Saggio teorico sulle apparizioni
- Le manifestazioni apparenti più ordinarie hanno luogo nel sonno; sono
visioni che si manifestano per mezzo dei sogni. Non entra nel compito nostro
l’esaminare tutte le particolarità che possono presentare i sogni; le
riassumeremo dicendo che i sogni possono essere: una visione attuale delle
cose presenti od assenti; una visione retrospettiva del passato, e, in qualche
caso eccezionale, un presentimento dell’avvenire. Altre volte possono essere
quadri allegorici, che gli spiriti fanno passare sotto i nostri occhi per darci
utili avvertimenti e consigli salutari, se essi sono buoni spiriti; o per indurci in
errore e lusingare le nostre passioni, se sono spiriti imperfetti o bassi. La
teoria seguente si applica ai sogni, come a tutti gli altri casi di apparizione
(vedi Il Libro degli Spiriti, n. 400 e seguenti).
L’interpretazione dei sogni non è che frutto di superstizione.
- Le apparizioni, propriamente dette, hanno luogo allo stato di veglia, ed
allorché si gode della pienezza e dell’intera libertà delle proprie facoltà. Esse
si presentano generalmente sotto una forma vaporosa e diafana, qualche volta
vaga e imprecisa; in principio, appare soltanto una tenue luce biancastra, i cui
contorni si disegnano a poco a poco. Altre volte, le forme sono nettamente
accentuate, e si distinguono i più piccoli tratti del viso, al punto da poterne
fare una precisissima descrizione. Il portamento e l’aspetto sono somiglianti a
quelli che aveva lo spirito quando era in vita.
Potendo prendere tutte le apparenze, lo spirito si presenta sotto quella che gli
serve meglio per farsi riconoscere, se tale è il suo desiderio, Così, quantunque
come spirito non abbia più alcuna infermità corporale, si mostrerà storpio,
zoppo, gobbo, ferito e con cicatrici, se ciò fosse necessario per constatare la
sua identità. Esopo, per esempio, come spirito non è deforme; ma se lo si
evoca nel suo essere di Esopo (quand’anche avesse avuto in seguito molte
esistenze), egli apparirà brutto e gobbo, e con il costume tradizionale.
Una cosa notevole è che, a meno di circostanze particolari, le parti meno
disegnate sono le membra inferiori, mentre la testa, il tronco, le braccia e le
mani sono sempre nettamente accentuate. Infatti, non si vedono quasi mai
camminare, ma scivolare come ombre. Quanto al costume, si compone quasi
sempre d’un panneggiamento terminante in lunghe pieghe svolazzanti; tale
almeno, unitamente ad una capigliatura ondeggiante e graziosa, è l’apparenza
degli spiriti che nulla hanno conservato delle cose terrestri; ma gli spiriti
volgari, quelli che furono da noi conosciuti, hanno generalmente il vestimento
che essi avevano nell’ultimo periodo della loro esistenza. Spesso hanno
attributi caratteristici della loro elevazione, come un’aureola, oppure le ali,
per quelli che si possono considerare come angeli; mentre altri hanno quelli
che richiamano le loro occupazioni terrestri. Così, un guerriero potrà apparire
con la sua armatura, uno scienziato con dei libri, un assassino con un
pugnale,
ecc... Gli spiriti superiori hanno una fisionomia bella, nobile, serena; gli infimi
hanno qualche cosa di feroce e di bestiale, e qualche volta portano ancora le
tracce dei delitti che hanno commessi o dei supplizi che hanno subito. La
questione del vestimento e di tutti gli oggetti accessori, è forse quella che
sorprende di più. Noi vi ritorneremo in un capitolo speciale, perché essa si
lega ad altri fatti importantissimi.
