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mercoledì 30 novembre 2011

PASSAPORTO


Nel regno di Gesù non c’è qualche privilegio, nessun travestimento, ognuno è quello che è.

L'imprenditore.

E il lavoratore.



Il dottore.

E l'infermiera.



Il professore.

E l’alunno.



Il religioso.

E il non credente.



Lo scrittore.

E l’analfabeto.



Il governate.

E il cittadino.



L’italiano.

E il rumeno.



Tutti attravesseranno il confine del mondo spirituale e passeranno attraverso un coltrollo doganale della conscienza. Nella valigia non importa la lista dei titoli onorifici, certificati, prestigio, difficoltà, sofferenze che hanno superato, ecc.

Il patrimonio morale è l’unico documento valido per entrare con serenità nella vita futura. Senza questo passaporto compilato con le note del bene, lo Spirito libero della vita materiale soffre le conseguenze dei suoi errori e sente la necessità di nuove esperienze fisiche, per la rinnovazione interiore e rispetto alle leggi divine.

(Il Vangelo Secondo lo Spiritismo - Cap. I - 8)

giovedì 24 novembre 2011

MISTERI NASCOSTI AI DOTTI E AI SAPIENTI


 

In quel tempo Gesù prese a dire ancora: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli”. (San Matteo, Cap. XI, versetto25).

Può sembrare strano che Gesù ringrazi Iddio per aver rivelato queste cose ai piccoli, che sono i poveri in spirito, ed averle nascoste ai dotti ed ai sapienti, che, apparentemente, sono più adatti a comprenderle. Il fatto è che occorre capire queste parole, poiché egli intendeva, parlando dei piccoli, riferirsi agli umili che si umiliano davanti a Dio e non si credono superiori a tutti, e parlando degli altri voleva indicare gli orgogliosi, pieni di vanità per la loro scienza mondana, che si credono prudenti perché con la loro negazione trattano Dio da pari a pari, quando non lo rinnegano. Nell’antichità dotto era sinonimo di saggio, ed ecco perché Dio lascia a loro la ricerca dei segreti della terra e rivela i segreti del cielo ai semplici ed agli umili che s’inchinano davanti a lui. Lo stesso accade oggi con le grandi verità rivelate dallo spiritismo. Certi increduli si stupiscono che gli Spiriti facciano così pochi sforzi per convincerli ma gli Spiriti si occupano di coloro che cercano la luce in buona fede e in umiltà, piuttosto che di coloro che credono di possedere già tutta la luce e sembra pensino che Dio dovrebbe essere troppo contento di ricondurli a lui, provando loro che esiste.La presenza di Dio risplende nelle piccole cose come nelle più grandi: non nasconde la fiaccola sotto il moggio, perché diffonda la luce in ogni luogo: ciechi sono coloro che non la vedono. Dio non vuole aprir loro gli occhi a forza, poiché essi vogliono tenerli chiusi. Verrà anche la loro volta, ma bisogna che prima essi soffrano l’angoscia delle tenebre e riconoscano la mano di Dio e non quella del caso, nei colpi che abbattono il loro orgoglio. Per vincere l’incredulità egli usa i mezzi che più convengono ad ogni individuo. Non tocca all’incredulo prescrivergli ciò che deve fare o dirgli: “Se vuoi convincermi occorrerà agire in questo o quel modo, in questo momento piuttosto che in un altro, perché questo è il momento che mi conviene di più”. Dunque, che gli increduli non si stupiscano se Dio, e gli Spiriti, che sono gli agenti della sua volontà, non si assoggettano alle loro esigenze. Si domandino che cosa direbbero se l’ultimo dei loro servitori volesse imporsi ad essi. Dio impone delle condizioni e non ne subisce; ascolta con bontà quanti gli si rivolgono con umiltà, ma non coloro che si credono più di lui. Si dirà, ma Dio non potrebbe colpirli personalmente con segni strepitosi di fronte ai quali anche l’incredulo più ostinato dovrebbe inchinarsi? Certamente, potrebbe farlo, ma, allora, dove sarebbe il loro merito, e, d’altronde, a che cosa servirebbe? Non ne vediamo tutti i giorni rifiutarsi di accettare l’evidenza e perfino dire: Se anche lo vedessi non ci crederei perché so che è impossibile? Se non sono capaci di riconoscere le verità che rifiutano è perché il loro spirito non è ancora abbastanza maturo per capirle, né il loro cuore per sentirle. L’orgoglio è la cataratta che ottenebra la loro vista: a che può servire indicare la luce ad un cieco? E’ necessario, dunque, guarire per prima cosa la causa del male: ecco perché Dio, medico abile, castiga prima di tutto il loro orgoglio. Egli, dunque, non abbandona i suoi figli perduti: sa che presto o tardi i loro occhi si apriranno, ma vuole che questo accada per loro propria volontà, quando, vinti dai tormenti dell’incredulità, si getteranno da loro nelle sue braccia, e come il figliuol prodigo, gli chiederanno grazia!

