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mercoledì 19 settembre 2012

BICORPOREITA’ E TRASFIGURAZIONE


Apparizioni dello spirito dei viventi - Uomini doppi - Sant’Alfonso
de’ Liguori e Sant’Antonio da Padova - Vespasiano -
Trasfigurazione Invisibilità.

- Questi due fenomeni sono varietà di quello delle manifestazioni visive, e
per quanto meravigliosi possano sembrare a tutta prima, si riconoscerà
facilmente dalla spiegazione che ne può essere data, che non escono
dall’ordine dei fenomeni naturali.
Essi sono ambedue basati su questo principio, che tutto quanto fu detto sulle
proprietà del perispirito dopo la morte, si applica al perispirito dei viventi.
Noi sappiamo che durante il sonno lo spirito riacquista in parte la sua libertà,
vale a dire che egli si isola dal corpo, ed è in questo stato che noi abbiamo
avuto molte volte l’occasione di osservarlo. Ma lo spirito (sia morto o vivente
l’uomo) ha sempre il suo involucro semi materiale, il quale, per le stesse cause
che noi abbiamo descritte, può acquistare la visibilità e la tangibilità. Alcuni
fatti molto positivi non possono lasciare alcun dubbio su questo punto;
citeremo soltanto qualche esempio da noi personalmente conosciuto, e di cui
possiamo garantire l’esattezza, ciascuno essendo in facoltà di raccoglierne di
analoghi tra i propri ricordi.
 - La moglie d’uno dei nostri amici vide più volte, durante la notte, entrare
nella sua camera, fosse essa illuminata o buia, una fruttivendola dei dintorni,
che ella conosceva di vista, ma alla quale non aveva mai parlato. Questa
apparizione le provocò grande spavento, tanto più che in quell’epoca ella non
conosceva ancora lo spiritismo, e questo fenomeno si rinnovò molto spesso.
La fruttivendola era, naturalmente, viva, e probabilmente a quell’ora dormiva.
Mentre il suo corpo materiale era a casa sua, il suo spirito ed il suo corpo
fluidico erano in casa di questa signora. Il motivo di queste visite non si
conosce. In simile caso, uno spiritista iniziato a queste cose, glielo avrebbe
domandato, ma essa non vi pensò. Ogni volta l’apparizione si eclissò senza
che la signora ne sapesse il come, ed ogni volta dopo la sua scomparsa ella
volle assicurarsi che tutte le porte fossero perfettamente chiuse, e che nessuno
avesse potuto introdursi nel suo appartamento. Questa precauzione le provò
che ella era ben sveglia, e che non era la vittima di un sogno.
Altre volte, ella vide nello stesso modo un uomo che non conosceva; un
giorno, poi, vide suo fratello, che era allora in California: aveva talmente
l’apparenza d’una persona vivente, che ella, al primo momento, credette al
suo ritorno e volle rivolgergli la parola, ma egli disparve senza lasciargliene il
tempo. Una lettera ricevuta in seguito le provò che non era morto. Questa
signora era un medium veggente naturale, ma a quest’epoca, come abbiamo
detto, essa non aveva giammai inteso parlare di medium.
- Un’altra signora che abita in provincia, essendo gravemente malata,
vide una sera, verso le dieci, un signore attempato che abitava nella sua stessa
città, che ella incontrava talvolta in società, ma senza alcuna relazione
d’intimità. Questo signore, seduto in una poltrona ai piedi del suo letto, di
tanto in tanto prendeva una presa di tabacco, avendo l’aria di vegliarla.
Sorpresa di una tale visita a simile ora, ella volle domandargliene il motivo,
ma il signore le fece cenno di non parlare e di dormire. Varie volte ella volle
indirizzargli la parola, ed ogni volta si ripeté la stessa raccomandazione.
Infine, ella finì con l’addormentarsi. Dopo qualche giorno, essendo ristabilita,
ella ricevette la visita di quello stesso signore, ma ad un’ora più conveniente, e
questa volta era proprio lui in persona, con gli stessi abiti, la stessa
tabacchiera, ed esattamente gli stessi modi. Persuasa che egli fosse venuto
durante la sua malattia, lo ringraziò della pena che si era dato. Il signore,
sorpreso, le rispose che da molto tempo non aveva avuto il piacere di vederla.