- Abbiamo detto che l’apparizione ha qualche cosa di vaporoso; in certi
casi, si potrebbe paragonare all’immagine riflessa in uno specchio non
argentato; immagine che, malgrado la sua nettezza, non impedisce di vedere
attraverso di lei gli oggetti che vi stanno dietro. Generalmente, i medium
veggenti li distinguono in questa forma: essi li vedono andare, venire, entrare
in un appartamento od uscirne, circolare tra la folla dei viventi, avendo l’aria,
almeno per gli spiriti inferiori, di prender parte attiva a tutto ciò che succede
intorno ad essi, di interessarsi e di ascoltare ciò che si dice. Sovente si vedono
avvicinare una persona, suggerirle idee, influenzarla, consolarla se sono
buoni, schernirla se sono cattivi, mostrarsi tristi o contenti dei risultati che
ottengono; in una parola, è come un facsimile del mondo corporeo. Tale è
questo mondo occulto che ci attornia, in mezzo al quale viviamo senza
dubitarne, come viviamo, senza maggiormente dubitarne, in mezzo alle
miriadi d’insetti e corpuscoli del mondo microscopico.
Il microscopio ci rivela un mondo di esseri infinitamente piccoli, di cui non
avevamo idea; lo spiritismo, aiutato dai medium veggenti, ci rivela il mondo
degli spiriti, il quale è pure una delle forze attive della natura. Con l’aiuto dei
medium veggenti, abbiamo potuto studiare il mondo invisibile, iniziarci alle
sue abitudini, come un popolo di ciechi potrebbe studiare il mondo visibile,
con l’aiuto di qualche uomo che godesse della vista (vedi più appresso, al
capitolo sui Medium, l’articolo concernente i Medium veggenti).
Lo spirito che vuole, o può, apparire, riveste qualche volta una forma
ancora più netta, avente tutte le apparenze d’un corpo solido, al punto di
produrre un’illusione completa e di far credere che si ha davanti un essere
corporeo. In qualche caso, infine, e in determinate circostanze, la tangibilità
può diventare reale, vale a dire che è possibile toccare, palpare, sentire la
stessa resistenza, il medesimo calore che distinguono un corpo vivente, ciò
che non gli impedisce di svanire con la rapidità del baleno. In questo caso, la
sua presenza viene constatata non solo dalla vista, ma anche dal tatto.
Qualora si potesse attribuire all’illusione, o ad una sorta di fascinazione,
l’apparizione semplicemente visuale, il dubbio non sarebbe più permesso,
quando si può afferrarla, palparla, quando essa stessa vi ghermisce e vi
stringe. I fatti di apparizioni tangibili sono i più rari; ma quelli che avvennero
in questi ultimi tempi, per l’influenza di qualche medium possente (fra gli
altri il signor Home) e che hanno tutta l’autenticità di testimonianze
irrecusabili, provano e spiegano ciò che la storia riferisce al riguardo di
persone, che si sono mostrate dopo la loro morte, con tutte le apparenze della
realtà. Del resto, come abbiamo detto, per quanto straordinari siano simili
fenomeni, ne scompare tutto il meraviglioso, quando si conosce la maniera
nella quale si producono, e si capisce che, ben lungi dall’essere una eccezione
alle leggi della natura, essi ne sono una nuova applicazione, o almeno
conosciuta come nuova.
- Per sua natura, e nel suo stato normale, il perispirito è invisibile, ed ha
questo in comune con una quantità di fluidi, che noi sappiamo esistere,
quantunque non li abbiamo mai visti; ma egli, come certi altri fluidi, può
anche subire modificazioni che lo rendono percettibile alla vista, sia per
mezzo d’una specie di condensazione, sia per mezzo d’un cambiamento nella
disposizione molecolare, allora egli ci appare sotto una forma vaporosa. La
condensazione (non converrebbe prendere questa parola alla lettera; non
l’impieghiamo se non in mancanza d’altra e a titolo di paragone), secondo
noi, può essere tale, che il perispirito acquisti le proprietà di un corpo solido e
tangibile; ma egli può istantaneamente riprendere il suo stato etereo ed
invisibile. Noi possiamo renderci conto di questo effetto per mezzo di quello
del vapore, che può passare dalla invisibilità allo stato nebbioso, poi liquido,
poi solido e viceversa.
