegliarlo e fargli la
guardia dopo la loro morte, e i timori in cui sono di vederlo portar via, è uno
dei loro castighi, sino a tanto che essi ne avranno capita l’inutilità per il loro
uso particolare. Vi sono pure spiriti della terra incaricati di dirigerne le
trasformazioni interne, dei quali per allegoria si fecero i guardiani delle
ricchezze naturali.
Osservazione. - La questione dei tesori nascosti è nella medesima categoria
delle eredità sconosciute; ben pazzo sarebbe colui che contasse sopra le
pretese rivelazioni che possono essergli fatte dai burloni del mondo invisibile.
Noi abbiamo detto, che allorquando gli spiriti vogliono o possono fare simili
rivelazioni, le fanno spontaneamente e non hanno bisogno per questo di
medium. Eccone un esempio:
Una signora aveva recentemente perduto suo marito dopo trent’anni di
convivenza in famiglia, e si trovava alla vigilia di essere espulsa dal suo
domicilio, senza mezzi di fortuna, dai suoi generi, ai quali ella aveva fatto da
madre. Il suo dispiacere era al sommo, allorché una sera il marito le apparve,
le disse di seguirlo nel suo studio. Colà giunti, le mostra il suo scrittoio che era
ancora sotto i suggelli, e per un effetto di seconda vista gliene fa vedere
l’interno; le indica un cassettino segreto, che ella non conosceva, e di cui le
spiega il meccanismo; indi soggiunge: “Ho previsto ciò che ora succede, ed ho
voluto assicurare la tua sorte; in questo cassetto sono le mie ultime
disposizioni; ti cedo il godimento di questa casa ed una rendita di...”, e poi
disparve. Il giorno in cui furono tolti i suggelli, nessuno poté aprire il cassetto,
la signora allora raccontò ciò che le era successo. Ella lo aprì secondo le
indicazioni di suo marito, e vi trovò il testamento conforme a quello che le era
stato annunziato.
2 - Domande sopra gli altri mondi
32) Quale grado di fiducia si può avere nelle descrizioni che gli spiriti fanno
dei differenti mondi?
“Ciò dipende dal grado di avanzamento reale degli spiriti che danno queste
descrizioni; poiché voi capirete che gli spiriti comuni sono altrettanto incapaci
di ragguagliarvi a questo scopo, quanto lo è un ignorante del vostro mondo di
descrivervi tutti i paesi della terra. Voi fate spesso su questi mondi dei quesiti
scientifici che questi spiriti non possono risolvere; se sono di buona fede, ne
parlano secondo le loro idee personali; se sono spiriti leggieri si divertono a
darvi descrizioni bizzarre e fantastiche; e ciò tanto più in quanto questi spiriti
che non sono sprovvisti di immaginazione nell’erraticità come non lo erano
sulla terra, attingono in questa facoltà il racconto di molte cose che nulla
hanno di reale. Tuttavia, non crediate alla impossibilità assoluta di avere
schiarimenti su questi mondi; i buoni spiriti si compiacciono anche nel
descrivervi quelli che essi abitano, perché ciò possa servirvi di insegnamento
per rendervi migliori ed impegnarvi a seguire la strada che vi può colà
condurre; è un mezzo di fissare le vostre idee sull’avvenire e di non lasciarvi
nel vago”.
- Quale giudizio si può avere dell’esattezza di queste descrizioni?
“Il miglior giudizio è la concordanza che vi può essere fra loro; ma ricordatevi
che esse hanno per scopo il vostro miglioramento morale, e che, per
conseguenza, è sullo stato morale degli abitanti che potete essere meglio
ragguagliati, e non sullo stato fisico o geologico di questi globi. Con le vostre
attuali cognizioni voi non potreste nemmeno capirlo; questo studio non
servirebbe affatto ai vostri interessi qui sulla terra, e voi avrete ogni
possibilità
di farlo quando vi sarete”.
Osservazione. - Le domande circa la costituzione fisica e gli elementi
astronomici dei mondi rientrano nell’ordine delle ricerche scientifiche, di cui
gli spiriti non debbono risparmiarci la pena; senza di ciò, un astronomo
troverebbe comodissimo di adoperarsi in maniera che essi facessero i suoi
calcoli, ciò che senza dubbio si guarderebbe poi bene dal confessare. Se con il
mezzo della rivelazione gli spiriti potessero risparmiare il lavoro d’una
scoperta, è probabile che essi lo farebbero in favore di quello scienziato
abbastanza modesto da confessarne apertamente la sorgente, piuttosto che a
profitto degli orgogliosi che li rinnegano, ai quali, al contrario, essi procurano
spesso degli smacchi d’amor proprio.


Tratto dal Libro dei Medium di Allan Kardec

EVOCAZIONE DELLE PERSONE VIVENTI











(Domande e Risposte)