IL VANGELO SECONDO GLI SPIRITI di Allan Kardec

LIMITI DELL’INCARNAZIONE – NECESSITA’ DELL’INCARNAZIONE



Limiti dell’incarnazione:

 Quali sono i limiti dell’incarnazione? Per parlare con esattezza, l’incarnazione non ha affatto dei limiti segnati nettamente, se per incarnazione si intende l’involucro che costituisce il corpo degli Spiriti, visto che la materialità di questo involucro diminuisce man mano che lo Spirito si purifica. In alcuni mondi, più avanzati che non la terra, è già meno compatta, meno pesante e meno grossolana, e in conseguenza, soggetta a minori vicissitudini. Giunta ad un grado più elevato, si smaterializza e finisce per confondersi col perispirito. Secondo il genere di mondo in cui lo Spirito è chiamato a vivere, esso assumerà l’involucro adatto alla natura di questo mondo. Il perispirito stesso subisce successive trasformazioni: si eterizza sempre di più, fino alla purificazione completa che si verifica negli Spiriti puri. Se dei mondi speciali sono destinati, come tappe, a Spiriti molto progrediti, questi non vi sono necessariamente obbligati come nei mondi inferiori: lo stato di liberazione in cui si trovano, permette ad essi di trasferirsi ovunque li chiamino le missioni che vengono affidate loro. Se si considera l’incarnazione dal punto di vista materiale, quale si verifica sulla terra, si può dire che è limitata ai mondi inferiori: è lo stesso Spirito, in conseguenza, che può sfuggire più rapidamente a questa schiavitù, lavorando alla sua purificazione. Si deve anche tener presente che nello stato erratico, ossia nell’intervallo delle esistenze corporee, la situazione dello Spirito è in rapporto con la natura del mondo al quale è legato dal suo grado di avanzamento: così, nell’erraticità, è più o meno felice, libero ed illuminato a seconda che sia più o meno smaterializzato.
(SAN LUIGI, Parigi, 1859)

Necessità dell’incarnazione:

L’incarnazione è una punizione, e solo gli Spiriti colpevoli debbono subirla? Il passaggio degli Spiriti nella vita corporea è necessario perché possano compiere, mediante un’azione materiale, i progetti che Dio ha affidato loro da eseguire: è necessario a loro stessi perché l’attività che sono obbligati a svolgere contribuisce allo sviluppo della loro intelligenza. Dio essendo sovranamente giusto deve dotare egualmente i suoi figli. E’ per questo che dà a tutti lo stesso stato di partenza, le stesse attitudini, gli stessi compiti da svolgere, la stessa libertà d’azione: ogni privilegio sarebbe una preferenza, ed ogni preferenza un’ingiustizia. Ma l’incarnazione non è, per tutti gli Spiriti, che uno stato di transizione; è un compito che Dio impone ad essi all’inizio della loro vita, come prima prova dell’uso che sapranno fare del loro libero arbitrio. Quelli che assolvono questo compito con zelo, superano rapidamente e con minor pena questi primi gradini dell’iniziazione e godono più presto i frutti dei loro lavori. Quelli che, al contrario, fanno cattivo uso della libertà che Dio accorda loro, ritardano il loro progresso. Così, a causa della loro ostinazione, possono prolungare all’infinito la necessità di reincarnarsi, ed è in questo caso che l’incarnazione diviene un castigo.
(SAN LUIGI, Parigi, 1859)

