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giovedì 29 novembre 2012

PREGHIERA E DIFFICOLTÀ




Ogni giorno migliaia di creature lasciano la Terra.

Quasi sempre rincuorate dal balsamo della fede consolatrice che hanno abbracciato durante l'esistenza umana, si liberano dalla trama fisiologica, sostenute da una sublime speranza.

La maggior parte, però, non può cogliere immediatamente i doni della pace che s'immaginava di trovare oltre il sepolcro, perché la percentuale del Cielo, per ciascuna anima, esprime la quantità di Cielo che essa ha costituito in se stessa.

Nella maggior parte delle circostanze, infatti, i disincarnati portano con sé le nuvole delle tenebre che pesano sulla loro coscienza.

Ombre di rimorso, di frustrazione, di pentimento tardivo generano il piano del purgatorio in cui essi penosamente sostano.

Desolati e afflittti, essi supplicano la grazia del nuovo inizio, il ritorno alla Terra e alla lezione del corpo...

Molte volte, responsabili di crimini nascosti, essi implorano il riavvicinamento con vecchi avversari per risarcire il debito a cui sono ancora vincolati; costruttori di calunnie e di crudeltà, invocano turpi malattie, con le quali riscattare la deplorevole condotta vissuta come delinquenti nella vita passata...

Per ciò stesso, tutti i giorni compaiono culle di sofferenza e di difficoltà, nelle quali i colpevoli di ieri, oggi possiedono la preziosa capacità di purificarsi a apprendere di nuovo.

In questo modo, non esistono difficoltà inutili, come non vi sono piaghe e dolori senza un significato corrispondente.

Tutti i nostri sentimenti plasmano le idee.

Tutte le nostre idee stabiliscono atti e fatti che definiscono il nostro spirito nel cammino quotidiano.

Architetti del nostro stesso destino, raccogliamo nel solco dello spazio e del tempo, l'allegria o la flagellazione, la felicità o la sventura, in conformità alla nostra piantagione del bene o del male.

Restiamo in guardia contro il potere dell'oscurità mentale che portiamo in noi e benediciamo gli ostacoli che ci costringono alla giusta liberazione, senza dimenticare che la preghiera, in qualsiasi percorso religioso, se non può allontanarci dalle atmosfere oscure create da noi stessi sarà, comunque e sempre, la Luce Divina che ci rivela il cammino.

EMMANUEL

Estratto dal libro "Rifugio", dello Spirito Emmanuel, psicografato dal medium Chico Xavier. Questo libro è stato pubblicato da Casa del Nazareno Edizioni. www.casadelnazareno.it


Senza dubbio raccogliamo quello che abbiamo fatto.Raccogliamo le piantagioni della nostra vita, buone e cattive. Il semplice fatto di frequentare tempio reiligoso non ci garantisce la salvezza. Gesù ci ha detto che ad ognuno sarebbe dato conforme le nostre opere.Quindi, avere le mani vuote di buone opere non è la meglio scelta.Rimanere indifferente alla sofferenza altrui, rimanare con il cuore chiuso, insensibile non è la meglio scelta. Dopo il sepolcro ci incontriamo con le nostre realtà, con le nostre piantagioni passate. E davanti le nostre scelte sbagliate, vogliamo ritornare alla vita materiale, ossia, vogliamo reincarnare per così liberarci dei debiti, degli errori. E se non fosse così Dio non sarebbe giusto dandoci un'unica vita per in essa liberarci di tutti gli errori e diventarci puri. Quindi, lottare contro le nostre tendenze negative, praticare la caritá è la meglio soluzione per trovare la felicità.

Brasilianissima

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