37) L’incarnazione dello spirito può forse essere un ostacolo assoluto alla
sua evocazione?
“No, ma bisogna che lo stato del corpo permetta allo spirito di allontanarsi in
quel dato momento. Lo spirito incarnato viene tanto più facilmente, quanto
più è di ordine elevato il mondo in cui si trova, perché i corpi vi sono meno
materiali”.
38) Si può evocare lo spirito di una persona vivente?
“Sì, poiché si può evocare uno spirito incarnato.
“Lo spirito di un vivente può anche nei suoi momenti di libertà presentarsi
senza essere evocato; ciò dipende dalla sua simpatia verso le persone alle
quali si comunica”. (Vedi n. 116, Storia dell’uomo dalla tabacchiera).
39) In quale stato è il corpo della persona il cui spirito è evocato?
“Egli dorme o sonnecchia; è allora che lo spirito è libero”.
- Potrebbe il corpo svegliarsi durante il tempo in cui è assente lo spirito?
“No; lo spirito è costretto a rientrare al suo posto; se in questo momento
si intrattiene con voi, egli vi lascia, e spesso ve ne dice il motivo”.
40) Come mai lo spirito assente dal corpo è avvertito della necessità della
sua presenza?
“Lo spirito di un corpo vivente non è mai completamente separato; a
qualunque distanza si trasporti, egli vi resta attaccato per mezzo di un legame
fluidico, il quale serve a richiamarvelo, quando ciò è necessario; questo
legame è rotto soltanto dalla morte”.
Osservazione. - Questo legame fluidico fu veduto spesso da medium
veggenti. E’ una specie di striscia, o traccia fosforescente, che si perde nello
spazio e nella direzione del corpo. Certi spiriti hanno detto che da ciò
riconoscono quelli che sono ancora legati al mondo corporeo.
41) Che cosa succederebbe se durante il sonno e nella lontananza dello
spirito il corpo fosse mortalmente ferito?
“Lo spirito sarebbe avvertito e rientrerebbe prima che la morte fosse
consumata”.
- Non potrebbe, in questo caso, accadere che il corpo morisse nell’assenza
dello spirito, e che questo al suo ritorno non vi potesse rientrare?
“No; questa cosa sarebbe contraria alla legge che regge l’unione dell’anima e
del corpo”.
- Ma se il colpo fosse stato improvviso?
“Lo spirito sarebbe stato prevenuto prima che il colpo mortale fosse dato”.
Osservazione. - Lo spirito di un vivente, interrogato su questo fatto,
rispose: “Se il corpo potesse morire nell’assenza dello spirito, sarebbe un
mezzo troppo comodo per commettere dei suicidi ipocriti”.
42) Lo spirito di una persona evocata durante il sonno è tanto libero di
comunicare come quello di una persona morta?
“No; la materia ha sempre più o meno influenza su di esso”.
Osservazione. - Una persona in questo stato, a cui qualcuno rivolgeva
questa domanda, rispose: “Sono sempre incatenato alla palla da cannone
(boulet) che io trascino dietro di me”.
- In questo stato, lo spirito potrebbe essere impedito di venire perché si trova
in un altro luogo?
“Sì; può accadere che lo spirito sia in un luogo ove si compiace di restare, ed
allora egli non viene alla evocazione, soprattutto quando è fatta da qualcuno
che non lo interessa”.
43) E’ assolutamente impossibile evocare lo spirito di una persona sveglia?
“Quantunque difficile, ciò non è assolutamente impossibile, poiché se
l’evocazione arriva efficace, può darsi che la persona si addormenti; ma lo
spirito non può comunicare, come spirito, se non nei momenti in cui la sua
presenza non è necessaria all’attività intelligente del corpo”.
Osservazione. - “L’esperienza ci prova che l’evocazione fatta durante lo
stato di veglia può provocare il sonno od almeno un assopimento che si
approssima al sonno, ma questo effetto non può aver luogo se non per mezzo
d’una volontà molto energica, e se esistono legami di simpatia fra i due
individui; altrimenti, l’evocazione non ha efficacia. Nel caso stesso in cui
l’evocazione potesse provocare il sonno, se il momento è inopportuno, la
persona non volendo dormire opporrà resistenza, e se soccombe, il suo spirito
ne sarà turbato e risponderà difficilmente. Da ciò risulta che il momento più
favorevole per l’evocazione di una persona viva è quello del suo sonno
naturale, poiché il suo spirito, essendo libero, può venire verso colui che lo
chiama, nello stesso modo che potrebbe andare altrove. Allorché l’evocazione
è fatta con il consenso della persona, e questa cerca di addormentarsi con
questo scopo, può accadere che questa preoccupazione ritardi il sonno e turbi
lo spirito, questo è il motivo per cui il sonno naturale è da scegliersi di
preferenza”.
44) Una persona vivente che venga evocata, ha coscienza della evocazione
al suo risveglio?
“No; voi stessi siete evocati più spesso di quello che pensiate. Il suo spirito
solo lo sa, e può qualche volta lasciargliene una impressione vaga, come
quella di un sogno”.
- Chi può evocarci se noi siamo esseri oscuri?
“In altre esistenze voi potete essere state persone conosciute in questo mondo
o in altri; e poi, possono evocarvi i vostri parenti e i vostri amici che sono in
questo mondo o in altri. Supponiamo che il tuo spirito abbia animato il corpo
di un’altra persona; ebbene, quando questa persona evocherà suo padre, è il
tuo spirito che sarà evocato e che dovrà rispondere”.
45) Lo spirito evocato di una persona vivente, risponde come spirito, o con
le idee dello stato di veglia?
“Ciò dipende dalla sua elevazione, ma egli giudica, in ogni caso, più
sanamente ed ha minori pregiudizi, assolutamente come i sonnambuli;
questo
infatti è uno stato quasi simile al sonnambulismo”.
46) Se lo spirito di un sonnambulo in stato di sonno magnetico fosse
evocato, sarebbe più lucido di quello di tutt’altra persona?
“Egli risponderebbe senza dubbio più facilmente perché è più sciolto; tutto
dipende dal grado di indipendenza dello spirito e del corpo”.
- Lo spirito d’un sonnambulo potrebbe rispondere ad una persona che
l’evocasse da lontano nello stesso tempo in cui risponde verbalmente ad
un’altra?
“La facoltà di comunicare simultaneamente in due punti differenti appartiene
soltanto agli spiriti completamente sciolti dalla materia”.
47) Si potrebbero modificare le idee di una persona allo stato di veglia, con
l’agire sopra il suo spirito durante il sonno?
“Sì, qualche volta: lo spirito, non essendo più collegato alla materia con
legami così intimi, è più accessibile alle impressioni morali; e queste
impressioni possono influire sulla sua maniera di vedere nello stato ordinario.
Per sfortuna, però, avviene spesso che, allo svegliarsi, la natura corporea
prenda il sopravvento e gli faccia dimenticare le buone risoluzioni che ha
potuto prendere”.
48) E’ libero lo spirito di una persona vivente, di dire o di non dire ciò che
vuole?
“Egli ha le sue facoltà di spirito, ed in conseguenza il suo libero arbitrio, e
poiché ha maggiore perspicacia, è ancora più circospetto di quanto lo sia nello
stato di veglia”.
49) Si potrebbe, nell’evocare una persona, obbligarla a dire quello che
vorrebbe tacere?
“Ho detto che lo spirito ha il suo libero arbitrio; ma può succedere che, nella
sua qualità di spirito, attribuisca minor importanza a certe cose, che non nello
stato ordinario; la sua coscienza può parlare più liberamente. D’altra parte, se
essa non vuol parlare, può sempre sfuggire alle importunità andandosene,
poiché non si può trattenere il suo spirito, come si tratterrebbe il suo corpo”.
50) Non potrebbe lo spirito di una persona vivente essere costretto da un
altro spirito a venire ed a parlare, come avviene per gli spiriti erranti?
“Fra gli spiriti, siano essi morti o viventi, non vi è supremazia che per la
superiorità morale, e voi dovete ben credere che uno spirito superiore non
presterebbe mai il suo appoggio ad una vile indiscrezione”.
Osservazione. - Questo abuso di confidenza sarebbe infatti una cattiva
azione, ma che non potrebbe avere alcun risultato, poiché non si può
strappare un segreto che lo spirito volesse tacere, a meno che, dominato da un
sentimento di giustizia, non confessasse quello che tacerebbe in altre
circostanze. Una persona volle sapere con questo mezzo da uno dei suoi
parenti se il testamento di quest’ultimo fosse in suo favore. Lo spirito rispose:
“Sì, cara nipote, e ne avrete ben presto la prova”. La cosa era infatti reale, ma
pochi giorni dopo il parente distrusse il suo testamento ed ebbe la malizia di
farlo sapere alla nipote, senza tuttavia che egli sapesse di essere stato evocato.
Un sentimento istintivo lo portò senza dubbio ad eseguire la risoluzione che il
suo spirito aveva preso dopo la domanda che gli fu fatta. E’ una vigliaccheria
il domandare allo spirito di un morto o di un vivo, quello che non si oserebbe
domandare alla sua persona, e questa vigliaccheria non ha nemmeno per
compenso il risultato che da ciò si vuole ricavare.
51) Si può evocare uno spirito il cui corpo è ancora nel seno della madre?
“No; voi sapete bene che in questo tempo lo spirito è in un turbamento
completo”.
Osservazione. - L’incarnazione non ha luogo definitivamente che al
momento in cui il bambino respira; ma dal momento della concezione, lo
spirito designato per animarlo è preso da un turbamento che aumenta
all’avvicinarsi della nascita e gli toglie la coscienza di se stesso, ed in
conseguenza la facoltà di rispondere (vedi Il Libro degli Spiriti: Ritorno
alla vita corporea; Unione dell’anima con il corpo, n. 344).
52) Uno spirito ingannatore potrebbe egli prendere il posto dello spirito
d’una persona vivente che si evocasse?
“Senza dubbio, e succede anzi molto spesso, soprattutto quando l’intenzione
dell’evocatore non è pura. Del resto, l’evocazione delle persone viventi ha
soltanto interesse come studio psicologico; è necessario astenersene ogni
qualvolta non può avere un risultato istruttivo”.
Osservazione. - Se l’evocazione degli spiriti erranti non è sempre efficace,
per servirci della loro espressione, ciò è molto più frequente per quelli che
sono incarnati; allora soprattutto gli spiriti ingannatori prendono il loro
posto.
53) L’evocazione di una persona vivente presenta qualche inconveniente?
“Essa non è sempre senza pericolo; ciò dipende dalla posizione della persona,
poiché, se è ammalata, si possono aumentare le sue sofferenze”.
54) Quali sono i casi in cui l’evocazione di una persona vivente può avere
maggiori inconvenienti?
“Conviene astenersi dall’evocare i fanciulli d’età troppo tenera, le persone
gravemente malate ed i vecchi infermi; in una parola, essa può cagionare
degli inconvenienti tutte le volte che il corpo è molto indebolito”.
Osservazione. - La repentina sospensione delle facoltà intellettuali durante
lo stato di veglia, potrebbe anche presentare il pericolo che la persona si
trovasse in questo momento ad avere bisogno di tutta la sua presenza di
spirito.
55) Durante l’evocazione di una persona vivente, il suo corpo prova
stanchezza in seguito al lavoro a cui si dedica lo spirito, quantunque
assente?
Una persona in questo stato, che pretendeva che il suo corpo soffrisse
stanchezza, rispose a questa domanda:
“Il mio spirito è come un pallone frenato attaccato ad un palo; il mio corpo è il
palo che è scrollato dalle stesse scosse del pallone”.
56) Poiché l’evocazione delle persone viventi può avere degli inconvenienti
quando è fatta senza precauzione, il pericolo non esiste qualora si evocasse
uno spirito di cui si conosce l’incarnazione, e che potrebbe trovarsi in
condizioni sfavorevoli?
“No, le circostanze non sono le stesse; verrà soltanto se è in posizione di
venire; e d’altra parte, non vi ho forse detto di domandare, prima di fare
un’evocazione, se essa è possibile?”
57) Allorché noi proviamo, nei momenti più inopportuni, una irresistibile
voglia di dormire, potrebbe ciò provenire dal fatto che noi siamo evocati in
qualche luogo?
“Ciò può senza dubbio accadere, ma il più delle volte è un effetto puramente
fisico, sia che il corpo abbia bisogno di riposo, sia che lo spirito abbia bisogno
della sua libertà”.
Osservazione. - Una signora di nostra conoscenza, essendo medium, ebbe
un giorno l’idea di evocare lo spirito del suo piccolo nipote che dormiva nella
stessa camera. L’identità fu constatata dal linguaggio, dalle espressionifamiliari del fanciullo e dal racconto esattissimo di molte cose che gli erano
successe nella sua pensione; ma una circostanza venne a confermarla. Tutto
ad un tratto, la mano della medium si ferma nel bel mezzo di una frase, senza
che sia possibile ottenere nulla di più; in quello stesso momento, il fanciullo,
mezzo svegliato, fece diversi movimenti nel suo letto; qualche istante dopo,
essendosi riaddormentato, la mano della medium si mosse nuovamente,
continuando il colloquio interrotto. L’evocazione delle persone viventi, fatta
in buone condizioni, prova nella maniera più incontestabile l’azione distinta
dello spirito e del corpo, ed in conseguenza l’esistenza di un principio
intelligente, indipendente dalla materia (vedi nella Revue Spirite, 1860,
pagg. 11 e 81, molti esempi notevoli di evocazione di persone viventi).
 - Telegrafia umana (telepatia)
58) Due individui, evocandosi reciprocamente, potrebbero trasmettere i
loro pensieri e corrispondere?
“Sì, e questa «telegrafia umana» sarà un giorno un mezzo
universale di corrispondenza”.
- Perché non potrebbe essere praticata fin da oggi?
“Essa lo è per alcuni, ma non per tutti; è necessario che gli uomini si
purifichino affinché il loro spirito si sciolga dalla materia, e questo è anche
una ragione per fare l’evocazione in nome di Dio. Finora essa è circoscritta
alle anime elette e smaterializzate, il che si riscontra raramente nello stato
attuale degli abitanti della terra.