La signora, che conosceva i fenomeni spiritici, capì allora la cosa; ma non
volendo entrare con lui in spiegazioni, si accontentò di dirgli che
probabilmente aveva sognato. E’ proprio quello che è più probabile, diranno
gli increduli; ma rimane sempre cosa accertata che questa signora non
dormiva affatto, come non dormiva l’altra, menzionata più sopra. Allora ella
sognava da sveglia; in altri termini, aveva una allucinazione. Ecco la grande
parola, la spiegazione universale di tutto ciò che non si capisce. Avendo noi
già sufficientemente combattuto quest’obiezione, proseguiamo.
- Ecco un altro fatto più caratteristico, e noi saremmo curiosi di vedere
come si potrebbe spiegarlo con il puro gioco dell’immaginazione.
Un signore abitante in provincia non aveva mai voluto prendere moglie,
malgrado le istanze della sua famiglia. Questa aveva particolarmente insistito
presso di lui affinché sposasse una persona abitante in una vicina città, e che
egli non aveva mai vista. Un giorno, essendo nella sua camera, fu tutto
sorpreso di vedersi in presenza di una giovane fanciulla, vestita di bianco, con
la testa ornata d’una corona di fiori. Ella gli disse che era la sua fidanzata, gli
tese la mano, ch’egli prese nella sua, e nella quale vide un anello. In capo a
qualche istante tutto disparve. Sorpreso di questa apparizione, ed essendosi
assicurato di essere ben sveglio, si informò se qualcuno era venuto nella
giornata; la risposta fu che non era venuto nessuno. Un anno dopo, cedendo a
nuove sollecitazioni da parte d’un parente, egli si decise di andare a vedere la
fanciulla che gli era stata proposta in moglie. Egli arrivò nel giorno del
Corpus Domini; era il momento in cui si ritornava dalla processione, ed
una delle prime persone che vide entrando nella casa, fu una ragazza, quella
che gli era apparsa: era vestita nella stessa maniera e per di più il giorno
dell’apparizione era stato pure quello del Corpus Domini. Egli restò
interdetto, e dal canto suo la ragazza gettò un grido e svenne. Tornata in sé,
disse che aveva già visto quel signore nello stesso giorno dell’anno
precedente.
Il matrimonio fu concluso. Ciò accadeva nell’anno 1835; in tale epoca non si
parlava ancora di spiriti, e d’altra parte ambedue i protagonisti sono persone
molto positive e di prudente immaginazione.
Si dirà forse che l’uno e l’altra avevano lo spirito colpito dall’idea dell’unione
proposta, e che questa preoccupazione determinò un’allucinazione; ma non
bisogna dimenticare che il marito vi era tanto indifferente da stare un anno
senza andare a vedere la sua futura sposa. E qualora si volesse ammettere
questa ipotesi, resterebbe da spiegare la doppia apparizione, la coincidenza
dell’abbigliamento con il giorno del Corpus Domini, ed infine il
riconoscimento fisico tra persone che non si erano mai viste, circostanze,
queste, che non possono essere il prodotto dell’immaginazione.
- Prima di andare avanti, dobbiamo rispondere immediatamente ad una
domanda che qualcuno non mancherà di farci, quella cioè di sapere come può
vivere il corpo mentre lo spirito è assente. Potremmo rispondere che il corpo
può vivere di vita organica, la quale è indipendente dalla presenza dello
spirito, e la prova è che le piante vivono e non hanno spirito; ma dobbiamo
aggiungere che durante la vita, lo spirito non è mai completamente staccato
dal corpo. Gli spiriti, nella stessa maniera di certi medium veggenti,
riconoscono lo spirito d’una persona vivente grazie ad una striscia luminosa
che fa capo nel suo corpo, fenomeno che non ha mai luogo quando il corpo è
morto, poiché allora la separazione è completa. E’ per questa comunicazione
che lo spirito viene avvertito all’istante, a qualunque distanza egli sia, del
bisogno che il corpo può avere della sua presenza, ed allora egli vi ritorna con
la celerità del baleno. Ne risulta che il corpo non può mai morire durante
l’assenza dello spirito, e che non può mai capitare che quest’ultimo, al suo
ritorno, “trovi la porta chiusa”, come hanno scritto alcuni romanzieri in
racconti di fantasia (Il Libro degli Spiriti, n. 400 e seguenti).
