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domenica 27 febbraio 2011

- SPIEGAZIONE DI ALCUNI FENOMENI RITENUTI SOVRANNATURALI Vista spirituale o psichica; doppia vista; sonnambulismo; sogni


22 - Il perispirito è l’anello di congiunzione tra la vita corporale e la vita spirituale; è per suo mezzo che lo Spirito incarnato è in rapporto continuo con gli Spiriti; è per suo mezzo, infine, che si compiono nell’uomo speciali fenomeni che non hanno la loro causa prima nella materia tangibile, e che appunto per questa ragione sembrano sovrannaturali.E’ nelle proprietà e nella radiazione del fluido perispiritico che bisogna ricercare la causa della doppia vista, o vista spirituale, che si può chiamare anche vista psichica: molte persone ne sono dotate, senza saperlo, come avviene che molti siano dotati di vista sonnambolica. Il perispirito è l’organo sensitivo dello Spirito; è per suo mezzo che lo Spirito incarnato ha la percezione delle cose spirituali che sfuggono invece ai sensi carnali. Per mezzo degli organi del corpo, la vista, l’udito e le diverse sensazioni sono localizzate e limitate alla percezione delle cose materiali; per mezzo del senso spirituale, o psichico, sono invece generalizzate; lo Spirito vede, ode e sente con tutto il suo essere ciò che è nella sfera di radiazione del
suo fluido perispiritico.
Questi fenomeni sono, nell’uomo, la manifestazione della vita spirituale; è l’anima che agisce al di fuori dell’organismo. Nella doppia vista, o percezione per mezzo del senso psichico, non si vede affatto attraverso gli occhi del corpo, benché spesso, per abitudine, l’uomo li diriga verso il punto sul quale si porta la sua attenzione; egli vede attraverso gli occhi dell’anima, e la prova sta nel fatto che vede altrettanto bene ad occhi chiusi, e al di là della portata della sua visuale; legge il pensiero figurato nel raggio fluidico (vedi n. 15) (4).
(4) Casi di doppia vista e di lucidità sonnambolica riferiti sulla Revue
Spirite: gennaio 1858, pag. 25; novembre 1858, pag. 213; luglio 1861, pag.
197; novembre 1865, pag. 352.
23 - Sebbene, durante la vita, lo Spirito sia indissolubilmente legato al corpo per mezzo del perispirito, non ne è schiavo al punto di non poter allungare la propria catena e di trasportarsi lontano, sia sulla terra, sia in qualche punto dello spazio. Lo Spirito rimpiange di essere legato al corpo, perché la sua vita normale è la libertà, mentre la vita corporale è quella di un servo della gleba. Lo Spirito, quindi, è ben felice di lasciare il suo corpo, come l’uccello è felice di lasciare la sua gabbia: approfitta di tutte le occasioni per liberarsi, e di tutti gli istanti in cui la sua presenza non è necessaria alla vita di relazione. E’ il fenomeno che viene designato con il nome di emancipazione dell’anima, e ha luogo sempre durante il sonno; tutte le volte che il corpo riposa ed i sensi sono inattivi, lo Spirito si libera (vedi Il Libro degli Spiriti, cap. VIII).
In quei momenti, lo Spirito vive della vita spirituale, mentre nel corpo vive soltanto della vita vegetativa; si trova, in un certo senso, nello stato in cui si troverà dopo la morte; percorre lo spazio, si intrattiene con gli amici e con altri Spiriti liberi od incarnati come lui.
Il legame fluidico che lo tiene unito al corpo non si rompe definitivamente se non con la morte; la separazione completa ha luogo soltanto con l’estinzione assoluta dell’attività del principio vitale. Finché il corpo vive, lo Spirito, a qualunque distanza si trovi, vi è immediatamente richiamato non appena la sua presenza è necessaria; allora riprende il corso della vita esteriore di relazione. Talvolta, al risveglio, conserva un ricordo delle sue peregrinazioni, un’immagine più o meno precisa che costituisce il sogno; in tutti i casi, ne
riporta intuizioni che gli suggeriscono idee e pensieri nuovi, e giustificano il noto proverbio: la notte porta consiglio.
In questo modo si spiegano anche certi fenomeni, caratteristici del sonnambulismo naturale e magnetico, della catalessi, della letargia, dell’estasi, e così via, che altro non sono se non le manifestazioni della vita
spirituale (5).
(5) Esempi di letargia e di catalessi in: Revue Spirite: Madame
Schwabenhaus, settembre 1858, pag. 225; la giovane catalettica di Souabe,
gennaio 1866, pag. 18.
24 - Poiché la vista spirituale non si realizza per mezzo degli occhi del corpo, la percezione delle cose non ha luogo per mezzo della luce normale: infatti, la luce materiale è fatta per il mondo materiale; per il mondo spirituale esiste una luce speciale, la cui natura ci è sconosciuta, ma che è senza alcun dubbio una delle proprietà del fluido etereo, recepita dalle percezioni visualidell’anima. Vi è quindi la luce materiale e la luce spirituale. La prima ha focolai circoscritti nei corpi luminosi; la seconda ha il suo focolaio dovunque;
è per questa ragione che non vi sono ostacoli alla vista spirituale, che non viene arrestata dalla distanza, né dall’opacità della materia; l’oscurità, per essa, non esiste affatto. Il mondo spirituale è quindi illuminato dalla luce spirituale, che ha i suoi effetti propri, così come il mondo materiale è illuminato dalla luce solare.
25 - L’anima avvolta nel suo perispirito porta quindi con sé un principio luminoso; poiché penetra la materia in virtù della sua essenza eterea, per la sua vista non esistono corpi opachi. Tuttavia, la vista spirituale non ha la stessa portata né la stessa penetrazione in tutti gli Spiriti; i puri Spiriti soltanto la possiedono in tutta la sua potenza;negli Spiriti inferiori, invece, è indebolita dalla grossolanità relativa del perispirito, che si interpone come una specie di nebbia.Tale vista si manifesta in gradi diversi negli Spiriti incarnati, con il fenomeno
della seconda vista, sia nel sonnambulismo naturale o magnetico, sia allo stato di veglia. Secondo il grado di potenza della facoltà, si dice che la lucidità è più o meno grande. E’ appunto grazie a queste facoltà che certe persone vedono l’interno dell’organismo e descrivono la causa delle malattie.
26 - La vista spirituale dà quindi percezioni speciali che, siccome non hanno per sede gli organi materiali, si operano in condizioni ben diverse da quelle della vita corporale. Per questa ragione, non ci si possono aspettare effetti identici, né si può pensare di sperimentarla con gli stessi procedimenti.
Compiendosi al di fuori dell’organismo, ha una mobilità che sfida tutte le previsioni. Bisogna studiarla nei suoi effetti e nelle sue cause, e non già considerandola simile alla vista ordinaria, poiché non è affatto destinata a
sostituire quest’ultima, salvo casi eccezionali che non possono venire considerati come regola.
27 - La vista spirituale è necessariamente incompleta ed imperfetta negli Spiriti incarnati, e di conseguenza è soggetta ad aberrazioni. Ha la sua sede nella stessa anima, perciò lo stato dell’anima deve influire sulle percezioni che essa dà. Secondo il grado del suo sviluppo, le circostanze e lo stato morale dell’individuo, può dare, sia nello stato di sonno sia nello stato di veglia:
1° la percezione di certi fatti materiali reali, come la conoscenza di avvenimenti che accadono lontano, i dettagli descrittivi di una località, le cause di una malattia ed i rimedi più confacenti;
2° la percezione di cose egualmente reali del mondo spirituale, come la vista degli Spiriti;
3° immagini fantastiche create dall’immaginazione, analoghe alle creazioni fluidiche del pensiero (vedere più sopra, n. 14).
Queste creazioni sono sempre in rapporto con le disposizioni morali dello Spirito che le genera. E’ così che il pensiero di persone fortemente imbevute e preoccupate da certe convinzioni religiose presenta loro l’inferno, con le sue fornaci, le sue torture e i suoi demoni, esattamente come esse se li raffigurano; talvolta è tutta un’epopea: i pagani vedevano l’Olimpo e il Tartaro, come i cristiani vedono l’inferno e il paradiso. Se al risveglio, o alla fine dell’estasi, queste persone conservano un ricordo preciso delle loro visioni, le scambiano per realtà che confermano le loro credenze, mentre in pratica si tratta soltanto del prodotto dei loro pensieri (6).
(6) E’ in questo modo che si possono spiegare le visioni di suor Elmerich che,
riportandosi al tempo della passione del Cristo, disse di avere visto cose
materiali che non sono mai esistite nei libri che ella aveva letto; quelle di
madame Cantanille (Revue Spirite, agosto 1866, pag. 240), ed una parte di quelle di Swedenborg.

