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sabato 22 dicembre 2012

HAI CORAGGIO DI CAMBIARTI?



Povera razza umana cui l'egoismo ha corrotto ogni strada, riprende nuovamente coraggio, nonostante tutto. Nella sua misericordia infinita, Dio ti ha inviato un potente rimedio per i tuoi mali, un soccorso inaspettato per la tua miseria. Apri gli occhi alla luce: ecco le anime di quelli che sono trapassati e che vengono a richiamarti ai tuoi veri doveri. (Il Vangelo Secondo lo Spiritismo cap VII, vers 12)

Al mondo, frequentemente, ti vedi segnato da vari conflitti, secondo il tipo di comportamento che adotti nel tuo cammino umano.

È chiaro che non sei abituato a riflettere, cercando di conoscerti meglio.

È comune l'abitudine di copiare i modelli del mondo che ti entusiasmano per un certo periodo, senza prendere in considerazione le conseguenze di questo tuo comportamento rispetto alla realtà spirituale in cui ti trovi immerso.

Sembra che tu non dia importanza alla tua crescita, al tuo progresso.

Immagini forse che i tuoi errori siano meno pesanti di quelli dei tuoi fratelli?

Supponi che, sebbene il tempo passi per tutti, non passerà allo stesso modo per te?

Ammetti che la severità delle leggi della coscienza colpisca solamente quella degli altri?

Urge che l'anima, in apprendistato di progresso sulla Terra, impari a superare l'egoismo simulato, domandando percorsi d'improrogabile rinnovamento, lasciando dietro l'infanza, per raggiungere la maggior età spirituale, che non può essere più procrastinata.

Hai il coraggio di cambiare, migliorandoti?

Se acconsenti, è tempo di confidare nelle imprese del bene, ovunque tu sia, sforzandoti di superare gli ostacoli e applicandoti nel trasformare le ombre in luce, sicuro di contare sulla felice assistenza dei Preposti di Cristo, questa falange di Guide benevoli che sparge sulla tua vita, per amore di Gesù, le sublimi energie. Queste ti daranno la capacità di progredire, modificando tutte le abitudini dannose, in qualunque area della tua esistenza; cominciando d aquelle che ti sembrano più facili da sconfiggere, mentre acquisti forze nuove per elevarti alla sommità luminosa dell'armonia.

CAMILO

Estratto dal libro "Rivelazioni dalla Luce, dello Spirito Camilo, psicografato dal medium Raul Teixeira. Questo libro è stato pubblicato in italiano da Casa del Nazareno Edizioni. www.casadelnazareno.it


Lo Spirito André Luiz ci dice che solamente saremo felici quando ci diventeremo medici di noi stessi. E in questo messaggio, nostro amico spirituale Camilo ci parla del miglioramento spirituale domandandoci se abbiamo il coraggio di cambiare attitudini, di migliorarci. Mettere il Vangelo di Gesù in pratica è la formula della felicità, insieme alla caritá, all'amore al prossimo. Da tanto tempo Lui ci ha insegnato il cammino della felicitá, della luce, e ancora, dopo 2000 anni, seguiamo cammini scuri che ci portano a infelicitá, alle malattie, alla sofferenza. Come siamo testardi!!!! Nessuno ci cambierà, perché lo sforzo è nostro, la voglia è nostra, la lotta è nostra. E nessuno può dire che mai cambierà, che è nato così e che non cambia più, perché tutti noi siamo capaci di cambiare. Ci vuole la volontà, la lotta interiore in tutti i momenti della vita, con fede e perseveranza. Se ognuno fa la sua parte, in alcun tempo tutto il mondo avrà cambiato per l'esempio degli altri. Non possiamo dimenticare che la seminagione è facoltativa, ma la raccolta è obbligatoria, ossia, possiamo scegliere cosa vogliamo piantare, ma sicuramente raccoglieremo quello che abbiamo piantato. Quindi, avere cura di quello che piantiamo è necessario per dopo non raccogliere l'erbaccia della malattia, della sofferenza, dell'infelicitá, dei problemi mentali e emozionali, ecc.


Preso dal blog : http://blog.libero.it/MESSAGGIDIPACE/view.php?id=MESSAGGIDIPACE&gg=0&mm=1111

TI SACRIFICHI?



Lo scoraggiamento è una colpa. Dio rifiuta le consolazioni perché non mostrate coraggio. La preghiera è un sostegno per l'anima; ma non basta: bisogna che si poggi su una viva fede nella bontà di Dio. Si è detto spesso che Egli non pone mai un fardello troppo pesante su spalle deboli; ma il fardello è proporzionato alle forze; come la ricompensa sarà proporzionata alla rassegnazione e al coraggio. (Allan Kardec, Il Vangelo Secondo gli Spiriti, cap V vers. 18)

Nel cammino aspro che stai percorrendo, pensi di certo che i Poteri Celesti ti abbiano dimenticato.

Certamente, immagini che le tue sofferenze, le tue lotte, le tue fatiche siano le più dure di tutte quelle che si incontranno nel cammino umano.

Non ci vuole necessariamente un grande sforzo per dimostrarti che ti stai sbagliando, se pensi in questo modo.

Non dimenticare mai: Dio veglia, le Sue Leggi sono perfette in tutti i livelli considerati e, per questo, ti trovi esattamente dove devi stare, con chi hai bisogno di stare e come desideri rimanere; tenendo presente che i tuoi sforzi di fare il meglio per essere felice, sono legati ai fattori causali che hai fatto esplodere in tempi più o meno lontani.

Perché ti senti stordito, come se una grande desolazione stesse minando le tue strutture più intime? Ti senti sacrificato sotto la croce di pesanti doveri, dai quali non riesci a venirne fuori?

Medita, allora, sul tuo caso.

Partiamo dal principio che il Creatore è Assoluta Perfezione, e che quello che ora ti accade, nonostante tu stesso lo abbia motivato, passa sotto la vista del Creatore. Egli ti ha rispettato dandoti il libero arbitrio, conferendoti la libertà d'azione; di conseguenza, per la stessa ragione, ha tracciato la rotta della tua evoluzione, più o meno lenta, in base al tuo progresso interiore.

Di fronte ai tuoi occhi e dinnanzi alla tua sensibilità, passano:

-sposi come creditori incorreggibili, che esigono ogni giorno più sacrifici, come se vivessero per tormentarti;

-figli crudeli, disattenti, che, nonostante il massimo che tu gli dai, diventano sempre più abili nel fustigare la tua anima, quotidianamente;

-fratelli consanguinei che, per varie ragioni, sono posti sotto le tue cure e, di fronte alla necessitá di orientarli, mantenerli, amarli o sopportarli, molte volte, ricevi da loro solamente ingratitudine, mancanza di rispetto e di considerazione;

-amici, tanto nell'ambito sociale, quanto colleghi di lavoro, che operando negli stessi settori, continuano a pesare sopra le tue spalle in un processo di inumana competizione, come se fossero nemici accanti, disputando, ciolentamente, l'area dello spazio sociale e professionale in cui si trovano;

-rinunci, quasi sempre, a molte cose che ti paicerebbe fare, di cui approfittare, al fine di rimaneggiare le risorse a benmeficio di coloro che ti stano attorno, come dipendenti del tuo affetto e dedizione, senza che questo si converta nel loro miglioramento, agendo, anzi, se tu non facessi altro che il tuo dovere...

Medita, quindi. Medita.

Ti sacrifichi?

Sì, senza dubbio.

Ma, riprendendo la concezione della perfezione divina, capirai che stai restituendo a molta gente quello che devi, sin dai tempi lontani.

Poiché, in passato, ti sei imboscato nella sterpaglia delle irriflessioni e delle follie, dovrai ora appoggiarti al bastone del coraggio, della fiducia nella Provvidenza maggiore, affinché ti condoni con la Legge, riprendendo i passi del rinnovamento.

Quindi, non ti irritare per i sacrifici che dovrai affrontare.

Ungiti con gli insegnamenti di Gesù Cristo.

Adattati all'orazione contrita e balsamica.