Tratto dal Libro dei Medium di Allan Kardec

domenica 23 settembre 2012

LUOGHI FREQUENTATI DAGLI SPIRITI


 - Le manifestazioni spontanee che si sono prodotte in ogni tempo, e la
persistenza di qualche spirito a dare evidenti segni della sua presenza in
qualche località, sono la sorgente della credenza nei luoghi frequentati dagli
spiriti. Le seguenti risposte furono fatte alle domande riguardanti questo
soggetto:
1) Gli spiriti si attaccano soltanto alle persone o si attaccano anche alle
cose?
“Secondo la loro elevazione. Alcuni spiriti possono attaccarsi agli oggetti
terrestri; gli avari, per esempio, che hanno nascosto i loro tesori e che non
sono abbastanza smaterializzati, possono ancora sorvegliarli e custodirli”.
2) - Hanno gli spiriti erranti dei luoghi di predilezione?
“Questo si lega ancora allo stesso principio. Gli spiriti che non tengono più
alla terra, vanno nei luoghi ove trovano amore; essi vi sono attirati dalle
persone, piuttosto che dagli oggetti materiali; tuttavia, ve ne sono alcuni che
possono momentaneamente avere una preferenza per certi luoghi, ma sono
sempre spiriti inferiori”.
3) Poiché l’attaccamento degli spiriti per una località è un segno
d’inferiorità, è questa pure una prova che sono spiriti cattivi?
“No, certamente; uno spirito può essere poco avanzato senza per ciò essere
cattivo; non succede forse la stessa cosa fra gli uomini?”
4) La credenza che gli spiriti frequentino di preferenza le rovine ha forse
qualche fondamento?
“No. Gli spiriti vanno in questi luoghi come vanno dappertutto altrove; ma
l’immaginazione è colpita dal lugubre aspetto di certi luoghi, ed attribuisce
alla loro presenza ciò che spesso non è che un effetto naturalissimo. Quante
volte la paura non ha fatto prendere l’ombra di un albero per una fantasma, il
grido di un animale, o il soffio dei venti per voci di morti! Gli spiriti amano la
presenza degli uomini, pertanto, cercheranno di preferenza i luoghi abitati
piuttosto che quelli isolati”.
- Tuttavia, stando a quanto noi sappiamo intorno alla differenza di
carattere degli spiriti, ve ne devono essere di misantropi, che possono
preferire la solitudine.
“Appunto per questo non ho risposto alla questione in una maniera assoluta;
ho detto che essi possono andare nei luoghi deserti come dappertutto, ed è
evidente che quelli i quali si tengono in disparte, lo fanno perché ciò piace
loro; ma non è una ragione per dedurne che le rovine siano necessariamente
dei luoghi di predilezione per essi; ed infatti ve ne sono certamente molti di
più nelle città e nei palazzi che non nel fondo delle foreste”.
5) Le credenze popolari hanno in generale un fondo di verità; quale può
essere l’origine di quella dei luoghi frequentati dagli spiriti?
“Il fondo di verità è la manifestazione degli spiriti, alla quale l’uomo credette
in ogni tempo per istinto; ma come già vi dissi, l’aspetto dei luoghi lugubri
colpisce la sua immaginazione, e vi colloca, naturalmente, gli esseri che egli
considera come soprannaturali. Questa superstiziosa credenza è nutrita dai
racconti fantastici in cui fu cullata la sua infanzia”.
6) Gli spiriti che si riuniscono hanno, per fare ciò, dei giorni e delle ore
preferite?
“No; i giorni e le ore sono misure del tempo ad uso degli uomini e per la vita
corporea, ma di essi gli spiriti non hanno bisogno e non si danno pensiero”.
7) Quale è l’origine dell’idea che gli spiriti vengano di preferenza durante la
notte?
“L’impressione prodotta sull’immaginazione dal silenzio e dall’oscurità. Tutte
queste credenze sono superstizioni che la conoscenza ragionata dello
spiritismo deve distruggere. Lo stesso si dica dei giorni e delle ore che si crede
siano loro più propizi; credete pure che l’influenza della mezzanotte non è mai
esistita se non nelle favole”.
- Se così è, perché dunque certi spiriti annunziano il loro arrivo e le loro
manifestazioni per quell’ora, ed in giorni determinati, come il venerdì, per
esempio?
“Si tratta di spiriti che approfittano della credulità e se ne divertono. Per la
stessa ragione, ve ne sono alcuni i quali affermano di essere il diavolo e si
danno nomi infernali. Mostrate loro che voi non siete il loro zimbello ed essi
non ritorneranno più”.
8) Gli spiriti ritornano di preferenza verso le tombe nelle quali riposa il loro
corpo?
“Il corpo era soltanto un abito; non tengono maggiormente al corpo che li ha
fatti soffrire di quanto il prigioniero tenga alle sue catene. Il ricordo delle
persone che sono loro care è la sola cosa alla quale essi attribuiscono qualche
importanza”.
- Le preghiere che si vanno a fare sopra le loro tombe sono da essi più
gradite delle altre e li attirano più di quelle fatte in altri siti?
“La preghiera a Dio è anche un’evocazione che attira gli spiriti, voi ben lo
sapete. La preghiera ha tanto maggiore azione quanto più essa è fervente e
sincera; ora, davanti ad una tomba venerata il raccoglimento è maggiore, e la
conservazione di pie reliquie è una testimonianza di affetto che si dà allo
spirito, ed alla quale egli è sempre sensibile. E’ sempre il pensiero che agisce
sopra lo spirito, e non gli oggetti materiali, e questi oggetti hanno maggior
influenza su colui che prega, fissandone l’attenzione, piuttosto che sopra lo
spirito”.
9) Da quanto abbiamo fin qui detto, la credenza nei luoghi frequentati dagli
spiriti non sembrerebbe del tutto falsa?
“Abbiamo detto che certi spiriti possono essere attirati da cose materiali;
possono esserlo, ad esempio, da certi luoghi in cui sembrano eleggere
domicilio, finché cessino le circostanze che ve li conducevano”.
- Quali sono le circostanze che possono condurveli?
“La loro simpatia per qualcuna delle persone che li frequentano, ed il
desiderio di comunicare con loro. Tuttavia, le loro intenzioni non sono
sempre così lodevoli; quando si tratta di cattivi spiriti, essi possono voler
esercitare una vendetta su persone di cui essi ebbero a lagnarsi. Il soggiorno
in un luogo determinato può essere anche, per alcuni, una punizione che
viene loro inflitta, soprattutto se vi hanno commesso un delitto affinché essi
abbiano costantemente questo delitto sotto gli occhi” (1).
(1) Revue Spirite, febbraio 1860: Histoire d’un dammé.
10) I luoghi frequentati dagli spiriti, lo sono sempre da antichi abitanti di
questi stessi luoghi?
“Qualche volta, ma non sempre, poiché se l’antico abitante è uno spirito
elevato, non terrà conto della sua abitazione terrestre più di quanto ne terrà
del suo corpo. Gli spiriti che frequentano certi luoghi, spesso non hanno altri
motivi che il capriccio, a meno che non vi siano attirati dalla loro simpatia per
certe persone”.
- Possono stabilirvisi allo scopo di proteggere una persona o la sua
famiglia?
“Certamente, se sono buoni; ma in questo caso essi non manifestano mai la
loro presenza in modi sgradevoli”.
11) Vi è qualcosa di vero nella storia della Dama Bianca?
“E’ un racconto formato da mille fatti veri”.
12) E’ forse ragionevole temere i luoghi frequentati dagli spiriti?
“No, gli spiriti che frequentano certi luoghi e vi fanno baccano, cercano di
divertirsi alle spese della credulità e della ingenuità piuttosto che fare del
male. D’altra parte, pensate che gli spiriti sono dappertutto e che in
qualunque luogo voi siate ne avete continuamente accanto a voi, anche nelle
case più tranquille. Sembra che a volte frequentino di preferenza certi luoghi,
perché vi trovano occasione di manifestare la loro presenza”.
13) Vi è qualche mezzo per espellerli?
“Sì, ma spesso quello che si fa per ottenere questo scopo, li attira invece di
allontanarli. Il miglior mezzo per cacciare i cattivi spiriti è quello di attirare i
buoni. Attirate dunque i buoni spiriti facendo il maggior bene possibile, ed i
cattivi se ne andranno, poiché il bene ed il male sono tra loro incompatibili.
Siate buoni e avrete soltanto buoni spiriti accanto a voi”.
- Vi sono, ciò nonostante, delle persone stimabilissime che sono prese di
mira dai cattivi spiriti?
“Se queste persone sono realmente buone, è forse una prova per esercitare la
loro pazienza e spingerle ad essere ancora migliori; ma credete pure che
coloro i quali parlano continuamente di virtù, non sono quelli che ne hanno di
più. Colui che possiede delle qualità reali, spesso le ignora egli stesso, oppure
non ne parla mai”.
14) Che cosa bisogna credere relativamente all’efficacia dell’esorcismo, per
cacciare i cattivi spiriti dai luoghi che ne sono frequentati?
“Avete voi visto riuscire spesso questo mezzo? Non avete, al contrario, sentito
spesso il rumore raddoppiare dopo le cerimonie di esorcismo? Il motivo è che
essi si divertono ad essere scambiati per il diavolo.
“Gli spiriti, che non vengono con cattive intenzioni, possono pure manifestare
la loro presenza con rumori, ed anche con il rendersi visibili; ma essi non
fanno mai rumori fastidiosi. In generale, sono spiriti sofferenti ai quali voi
potete arrecare sollievo, pregando per loro; altre volte, pure, sono spiriti
benevoli che vogliono mettervi alla prova di essere vicini a voi; oppure, infine,
sono spiriti leggeri che vogliono scherzare. Dal momento che quelli che
turbano la quiete facendo del chiasso sono quasi sempre spiriti che si
divertono, la miglior cosa da fare, è di riderne; essi si stancheranno, se
vedranno che non riescono né a spaventare né a far perdere la pazienza”.
(Vedi Cap. 5, Manifestazioni fisiche spontanee).
Dalle spiegazioni date finora, risulta che vi sono spiriti i quali si attaccano a
certe località e vi si fermano di preferenza, ma che tuttavia non hanno
bisogno di manifestare la loro presenza con effetti sensibili. Un luogo qualunque può
essere il soggiorno forzato o di predilezione d’uno spirito, anche cattivo, senza
che vi abbia mai avuto luogo alcuna manifestazione.
Gli spiriti che s’attaccano alle località o alle cose materiali, non sono mai
spiriti superiori; ma senza essere spiriti superiori possono tuttavia non essere
cattivi, e non avere alcuna intenzione cattiva; essi sono talvolta ospiti più utili
che nocivi, poiché s’interessano alle persone, e possono proteggerle.