 Osservazione:
Un semplice paragone farà comprendere meglio questa differenza. Lo studente non arriva ai gradi della scienza se non dopo aver compiuto la serie di classi che lo ammaestrano. Queste classi, quale che sia il lavoro che esigono, sono un mezzo per arrivare ad uno scopo, e non un castigo. Lo studente laborioso abbrevia la strada, affretta il raggiungimento dello scopo, e trova meno spine sul suo cammino: accade il contrario a quello che, per la sua pigrizia e la sua negligenza, è costretto a ripetere alcune classi. Non è il lavoro da compiere in ogni classe, ma l’obbligo di ricominciarlo daccapo che costituisce una punizione. Lo stesso accade all’uomo sulla terra. Per lo Spirito del selvaggio, che è quasi all’inizio della sua vita spirituale, l’incarnazione è un mezzo per sviluppare la sua intelligenza, ma per l’uomo già illuminato, il cui senso morale è largamente sviluppato, se è obbligato a raddoppiare le tappe d’una vita corporea piena di angosce, quando potrebbe essere già arrivato al suo fine, la necessità di prolungare il soggiorno in mondi inferiori e infelici, diventa un castigo. Colui che, invece, lavora attivamente al suo progresso morale, può non soltanto abbreviare la durata della incarnazione materiale, ma anche superare in una volta sola i gradini intermedi che lo separano dai mondi superiori. Gli Spiriti non potrebbero incarnarsi una volta sola sullo stesso globo e compiere le loro varie esistenze in sfere differenti? Questa idea sarebbe ammissibile solo se, sulla terra, gli uomini fossero tutti esattamente allo stesso livello intellettuale e morale. Ma le diversità che esistono fra loro, dal selvaggio all’uomo civilizzato, dimostrano quanti siano i gradini che debbono ascendere. L’incarnazione, d’altronde, deve avere una sua utilità: ora quale scopo avrebbero le effimere incarnazioni di bambini che muoiono ancora in tenera età? Avrebbero sofferto senza nessun vantaggio, né per sé né per gli altri. Dio, le cui leggi sono tutte sovranamente sagge, non fa nulla di inutile: con la reincarnazione sullo stesso globo ha voluto che gli Spiriti si ritrovino nuovamente a contatto, avendo l’occasione di riparare gli eventuali torti reciproci. Inoltre, grazie alle loro relazioni anteriori, ha voluto fondare i legami di famiglia su una base spirituale ed appoggiare ad una legge di natura i principi di solidarietà, fraternità ed uguaglianza.

IL VANGELO SECONDO GLI SPIRITI di Allan Kardec


martedì 22 novembre 2011

PROGRESSI DEI MONDI




Il progresso è una delle leggi della natura: tutti gli esseri della creazione, animati e inanimati, sono sottoposti ad essa dalla bontà di Dio che vuole che tutto cresca e prosperi. La stessa distruzione, che agli uomini sembra essere la fine di tutto, non è che un modo per arrivare, a mezzo della trasformazione, ad uno stato più perfetto. Perché tutto muore per rinascere e niente rientra nel nulla. Nello stesso tempo in cui gli esseri viventi progrediscono moralmente, i mondi che essi abitano progrediscono materialmente. Chi potesse seguire un mondo nelle sue diverse fasi, dal momento in cui i primi atomi che hanno servito a costituirlo si sono agglomerati, lo vedrebbe percorrere una scala continuamente ascendente, seppure a gradi insensibili ad ogni generazione, ed offrire ai suoi abitanti un soggiorno sempre più gradevole, man mano che essi stessi si avanzano sulla via del progresso, Così camminano parallelamente il progresso dell’uomo, quello degli animali che gli sono d’ausilio, dei vegetali e delle abitazioni, perché in natura nulla è immobile. Quanto è grande e degna della maestà del Creatore, questa idea! E, al contrario, quanto è piccola e indegna della sua potenza quella che concentra la sua sollecitudine e la sua provvidenza sull’impercettibile grano di sabbia che è la terra, e riduce l’umanità ai pochi uomini che l’abitano! La terra, per questa legge, è stata materialmente e moralmente in una condizione inferiore a quella d’oggi e, sotto questo duplice aspetto, raggiungerà un grado più avanzato. E’ arrivata a uno dei suoi periodi di trasformazione, e sta mutandosi da un mondo di espiazione a un mondo di rigenerazione. Allora gli uomini che l’abitano saranno felici perché sarà la legge di Dio a regnarvi.
(SANT’AGOSTINO, Parigi, 1862).
IL VANGELO SECONDO GLI SPIRITI di Allan Kardec