 - Torniamo ora al nostro argomento. Lo spirito d’una persona vivente,
isolato dal corpo, può apparire come quello d’una persona morta, ed avere
tutte le apparenze della realtà; inoltre, per motivi già spiegati, egli può
acquistare una tangibilità momentanea. Questo fenomeno, designato sotto il
nome di bicorporeità, diede luogo alle storie degli uomini doppi, vale a dire
di individui la cui presenza simultanea fu constatata in due luoghi differenti.
Eccone due esempi tolti, non dalle leggende popolari, ma dalla storia
ecclesiastica.
Sant’Alfonso de’ Liguori fu canonizzato prima del tempo normalmente
richiesto, per essersi mostrato simultaneamente in due luoghi differenti, il
che passò per un miracolo.
Sant’Antonio da Padova era in Spagna, e nel tempo in cui egli predicava, suo
padre, che era a Padova, andava al supplizio accusato di omicidio. Ed ecco
apparire Sant’Antonio, il quale dimostra l’innocenza di suo padre e fa
conoscere il vero colpevole, che subisce più tardi il suo castigo. Fu constatato
che in questo momento Sant’Antonio non aveva lasciato la Spagna.
Sant’Alfonso, evocato ed interrogato da noi intorno a questo fatto, così ci
rispose:
1) Potreste voi darci la spiegazione di questo fenomeno?
“Sì; l’uomo allorché per le sue virtù si è completamente liberato dall’influenza
della materia e ha elevata la sua anima verso Dio, può apparire in due luoghi
nello stesso tempo, ed ecco come:
“Lo spirito incarnato, sentendosi in procinto di prender sonno, può
domandare a Dio di potersi trasportare in un luogo qualunque. Il suo spirito,
o la sua anima, come volete chiamarlo, abbandona allora il corpo, seguito da
una parte del perispirito, e lascia la materia immonda in uno stato vicino alla
morte. Dico vicino alla morte, poiché è restato nel corpo un legame, che tiene
uniti il perispirito e l’anima alla materia, e questo legame non può essere
definito. Il corpo appare dunque nel luogo richiesto. Non credo che
desideriate sapere di più”.
2) Questo non ci dà la spiegazione della visibilità e della tangibilità del
perispirito.
“Lo spirito, trovandosi sciolto dalla materia secondo il suo grado d’elevazione,
può rendersi tangibile alla materia”.
3) E’ indispensabile il sonno del corpo affinché lo spirito appaia in altri siti?
“L’anima può dividersi allorché si sente portata in un luogo differente da
quello ove si trova il corpo. Può accadere che il corpo non dorma, quantunque
ciò sia rarissimo, ma allora il corpo non è mai in uno stato perfettamente
normale; è sempre in uno stato più o meno estatico”.
Osservazione. - L’anima non si divide già nel senso letterale della parola;
essa irradia in diverse parti, e può così manifestarsi in molti punti senza
essere divisa; la stessa cosa succede di una luce che può simultaneamente
riflettersi in molti specchi.
Che cosa accadrebbe ad un uomo il quale fosse improvvisamente
svegliato, mentre è immerso nel sonno, e il suo spirito appare altrove?
“Ciò non potrebbe accadere, giacché se qualcuno avesse l’intenzione di
svegliarlo, lo spirito rientrerebbe nel corpo e preverrebbe l’intenzione, poiché
lo spirito legge nel pensiero”.
Una spiegazione del tutto identica ci fu data molte volte dallo spirito di
persone morte o viventi. Sant’Alfonso spiega il fatto della doppia presenza,
ma non ci dà la teoria della visibilità e della tangibilità.