Tratto dal Libro dei Medium di Allan Kardec 

TEORIA DELL'ALLUCINAZIONE


- Coloro che non ammettono il mondo incorporeo ed invisibile, credono di
spiegare tutto con la parola allucinazione. La definizione di questa parola è
conosciuta: un errore, un’illusione d’una persona che crede di avere delle
percezioni che in realtà non ha (dal latino hallucinari, errare, composto delle
parole ad lucem); ma gli scienziati non ne hanno ancora, per quanto ne
sappiamo, spiegata la ragione fisiologica.
Pare che l’ottica e la fisiologia non abbiano più per essi alcun segreto; come
può essere dunque che non ci abbiano ancora spiegata la natura e la sorgente
delle immagini che si offrono allo spirito in certe circostanze?
Essi vogliono tutto spiegare con le leggi della materia, e sia; ma almeno ci
diano, sulla scorta di queste leggi, una teoria dell’allucinazione: buona o
cattiva, essa sarà sempre una spiegazione.
- La causa dei sogni non fu mai spiegata dalla scienza; essa li attribuisce
ad un effetto dell’immaginazione; ma non ci dice, peraltro, che cosa sia
quest’immaginazione, né come essa produca queste immagini, così chiare e
così nette, come talvolta ci appaiono. E’ un volere spiegare una cosa che non è
conosciuta, per mezzo di un’altra parimenti ignota; la questione resta dunque
tutta intera. Si dice che il sogno sia un ricordo delle preoccupazioni del
giorno; ma quand’anche si volesse ammettere questa soluzione, la quale poi
non è tale, rimarrebbe ancora da scoprire che cos’è questo specchio magico
che conserva così bene l’impronta delle cose. Come spiegare, soprattutto,
quelle visioni delle cose reali che non si sono mai viste allo stato di veglia, ed
alle quali pure non si è mai pensato? Solo lo spiritismo poteva darci la chiave
di questo bizzarro fenomeno, che passa inosservato a causa della sua stessa
volgarità, come tutte le meraviglie della natura che noi schiacciamo sotto i
piedi.
Gli scienziati sdegnarono di occuparsi dell’allucinazione; che essa sia reale o
no, è però sempre un fenomeno che la fisiologia deve poter spiegare, sotto
pena di confessare la sua insufficienza. Se verrà un giorno in cui uno
scienziato s’impegni per darne non una definizione, intendiamoci bene, ma
una spiegazione fisiologica, noi dovremo ancora vedere se la sua teoria risolve
tutti i casi; non tralasci egli, soprattutto, i fatti così comuni d’apparizioni di
persone al momento della loro morte ai loro cari; ci dica, come può accadere
la coincidenza dell’apparizione, con la morte della persona? Quando si
trattasse soltanto d’un fatto isolato, si potrebbe attribuirlo all’azzardo, ma
poiché è frequentissimo, il caso non ha di queste ripetizioni. Se ancora, colui
che vede l’apparizione, avesse l’immaginazione colpita dall’idea che la
persona deve morire, sta bene; ma quella che appare è più spesso la persona
alla quale egli pensa meno: dunque, l’immaginazione non c’entra per nulla.
Ancora meno si possono spiegare per mezzo dell’immaginazione le
circostanze della morte, di cui non si ha alcuna idea. Diranno forse i partigiani
dell’allucinazione che l’anima (se pur anche ammettono un’anima) ha dei
momenti di sovreccitazione, in cui le sue facoltà sono esaltate?
Siamo d’accordo, ma quando quello che essa vede è reale, il fenomeno non
può più attribuirsi ad un’illusione. Se, nella sua esaltazione, l’anima vede una
cosa che non le è presente, è segno che essa si trasporta: ma, se la nostra
anima può trasportarsi verso una persona assente, perché l’anima di questa
persona assente non dovrebbe potersi trasportare verso di noi? Noi li
invitiamo a tener conto, nella loro teoria dell’allucinazione, di questi fatti, e a
non dimenticare che una teoria alla quale si possono opporre fatti contrari, è
necessariamente falsa ed incompleta. Aspettando la loro spiegazione, noi
cercheremo intanto di porgere qualche idea su questo argomento.
- I fatti ci provano, che vi sono vere apparizioni, che la teoria spiritica ci
spiega perfettamente, e che possono essere negate soltanto da coloro che
niente ammettono all’infuori dell’organismo materiale; ma accanto alle
visioni reali vi sono forse allucinazioni nel senso vero della parola? Non vi è
alcun dubbio. Quale ne è dunque la sorgente? Gli spiriti stessi ci metteranno
sulla strada poiché la spiegazione ci sembra completamente contenuta nelle
risposte fatte alle seguenti questioni:
- Le visioni sono sempre reali, o sono qualche volta l’effetto
dell’allucinazione? Quando, per esempio, si vede in sogno od altrimenti il
diavolo, o altre cose fantastiche, che non esistono, non è questo un prodotto
dell’immaginazione?
“Sì, qualche volta. quando si è colpiti da certe letture o da storie di diavolerie
che c’impressionano, ce ne ricordiamo, e crediamo di vedere ciò che non
esiste. Ma noi abbiamo anche detto che lo spirito, sotto il suo involucro semi
materiale, può prendere ogni sorta di forme per manifestarsi. Uno spirito
beffardo può, dunque, apparire con le corna e con gli artigli, se ciò gli fa
piacere, per farsi giuoco della credulità; come un buono spirito può mostrarsi
con le ali ed in sembianze raggianti”.
- Possono considerarsi come apparizioni le figure ed altre immagini che si
presentano sovente tra il sonno e la veglia o semplicemente quando si
chiudono gli occhi?
“Allorché i sensi si intorpidiscono, lo spirito si libera, e può vedere lontano o
vicino ciò che non potrebbe vedere con gli occhi corporei. Queste immagini
sono il più delle volte visioni, ma esse possono anche essere un effetto delle
impressioni che la vista di certi oggetti ha lasciato nel cervello che ne conserva
le tracce, come conserva quella dei suoni. Lo spirito sciolto vede allora nel
proprio cervello queste impronte che vi si fissarono come un’immagine
fotografica. La loro varietà e la loro mescolanza formano un assieme bizzarro
e fuggitivo, che si cancella quasi subito malgrado gli sforzi che si fanno per
ritenerli. E’ ad una simile causa che conviene attribuire certe apparizioni
fantastiche, che non hanno niente di reale e che si producono spesso nello
stato di malattia”.
E’ cosa ben certa che la memoria è il risultato delle impronte conservate dal
cervello; ora, per qual singolare fenomeno queste impronte così variate e così
molteplici non si confondono? E’ questo un mistero impenetrabile, non più
strano di quello delle onde sonore, che si incrociano nell’aria, e tuttavia
rimangono distinte. In un cervello sano e ben organizzato, queste impronte
sono nette e precise; in uno stato meno favorevole, esse si cancellano e si
confondono; donde la perdita della memoria o la confusione delle idee. Ciò
sembra ancora meno straordinario se si ammette, come nella frenologia, una
destinazione speciale ad ogni parte, e perfino ad ogni fibra del cervello.
Le immagini arrivate al cervello per via degli occhi vi lasciano dunque
un’impronta, la quale fa sì che ci ricordiamo di un quadro, come se lo
avessimo ancora avanti a noi; ma e sempre una questione di memoria,
giacché non lo vediamo.
Ora, in certi stati d’emancipazione, l’anima vede nel cervello, e vi ritrova
queste immagini, soprattutto quelle che l’hanno maggiormente colpita,
secondo la natura della preoccupazione, o le disposizioni dello spirito; in tal
modo, essa vi ritrova l’impronta di scene religiose, diaboliche, drammatiche,
mondane, bizzarre figure di animali, che essa ha visto in altra epoca, in
pittura od anche in racconto, giacché anche i racconti lasciano delle impronte.
Così l’anima vede realmente, ma essa vede soltanto un’immagine fotografata
nel cervello. Nello stato normale, queste immagini sono fuggitive ed effimere,
perché tutte le parti cerebrali funzionano liberamente; ma nello stato di
malattia, il cervello è sempre più o meno indebolito, non esiste equilibrio fra
tutti gli organi; alcuni soltanto conservano la loro attività, mentre gli altri
sono in certo modo paralizzati; di qui la permanenza di alcune immagini, che
non sono cancellate, come nello stato normale, dalle preoccupazioni della vita
esteriore. E’ questa la vera allucinazione e la causa prima delle idee fisse.
Come si vede, noi abbiamo reso conto di questa anomalia, con una legge tutta
fisiologica e conosciutissima, cioè quella delle impronte cerebrali; ma siamo
sempre stati costretti a farvi intervenire l’anima; ora, se i materialisti non
hanno ancora potuto dare una soddisfacente soluzione di questo fenomeno, è
perché non vogliono ammettere l’anima; e certo essi diranno che la nostra
spiegazione è errata, perché noi poniamo per principio ciò che da essi è
contestato; ma è tuttavia ammesso dalla immensa maggioranza, dal momento
che vi sono uomini sopra la terra, e la negazione di qualcuno non può far
testo.
La nostra spiegazione è buona? Noi la diamo per quanto ella può valere, in
mancanza di un’altra, e, se si vuole, a titolo di semplice ipotesi, in attesa di
meglio. Così come è, essa rende ragione di tutti i casi di visione? Certamente
no, e noi sfidiamo tutti i fisiologi a darne una sola, presa dal loro punto di
vista esclusivo, che li risolva tutti; poiché quando essi hanno pronunziato le
loro sacramentali parole di sovreccitazione e di esaltazione, essi non hanno
detto nulla; dunque, se tutte le teorie dell’allucinazione sono insufficienti per
spiegare tutti i fatti, bisogna convenire che vi è qualche altra cosa, all’infuori
della allucinazione propriamente detta. La nostra teoria sarebbe falsa, se noi
l’applicassimo a tutti i casi di visione, perché ve ne sono di quelli che
verrebbero a contraddirla; ma essa può essere giusta se è ristretta a certi effetti.