Rivestiti di pazienza con chi ti impone dure prove.

Lavora, disposto a risarcire e crescere, nella convinzione che la fine di queste avversità può essere giá prossima.

Non dimenticarti mai che sacrificare vuol dire il fare sacro, come ci ricordano le basi latine. Trasforma allora lotte, difficoltà e lacrime, in sacra offerta alla Vita, la tua vita; affinché presto ti liberi dal debito e ti arricchisca con i veri valori della fede e del lavoro rigeneratore.

CAMILO

Estratto dal libro "Rivelazione Dalla Luce" dello Spirito Camilo, psicografato dal medium J. Raul Teixeira. Questo libro è stato pubblicato in italiano da Casa del Nazareno Edizioni. www.casadelnazareno.it


Preso dal blog : http://blog.libero.it/MESSAGGIDIPACE/view.php?id=MESSAGGIDIPACE&gg=0&mm=1201

martedì 18 dicembre 2012

CURE



Le malattie sono la presenza delle ombre negli strumenti-luce dell'essere. Se questi meccanismi non hanno raggiunto la pienezza dello sviluppo, soffrono gli scossoni della mente che si trova fuori direzione - essa genera pensieri negativi e gesti violenti - il suo tenore di vibrazione li raggiunge, sconnettendosi e aprendo la strada al formarsi di infezioni degenerative, le distonie emozionali e pschiche.

Fino a quando nell'essere umano prevarrà l'impulso alla violenza e alla menzogna, alla maldicenza e alla calunnia, in lui predominerà la problematica della malattia.

È indispensabile che si verifichi un cambiamento del suo comportamento mentale, cosicché si instauri una cura reale e si sradichino le pestilenze che intossicano le cellule e le debilitano.

La terapia dell'amore è la soluzione che hai a portata di mano. Non solo ti ridarà la salute, se ti ritrovi ammalato, ma ti rinfozerà per evitare che ti ammali di nuovo.

L'armonia del Creatore troverà risonanza nel tuo campo vibratorio, ricco di amore invadendoti e dominando il tuo corpo, la tua esistenza.

Man mano si moltiplicano i nuovi paradigmi che riguardano l'essere umano come realtà spirituale, si fanno strada, sostenute da fatti inoppugnabili, valide terapíe nelle aree alternative che ti hanno come obiettivo la liberazione dalla sofferenza, dall'angoscia, dalla paura, dallo squilibrio di ofni genere.

Fortunatamente tutte hanno come meta la conquista di un essere integro, che superi i limiti e le costrizioni che provengono dal suo passato spirituale, che approfondisca lo studio delle cause profonde, che giacciono nel suo essere viaggiatore in numerose esistenze corporali, nelle quali si è compromesso con la propria coscienza e con quella Cosmica.

Fino a quando non si identificherà con lo sbaglio e ne prenderà coscienza assumendo l'impegno di ripararlo per l'amore e per il bene, i fattori di peturbazione o quelli degenerativi di difficile superamento, permarranno.

La cura reale si attuerà solamente dall'interno verso l'esterno, dal midollo verso la sua forma transitoria.

In questo modo, la cura ha inizio quando il paziente si ama e comincia ad amare il suo prossimo.

Il processo di riscatto ha il suo corso quando questo individuo cosciente si libera dagli istinti primordiali, elevando la mente e il cuore ai nobili aneliti e alle lotte di autoperfezionamento.

Anche nell'area delle terapie accademiche tradizionali, la cura organica, psichica o emozionale si presenta sempre suscetibile a una ricaduta, quando non si sia verificato un profondo cambiamento di abitudini mentali e comportamentali nella creatura che rimarrà vulnerabile, senza difese immunologiche.

La psiconeuroimmunologia dimostra che ciascuno è, nell'area della salute, ciò che pensa che fa per se stesso.

Così la cura è un processo profondo di integrazione della persona nei programmi superiori della Vita.

Tutta la cura deriva da Dio. Siccome Dio è amore, ecco che l'amore è essenziale nel meccanismo della salute.

L'amore è sempre aperto alla compassione. Non possiamo essere compartiti se ci dimentichiamo della solidarietà.

In questo modo, curare o curarsi, è la maniera per contribuire al benessere del prossimo.

La solidarietà abbraccia tutti gli esseri viventi, inclusa la natura nelle sue varie manifgfestazioni.

In questa ampiezza del sentimento nasce la necessità di integrazione di ciascuno nell'organismo generale, senza la perdita della sua individualità.

Curare è partecipare con elevato sentimento di comprensione delle debolezze altrui.

Questa comprensione si esprime come tolleranza, che aiuta senza rimproverare e senza stuzzicare le ferite.

Curare è tollerare tutto e tutti, avanzando nel cammino della pace.

la pace risulta dall'equilibrio tra la ragione e il sentimento, tra ciò che si fa e come lo si fa, sempre costruendo.

E per raggiungere lo scopo, è indispensabile pregare.

Curare è pertanto immergersi nell'oceano dell'orazione da cui derivano l'ispirazione e il coraggio per proseguire nello sforzo della crescita spirituale.

Le cure cere risultano dalla decisione superiore di incontrarsi e situarsi ciascuno per conto suo, nel contesto di equilibrio che regna nell'universo.

Non senpre la mancanza di malattia o l'assenza della paura saranno dovute alla cura, però essa sarà caratterizzata dalla fiducia e dall'azione del bene, che supereranno gli ostacoli, liberando l'essere dal primitivismo che in lui dimora, espresso nelle ferite che porta dalle reincarnazioni infelici.

Curare è liberarsi dall'ego inferiore e volare all'io profondo, spirituale, la sua vera realtà.

Tutte le volte che Gesù curava, avvolgeva il paziente in successive onde d'amore e, sapendo che l'infermo era eterno, sempre bisognoso di nuove e continue reincarnazioni per illuminarlo, raccomandava, conciso: Non peccare di nuovo in modo che nopn ti succeda di peggio.

JOANNA DE ÂNGELIS

Estratto dal libro "Risveglio Verso la Felicità", delloo Spirito Joanna de Ângelis, psicografato dal medium Divaldo Pereira Franco. Questo libro è stato pubblicato da Casa del Nazareno Edizioni.
Il pensiero è tutto nella nostra vita. Attira vibrazioni buone e vibrazioni negativi, conforme la nostra sintonia, nostre preferenze. È come un radio dove facemo la sintonia conforme la frequenza di onde della radio preferita.

La cura dipende della permanenza nel bene, del nostro miglioramento spirituale, buttando via l'uomo vecchio e mettendo dentro l'uomo nuovo, esente di orgoglio, egoismo, vanitá, maldicenza, ecc.

Gesù, il Medico dei medici, ci ha insegnato l'amore al prossimo come forma di cura 2000 anni fa e ancora continuamo egositi, soffendo tante volte per cose piccoline. Fare la ristrutturazione interiore, modificarsi, praticare la caritá è l'unica forma di essere felice e risucire la cura del corpo e dello spirito.

Brasilianis


http://blog.libero.it/MESSAGGIDIPACE/view.php?id=MESSAGGIDIPACE&pag=7&gg=0&mm=0

domenica 16 dicembre 2012

ASCOLTANDO IL SERMONE DELLA MONTAGNA




Beati gli afflitti purché non covertano il loro dolore in una staffilata di recriminazioni sul viso altrui.

Beati coloro che piangono, tuttavia, essi godranno della benedizione divina solo se non trasformeranno le loro lacrime in una velenosa induzione alla pigrizia.

Beati gli assetati di giustizia, però, affinché il titolo celeste adorni il loro spirito tormentato, sarà necessario che essi si astengano dalle liti famigliari o dalle cause nei tribunali, con le quali non farebbero altro che aumentare i loro debiti di fronte alla Legge.

Beati gli umili di spirito, ma per vestirsi di sublime talento, è indispensabile che non conducano la loro modestia sul cammino dell'orgoglio, perché così facendo, si consegneranno, impazziti, alla critica indecorosa e alla condanna sistematica da parte dei compagni con i quali condividono il cammino.