PER MIGLIORARE


Libro pazienza (chico xavier, Emmanuel)

Per Migliorare

Conserva la fede in Dio e in te stesso. Agisci servendo. Costruisci il bene che appare alla tua portata. Rifiuta qualunque idea di sconforto e continua a lavorare. Accetta la sconfitta come occasione per ricominciare. Accoglie gli altri così come sono. Non esigere da qualcuno ciò che ancora non ti può dare. Fai il possibile per aiutare i compagni di esperienza. Oggi è probabile che questo o quell'amico abbiano bisogno di te, domani forse sarai tu ad aver bisogno di loro. Non farti consigliare dall'irritazione e non ospitare la tristezza che solitamente sfocia nella nebbia dell'inerzia. Rispetta le idee degli altri affinché le tue siano rispettate. Sorridi, anche quando le difficoltà di assediano da tutti i lati. Sforzati di scoprire il lato migliore delle situazione delle persone. Non serbare risentimenti. Non lamentare di nessuno, non ti affliggere. Valorizza il tempo e non ti concedere il grande lusso delle ore d'ozio. Enumera le benedizioni che il signore ti permette di utilizzare e servi sempre. Esercita la pazieza e la toleranza. Vivi la tua vita e lascia che altri conducano l'esistenza che il Cielo ha concesso loro. E se ci disponiamo realmente a migliorare noi stessi e il loro cammino, avremo la certezza che la Divina Provvidenza farà per noi sempre il meglio..