- Tacito riferisce un fatto analogo:
Durante il mese che Vespasiano trascorse in Alessandria per aspettare il
ritorno periodico dei venti d’estate e la stagione in cui il mare diventa sicuro,
accaddero molti prodigi, per mezzo dei quali si manifestò il favore dal cielo, e
l’interesse che gli dei sembravano prendere a questo principe... Questi prodigi
raddoppiarono in Vespasiano il desiderio di visitare il sacro soggiorno del dio,
per consultarlo sulle faccende dell’impero. Egli ordina che il tempio sia chiuso
a tutti; entrato egli stesso, e tutt’immerso nell’aspettativa di ciò che l’oracolo
avrebbe pronunziato, vede, dietro quello, uno dei capi egiziani, chiamato
Basilide, ch’egli sapeva essere ritenuto ammalato molto lontano da
Alessandria. S’informa dai sacerdoti se Basilide è venuto in quel giorno nel
tempio, s’informa dai passanti se qualcuno l’ha visto in città, infine manda
uomini a cavallo, e si assicura che in quel momento Basilide, era ad una
distanza di ottanta miglia. Allora egli non dubitò più che la visione non fosse
soprannaturale, e ritenne il nome di Basilide quale oracolo. (TACITO, Storie,
Libro IV, Cap. 81 e 82).
 - L’individuo che si mostra simultaneamente in due luoghi differenti ha
dunque due corpi; ma di questi due corpi uno solo è reale, l’altro non è che
un’apparenza; si può dire che il primo ha la vita organica, ed il secondo quella
dell’anima; al risveglio, i due corpi si riuniscono, e la vita dell’anima rientra
nel corpo materiale. Non sembra possibile, almeno noi non ne abbiamo alcun
esempio, e la ragione sembra dimostrarlo, che nello stato di separazione, i
due corpi possano simultaneamente godere, e nello stesso grado, della vita attiva
ed intelligente. Risulta inoltre, da ciò che noi abbiamo detto or ora, che il
corpo reale non potrebbe morire mentre il corpo apparente resterebbe
visibile: l’avvicinarsi della morte richiamando sempre lo spirito nel corpo,
non fosse altro che per un istante.
Ne risulta egualmente che il corpo apparente non potrebbe essere ucciso,
giacché non è organico e non è formato di carne e ossa; esso sparirebbe al
momento in cui gli si volesse dare la morte (1).
(1) Vedere la Revue Spirite gennaio 1859, Il folletto di Baiona; - febbraio
1859, Gli Ageneri; Il mio amico Hermann; - maggio 1859, Il legame tra lo
spirito ed il corpo; - novembre 1859, L’Anima errante; - gennaio 1860, Lo
spirito da una parte e il corpo dall’altra; - marzo 1860, Studi sopra lo spirito
di persone viventi: il dottor V. e madamigella I.; aprile 1860, Il fabbricante
di Pietroburgo; apparizioni tangibili; - novembre 1860, Storia di Santa
Maria d’Agreda; - luglio 1861, Una apparizione provvidenziale.
- Passiamo al secondo fenomeno, quello della trasfigurazione. Esso
consiste nel cambiamento d’aspetto di un corpo vivente. Ecco, a questo
riguardo, un fatto di cui noi possiamo garantire la perfetta autenticità, e che
accadde negli anni 1858 e 1859 nei dintorni di Saint-Etienne.
Una giovane fanciulla di circa 15 anni d’età, fruiva della singolare facoltà di
trasfigurarsi, vale a dire di prendere in certi momenti tutte le apparenze di
alcune persone morte. L’illusione era talmente completa, che si credeva di
avere la persona innanzi a sé, tanto erano simili i tratti del viso, lo sguardo, il
suono della voce, e persino il dialetto. Questo fenomeno si è rinnovato
centinaia di volte, senza che la volontà della giovine ragazza vi entrasse per
niente. Ella prese molte volte l’apparenza di suo fratello morto qualche anno
prima; ne aveva non solamente la figura, ma la statura ed il volume del corpo.
Un medico del paese, molte volte testimonio di certi effetti bizzarri e volendo
assicurarsi di non essere vittima d’una illusione, fece la seguente esperienza.
(Noi abbiamo avuto il racconto dei fatti da lui stesso, dal padre della
ragazza e da molti altri testimoni oculari stimatissimi e degnissimi di fede).
Egli ebbe la idea di pesare la ragazza nel suo stato normale , poi in quello di
trasfigurazione, allorquando ella aveva l’apparenza di suo fratello dell’età di
20 e più anni, e che era molto più grande e più forte. Ebbene! Si trovò che, in
quest’ultimo dato, il peso era quasi doppio. L’esperienza era concludente, ed
era impossibile attribuire questa apparenza ad una semplice illusione ottica.