Beati i misericordiosi, eppure, perché s'innalzino felici, nel mantenimento della promessa, è indispensabile che essi non trasformino la compassione in un semplice oggetto verbale, utile a un discorso brillante.

L'afflizione associata alla rivolta si chiama disperazione.

Il pianto misto alla ribellione è un pozzo di fiele.

La sete di gisutizia sommata alle rivendicazioni affrettate porta alla distruzione.

La sincerità che si basa sui rimproveri della condotta altrui è un sistema crudele.

La misericordia che non si sforza di portare aiuto agli altri è un semplice ornamento verbale.

Pensiamo di assimilare le beatitudini divine, senza dimenticarci, però, che esse traducono gli atteggiamenti della coscienza e i gesti del cuore, perché è solo nel cuore e nella coscienza che si gettano le fondamenta del glorioso Regno di Dio.

EMMANUEL

Estratto dal libro "Rifugio", dello Spirito Emmanuel, psicografato dal medium Chico Xavier. Questo libro è stato pubblicato in italiano da Casa del Nazareno Edizioni. www.casadelnazareno.it


Vediamo in tutti i messaggi che non basta chiedere ai cieli il miglioramento della nostra vita di una forma generale, ma dobbiamo anche fare la nostra parte. "Aiutati che il cielo ti aiuterà", ci ha detto Gesù, duemilla anni fa e ancora abbiamo tanta difficoltà di seguire le parole del Maestro Divino. Tuitti gli insegnamenti portati da Gesù ci portano a un cammino sicuro di pace e tranquillità, però nostro egoismo,nostro orgoglio, nostra testardaggine nella scelta del cammino sbagliato ci fa soffrire. Ancora non siamo riusciti ad imparar chiedere perdono, scuse, e a perdonare e scusare gli altri. Però, il miglioramento spirituale comincia nella trasfomazione di noi stessi. La pace e la felicità comincia nella traformazione radicale che dobbiamo far passare nostra condotta e nostri pensieri.

Tra poco, quando sono entrata a libero per scrivere questo messaggio, ho letto un annuncio che invitava le persone a avventure piccanti, dicendo che tradire non è più peccato. Diceva l'annuncio che in suo sito è possibile trovare donne sposate per avventure piccanti. Le persone che hanno messo questo annuncio non sanno la responsabilità che assumono davanti le Leggi divine, perché stanno a incentivare un grande errore. L'unione matrimoniale è sacra, è una responsabilità assunta prima della reincarnazione e la cui deve essere rispettata. Inoltre, i legami formati dalla unione matrimoniale non si rompono senza portare grande sofferenza ad entrambi. E ancora che non si romperanno, non si deve giocare con i sentimenti degli altri senza attirare per sé stesso grande sofferenza in questa o in future reincarnazioni.

Quindi, l'unica forma di avere e trasmettere pace è con ilmiglioramento interiore, apprendendo a perdonare, è cercando buttare via l'egoismo, l'orgoglio, i vizi di tutti i tipi, la maldicenza, ecc. Senza sforzo proprio non avrà felicità. È una lotta di tutti i momenti contro nostre imperfezioni.

Tutto ha il suo prezzo e il prezzo della pace, della felicità è la ristrutturazione interiore, non dimenticando mai che dobbiamo amare il prossimo come noi stessi e non si riesce amare il prossimo senza amare a sé stesso. Amare a sé stesso non è andare nella moda, non è mangiare o bere di più fino a far male, non è praticare il sesso sregolatamente con molte persone o di forma promiscua.Amare a sé stesso è rispettarsi, è compiere le responsabilità assunte, è cercare di essere ogni giorno una meglio persona.

Brasilianis

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AFFRONTANDO LE TENTAZIONI



La crescita spirituale è infinita, quando l'essere si dedica alla conquista dei grandi valori del Bene.

Molte volte le scosse che derivano dai fenomeni contrari, quando indirizzate bene, aiutano il processo di evoluzione, favorendo la manifestazione delle risorse addormentate.

Ecco perché molte sfide si presentano come invito-tentazione per gli scontri perversi e pericolosi.

Nelle sfide la serenità ha un ruolo fondamentale, perché attutisce gli impatti negativi e le trappole crudeli.

Perché a fianco di quelli che lavorano ci sono quelli che si permettono di essere pigri; accanto agli idealisti, altri che respirano e coltivano il pessimismo; accanto ai buoni, gli altri che si compiacciono nell'anarchia e nell'inferiorità; si moltiplicano così le trappole dell'iniquità e del vizio minacciando, cercando di produrre conflitti e disordini.

Considerando però che esiste una vittoria reale solo dopo una volta vinta, le provocazioni perdono la loro asprezza davanti ai comportamenti sicuri di coloro che lavorano per la verità e che non cadono nelle trappole, proseguendo imperterriti e felici.

Braccato, fosti anche tu sul punto de aggedire.

Accusato, provasti il forte desiderio di contrattacare.

Abbandonato, sentisti il dolore che ti suggeriva un'immediata rinvicità.

Diffamato, vedesti l'opportunità di assalire i tuoi diffamatori, demoralizzandoli.

Malato, fosti quasi vinto dallo sconforto.

Stordito, assaggiasti il gusto aspro dell'amarezza.

Tradito, precepisti che la soluzione sarebbe stata possibile solo mediante dure accuse.

Sfinito dall'indifferenza, avresti voluto ricambiarla con il rancore.

Devastato dall'ironia e dalla sfiducia, per poco non peristi, avvilito.

Fortunatamente, le tentazioni ti hanno impedito di peggiorare il quadro delle provocazioni redentrici.

Tuttavia le cose succedono in funzione di un miglioramento, quando si è in grado di rarre profitto da un determinata situazione.

Nessuno può crescere, moralmente e spiritualmente, senza la presenza delle tentazioni mortificatrici.

Le tentazioni sono gli ostacoli del cammino che creano impedimenti al percorso dei viaggiatori del progresso; sono spine conficcate "nella carne del cuore" che feriscono a ogni battito...

Costituiscono anche gli stimoli alla vittoria, alla trasformazione intima per il progresso. sono un pungolo che spinge in avanti tutti coloro che subiscono lo stimolo.

Le tentazioni che portano all'irritazione, a una reazione, sono grandi quanto quelle che fanno vivere le forti emozioni e si presentano come tormenti occulti del sentimento, del sesso, dei vizi e altro che l'ambizione smisurata sussurra nelle orecchie dell'anima.

La vita senza le tentazioni o valutazioni morali, perderebbe il suo colore e motivazioni di crescita.

Affronta le tentazioni con stoicismo, in pace con il tuo spirito. Queste ti aiuteranno a superare i limiti, l'egoismo, la vanità, la presunzione dettata dall'orgoglio...

Rivelati fragile, come realmente sei, e acquisisci, per mezzo delle tentazioni, la forza di resistere al male ancora vivo in te.

In questo campo ogni vittoria sarà conquistata solo grazie alla prova più valorosa.

Lo stesso Gesù, saggio per eccellenza, fu tentato, insegnandoci che se la tentazione è un fenomeno umano, la resistenza contro il male è una conquista divina.

JOANNA DE ÂNGELIS

Estratto dal libro "Risveglio Verso la Felicità", dello Spirito Joanna de Ângelis, psicografato dal medium Divaldo Pereira Franco. Questo libro è stato pubblicato in italiano da Casa del Nazareno Edizioni.www.casadelnazareno.it

Infatti le nostre imperfezioni rendono difficile resistere alle tentazioni. Il vizio, il sesso sregolato, la bibita, il magiare in eccesso, la vanità, l'orgoglio, l'egoismo, la maldicenza sono vizi i cui dobbiamo sforzarci per vincerli. Sono come alberi secolari con radici profonde che solamente molto sforzo e buona volontà saranno capaci di strapparli. Ma non è impossibile. È una lotta di tutti i giorni e di tutti i momenti che con coraggio e perseveranza riusceremo vincere.

Se non avessimo problemi e tentazioni, non avrebbe crescita spirituale. Il problema, la malattia, sono grandi maestri di nostra anima che ci trascinano a nuove attitudini davanti la vita.