lunedì 7 novembre 2011

PROPRIETA’ DELLA MATERIA



















(domande e risposte)
29 - La ponderabilità è attributo essenziale della materia?
Risposta: «Della materia quale voi la intendete, sì; ma non della materia considerata come fluido universale. La materia eterea e sottile, che forma questo fluido, quantunque sia il principio della vostra materia pesante, è per voi imponderabile».
Kardec: La gravità è una proprietà relativa: se non ci fosse l’attrazione dei mondi non ci sarebbe peso, come non ci sarebbe né alto né basso.
30 - La materia consta di un solo, o di più elementi?
Risposta: «L’elemento primitivo è uno solo. I corpi, che voi considerate come semplici non sono veri elementi, ma modificazioni e trasformazioni della materia primitiva».
31 - Donde provengono le diverse proprietà della materia?
Risposta: «Dalle modificazioni, a cui le molecole elementari soggiacciono per la loro unione e in certe date circostanze».
32 - Dunque i sapori, gli odori, i colori, il suono, le qualità venefiche o salutari dei corpi, non sarebbero che modificazioni di una sola e medesima sostanza primitiva?
Risposta: «Sì, certamente, e non esistono che per la disposizione degli organi destinati a percepirle».
Kardec: Questo principio è dimostrato dal fatto, che non tutti percepiscono nello stesso modo le qualità dei corpi: uno trova una data cosa gradevole al suo gusto, un altro la trova sgradevole; alcuni vedono azzurro ciò che altri vedono rosso; ciò che è veleno per gli uni riesce innocuo, od anche salutare, per altri.
33 - La stessa ed unica materia elementare è nella condizione di ricevere tutte le modificazioni, e di acquistare tutte le proprietà?
Risposta: «Sì, ed è in questo senso che dovete intenderci, quando diciamo che il tutto è nel tutto» (*).
(*) Questo Principio spiega il fenomeno, conosciuto da tutti i magnetizzatori, di poter dare, con la volontà, a qualunque sostanza, per esempio all’acqua, proprietà assai diverse, con un gusto determinato, ed anche le qualità attive di altre sostanze. Poiché non vi è che un solo elemento primitivo, e le proprietà dei differenti corpi non sono che modificazioni di esso, ne risulta che la sostanza più innocua ha il medesimo principio della più nociva. Così l’acqua, ch’è formata di una parte di ossigeno e di due d’idrogeno, diviene corrosiva, se si raddoppia la proporzione del primo, Un’analoga trasformazione può produrre l’azione magnetica diretta dalla volontà.
Kardec: L’ossigeno, l’idrogeno, l’azoto, il carbonio e tutti i corpi, che noi consideriamo come semplici, non sono che modificazioni di una medesima sostanza primitiva. Ma, siccome siamo nella impossibilità di risalire fino a questa altrimenti che col pensiero, questi corpi sono per noi veri elementi, e possiamo senza alcun pregiudizio considerarli come tali sino a nuovo ordine.
Domanda: - Questa teorica sembra che dia ragione all’opinione di coloro i quali non ammettono nella materia che due proprietà essenziali: la forza ed il moto, e pensano che tutte le altre proprietà siano semplici effetti secondari, che variano secondo l’intensità di quella e la direzione di questo.
Risposta: «Questo è vero, purché si aggiunga: e secondo la disposizione delle molecole, come vedete, per esempio, in un corpo opaco, il quale può divenire trasparente, e viceversa».
34 - Le molecole hanno una forma determinata?
Risposta: «Senza dubbio hanno una forma: ma voi non la potete avvertire».
Domanda: - Questa forma è costante, o variabile?
Risposta: «Costante per le molecole elementari primitive; variabile per le molecole secondarie, le quali non sono che agglomerazioni delle prime, poiché ciò che voi chiamate molecola, è ancora lontano dall’essere una molecola elementare».