Tratto dal Libro dei Medium di Allan Kardec 

mercoledì 19 settembre 2012

BICORPOREITA’ E TRASFIGURAZIONE


Apparizioni dello spirito dei viventi - Uomini doppi - Sant’Alfonso
de’ Liguori e Sant’Antonio da Padova - Vespasiano -
Trasfigurazione Invisibilità.

- Questi due fenomeni sono varietà di quello delle manifestazioni visive, e
per quanto meravigliosi possano sembrare a tutta prima, si riconoscerà
facilmente dalla spiegazione che ne può essere data, che non escono
dall’ordine dei fenomeni naturali.
Essi sono ambedue basati su questo principio, che tutto quanto fu detto sulle
proprietà del perispirito dopo la morte, si applica al perispirito dei viventi.
Noi sappiamo che durante il sonno lo spirito riacquista in parte la sua libertà,
vale a dire che egli si isola dal corpo, ed è in questo stato che noi abbiamo
avuto molte volte l’occasione di osservarlo. Ma lo spirito (sia morto o vivente
l’uomo) ha sempre il suo involucro semi materiale, il quale, per le stesse cause
che noi abbiamo descritte, può acquistare la visibilità e la tangibilità. Alcuni
fatti molto positivi non possono lasciare alcun dubbio su questo punto;
citeremo soltanto qualche esempio da noi personalmente conosciuto, e di cui
possiamo garantire l’esattezza, ciascuno essendo in facoltà di raccoglierne di
analoghi tra i propri ricordi.
 - La moglie d’uno dei nostri amici vide più volte, durante la notte, entrare
nella sua camera, fosse essa illuminata o buia, una fruttivendola dei dintorni,
che ella conosceva di vista, ma alla quale non aveva mai parlato. Questa
apparizione le provocò grande spavento, tanto più che in quell’epoca ella non
conosceva ancora lo spiritismo, e questo fenomeno si rinnovò molto spesso.
La fruttivendola era, naturalmente, viva, e probabilmente a quell’ora dormiva.
Mentre il suo corpo materiale era a casa sua, il suo spirito ed il suo corpo
fluidico erano in casa di questa signora. Il motivo di queste visite non si
conosce. In simile caso, uno spiritista iniziato a queste cose, glielo avrebbe
domandato, ma essa non vi pensò. Ogni volta l’apparizione si eclissò senza
che la signora ne sapesse il come, ed ogni volta dopo la sua scomparsa ella
volle assicurarsi che tutte le porte fossero perfettamente chiuse, e che nessuno
avesse potuto introdursi nel suo appartamento. Questa precauzione le provò
che ella era ben sveglia, e che non era la vittima di un sogno.
Altre volte, ella vide nello stesso modo un uomo che non conosceva; un
giorno, poi, vide suo fratello, che era allora in California: aveva talmente
l’apparenza d’una persona vivente, che ella, al primo momento, credette al
suo ritorno e volle rivolgergli la parola, ma egli disparve senza lasciargliene il
tempo. Una lettera ricevuta in seguito le provò che non era morto. Questa
signora era un medium veggente naturale, ma a quest’epoca, come abbiamo
detto, essa non aveva giammai inteso parlare di medium.
- Un’altra signora che abita in provincia, essendo gravemente malata,
vide una sera, verso le dieci, un signore attempato che abitava nella sua stessa
città, che ella incontrava talvolta in società, ma senza alcuna relazione
d’intimità. Questo signore, seduto in una poltrona ai piedi del suo letto, di
tanto in tanto prendeva una presa di tabacco, avendo l’aria di vegliarla.
Sorpresa di una tale visita a simile ora, ella volle domandargliene il motivo,
ma il signore le fece cenno di non parlare e di dormire. Varie volte ella volle
indirizzargli la parola, ed ogni volta si ripeté la stessa raccomandazione.
Infine, ella finì con l’addormentarsi. Dopo qualche giorno, essendo ristabilita,
ella ricevette la visita di quello stesso signore, ma ad un’ora più conveniente, e
questa volta era proprio lui in persona, con gli stessi abiti, la stessa
tabacchiera, ed esattamente gli stessi modi. Persuasa che egli fosse venuto
durante la sua malattia, lo ringraziò della pena che si era dato. Il signore,
sorpreso, le rispose che da molto tempo non aveva avuto il piacere di vederla.
La signora, che conosceva i fenomeni spiritici, capì allora la cosa; ma non
volendo entrare con lui in spiegazioni, si accontentò di dirgli che
probabilmente aveva sognato. E’ proprio quello che è più probabile, diranno
gli increduli; ma rimane sempre cosa accertata che questa signora non
dormiva affatto, come non dormiva l’altra, menzionata più sopra. Allora ella
sognava da sveglia; in altri termini, aveva una allucinazione. Ecco la grande
parola, la spiegazione universale di tutto ciò che non si capisce. Avendo noi
già sufficientemente combattuto quest’obiezione, proseguiamo.
- Ecco un altro fatto più caratteristico, e noi saremmo curiosi di vedere
come si potrebbe spiegarlo con il puro gioco dell’immaginazione.
Un signore abitante in provincia non aveva mai voluto prendere moglie,
malgrado le istanze della sua famiglia. Questa aveva particolarmente insistito
presso di lui affinché sposasse una persona abitante in una vicina città, e che
egli non aveva mai vista. Un giorno, essendo nella sua camera, fu tutto
sorpreso di vedersi in presenza di una giovane fanciulla, vestita di bianco, con
la testa ornata d’una corona di fiori. Ella gli disse che era la sua fidanzata, gli
tese la mano, ch’egli prese nella sua, e nella quale vide un anello. In capo a
qualche istante tutto disparve. Sorpreso di questa apparizione, ed essendosi
assicurato di essere ben sveglio, si informò se qualcuno era venuto nella
giornata; la risposta fu che non era venuto nessuno. Un anno dopo, cedendo a
nuove sollecitazioni da parte d’un parente, egli si decise di andare a vedere la
fanciulla che gli era stata proposta in moglie. Egli arrivò nel giorno del
Corpus Domini; era il momento in cui si ritornava dalla processione, ed
una delle prime persone che vide entrando nella casa, fu una ragazza, quella
che gli era apparsa: era vestita nella stessa maniera e per di più il giorno
dell’apparizione era stato pure quello del Corpus Domini. Egli restò
interdetto, e dal canto suo la ragazza gettò un grido e svenne. Tornata in sé,
disse che aveva già visto quel signore nello stesso giorno dell’anno
precedente.
Il matrimonio fu concluso. Ciò accadeva nell’anno 1835; in tale epoca non si
parlava ancora di spiriti, e d’altra parte ambedue i protagonisti sono persone
molto positive e di prudente immaginazione.
Si dirà forse che l’uno e l’altra avevano lo spirito colpito dall’idea dell’unione
proposta, e che questa preoccupazione determinò un’allucinazione; ma non
bisogna dimenticare che il marito vi era tanto indifferente da stare un anno
senza andare a vedere la sua futura sposa. E qualora si volesse ammettere
questa ipotesi, resterebbe da spiegare la doppia apparizione, la coincidenza
dell’abbigliamento con il giorno del Corpus Domini, ed infine il
riconoscimento fisico tra persone che non si erano mai viste, circostanze,
queste, che non possono essere il prodotto dell’immaginazione.
- Prima di andare avanti, dobbiamo rispondere immediatamente ad una
domanda che qualcuno non mancherà di farci, quella cioè di sapere come può
vivere il corpo mentre lo spirito è assente. Potremmo rispondere che il corpo
può vivere di vita organica, la quale è indipendente dalla presenza dello
spirito, e la prova è che le piante vivono e non hanno spirito; ma dobbiamo
aggiungere che durante la vita, lo spirito non è mai completamente staccato
dal corpo. Gli spiriti, nella stessa maniera di certi medium veggenti,
riconoscono lo spirito d’una persona vivente grazie ad una striscia luminosa
che fa capo nel suo corpo, fenomeno che non ha mai luogo quando il corpo è
morto, poiché allora la separazione è completa. E’ per questa comunicazione
che lo spirito viene avvertito all’istante, a qualunque distanza egli sia, del
bisogno che il corpo può avere della sua presenza, ed allora egli vi ritorna con
la celerità del baleno. Ne risulta che il corpo non può mai morire durante
l’assenza dello spirito, e che non può mai capitare che quest’ultimo, al suo
ritorno, “trovi la porta chiusa”, come hanno scritto alcuni romanzieri in
racconti di fantasia (Il Libro degli Spiriti, n. 400 e seguenti).
 - Torniamo ora al nostro argomento. Lo spirito d’una persona vivente,
isolato dal corpo, può apparire come quello d’una persona morta, ed avere
tutte le apparenze della realtà; inoltre, per motivi già spiegati, egli può
acquistare una tangibilità momentanea. Questo fenomeno, designato sotto il
nome di bicorporeità, diede luogo alle storie degli uomini doppi, vale a dire
di individui la cui presenza simultanea fu constatata in due luoghi differenti.
Eccone due esempi tolti, non dalle leggende popolari, ma dalla storia
ecclesiastica.
Sant’Alfonso de’ Liguori fu canonizzato prima del tempo normalmente
richiesto, per essersi mostrato simultaneamente in due luoghi differenti, il
che passò per un miracolo.
Sant’Antonio da Padova era in Spagna, e nel tempo in cui egli predicava, suo
padre, che era a Padova, andava al supplizio accusato di omicidio. Ed ecco
apparire Sant’Antonio, il quale dimostra l’innocenza di suo padre e fa
conoscere il vero colpevole, che subisce più tardi il suo castigo. Fu constatato
che in questo momento Sant’Antonio non aveva lasciato la Spagna.
Sant’Alfonso, evocato ed interrogato da noi intorno a questo fatto, così ci
rispose:
1) Potreste voi darci la spiegazione di questo fenomeno?
“Sì; l’uomo allorché per le sue virtù si è completamente liberato dall’influenza
della materia e ha elevata la sua anima verso Dio, può apparire in due luoghi
nello stesso tempo, ed ecco come:
“Lo spirito incarnato, sentendosi in procinto di prender sonno, può
domandare a Dio di potersi trasportare in un luogo qualunque. Il suo spirito,
o la sua anima, come volete chiamarlo, abbandona allora il corpo, seguito da
una parte del perispirito, e lascia la materia immonda in uno stato vicino alla
morte. Dico vicino alla morte, poiché è restato nel corpo un legame, che tiene