Questi differenti stati del perispirito sono il risultato della volontà dello
spirito, e non d’una causa fisica esteriore, come nei nostri gas. Quando lo
spirito ci appare, egli mette il suo perispirito nello stato necessario per
renderlo visibile, ma per questo la sua volontà non basta, poiché la
modificazione del perispirito si opera mediante la sua combinazione con il
fluido proprio del medium, ora questa combinazione non è sempre possibile:
questo spiega perché la visibilità degli spiriti non è generale. Così non basta
che lo spirito voglia mostrarsi; come non basta, che una persona voglia
vederlo; è necessario che i due fluidi possano combinarsi e che vi sia tra loro
una specie di affinità; e forse è anche necessario che l’emissione del fluido
della persona sia abbastanza abbondante, per operare la trasformazione del
perispirito; e probabilmente occorrono ancora altre condizioni a noi
sconosciute; è necessario, infine, che lo spirito abbia il permesso di farsi
vedere a tale persona, ciò che non sempre gli è accordato, o lo è solamente in
certe circostanze, per motivi che noi non possiamo ancora conoscere.
- Un’altra proprietà del perispirito, inerente alla sua natura eterea, è la
penetrabilità. Nessuna materia gli fa ostacolo; egli le attraversa tutte, come la
luce attraversa i corpi trasparenti. Ecco perché non vi è chiusura che possa
opporsi all’entrata degli spiriti: essi vanno a visitare il carcerato nella sua
prigione, facilmente quanto l’uomo che si trova fra i campi.
- Le apparizioni allo stato di veglia non sono né rare né nuove; ve ne
furono in tutti i tempi; la storia ne ricorda un gran numero; ma, senza risalire
tanto indietro nel tempo, esse sono frequentissime anche ai giorni nostri, e
molte persone ne ebbero, quantunque sulle prime le abbiano considerate
come allucinazioni. Esse sono soprattutto frequenti nei casi di morte di
persone assenti, che vengono a visitare i loro parenti od amici. Spesso, esse
non hanno scopo determinato, ma si può dire che, in generale, gli spiriti che
compaiono in questa forma, sono attratti dalla simpatia. Poche sono le
persone che non abbiano conoscenza di qualche fatto di questo genere, la cui
autenticità non potrebbe essere messa in dubbio.
- Aggiungeremo alle considerazioni precedenti, l’esame di alcuni effetti
ottici, che diedero luogo al singolare sistema degli Spiriti globuli.
L’aria non è sempre d’una limpidezza assoluta, e vi sono circostanze in cui le
correnti delle molecole aeriformi e la loro agitazione prodotta dal calore, sono
perfettamente visibili. Alcuni hanno scambiato questo fenomeno per
moltitudini di spiriti agitantisi nello spazio. Basta spiegare il motivo che ha
fatto nascere questa opinione per confutarla. Ma vi è un altro genere di
illusione non meno bizzarra contro la quale è anche conveniente essere
premuniti. L’umore acquoso dell’occhio offre dei punti appena percettibili che
hanno perduto la loro trasparenza. Questi punti sono come corpi opachi in
sospensione nel liquido, del quale essi seguono i movimenti. Essi producono
nell’aria ambiente e a distanza, per l’effetto dell’ingrandimento e della
rifrazione, l’apparenza di piccoli dischi variabili da uno a dieci millimetri di
diametro, e che pare nuotino nell’atmosfera. Abbiamo visto alcuni scambiare
questi dischi per spiriti, che li seguivano e li accompagnavano dappertutto, e
nel loro entusiasmo prendere per figure le sfumature della iridescenza, il che
è quasi tanto ragionevole, quanto il vedere una faccia nella luna.
Una semplice osservazione, proveniente da queste stesse persone, le
ricondurrà sul terreno della realtà.
Questi dischi o medaglioni, esse dicono, non solo le accompagnano, ma
seguono tutti i loro movimenti; essi vanno a destra, a sinistra, in alto, in
basso, o si arrestano secondo il movimento della testa. Ciò non è
sorprendente; infatti, essendo la sede di ciò che appare nel globo oculare,
l’immagine deve seguirne i movimenti. Se fossero spiriti, bisognerebbe
convenire che essi sarebbero costretti ad un compito troppo meccanico, in
ragione della loro qualità di esseri intelligenti e liberi; compito assai
fastidioso, anche per spiriti inferiori, ed a più giusta ragione incompatibile
con l’idea che noi ci facciamo degli spiriti superiori. Alcuni, è vero, prendono
per cattivi spiriti i punti neri o “mosche amaurotiche”.