Chi non conosce una persona che dopo un pericolo, un incidente o una malattia, non ha cambiato il modo di pensare e affrontare la vita e si avvicinato più di Dio?

Brasilianis

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ESAMINA LE TUE ASPIRAZIONI



La medianità è uno strumento sensibile e ogni creature cosciente può sintonizzarla con l'obiettivo che persegue.

Per questa ragione, medium no sarà solamente chi si consuma nell'interscambio fra i vivi della Terra e i vivi della Spiritualità.

Ogni persona è uno strumento vivo di questa o quella realizzazione, secondo il tipo di lotta al quale si subordina.

"Troverai quello che cerchi", insegna il Vangelo, e possiamo aggiungere: "Farai quello che desideri".

Così, se metti al bando la maldicenza, in breve diventerai veicolo di bene per geni infelici dediti all'ingiuria e alla crudeltà.

Se ti trattieni dall'inseguire il piacere dei sensi, presto ti convertirai ininterprete delle intelligenze che subiscono il magnetismo dei vizi di vario genere.

Se ti affidi alla pretesa superiorità sotto l'influsso di malintesi valori intellettuali, in poco tempo creerai canali di insensatezza e di follia.

Tuttavia, se ti impegni con buona volontà verso i tuoi simili, impercettibilmente avrai il cuore portato al servizio dai messaggeri dell'Eterno Bene in modo che tu possa attuare il tuo impegno nella costruzione della felicità comune.

Conserva il tuo spazio perché non ci siano problemi di socializzazione.

Abbandona le bassezze e incontrerai, nella retroguardia, l'estesa moltitudine di quelli che ti accompagnano con propositi immediatamente non comprensibili.

Elevati perfezionando te stesso e camminerai con lo spirito sorretto dal concorso dei pionieri dell'evoluzione che ti sono passati accanto nella tua giornata di luce guidando le tue aspirazioni per ottenere le vittorie dell'anima.

Esamina le tue aspirazioni e vigila i tuoi pensieri, perché dove metterai il cuore lì ti attenderà la vita con le ali del bene o con i lacci del male.

EMMANUEL

Estratto dal libro "Medianità e Sintonia", dello Spirito Emmanuel, psicografato dal medium Chico Xavier. Questo libro è stao pubblicato da Casa del Nazareno Edizioni. www.casadelnazareno.it

La medianità è uno strumento neutro e tutte le persone hanno questa facoltà. Però, ognuno ha suo libero arbitrio di usarla per il bene o no.

La medianità seria, che serve al bene con Gesù non riceve denaro per i beni che pratica, non ha rituali, non fa del male. I medium devono studiare i libri di Allan Kardec affinché sappiano come usarla della meglio forma, a servizio del bene, cercando fare sua ristruturazione interiore, buttando via l'uomo vecchio e cercando essere un uomo nuovo, libero di vizi, di maldicenza, di orgoglio, di vanità, di egoismo, ecc, cercando praticare l'amore al prossimo, la carità, sia materiale o quella spirituale, dando sempre la parola amica a chi si trova in disperazione, dando buoni consigli, insomma, praticando tutto il bene che potrà fare.

Brasilianis

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PARLANDO DI CARITÀ




Non convertire il proprio focolare in museo.
Attrezzo inutile in casa, sarà utilità in casa altrui.
La disaffezione comincia delle piccoline cose, e l’oggetto conservato, senza appicazione nel recesso della dimora, esplora i sentimenti dell’abitante.
La vera morte comincia nel ristagno.
Chi fa circolare i prestiti di Dio, rinnova il proprio cammino.
Trasforma gli utensili che gli siano inutili, in forze vive del bene.
Ritira della dispensa i generi alimentizi che riposano dimenticati, per la distribuzione fraterna ai compagni di stomaco tormentato.
Esamina l’armadio, liberando le stampelle degli abiti che non usi, conducendoli ai viaggiatori nudi della strada.
Estendi i paia di scarpe, che ti restano, ai piedi scalzi che circolano intorno.
Elimina della mobilia le pezze eccedenti, aumentando l’allegria delle abitazioni meno felici.
Rimescola gli oggetti personali in cassetti e sotterranei, dando applicazione agli oggetti fermi di tuo uso particolare.
Trasforma in patrimonio altrui i libri impolverati che tu non consulti, indirizzandoli al lettore senza risorse.
Esamina la borsa, dando un poco più che i semplici compromessi della fraternità, mostrando gratitudine per gli accrescimenti della divina misericordia che tu ricevi.
Offri al fratello comune alcuna reliquia o ricordo affettivo di parenti e amici, ora nella patria spirituale, inviando ai coloro che sono partiti maggiore contentezza con tale gesto.
Rinnoviamo la vita costantemente, ogni anno, ogni mese, ogni giorno...
Previeniti contro il rimorso domani.
L’eccesso di nostra vita crea la necessità del somigliante.

ANDRÉ LUIZ
Estratto dal libro “Lo Spirito della Verità”, di Autori Spirituali diversi, psicografia di Chico Xavier.


In questo messaggio vediamo chiaramente la necessità di slegarci delle cose materiali e di fare utile quello che abbiamo custodito in nostre case. Tante volte il possedimento ci fa egoisti e tratteniamo cose, oggetti che potranno essere utili a coloro che non possono acquistarli.

MESSASGGIO

"Il distribuire, il dividere è movimento di vita. Lo slegarsi è progresso spirituale. Sappiamo che porteremo al Mondo Spirituale soltanto il bene che abbiamo fatto. Di niente servirà il denaro, i titoli della Terra, i beni materiali, che tante volte sono causa di litighe tra i parenti che rimangono incarnati.
I beni materiali sono prestiti di Dio per essere usati con ragionamento e cura, per usufrutto mentre stiamo incarnati, mai per prenderci facendo di noi veri malatti di egoismo.
Quindi, fai di tua casa, dei tuoi beni un inno di amore in beneficio di coloro che soffrono senza dimostrare ostentazione, ma con umiltà, siccome l'ostentazione è un altro male che deve essere strappato dei nostri cuori.
Allunga tuo sguardo oltre alle pareti di tua casa e troverai tanti afflitti che gemono e piangono accanto a te.
Siamo tutti fratelli e Gesù è il nostro Divino Maestro.
Gesù è vita e vita è allegria.
Essere con Lui è compito di ogni giorno rivelando nostre tendenze e correggendole secondo Suoi insegnamenti.
Quindi, non perdere tempo con cose inutili. Ci sono tanti fratelli che piangono e hanno bisogno del tuo cuore e di tue mani.
Apri tuo cuore e vola verso la necessità altrui. Non importa se soffrono le conseguenze di errori passati.
Importa, sì, l'amore che hai in tuo cuore e la donazione che ne fai, senza egoismo o presunzione.
Ricordati che non sai il giorno di domani e che potrà essere tu un giorno in fila dei bisognosi. Umilta è parola di ogni giorno, così come amore e carità.
Pianta nelle terre di tuo cuore il seme della fraternità e sarai felice per sempre."
ALTAIR DOS ANJOS
MAURICIO ANDRADE MARQUES

VIGILANDO - Lavoriamo vigilando.




Lavoriamo vigilando.
Ciò che ci occupa il pensiero è la sostanza di ciò che costituirà la nostra vita.
Allontaniamo, pertanto, il cuore da tutto ciò che non sia materiale di edificazione del Regno Divino in noi stessi.
In verità, molte delittuose tentazioni cercheranno di annebbiarci la mente, molto fango della strada cercherà di sporcarci le mani nel nostro agire quotidiano e molti detriti del mondo tenteranno immobilizzarci i piedi.
È la nuvola dell'incomprensione a conturbarci l'ambiente domestico...
È l'ingiuria nata dalla parola incosciente di gratuiti nemici...
È l'indebita accusa intrecciata con la calunnia distruttrice...
È la maldicenza che ci induce alla menzogna e alla leggerezza...
È l'amico di ieri che ci consegna alle esigenze delle tenebre, quale censore delle nostre qualità ancora in via di miglioramento...
Ciononostante, di fronte a tutte le avversità, non lasicarti irretire dai turbamenti e dall'ombra.
In ogni situazione e in ogni argomento, ponaimo l'anima in salvo negli anogli ove sorga qualcosa degno di lode, puntando fermi verso il bene e cercando di realizzarlo con tutte le energie che abbiamo a disposizione.
Ai più infelici, maggior protezione.
Ai più ammalati, maggior soccorso.
E mantenendo occupato il nostro pensiero con gli autentici valori della vita, impareremo a sorridere delle difficoltà, quali che siano, costruendo gradatamente in noi stessi il tempio vivo della luce per la comunione costante con il nostro Maestro e Signore.