uniti il perispirito e l’anima alla materia, e questo legame non può essere
definito. Il corpo appare dunque nel luogo richiesto. Non credo che
desideriate sapere di più”.
2) Questo non ci dà la spiegazione della visibilità e della tangibilità del
perispirito.
“Lo spirito, trovandosi sciolto dalla materia secondo il suo grado d’elevazione,
può rendersi tangibile alla materia”.
3) E’ indispensabile il sonno del corpo affinché lo spirito appaia in altri siti?
“L’anima può dividersi allorché si sente portata in un luogo differente da
quello ove si trova il corpo. Può accadere che il corpo non dorma, quantunque
ciò sia rarissimo, ma allora il corpo non è mai in uno stato perfettamente
normale; è sempre in uno stato più o meno estatico”.
Osservazione. - L’anima non si divide già nel senso letterale della parola;
essa irradia in diverse parti, e può così manifestarsi in molti punti senza
essere divisa; la stessa cosa succede di una luce che può simultaneamente
riflettersi in molti specchi.
Che cosa accadrebbe ad un uomo il quale fosse improvvisamente
svegliato, mentre è immerso nel sonno, e il suo spirito appare altrove?
“Ciò non potrebbe accadere, giacché se qualcuno avesse l’intenzione di
svegliarlo, lo spirito rientrerebbe nel corpo e preverrebbe l’intenzione, poiché
lo spirito legge nel pensiero”.
Una spiegazione del tutto identica ci fu data molte volte dallo spirito di
persone morte o viventi. Sant’Alfonso spiega il fatto della doppia presenza,
ma non ci dà la teoria della visibilità e della tangibilità.
- Tacito riferisce un fatto analogo:
Durante il mese che Vespasiano trascorse in Alessandria per aspettare il
ritorno periodico dei venti d’estate e la stagione in cui il mare diventa sicuro,
accaddero molti prodigi, per mezzo dei quali si manifestò il favore dal cielo, e
l’interesse che gli dei sembravano prendere a questo principe... Questi prodigi
raddoppiarono in Vespasiano il desiderio di visitare il sacro soggiorno del dio,
per consultarlo sulle faccende dell’impero. Egli ordina che il tempio sia chiuso
a tutti; entrato egli stesso, e tutt’immerso nell’aspettativa di ciò che l’oracolo
avrebbe pronunziato, vede, dietro quello, uno dei capi egiziani, chiamato
Basilide, ch’egli sapeva essere ritenuto ammalato molto lontano da
Alessandria. S’informa dai sacerdoti se Basilide è venuto in quel giorno nel
tempio, s’informa dai passanti se qualcuno l’ha visto in città, infine manda
uomini a cavallo, e si assicura che in quel momento Basilide, era ad una
distanza di ottanta miglia. Allora egli non dubitò più che la visione non fosse
soprannaturale, e ritenne il nome di Basilide quale oracolo. (TACITO, Storie,
Libro IV, Cap. 81 e 82).
 - L’individuo che si mostra simultaneamente in due luoghi differenti ha
dunque due corpi; ma di questi due corpi uno solo è reale, l’altro non è che
un’apparenza; si può dire che il primo ha la vita organica, ed il secondo quella
dell’anima; al risveglio, i due corpi si riuniscono, e la vita dell’anima rientra
nel corpo materiale. Non sembra possibile, almeno noi non ne abbiamo alcun
esempio, e la ragione sembra dimostrarlo, che nello stato di separazione, i
due corpi possano simultaneamente godere, e nello stesso grado, della vita attiva
ed intelligente. Risulta inoltre, da ciò che noi abbiamo detto or ora, che il
corpo reale non potrebbe morire mentre il corpo apparente resterebbe
visibile: l’avvicinarsi della morte richiamando sempre lo spirito nel corpo,
non fosse altro che per un istante.
Ne risulta egualmente che il corpo apparente non potrebbe essere ucciso,
giacché non è organico e non è formato di carne e ossa; esso sparirebbe al
momento in cui gli si volesse dare la morte (1).
(1) Vedere la Revue Spirite gennaio 1859, Il folletto di Baiona; - febbraio
1859, Gli Ageneri; Il mio amico Hermann; - maggio 1859, Il legame tra lo
spirito ed il corpo; - novembre 1859, L’Anima errante; - gennaio 1860, Lo
spirito da una parte e il corpo dall’altra; - marzo 1860, Studi sopra lo spirito
di persone viventi: il dottor V. e madamigella I.; aprile 1860, Il fabbricante
di Pietroburgo; apparizioni tangibili; - novembre 1860, Storia di Santa
Maria d’Agreda; - luglio 1861, Una apparizione provvidenziale.
- Passiamo al secondo fenomeno, quello della trasfigurazione. Esso
consiste nel cambiamento d’aspetto di un corpo vivente. Ecco, a questo
riguardo, un fatto di cui noi possiamo garantire la perfetta autenticità, e che
accadde negli anni 1858 e 1859 nei dintorni di Saint-Etienne.
Una giovane fanciulla di circa 15 anni d’età, fruiva della singolare facoltà di
trasfigurarsi, vale a dire di prendere in certi momenti tutte le apparenze di
alcune persone morte. L’illusione era talmente completa, che si credeva di
avere la persona innanzi a sé, tanto erano simili i tratti del viso, lo sguardo, il
suono della voce, e persino il dialetto. Questo fenomeno si è rinnovato
centinaia di volte, senza che la volontà della giovine ragazza vi entrasse per
niente. Ella prese molte volte l’apparenza di suo fratello morto qualche anno
prima; ne aveva non solamente la figura, ma la statura ed il volume del corpo.
Un medico del paese, molte volte testimonio di certi effetti bizzarri e volendo
assicurarsi di non essere vittima d’una illusione, fece la seguente esperienza.
(Noi abbiamo avuto il racconto dei fatti da lui stesso, dal padre della
ragazza e da molti altri testimoni oculari stimatissimi e degnissimi di fede).
Egli ebbe la idea di pesare la ragazza nel suo stato normale , poi in quello di
trasfigurazione, allorquando ella aveva l’apparenza di suo fratello dell’età di
20 e più anni, e che era molto più grande e più forte. Ebbene! Si trovò che, in
quest’ultimo dato, il peso era quasi doppio. L’esperienza era concludente, ed
era impossibile attribuire questa apparenza ad una semplice illusione ottica.
Tentiamo di spiegare questo fatto, che una volta si sarebbe chiamato
miracolo, e che noi chiamiamo semplicemente fenomeno.
- La trasfigurazione, in certi casi, può avere per causa una semplice
contrazione muscolare, che può dare alla fisionomia una espressione
tutt’affatto diversa, al punto di rendere la persona quasi irriconoscibile. Noi
l’abbiamo osservata spesso in certi sonnambuli, ma in questo caso la
trasformazione non è radicale; una donna potrà sembrare giovane o vecchia,
bella o brutta, ma sarà sempre una donna, e soprattutto il suo peso non
aumenterà né diminuirà. Nel caso di cui si tratta, è ben certo che vi è qualcosa
di più; la teoria del perispirito che ci metterà sulla via.
E’ ammesso, in via di principio, che lo spirito può dare al suo perispirito tutte
le apparenze; che per una modificazione nella disposizione molecolare, può
dare la visibilità, la tangibilità e per conseguenza l’opacità; che il perispirito
d’una persona viva, isolato dal corpo, può subire le stesse trasformazioni; che
questo cambiamento di stato si opera per la combinazione dei fluidi.
Immaginiamo ora il perispirito d’una persona viva, non isolato, ma raggiante
attorno al suo corpo in maniera da avvolgerlo quasi come un vapore; in
questo stato, egli può subire le stesse modificazioni che potrebbe subire se ne
fosse separato; se egli perde la sua trasparenza, il corpo può sparire, diventare
invisibile ed esserne velato come se fosse immerso nella nebbia.
Egli potrà anche cambiare aspetto e diventare brillante se tale è la volontà o il
potere dello spirito. Un altro spirito, combinando il proprio fluido con il
primo, può sostituirvi la propria apparenza, e in maniera tale, che il corpo
reale scompare sotto un involucro fluidico esteriore, la cui apparenza può
variare a piacimento dello spirito. Tale sembra essere la causa vera del
fenomeno strano e raro, conviene dirlo, della trasfigurazione. Quanto alla
differenza del peso, essa si spiega nello stesso modo che per i corpi inerti. Il
peso intrinseco del corpo non è variato, poiché la quantità di materia non è
aumentata; egli subisce l’influenza di un agente esteriore, che può
aumentarne o diminuirne il peso relativo, come l’abbiamo spiegato qui sopra
al n. 78 e seguenti. E’ dunque probabile che, se la trasfigurazione avvenisse
sotto l’aspetto d’un bambino, il peso diminuirebbe in proporzione.
- Si capisce che il corpo possa assumere un’altra apparenza più grande o
della stessa dimensione; ma come potrebbe prenderne una più piccola,
ovvero quella d’un bambino? In questo caso il corpo reale non dovrebbe superare i
limiti del corpo apparente? Per questo noi non affermiamo che il fatto si sia
prodotto; abbiamo solamente voluto mostrare, riferendoci alla teoria del peso
specifico, che il peso apparente avrebbe potuto diminuire. Quanto al
fenomeno per se stesso, noi non affermiamo né la sua possibilità né la sua
impossibilità; ma nel caso in cui dovesse aver luogo, non si potrebbe negare la
cosa, per il solo motivo che non se ne potrebbe dare una soddisfacente
soluzione; non bisogna dimenticare che noi siamo ai primi passi della scienza,
e che essa è ben lontana dall’aver detto la sua ultima parola su questo punto,
come su molti altri. D’altronde, le parti eccedenti potrebbero perfettamente
essere rese invisibili.
La teoria del fenomeno dell’invisibilità risulta naturalmente dalle spiegazioni
precedenti e da quelle che sono state date intorno al fenomeno degli apporti
- Ci resterebbe da parlare del singolare fenomeno degli ageneri, che, per
quanto straordinario possa sembrare a tutta prima, non è più soprannaturale
degli altri.
Ma, siccome l’abbiamo spiegato nella Revue Spirite (febbraio 1859),
crediamo inutile di riprodurne qui i particolari; diremo solamente che è una
varietà dell’apparizione tangibile; è lo stato di certi spiriti, i quali possono
rivestire momentaneamente le forme d’una persona vivente, al punto di
produrre una completa illusione. (Dal greco a privativo, e geine, geinomai,
generare, che non fu generato).