Questi dischi, come le macchie nere, hanno un movimento ondulatorio, il
quale non si scosta giammai dall’ampiezza d’un certo angolo, e ciò che
aumenta l’illusione, si è che non seguono bruscamente i movimenti della linea
visuale.
La ragione ne è ben semplice. I punti opachi dell’umore acquoso, causa prima
del fenomeno, sono, come abbiamo detto, tenuti in sospensione, ed hanno
sempre una tendenza a discendere. Allorché salgono, si è perché vi sono
sollecitati dal movimento dell’occhio dal basso in alto; ma arrivati ad una
certa altezza, se l’occhio è fissato, si vedono i dischi discendere da sé, poi
arrestarsi. La loro mobilità è estrema giacché basta un impercettibile
movimento dell’occhio, per farli cambiare di direzione, e far loro percorrere
rapidamente tutta l’ampiezza dell’arco nello spazio ove si produce l’immagine.
Fintantoché non sia provato che un’immagine possiede un movimento
proprio, spontaneo ed intelligente, non vi si può scorgere altro che un
semplice fenomeno ottico o fisiologico.
Lo stesso si dica delle scintille che si producono qualche volta in manipoli o in
fasci più o meno compatti per mezzo della contrazione dei muscoli
dell’occhio, e che sono probabilmente dovute all’elettricità fosforescente
dell’iride, giacché esse sono generalmente circoscritte nella circonferenza del
disco di questo organo.
Simili illusioni non possono essere che il risultato di una osservazione
incompleta. Coloro che hanno seriamente studiata la natura degli spiriti con
tutti i mezzi che dà la scienza pratica, capiranno quanto in esse vi sia di
puerile. Come noi combattiamo le teorie azzardate, per mezzo delle quali si
viene ad attaccare le manifestazioni, allorquando queste teorie sono basate
sull’ignoranza dei fatti, così dobbiamo cercare di distruggere le false idee, le
quali provano più entusiasmo che riflessione, e che, per ciò appunto, fanno
più male che bene presso gli increduli, già così disposti a cercare il lato
ridicolo.
- Il perispirito, come si scorge, è il principio di tutte le manifestazioni. La
sua conoscenza ha dato la spiegazione di una quantità di fenomeni e ha fatto
fare un passo immenso alla scienza spiritica, facendola entrare in una via
nuova, e togliendole ogni carattere arcano o meraviglioso. Noi vi abbiamo
trovato, per mezzo degli spiriti stessi (poiché occorre notare che essi ci hanno
messo su questa strada), la spiegazione dell’azione dello spirito sopra la
materia, del movimento dei corpi inerti, dei rumori e delle apparizioni. Noi vi
troveremo ancora quella di molti altri fenomeni che ancora dobbiamo
esaminare, prima di passare allo studio delle comunicazioni propriamente
dette. Essi si capiranno tanto più facilmente quanto meglio ci saremo prima
resi conto delle cause. Se questo principio fu ben capito, se ne farà più
facilmente l’applicazione ai diversi fatti, che potrebbero eventualmente
presentarsi all’osservatore.
- Noi siamo lontani dal ritenere la nostra teoria come assoluta e come se
fosse l’ultima parola sulla questione; essa sarà senza dubbio completata o
rettificata più tardi con nuovi studi. Ma per quanto imperfetta ed incompleta
essa sia al giorno d’oggi, può sempre aiutare a renderci ragione della
possibilità dei fatti, per mezzo di cause che nulla hanno di soprannaturale. Se
poi viene creduta un’ipotesi, non le si potrebbe tuttavia rifiutare il merito
della razionalità e della probabilità, e ciò vale assai più di tutte le spiegazioni
dei negatori, per provare che nei fenomeni spiritici tutto è pura illusione,
fantasmagoria e sotterfugio.
Tratto dal Libro dei Medium di Allan kardec
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