EMMANUEL
Estratto dal libro Parole di Vita Eterna, psicogrfia di ChicoXavier, pubblicato per Casa del Nazareno Edizioni.


Questo è uno dei libri in cui Emmanuel spiega le parole di Gesù e le Epistole di Paolo e degli Apostoli.Mi sembra che solo questo è stato tradotto all'italiano. Un'alto è stato tradotto in inglese, ma ha altri libri come questo.
In questo messaggio la illuminata Guida ci consiglia a resistere a tutto quello che ci possa allontanare del cammino giusto, vigilando sempre come Gesù ci ha insegnato.Non permettere che l'ombra ci avvolga.Evidente che per la nostra imperfezione caderemo tantissime volte, ma ciò non è motivo per desistere del nostro miglioramento spirituale.È attraverso l'insistere che riusciremo togliere di dentro noi tutta immondizia accumulata da secoli di vizi e tante altre cose.


Orleide

venerdì 14 dicembre 2012

PARADISO - INFERNO - PURGATORIO



Domanda -Alle pene, come ai godimenti degli Spiriti, secondo i loro meriti,
è destinato un luogo circoscritto nell’universo?
Risposta: «Le pene e le gioie sono inerenti al grado di perfezione degli Spiriti:
ciascuno di essi trova in se stesso il principio della propria felicità, od infelicità, e,
poiché essi sono da per tutto, non vi è alcun luogo speciale destinato al
castigo, né alla ricompensa. Quanto poi agli Spiriti incarnati, sono più o meno felici,
a seconda che il globo, in cui essi abitano, sia più o meno avanzato».
Domanda: - Ciò posto, l’inferno e il paradiso non esisterebbero come se li figura l’uomo?
Risposta: «Questi sono concetti umani. Da per tutto ci sono Spiriti felici o infelici.
E’ vero, come abbiamo detto, che gli Spiriti dello stesso ordine si riuniscono per simpatia;
ma, specialmente quando sono elevati, possono riunirsi dove loro meglio piace».

Kardec: La circoscrizione assoluta dei luoghi di pena o di ricompensa non esiste che
nella immaginazione dell’uomo; essa proviene dalla sua tendenza a materializzare e a
circoscrivere le cose di cui non può comprendere l’essenza indefinita.


Donmanda- Che si deve intendere per purgatorio?
Risposta: «Dolori fisici e morali: il tempo della espiazione
. E’ quasi sempre sulla terra il purgatorio, nel quale Iddio vi
fa espiare le vostre colpe».

Kardec: Ciò che l’uomo chiama purgatorio, è anche una figura, e vi si deve intendere,
non qualche luogo determinato, ma lo stato degli Spiriti imperfetti in espiazione sino
alla purificazione compiuta, che li farà salire al grado degli Spiriti beati. E siccome
si purificano mediante le diverse incarnazioni, il purgatorio consiste nelle prove
della vita corporea.


Domanda- Come mai alcuni Spiriti, i quali nel linguaggio rivelano la propria elevatezza,
hanno risposto a persone serie, intorno all’inferno e al purgatorio,
secondo l’idea comune?
Risposta: «Hanno dovuto parlare un linguaggio compreso dalle persone che li
interrogavano: quando queste sonotroppo imbevute di certe idee,
non vogliono urtarle troppo bruscamente per non offendere le loro convinzioni.
Se uno Spirito dicesse, senza precauzioni oratorie, a un musulmano, poniamo caso,
che Maometto non è un profeta, non ne avrebbe davvero troppo buona accoglienza».
Domanda: - Questo si capisce da parte di quelli, che ci vogliono istruire: ma non spiega,
come certi Spiriti, interrogati intorno al loro stato, abbiano risposto,
che soffrivano le torture dell’inferno, o del purgatorio.
Risposta: «Quando sono inferiori e non del tutto spogli della materia,
serbano in parte le idee terrestri, ed esprimono le loro impressioni coi termini,
che sono loro familiari. Il trovarsi in un ambiente che loro non permette di scrutare
appieno l’avvenire fa sì che spesso Spiriti erranti, disincarnati da poco,
parlino come avrebbero fatto in vita, Per Inferno deve intendersi una vita
di prova penosissima con l’incertezza di un’altra più avventurata;
per Purgatorio una vita che sentite combattuta, una vita di prove ma con la coscienza
di un avvenire migliore.
Allorché voi sentite un gran dolore, non dite forse che soffrite un inferno,
o che soffrite come un dannato? E’ evidente che queste sono parole figurate».
Domanda- Che vuol dire un’anima in pena?
Risposta: «Uno Spirito errante, che soffre, incerto del suo avvenire,
a cui potete dare sollievo, e che spesso ve lo chiede venendo a comunicare con voi».
Domanda Che significa la parola cielo?
Risposta: «Non è un luogo, come i Campi Elisi degli antichi,
dove tutti i buoni Spiriti sono stipati alla rinfusa senz’altra cura tranne quella
di godere per l’eternità una beatitudine inerte; ma lo spazio universale, cioè i pianeti, le
stelle e tutti i mondi superiori, dove gli Spiriti fruiscono di tutte le loro facoltà senza
le tribolazioni della vita materiale, né le angosce inerenti alla bassezza».
Domanda- Alcuni Spiriti hanno detto di abitare il quarto, il quinto cielo e simili:
che vogliono significare?
Risposta: «Richiedesti quale cielo abitassero a chi aveva l’idea di molti cieli l’uno sopra l’altro,
come i piani di una casa, e risposero con lo stesso linguaggio; ma per loro quelle parole: quarto,
quinto cielo, esprimevano diversi gradi di elevatezza, e in conseguenza di felicità.
Lo stesso accade a chi domanda a uno Spirito se sia nell’inferno.
Qualora egli soffra, dirà di sì, poiché per esso l’inferno è sinonimo di sofferenza,
quantunque sappia di non essere in una fornace. Un pagano avrebbe risposto che era nel tartaro».

Kardec: Alla stessa maniera si devono intendere espressioni analoghe, come città dei
fiori, città degli eletti, prima, seconda, terza sfera, e simili, le quali non sono che
allegorie adoperate da certi Spiriti, sia quali figure, sia qualche volta per ignoranza
della realtà delle cose, ed anche delle nozioni scientifiche più elementari.
Secondo l’idea ristretta che si aveva nel passato dei luoghi di pena e di ricompensa, e
specialmente secondo la credenza che la terra fosse il centro dell’universo, e il cielo
formasse una sola volta, e vi fosse una regione delle stelle, IL CIELO VENIVA COLLOCATO
IN ALTO, E L’INFERNO IN BASSO, onde le espressioni salire in cielo, precipitare
nell’inferno. Ora, però, che la scienza ha dimostrato che la terra, fra i tanti milioni
di altri mondi, è uno dei più piccoli e senza importanza speciale; ora che la scienza
ha tracciato la storia della sua formazione, e descritto la sua struttura, e provato,
che, essendo lo spazio senza fine, nell’universo non c’è né alto né basso, si è dovuto
rinunciare a porre il cielo al di sopra delle nubi e l’inferno negli abissi. Quanto al
purgatorio, non gli era assegnato alcun posto determinato. Era serbato allo Spiritismo
di dare anche su questo la spiegazione più razionale, più grandiosa, e nello stesso
tempo più consolante per la umanità. Ora, mercé le comunicazioni che abbiamo ricevuto,
sappiamo di portare in noi stessi il nostro inferno e il nostro paradiso; il nostro
purgatorio, poi, lo troviamo nella nostra incarnazione, cioè nelle nostre vite
corporee.