Tratto dal libro dei Medium di Allan Kardec 

domenica 16 settembre 2012

DOMANDE SULLA NATURA E L'IDENTITA' DEGLI SPIRITI


- 1) Da quali segni possiamo noi riconoscere la superiorità o
l’inferiorità degli spiriti?
“Dal loro linguaggio; nella stessa maniera che distinguete uno stordito da un
uomo assennato. Abbiamo già detto che gli spiriti superiori non si
contraddicono mai e non dicono che cose buone; essi vogliono soltanto il
bene; questa è la loro preoccupazione.
“Gli spiriti inferiori sono ancora sotto il peso delle idee materiali; i loro
discorsi si risentono delle loro ignoranza e della loro imperfezione. Soltanto
agli spiriti superiori è dato di conoscere ogni cosa e di giudicarla senza
passione”.
2) La scienza in uno spirito è sempre un segno certo di elevazione?
“No, poiché se egli è ancora sotto l’influenza della materia, può avere i vostri
vizi ed i vostri pregiudizi. Certe persone in questo mondo sono
eccessivamente gelose ed orgogliose; credete che esse smettano questi difetti
appena lasciano il mondo? No; dopo la separazione dal corpo, e soprattutto
quelle che ebbero passioni spiccate, si trovano in una sorta di atmosfera che le
avvolge e lascia in loro tutte queste cattive cose.
“Questi spiriti semi-imperfetti sono assai più da temersi che i cattivi spiriti,
poiché la maggior parte riunisce l’astuzia e l’orgoglio all’intelligenza. Con il
loro preteso sapere, essi si impongono ai semplici ed agli ignoranti che
accettano senza sindacare le loro teorie assurde e menzognere. Quantunque
queste teorie non possano prevalere contro la verità, esse fanno tuttavia un
male temporaneo, dal momento che fanno ostacolo al cammino dello
spiritismo, ed i medium si illudono volentieri sul merito di ciò che è loro
comunicato. E’ questo che richiede un grandissimo studio per parte degli
spiritisti illuminati e dei medium; infatti, occorre porre ogni attenzione a
distinguere il vero dal falso”.
3) Molti spiriti protettori si designano sotto il nome di santi o di personaggi
conosciuti; che cosa dobbiamo credere a questo riguardo?
“Tutti i nomi dei santi e dei personaggi conosciuti non basterebbero a fornire
un protettore ad ogni uomo; fra gli spiriti ve ne sono pochi che hanno un
nome conosciuto sulla terra; ecco perché molto spesso non si presentano; ma
quasi sempre voi volete un nome, ed allora, per soddisfarvi, essi prendono
quello di un uomo che voi conoscete e che rispettate”.
4) Questo nome preso in prestito non potrebbe essere considerato come una
frode?
“Sarebbe una frode da parte di un cattivo spirito che volesse abusarne, ma
quando si opera a fin di bene, Dio permette che ciò accada fra gli spiriti dello
stesso ordine, perché vi è tra di loro solidarietà e similitudine di pensieri”.
5) Così, quando uno spirito protettore dice di essere San Paolo, per esempio,
non è cosa certa che sia presente lo spirito stesso o l’anima dell’apostolo di
questo nome?
“Non è affatto certo, poiché voi trovate migliaia di persone alle quali fu detto
che il loro angelo custode è San Paolo o un altro; ma che cosa importa a voi,
se lo spirito che vi protegge è tanto elevato quanto San Paolo? Ve l’ho già detto:
voi avete bisogno di un nome, ed essi ne prendono uno per farsi chiamare e
farsi riconoscere, come voi prendete dei nomi di battesimo per farvi
distinguere dagli altri membri della vostra famiglia. Essi possono anche
prendere quello dell’arcangelo Raffaele, di San Michele, ecc., senza che ciò
possa avere conseguenze. Del resto, quanto più uno spirito è elevato, tanto
più il suo irradiamento è multiplo; dunque, uno spirito protettore di un ordine
superiore può avere sotto la sua tutela centinaia di incarnati. Voi ne avete un
esempio sulla vostra terra, dove alcuni notai si incaricano degli affari di cento
e duecento famiglie; perché vorreste che noi fossimo, spiritualmente
parlando, meno atti alla direzione morale degli uomini, di quello che essi
siano alla direzione materiale dei loro interessi?”
6) Perché gli spiriti comunicanti prendono così spesso il nome dei santi?
“Essi si identificano con le abitudini di coloro ai quali parlano, e prendono
nomi che sono adatti a fare sull’uomo la più grande impressione in ragione
delle sue credenze”.
7) Alcuni spiriti superiori che si evocano, vengono sempre in persona,
oppure, come qualcuno crede, incaricano un altro di trasmettere il loro
pensiero?
“Perché non verrebbero essi in persona se lo possono? Ma se lo spirito non
può venire, invierà per forza un altro che lo rappresenti”.
8) Il sostituto è sempre sufficientemente illuminato per rispondere come lo
farebbe lo spirito che lo invia?
“Gli spiriti superiori sanno a chi confidano la cura di sostituirli. D’altra parte,
più gli spiriti sono elevati e più si confondono in un pensiero comune, in
maniera tale che, per essi, la personalità è una cosa indifferente, e lo stesso
deve essere per voi. Credete dunque che non vi siano nel mondo spiriti
superiori all’infuori di quelli da voi conosciuti sulla terra capaci d’istruirvi?
Voi siete talmente portati a considerarvi come i prototipi dell’universo, che
credete sempre che non vi sia più niente fuori del vostro mondo. Voi
rassomigliate perfettamente a quei selvaggi che non sono mai usciti dalla loro
isola e credono che il mondo si limiti ad essa”.
9) Noi intendiamo che debba essere così quando si tratta di un
insegnamento serio; ma come mai gli spiriti elevati permettono a spiriti
inferiori di rivestirsi di nomi rispettabili per indurre in errore con massime
spesso perverse?
“Essi non lo fanno con il permesso dei superiori; e, d’altra parte, ciò non
accade pure tra voi? Quelli che così ingannano ne saranno puniti, credetelo
bene, e la loro punizione sarà proporzionata alla gravità dell’impostura.
“D’altronde, se voi non foste imperfetti, non avreste intorno a voi che buoni
spiriti, e se voi siete ingannati, dovete prendervela contro voi stessi. Dio
permette che così sia, per provare la vostra perseveranza ed il vostro giudizio,
ed insegnarvi a distinguere la verità dall’errore; se non lo fate, è perché non
siete abbastanza elevati ed avete ancora bisogno delle lezioni dell’esperienza”.
10) Non accade talvolta che vengano delegati spiriti poco avanzati, ma
animati da buone intenzioni e dal desiderio di progredire per surrogare uno
spirito superiore, onde fornire loro l’occasione di esercitarsi
all’insegnamento?
“Mai nei grandi centri; intendo dire nei centri seri, e per un insegnamento
generale. Quelli che vi si prestano lo fanno sempre di loro spontanea volontà,
e, come voi dite, per esercitarsi; è perciò che le loro comunicazioni,
quantunque buone, portano sempre le tracce della loro inferiorità. Quando
sono delegati, lo sono solamente per le comunicazioni poco importanti e per
quelle che si possono chiamare personali”.
11) Le comunicazioni spiritiche ridicole sono talvolta intercalate da ottime
massime; come si può conciliare questa anomalia, che sembrerebbe indicare
la presenza simultanea di spiriti buoni e di spiriti cattivi?
“Gli spiriti cattivi o leggieri si divertono anche a dare sentenze senza troppo
vederne la portata od il significato. Tutti quelli che sentenziano fra di voi,
sono uomini superiori? No: gli spiriti buoni e quelli cattivi non fanno lega
assieme. Soltanto dalla costante uniformità delle comunicazioni positive, voi
riconoscerete la presenza degli spiriti buoni”.
12) Gli spiriti che inducono in errore lo fanno sempre scientemente?
“No; vi sono spiriti buoni ma ignoranti, e che possono ingannarsi in buona
fede; quando hanno la coscienza della loro insufficienza, ne convengono e non
dicono che quello che sanno”.
13) Allorché uno spirito dà una falsa comunicazione, lo fa sempre con
intenzioni malevole?
“No; quando lo spirito è leggiero, egli si diverte a prendere in giro senza altro
scopo”.
14) Giacché certi spiriti possono ingannare con il loro linguaggio, possono
anche prendere una apparenza falsa agli occhi d’un medium veggente?