IL LIBRO DEGLI SPIRITI di Allan Kardec




PREGHIERE SU ORDINAZIONE




















Colui che sale la montagna, respira l'aria pura e scoprei più ampi e meravigliosi paesaggi. Colui che tocca i profumi, si aromatizza e beneficia delle gradevoli essenze.Quando qualcuno prega, si placa nell'infinita tenerezza della comunione con Dio, provando il rinnovamento interiore e la pace.L'orazione addolcisce I'essere, lo illumina, lo calma,lo rinnova, gli da vita.Pregare e come arare; eprodurre preziosi mezzi di sostegno per I'equilibrio. Se trasferiamo questo tesoro ad altri perché lo realizzino,si perde I'energia che iI Padre emana al supplicante. Anche se I'onda mentale di colui che prega raggiunge chi ne ha bisogno, e I'intercessione propizia il soccorso, I'atto individuale di pregare e un potente veicolo di elevazione spirituale.Abituati a pregare per chiedere, per lodare e per ringraziare sempre Dio.Nel clima di armonia che sfrutti, pregando, intercedi per il tuo prossimo, ma incita anche lui a pregare, in modo che si riempia di luce. L'abitudine delle orazioni su ordinazione deriva dall'atavismo delle preghiere pagate.Grazie alla comodità, nel mondo sociale, di trasferire i doveri verso il prossimo con remunerazione, molti religiosi hanno applicato lo stesso metodo alle attività della fede.Hanno stabilito culti e cerimonie, sacramenti e rituali con obiettivi di salvezza che possono essere raggiunti mediante iI pagamento in moneta, esonerando cosi i fedeli dal salutare sforzo morale e spirituale di sintonizzarsi con le Forze Generatrici della Vita.Tale condotta, assolutamente riprovevole, genera la professionalità religiosa e I'indifferenza personale verso i contenuti dottrinali e deve essere eliminata dai comportamenti che assumono tutti quelli che si lasciano toccare dai postulati della Dottrina Spiritista. Alcuni di questi individui che ordinano orazioni per beneficio personale, giustificano il loro comportamento chiamando in causa lo stordimento, la mancanza di lucidità, la difficolta di concentrazione, la sofferenza di infiniti tormenti interiori ... Nonostante questi fenomeni psicologici siano di impedimento all'orazione arricchita d'unzione e ben sintonizzata, la funzione della preghiera É quella di produrre armonia, chiarezza mentale e consolidamento delle idee felici ...Trasferendo ad altri la salutare risorsa, anche se questi ricevono le vibrazioni che provengono dall'intercessione, I'assimilazione dell'energia salutare diventa molto piu difficile da compiersi, per la mancanza di permeabilità psichica, in ragione del caos intimo, il quale reagisce contro la stessa, bloccando la sua capacita di captare o eliminandola per la preponderanza delle irradiazioni, che si espandono da dentro verso I'esterno, delle onde del pessimismo, del turbamento e della negativita ...Cosi, colui che prega, si eleva verso Dio e si permea di benedizioni, come accade a colui che raccogiie fiori profumati. ..Quando le circostanze sono avverse É indispensabile disciplinare la mente al fine di incontrare i requisiti favorevoli alla sintonia con il Bene, raggiungendo la comunione attraverso la preghiera.Trasferire I'opportunita di pregare ad altri che ne benefici,significa negarsi alla conquista dell'equilibrio emozionale e alla pienezza spirituale.Il trasferimento delle orazioni su ordinazione, affinché altri le recitino, cospira a sfavore della responsabilità e dei doveri che tutti dobbiamo compiere per iI nostro bene. Pregare É bagnarsi di luce, mettendosi in sintonia con le piogge di energie restauratrici. Colui che prega, si addolcisce e si riempie di vita.Gesù si raccomando che pregassimo uno per I'altro, in un invito alla solidarietà fraterna, di modo che potessimo aiutarci attraverso le onde mentali della comunione con Dio. Questo, pero, non crea la classe degii intercessori che inducono i bisognosi a desistere dalla sforzo personale.Quando iI dolore si presenta in qualsiasi forma, I'orazione è il mezzo piu efficace per sopportarlo e superarlo. Per di piu, essa crea un campo di pace, nel quale I'anima si fortifica e s'ispira, identificando meglio i mezzi propri per alimentare la gioia e il benessere.Ugualmente, quando si presentano il successo e i risultati felici, la preghiera di lode, come quella di gratitudine, estrema I'esultanza e prolunga la sensazione di felicita, perché mantiene lo scambio di energie tra colui che si espande in un'emozione superiore e la Dinamo Irradiante di forze che riempiono di felicita.Non sottrarti di intercedere per il tuo prossimo attraverso I'orazione. Tuttavia, non stimolare le ordinazioni di preghiere; in questo modo la maggior parte delle persone si sentono senza I'obbligo di farlo. Prega, in questo modo, aiutando quello che soffre;nel frattempo, incoraggialo a uscire dal peso dei problemi psicologici e, pregando, lui stesso si ristabilirà.Quando preghi per qualcuno, avvolgilo nella tenerezza e inviagli pensieri di benessere, partecipando emozionalmente alle vibrazioni che destini a lui. Evita ia ripetizione delle parole senza la partecipazione personale, I'espressione meccanica, senza I'onda dell'amore che aiuta.Quando preghi, apriti a Dio e donati col cuore e con I'anima. Sentirai le dolci risposte, che ti riempiono di forze e di Iuce, darti energia per molto tempo. Gesu ci insegnó tramite I'esempio come dobbiamo pregare e perché dobbiamo farlo.Gesù cercó sempre il Padre mediante la preghiera,che non ha mai trasferito a nessuno.Nel Tabor o nei Getsemani, la sua orazione-dedizione fu totale, trasfigurandosi sul primo monte e fortificandosi, nel secondo, per l'olocausto.Di fronte alle preghiere su ordinazione, orienta gli incauti e convocali all'esercizio di auto illuminazione, ma intercedi per loro senza che quest'atto divenga un'abitudine che ti impedisca di sintonizzarti con Dio ed essere felice.

Dal Libro :Risveglio Verso la Felicità – Di JOANNA DE ANGELIS