Domanda - Come si devono interpretare le parole di Gesù: Il mio regno non e in questo mondo?
Risposta: «In senso figurato Voleva dire che egli regna soltanto sugli animi puri e disinteressati.
Egli è dovunque domina l’amore del bene; ma gli uomini avidi delle cose di quaggiù e
ad esse attaccati non sono con lui».
Domanda - Potrà mai avverarsi sulla terra il regno del bene?
Risposta: «Il bene regnerà sulla terra, quando fra gli Spiriti, che vengono ad abitarla,
i buoni prevarranno sui cattivi.
Allora essi vi faranno regnare l’amore e la giustizia, fonti del bene e della felicità.
L’uomo, col progresso morale e con la pratica delle leggi di Dio,
attirerà sulla terra i buoni Spiriti, e ne allontanerà i cattivi; ma per fare ciò è necessario che
egli ne bandisca l’orgoglio e l’egoismo. La trasformazione dell’umanità è stata predetta,
e voi siete prossimi a quel momento affrettato da tutti gli uomini, che cooperano al progresso.
Essa si compirà con l’incarnazione di Spiriti migliori, che formeranno in terra una nuova generazione.
Allora gli Spiriti dei malvagi, che la morte va mietendo ogni giorno, e tutti coloro
che tentano di arrestare gli avvenimenti, ne saranno esclusi,perché sarebbero fuori posto in
mezzo agli uomini dabbene, di cui intorbiderebbero la felicità.
Essi andranno a compiere penose missioni in altri mondi
meno avanzati, dove potranno lavorare per il progresso proprio, e nello stesso tempo
promoveranno quello dei loro fratelli ancora più bassi.
E in questa esclusione dalla terra trasformata non vedete forse sublime la figura del paradiso
perduto? E nel germe delle sue passioni e nelle tracce della sua inferiorità, portati seco dall’uomo,
quando in una condizione simile venne ad abitare la terra, non vedete l’altra non
meno sublime del peccato originale?
Così quest’ultimo sta nella natura ancora imperfetta dell’uomo,
il quale risponde solo di sé medesimo e delle proprie colpe,
non già di quelle dei suoi padri.
O voi tutti uomini di fede e di buona volontà, lavorate dunque con zelo e coraggio alla
grande opera della rigenerazione, e raccoglierete il centuplo del grano, che avrete seminato.
Guai a coloro che chiudono gli occhi alla luce, poiché essi si preparano lunghi secoli di tenebre
e di dolore!
Guai a coloro che ripongono la loro felicità nei beni di questo mondo,
poiché soffriranno più privazioni di quanti godimenti non avranno avuto!
Guai soprattutto agli egoisti, perché non troveranno chi li aiuti a portare il peso delle loro miserie!».

Tratto dal IL LIBRO DEGLI SPIRITI di Allan Kardec

lunedì 3 dicembre 2012

AIUTI SEMPRE POSSIBILI



Senza alcun mezzo speciale, tu disponi della possiblità di

- rinnovare e innalzare la tua vita. Tu puoi sempre:
ravvivare la luce della gioia dove le difficoltà stanno impossessandosi della tranquillità;


- accendere il calore del buon animo dove il coraggio s'è infiacchito;
creare l'ambiente necessario alla rassegnazione dove domina la sofferenza;


- elevare la vibrazione del lavoro dove appare lo sconforto;
estrarre l'oro della beneficenza fra pietre di condanna e di censura;


- collocare il fiore della pazienza sul rovo dell'irritazione;
accendere la luce della comprensione e della concordia, dove sorgono le tenebre dell'ignoranza;


- scoprire fonti di generosità sotto le rocce dell'avarizia;
preparare il cammino per Gesù nei cuori lontani dalla verità.

Tutto questo tu puoi fare, pronunciando le buone parole della speranza e dell'amore.

ANDRÉ LUIZ

Estratto dal libro "Semaforo Verde" dello Spirito André Luiz, psicografato dal medium Chico Xavier. Questo libro è stato pubblicato in italiano da Casa del nazareno Edizioni. www.casadelnazareno.it


Con buona volontà possiamo fare tante cose come dice lo Spirito nel messaggio. Però, bisogna anche voler modificarsi e questo lavoro è solamente di ognuno di noi. Nessuno ci modificherà perché dipende della nostra volontà ed è in questo lavoro, in questa lotta contro nostri vizi e difetti che stá nostra crescita spirituale.

BRASILIANIS

http://blog.libero.it/MESSAGGIDIPACE/view.php?reset=1&id=MESSAGGIDIPACE

giovedì 29 novembre 2012

PACE E LAVORO





Nell'attualità de mondo è anche possibile che tu eserciti un ruolo significativo in qualche dramma familiare.

Osserva, tuttavia, che non ti tovi solo con te stesso. Attorno a te, altre prove si svolgono, quasi sempre, con caratteristiche più dolorose delle tue.

Le tribolazioni di coloro che hanno infermità irreversibili; i gruppi familiari involontariamente coinvolti in questioni di delinquenza; i genitori che si responsabilizzano per figli ammalati, il cui raziocinio si spegne, gradatamente, nei sanatori; i figli che persero i genitori nelle ceneri della morte e che, molte volte, passano dalla sofferenza all'odio per bagattelle di eredità; le squadre familiari che si riconoscono sconfitte da violenti processi di ossessione; la tragedia di molti amici che abbandonarono la fede e caddero neo suicidio; le donne allo scoperto con figli piccoli in grembo e gli innumerevoli gruppi di bambini disorientati, che si ritrovano nella ribellione e nelle abitudini infelici, preparando il domani di inquietudine che li aspetta.

Se ti trovi nella condizione di essere un pezzo nell'ingranaggio di oggi, in cui si rifugiano tante creature afflitte, non consegnarti al lusso dello scoraggiamento, bensì lavora, servendo sempre.

È necessario imparare a sopportare le disgrazie del mondo, senza perdere la propria sicurezza.

Piangi, ma costruisci il meglio alla tua portata.

Soffri, ma vai avanti nel tuo cammino.

Non fermarti sulla strada per lamentarti del passato o per cullare amarezze vinte.

Tutti siamo particelle dell'immensa legione di lavoratori in nome del Cristo, con il doveredi cooperare incessantamente perché l'armonia e la felicità si ergano sulla Terra, a beneficio di tutte le creature.

Anche così, nel contesto generale delle attività, a volte di sacrificio, a cui siamo chiamati, è indispensabile comprendere che puoi e devi conquistare la tua pace, e che essa dipende esclusivamente di te.

EMMANUEL

Estratto da libro "Pace" dello Spirito Emmanuel, psicografato da medium Chico Xavier. Questo libro è stato pubblicato in italiano da Casa del Nazareno. www.casadelnazareno.it


Non si deve mai perdere il coraggio davanti le lotte di ogni giorno. Se la vita fosse fatta solamente di pace non avrebbe progresso perché tutti starebbero accomodati senza necessità di lottare, senza la necessità di cercare qualcosa migliore. Però, ciò non significa che si deve cercare la sofferenza, ma accettarla quando si ha fatto di tutto per finirla e non si è trovata la soluzione. Vedere in ogni difficoltà una possibilità di crescita spirituale, approfittando le lezioni dure per dopo non sbagliare più. Dio non sbaglia indirizzi. Se la sofferenza è venuta, significa che dobbiamo lottare per superarla e non per consegnarci come vittime.Pensiero positivo, speranza, carità sempre aiutano a superare le difficoltà.

Brasilianissima

http://blog.libero.it/MediumXavier/view.php

PREGHIERA E DIFFICOLTÀ




Ogni giorno migliaia di creature lasciano la Terra.

Quasi sempre rincuorate dal balsamo della fede consolatrice che hanno abbracciato durante l'esistenza umana, si liberano dalla trama fisiologica, sostenute da una sublime speranza.