“Ciò può accadere, ma assai difficilmente. In tutti i casi, può aver luogo
soltanto per uno scopo che gli stessi spiriti cattivi non conoscono. Essi
servono da strumento per dare una lezione. Il medium veggente può vedere
spiriti leggieri e mentitori, nello stesso modo che altri li sentono o scrivono
sotto la loro influenza. Gli spiriti leggieri possono approfittare di questa
disposizione per sedurlo con false apparenze, ciò dipende dalle qualità del
proprio spirito”
15) Per non essere ingannato, basta essere animato da buone intenzioni? E
gli uomini veramente seri, che non mescolano con i loro studi alcun
sentimento di curiosità, sono anche essi esposti ad essere ingannati?
“Evidentemente meno che altri; ma l’uomo ha sempre qualche imperfezione
che attira gli spiriti burloni; si crede forte e spesso non lo è; deve dunque
diffidare della debolezza che nasce dall’orgoglio e dai pregiudizi. Non si tiene
abbastanza conto di queste due cause di cui approfittano gli spiriti;
lusingando le varie manie essi sono sicuri di riuscire”.
16) Perché Dio permette che spiriti cattivi possano comunicare e dicano
cose cattive?
“Anche in quello che vi è di più cattivo, si trova un insegnamento; sta a voi
saperlo trovare. E’ necessario che vi siano comunicazioni di ogni genere per
insegnarvi a distinguere gli spiriti buoni dai cattivi, e servire così di specchio a
voi stessi”.
17) Gli spiriti possono, attraverso comunicazioni scritte, ispirare ingiuste
diffidenze contro certe persone ed inimicare degli amici?
“Gli spiriti perversi e gelosi possono fare in male tutto ciò che possono fare gli
uomini; ecco perché conviene stare in guardia. Gli spiriti superiori sono
sempre prudenti e riservati quando debbono biasimare; non dicono mai
male;avvertono con bella maniera. Qualora volessero che due persone cessassero,
nel loro interesse, di vedersi, faranno nascere degli incidenti che, le
separeranno in modo naturale. Un linguaggio proprio a seminare la discordia
è sempre il fatto di un cattivo spirito, qualunque sia il nome di cui si riveste.
Così, accettate con gran circospezione il male che uno spirito può dire di
qualcuno di voi, soprattutto quando uno spirito buono ve ne ha detto bene, e
diffidate anche di voi stessi e delle vostre prevenzioni. Nelle comunicazioni
degli spiriti prendete soltanto ciò che vi è di buono, di grande, di razionale, e
ciò che la vostra coscienza approva”.
18) Stante la facilità con cui gli spiriti cattivi si immischiano nelle
comunicazioni, non sembrerebbe di non essere mai certi di avere la verità?
“Sì; poiché avete un giudizio per apprezzarle. Alla lettura di una lettera,
sapete ben riconoscere se colui che vi scrive è uno zotico od un uomo educato, uno
sciocco od un sapiente: perché non potreste egualmente regolarvi quando
sono gli spiriti che vi scrivono? Se voi riceveste una lettera da un amico
lontano, chi vi prova che sia proprio sua? La sua scrittura, direte voi: ma non
vi sono forse falsari che imitano tutte le scritture? Poco di buono i quali
possono conoscere i vostri affari? Tuttavia, vi sono dei segni sui quali voi non
potreste errare. Lo stesso vale per gli spiriti. Figuratevi dunque che sia un
amico che vi scrive, oppure figuratevi di leggere l’opera d’uno scrittore, e
giudicate con gli stessi mezzi”.
19) Gli spiriti superiori potrebbero impedire agli spiriti cattivi di prendere
nomi falsi?
“Certamente lo possono; ma quanto più gli spiriti sono cattivi, tanto più sono
restii ad obbedire, e sovente resistono alle ingiunzioni. Dovete pur sapere che
vi sono persone alle quali gli spiriti superiori si interessano più che ad altre, e
che quando lo giudicano necessario, sanno preservarle dagli attacchi della
menzogna; contro queste persone gli spiriti ingannatori sono impotenti”.
20) Qual è il motivo di questa parzialità?
“Non è affatto parzialità, ma giustizia; gli spiriti buoni si interessano a quelli
che mettono a profitto i loro avvisi, e lavorano seriamente al loro proprio
miglioramento; quelli sono i loro preferiti e li secondano; ma si preoccupano
poco di quelli con i quali perdono il loro tempo in belle parole”.
21) Perché Iddio permette agli spiriti di commettere il sacrilegio di prendere
falsamente dei nomi venerati?
“Voi potreste anche domandare perché Dio permette agli uomini di mentire e
di bestemmiare. Gli spiriti, come gli uomini, hanno il loro libero arbitrio nel
bene come nel male; ma la giustizia di Dio non verrà meno né per gli uni né
per gli altri”.
22) Vi sono forse formule efficaci per scacciare gli spiriti ingannatori?
“La formula è materia; un buon pensiero verso Dio vale assai di più”.
23) Alcuni spiriti hanno detto di avere dei segni grafici inimitabili, specie di
emblemi, che possono farli riconoscere e constatare la loro identità. E’ vero?
“Gli spiriti superiori non hanno altri segni per farsi riconoscere che la
superiorità delle loro idee e del loro linguaggio. Qualunque spirito può
imitare un segno materiale. Quanto agli spiriti inferiori, essi si tradiscono in tante
maniere che bisogna essere ciechi per lasciarsi ingannare”.
24) Gli spiriti ingannatori non possono imitare il pensiero?
“Essi imitano il pensiero come gli scenari di teatro imitano la natura”.
25) E’ dunque sempre facile scoprire l’inganno con uno studio attento?
“Non dubitatene. Gli spiriti ingannano soltanto quelli che si lasciano
ingannare. Ma bisogna avere occhi di esperto in diamanti, per distinguere la
pietra vera dalla falsa; ora colui che non sa distinguere la pietra fina dalla
falsa deve indirizzarsi al gioielliere”.
26) Vi sono persone che si lasciano sedurre da un linguaggio enfatico; che si
stimano paghe di parole più che di idee; che prendono anche le idee false e
volgari per idee sublimi; come questa gente, che non è neppure capace di
giudicare le opere degli uomini, può giudicare quelle degli spiriti?
“Allorché queste persone hanno abbastanza modestia per riconoscere la loro
insufficienza, non si fidano di loro stessi; quando poi per orgoglio si credono
più capaci di quanto lo siano in realtà, allora portano la pena della loro vanità.
Gli spiriti ingannatori sanno bene a chi si rivolgono; vi sono individui
semplici
e poco istruiti più difficili da ingannare che non altri, i quali hanno ingegno e
sapere. Lusingando le passioni, fanno dell’uomo tutto quello che vogliono”.
27) Nella scrittura gli spiriti cattivi si tradiscono qualche volta con segni
materiali involontari?
“Gli abili non lo fanno; gli inesperti si fuorviano. Qualunque segno inutile e
puerile è un indizio certo d’inferiorità. Gli spiriti elevati non fanno nulla di
inutile”,
28) Molti medium riconoscono i buoni ed i cattivi spiriti dall’impressione
gradevole o penosa che risentono al loro avvicinarsi. Noi domandiamo se
l’impressione sgradevole, l’agitazione convulsiva, il malessere, in una
parola, sono sempre indizi della cattiva natura degli spiriti che si
manifestano.
“Il medium prova le sensazioni dello stato nel quale si trova lo spirito che
viene a lui. Quando lo spirito è felice, egli è tranquillo, leggiero, posato;
quando è infelice, egli è agitato, febbrile, e questa agitazione passa
naturalmente nel sistema nervoso del medium. Del resto, la stessa cosa
accade all’uomo sopra la terra. Colui che è buono, è anche calmo e tranquillo;
colui che è cattivo, è sempre agitato”.
Osservazione. - Vi sono medium di una impressionabilità nervosa più o
meno grande, e dunque l’agitazione non potrebbe essere riguardata come una
regola assoluta; conviene invece tenere qui, come in ogni cosa, conto delle
circostanze. Il carattere penoso e sgradevole dell’impressione è un effetto di
contrasto, perché, se lo spirito del medium simpatizza con lo spirito cattivo
che si manifesta, ne sarà poco o punto alterato. Dei resto, non conviene
confondere la rapidità della scrittura, che va unita all’estrema flessibilità di
certi medium, con l’agitazione convulsiva che i medium più lenti possono
provare al contatto di spiriti imperfetti.

Tratto dal Libro dei Medium di Allan kardec