Vi è quindi una scelta assai rigorosa da fare nelle visioni estatiche, prima di accettarle. Il rimedio alla credulità eccessiva, da questo punto di vista, consiste nello studio delle leggi che reggono il mondo spirituale.
28 - I sogni propriamente detti presentano le tre nature di visione descritte più sopra. Alle prime due appartengono i sogni che contengono previsioni, presentimenti e avvertimenti (7); nella terza, cioè nella creazione fluidica del pensiero, si può trovare la causa di certe immagini fantastiche che non hanno
nulla di reale in rapporto alla vita materiale ma che, per lo Spirito, hanno una realtà talvolta così grande che il corpo ne subisce il contraccolpo: vi sono stati casi in cui i capelli sono incanutiti, sotto l’impressione di un sogno.
(7) Vedere più avanti, cap. 16, Teoria della prescienza, nn. 1, 2, 3.
Queste creazioni possono essere provocate dalla credulità esaltata, da ricordi retrospettivi, dai gusti, dai desideri, dalle passioni, dalla paura, dal rimorso, dalle preoccupazioni abituali, dalle necessità del corpo, o da un imbarazzo nelle funzioni dell’organismo, e infine da altri Spiriti, per uno scopo benevolo o malevolo, a seconda della loro natura (8).
(8) Revue Spirite, giugno 1866, pag. 172; settembre 1866, pag. 284; Il Libro
degli Spiriti, cap. VIII, n. 400.

Fonte : Le Rivelazioni degli Spiriti (Allan Kardec)

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