La maggior parte, però, non può cogliere immediatamente i doni della pace che s'immaginava di trovare oltre il sepolcro, perché la percentuale del Cielo, per ciascuna anima, esprime la quantità di Cielo che essa ha costituito in se stessa.

Nella maggior parte delle circostanze, infatti, i disincarnati portano con sé le nuvole delle tenebre che pesano sulla loro coscienza.

Ombre di rimorso, di frustrazione, di pentimento tardivo generano il piano del purgatorio in cui essi penosamente sostano.

Desolati e afflittti, essi supplicano la grazia del nuovo inizio, il ritorno alla Terra e alla lezione del corpo...

Molte volte, responsabili di crimini nascosti, essi implorano il riavvicinamento con vecchi avversari per risarcire il debito a cui sono ancora vincolati; costruttori di calunnie e di crudeltà, invocano turpi malattie, con le quali riscattare la deplorevole condotta vissuta come delinquenti nella vita passata...

Per ciò stesso, tutti i giorni compaiono culle di sofferenza e di difficoltà, nelle quali i colpevoli di ieri, oggi possiedono la preziosa capacità di purificarsi a apprendere di nuovo.

In questo modo, non esistono difficoltà inutili, come non vi sono piaghe e dolori senza un significato corrispondente.

Tutti i nostri sentimenti plasmano le idee.

Tutte le nostre idee stabiliscono atti e fatti che definiscono il nostro spirito nel cammino quotidiano.

Architetti del nostro stesso destino, raccogliamo nel solco dello spazio e del tempo, l'allegria o la flagellazione, la felicità o la sventura, in conformità alla nostra piantagione del bene o del male.

Restiamo in guardia contro il potere dell'oscurità mentale che portiamo in noi e benediciamo gli ostacoli che ci costringono alla giusta liberazione, senza dimenticare che la preghiera, in qualsiasi percorso religioso, se non può allontanarci dalle atmosfere oscure create da noi stessi sarà, comunque e sempre, la Luce Divina che ci rivela il cammino.

EMMANUEL

Estratto dal libro "Rifugio", dello Spirito Emmanuel, psicografato dal medium Chico Xavier. Questo libro è stato pubblicato da Casa del Nazareno Edizioni. www.casadelnazareno.it


Senza dubbio raccogliamo quello che abbiamo fatto.Raccogliamo le piantagioni della nostra vita, buone e cattive. Il semplice fatto di frequentare tempio reiligoso non ci garantisce la salvezza. Gesù ci ha detto che ad ognuno sarebbe dato conforme le nostre opere.Quindi, avere le mani vuote di buone opere non è la meglio scelta.Rimanere indifferente alla sofferenza altrui, rimanare con il cuore chiuso, insensibile non è la meglio scelta. Dopo il sepolcro ci incontriamo con le nostre realtà, con le nostre piantagioni passate. E davanti le nostre scelte sbagliate, vogliamo ritornare alla vita materiale, ossia, vogliamo reincarnare per così liberarci dei debiti, degli errori. E se non fosse così Dio non sarebbe giusto dandoci un'unica vita per in essa liberarci di tutti gli errori e diventarci puri. Quindi, lottare contro le nostre tendenze negative, praticare la caritá è la meglio soluzione per trovare la felicità.