Tentiamo di spiegare questo fatto, che una volta si sarebbe chiamato
miracolo, e che noi chiamiamo semplicemente fenomeno.
- La trasfigurazione, in certi casi, può avere per causa una semplice
contrazione muscolare, che può dare alla fisionomia una espressione
tutt’affatto diversa, al punto di rendere la persona quasi irriconoscibile. Noi
l’abbiamo osservata spesso in certi sonnambuli, ma in questo caso la
trasformazione non è radicale; una donna potrà sembrare giovane o vecchia,
bella o brutta, ma sarà sempre una donna, e soprattutto il suo peso non
aumenterà né diminuirà. Nel caso di cui si tratta, è ben certo che vi è qualcosa
di più; la teoria del perispirito che ci metterà sulla via.
E’ ammesso, in via di principio, che lo spirito può dare al suo perispirito tutte
le apparenze; che per una modificazione nella disposizione molecolare, può
dare la visibilità, la tangibilità e per conseguenza l’opacità; che il perispirito
d’una persona viva, isolato dal corpo, può subire le stesse trasformazioni; che
questo cambiamento di stato si opera per la combinazione dei fluidi.
Immaginiamo ora il perispirito d’una persona viva, non isolato, ma raggiante
attorno al suo corpo in maniera da avvolgerlo quasi come un vapore; in
questo stato, egli può subire le stesse modificazioni che potrebbe subire se ne
fosse separato; se egli perde la sua trasparenza, il corpo può sparire, diventare
invisibile ed esserne velato come se fosse immerso nella nebbia.
Egli potrà anche cambiare aspetto e diventare brillante se tale è la volontà o il
potere dello spirito. Un altro spirito, combinando il proprio fluido con il
primo, può sostituirvi la propria apparenza, e in maniera tale, che il corpo
reale scompare sotto un involucro fluidico esteriore, la cui apparenza può
variare a piacimento dello spirito. Tale sembra essere la causa vera del
fenomeno strano e raro, conviene dirlo, della trasfigurazione. Quanto alla
differenza del peso, essa si spiega nello stesso modo che per i corpi inerti. Il
peso intrinseco del corpo non è variato, poiché la quantità di materia non è
aumentata; egli subisce l’influenza di un agente esteriore, che può
aumentarne o diminuirne il peso relativo, come l’abbiamo spiegato qui sopra
al n. 78 e seguenti. E’ dunque probabile che, se la trasfigurazione avvenisse
sotto l’aspetto d’un bambino, il peso diminuirebbe in proporzione.
- Si capisce che il corpo possa assumere un’altra apparenza più grande o
della stessa dimensione; ma come potrebbe prenderne una più piccola,
ovvero quella d’un bambino? In questo caso il corpo reale non dovrebbe superare i
limiti del corpo apparente? Per questo noi non affermiamo che il fatto si sia
prodotto; abbiamo solamente voluto mostrare, riferendoci alla teoria del peso
specifico, che il peso apparente avrebbe potuto diminuire. Quanto al
fenomeno per se stesso, noi non affermiamo né la sua possibilità né la sua
impossibilità; ma nel caso in cui dovesse aver luogo, non si potrebbe negare la
cosa, per il solo motivo che non se ne potrebbe dare una soddisfacente
soluzione; non bisogna dimenticare che noi siamo ai primi passi della scienza,
e che essa è ben lontana dall’aver detto la sua ultima parola su questo punto,
come su molti altri. D’altronde, le parti eccedenti potrebbero perfettamente
essere rese invisibili.
La teoria del fenomeno dell’invisibilità risulta naturalmente dalle spiegazioni
precedenti e da quelle che sono state date intorno al fenomeno degli apporti
- Ci resterebbe da parlare del singolare fenomeno degli ageneri, che, per
quanto straordinario possa sembrare a tutta prima, non è più soprannaturale
degli altri.
Ma, siccome l’abbiamo spiegato nella Revue Spirite (febbraio 1859),
crediamo inutile di riprodurne qui i particolari; diremo solamente che è una
varietà dell’apparizione tangibile; è lo stato di certi spiriti, i quali possono
rivestire momentaneamente le forme d’una persona vivente, al punto di
produrre una completa illusione. (Dal greco a privativo, e geine, geinomai,
generare, che non fu generato).

Tratto dal libro dei Medium di Allan Kardec 

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