Brasilianissima

mercoledì 28 novembre 2012

AUTENTICITÀ DEI VANGELI



Nei tempi remoti, molto prima della venuta di Gesù,
la parola dei profeti, come un raggio velato della verità, 
preparava gli uomini agli insegnamenti più profondi del Vangelo.
Ma, già travestito dalla versione dei Settanta traduttori in greco della Bibbia,
l’antico  testamento non dava più, negli ultimi secoli prima di Cristo,
che una vaga intuizione delle verità superiori 
«Le verità eterne, che sono i pensieri di Dio,
- ci dice un’eminente entità dello spazio
- sono state comunicate al mondo in tutte le epoche,
portate in tutti gli ambienti,messe alla portata delle intelligenze
con una bontà paterna. Ma l’uomo le ha spesso
misconosciute. Disdegnando i principi insegnati,
trasportato dalle sue passioni, egli è passato vicino in tutti i tempi
alle cose grandi senza vederle. Questa noncuranza del
bello morale, causa di decadenza e di corruzione,
spingerebbe le nazioni a perdersi,se la mano delle avversità
e i grandi moti della storia, scuotendo profondamente le
anime, non le riportassero verso queste verità».
Gesù venne, spirito potente, missionario divino, medium ispirato.
Egli venne, incarnandosi in mezzo agli umili,
per dare a tutti l’esempio di una vita semplice e tuttavia piena di grandezza,
vita di abnegazione e di sacrificio, che doveva lasciare sulla terra
tracce incancellabili.
La grande figura di Gesù oltrepassa tutti i concetti del pensiero.
Ecco perché non ha potuto essere creata dall’immaginazione.
In quell’anima di una serenità celeste,non si vede nessuna macchia,
nessuna ombra. Tutte le perfezioni si fondono in essa con
un’armonia così perfetta che essa ci appare come l’ideale realizzato.
La sua dottrina tutta di amore e di luce,
si rivolge soprattutto ai poveri e agli afflitti, a quelle donne,
a quegli uomini del popolo che ricurvi lavorano la terra,
a quelle intelligenze schiacciate sotto il peso della materia e che attendono,
 nella prova e nella sofferenza, la parola di vita che deve consolarli e riscaldarli.
E questa parola, è donata loro con una dolcezza così penetrante,
essa esprime una fede così comunicativa, che fuga tutti i loro dubbi
e li trascina sui passi del Cristo.
Ciò che Gesù chiamava predicare ai semplici
«il vangelo del regno dei cieli»,
era mettere alla portata di tutti la conoscenza dell’immortalità e del Padre comune,
del Padre di cui si ode la voce nella pace del cuore,
nella calma della coscienza.
A poco a poco questa dottrina trasmessa verbalmente nei primi tempi del
cristianesimo, si altera e si complica, sotto l’influenza delle correnti contrarie
che agitano la società cristiana.
Gli apostoli scelti da Gesù per continuare la sua missione,
avevano ben saputo comprenderlo; essi avevano ricevuto
l’impulso della sua volontà e della sua fede.
Ma le loro conoscenze erano ristrette e non poterono che
conservare piamente, attraverso
la memoria del cuore, le tradizioni, i pensieri morali
e il desiderio di rigenerazione interiore che egli aveva deposto in loro.
Nella loro corsa attraverso il mondo gli apostoli si limitano dunque a creare,
di città in città, dei gruppi di cristiani, ai quali essi rivelano i principi essenziali,
poi, frettolosamente, vanno a portare la «buona novella» ad altre contrade.
I Vangeli, scritti in mezzo alle convulsioni che caratterizzano
l’agonia del mondo giudeo, subiscono poi l’influenza delle discussioni
che distinguono i primi tempi del cristianesimo e risentono delle passioni,
dei pregiudizi dell’epoca e dei turbamenti
degli spiriti. Ogni gruppo di fedeli, ogni comunità ha i suoi vangeli,
che differiscono più o meno gli uni dagli altri (2).
(2) Vedere nota complementare n. 3.
Grandi liti dogmatiche agitano il mondo cristiano e
provocano discordie sanguinose nell’Impero, finché Teodosio,
 dando la supremazia al papato, impone l’opinione del
vescovo di Roma alla cristianità. Da allora, il pensiero,
 creatore troppo fecondo di sistemi diversi, sarà compresso.
Per mettere un termine a queste divergenze di vedute,
al momento stesso che parecchi concili hanno appena
discusso sulla natura di Gesù, gli uni ammettendo gli altri
rifiutando la sua divinità, il papa Damaso affida a San Girolamo
nel 384 la missione di redigere una traduzione latina del nuovo e
 dell’antico testamento.
Questa traduzione dovrà, ormai, essere essa sola considerata
come ortodossa e diverrà la regola delle dottrine della Chiesa;
è essa che porta il nome di Volgata. Questo lavoro
solleverà grandi difficoltà. San Girolamo si trovava, lo dice lui stesso,
 in presenza di tanti esemplari quante erano le copie.
Questa varietà infinita di testi l’obbligava a una scelta e a
dei rimaneggiamenti profondi. E’ di questo che, spaventato dalle
responsabilità in cui era incorso, egli parla nelle prefazioni della sua opera,
prefazioni riunite in un famoso libro. Ecco, ad esempio,
quella che egli rivolge al papa Damaso,
in testa alla sua traduzione latina dei Vangeli:
«Di un’opera antica, mi obbligate a farne una nuova.
Volete che io mi erga in qualche modo ad arbitro all’interno degli esemplari
delle Scritture che sono dispersi per il mondo e, poiché differiscono fra loro,
che io individui quelli che sono d’accordo col vero testo greco.
E’ un’opera di devozione, ma anche un pericoloso ardire da parte di colui che dovrebbe essere giudicato da tutti, di giudicare lui stesso gli altri,
 di voler cambiare il linguaggio di un vegliardo e di riportare a un’infanzia
il mondo già vecchio.
Qual è in effetti lo scienziato e perfino l’ignorante che,
con in mano un esemplare nuovo, dopo averlo scorso solo una volta e
vedendo che è in disaccordo con quello che è abituato a leggere,
non si metterebbe ben presto a emettere grida, pretendendo che
io sono un sacrilego, un falsario che avrebbe osato aggiungere,
cambiare, correggere qualcosa nei libri antichi?
(Me clamitans esse sacrilegumqui audeam aliquid in veteribus
libris addere, mutare, corrigere) (3).
(3) L’opera di San Girolamo fu, in effetti, fin da quando era vivente,
l’oggetto di vivissime critiche; fra lui e i suoi detrattori vi furono polemiche ingiuriose.
Un doppio motivo mi consola di questa accusa. Il primo è che voi,
che siete il sovrano pontefice, mi ordinate di farlo; il secondo è che
la verità non potrebbe esistere in cose che differiscono fra loro,
 anche se fosse loro concessa l’approvazione dei cattivi».
San Girolamo così termina:
«Questa breve prefazione si applica solamente ai quattro Vangeli,
il cui ordine è il seguente:
Matteo, Marco, Luca, Giovanni. Dopo aver confrontato un certo
numero di esemplari greci, ma di quelli antichi che non si allontanano
troppo dalla versione italica, noi li abbiamo combinati in modo tale
(ita calamo temperavimus) che, correggendo solamente quello che
ci sembrava alterare il senso, abbiamo mantenuto il resto così com’era».
(Oeuvres de Saint Jérome,
Édition des Bénédictins, 1963, t. I Col. 1425).
Cosicché è secondo una prima traduzione dall’ebraico in greco,
che ci si riferisce alle copie che portano il nome di Marco e di Matteo ed è,
da un punto di vista più generale, da numerosi testi, ogni copia dei quali
differisce dall’altra (tot sunt enim exemplaria quot codices),
che si costituisce la Volgata, traduzione corretta,
aumentata, modificata come dice l’autore, di antichi manoscritti.
Questa traduzione ufficiale, che doveva essere definitiva nel pensiero
di colui che ne aveva ordinata l’esecuzione, fu comunque rimaneggiata
essa stessa in epoche differenti su ordine dei pontefici romani.
Ciò che era sembrato buono dall’anno 386 all’anno 1586, ciò che era stato
approvato nell’anno 1546 dal concilio ecumenico di
Trento, fu dichiarato insufficiente ed erroneo da Sisto V nel 1590.
Una nuova revisione fu fatta su ordine suo; l’edizione che ne risultò e
che portava il suo nome fu essa stessa modificata da Clemente VIII.
E’ l’edizione in uso oggi, dalla quale sono
state fatte le traduzioni francesi dei libri canonici sottomessi a tanti
rimaneggiamenti attraverso i secoli.
Tuttavia, malgrado queste vicissitudini, noi non esitiamo ad ammettere
l’autenticità dei vangeli nei loro testi primitivi. La parola del Cristo
vi esplode con potenza; ogni dubbio svanisce sotto l’irradiazione della
sua sublime personalità.
Al di sotto del senso alterato o nascosto, si vede spuntare la forza
dell’idea primaria.  Vi si rivela la mano del grande seminatore; nella
profondità di questi insegnamenti, insieme alla bontà morale e all’amore,
si sente l’opera di un inviato celeste.
Ma, accanto a questa mano potente, è penetrata in queste pagine la
debole mano dell’uomo, introducendovi dei concetti fiacchi,
mal collegati ai pensieri primi e che,accanto ai voli dell’anima,
provocano l’incredulità.
Se i vangeli si impongono su molti punti, conviene tuttavia sottomettere
l’insieme al controllo della ragione. Tutte le parole, tutti i fatti che si
trovano depositati non potrebbero essere attribuiti al Cristo.
Attraverso i tempi che separano la morte di Gesù dalla redazione definitiva
dei Vangeli, molti pensieri sublimi sono stati dimenticati, e molti precetti
male interpretati hanno snaturato l’insegnamento primitivo.
Per le necessità di una causa umana, i rami più belli e più forti di questo albero
di vita sono stati sfrondati.
Si sono soffocati prima del loro sbocciare i principi fortificanti che
avrebbero condotto i popoli alla vera fede, quella che essi cercano
ancora oggi.
Il pensiero del Cristo sussiste nell’insegnamento della Chiesa e nei testi
sacri, ma esso vi si trova mescolato con ulteriori vedute, con elementi diversi,
introdotti dai papi e dai concili, il cui scopo era di assicurare, di fortificare,
di rendere incrollabile l’autorità della Chiesa. E’ là l’obiettivo perseguito
attraverso i secoli, il pensiero che
ha ispirato tutti i rimaneggiamenti fatti ai documenti primitivi.
Malgrado tutto, ciò che resta nella Chiesa di spirito evangelico,
veramente cristiano, è bastato a generare opere ammirevoli, opere di carità
che hanno fatto la gloria delle chiese cristiane e che
si ribellano al fatto di trovarsi associate a tante iniziative ambiziose,
ispirate al desiderio di dominio e di beni materiali.
Un gran lavoro sarebbe necessario per separare il vero pensiero del
Cristo dagli elementi estranei contenuti nei vangeli, lavoro possibile,
anche se arduo, per degli ispirati guidati da un’intuizione sicura,
ma fatica impossibile per chi si orienti con l’unico aiuto delle proprie
facoltà in questo dedalo, dove le finzioni si mescolano alle
realtà, il profano al sacro, la verità all’errore.
In tutti i secoli alcuni uomini, spinti da una forza superiore,
si sono consacrati a questo compito, cercando di liberare il pensiero
supremo dalle ombre accumulatesi intorno ad esso.
Sostenuti, illuminati da quella scintilla divina che brilla solo a
intermittenze per l’uomo, ma il cui fuoco non si spegne mai,
essi hanno affrontato tutte le accuse, tutti i supplizi, per affermare
ciò che essi pensavano essere la verità. Tali furono gli apostoli
della Riforma. Essi sono morti condannati e, dallo spazio, sostengono
ancora e ispirano quelli che lottano per l’emancipazione delle anime.
Grazie a tanti sforzi, la notte comincia a dissiparsi davanti all’aurora di una
rivelazione più potente.
E’ con l’aiuto delle luci portate da questa nuova rivelazione,
sia scientifica che filosofica, già diffusa nel mondo intero sotto il nome
di spiritismo o spiritualismo moderno,
che cercheremo di liberare la dottrina di Gesù dalle oscurità di cui l’ha
avviluppata il lavorio dei secoli. Arriveremo così a concludere che questa
dottrina e quella degli spiriti sono identiche, che lo spiritismo è
semplicemente il ritorno al cristianesimo primitivo, sotto delle forme
più precise,  con un imponente corteo di prove sperimentali che
impedirà ogni  ulteriore monopolio, ogni ritorno delle cause che hanno
snaturato  il pensiero del Cristo.


 Tratto dal libro : CRISTIANESIMO E SPIRITISMO di Léon Denis