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sabato 26 febbraio 2011

- LEGGE DI LAVORO - Necessità del Lavoro - Limite del Lavoro. Riposo


(domande e risposte )

-Necessità del Lavoro :

674 - La necessità del lavoro è una legge di natura?
Risposta: «Il lavoro è una legge di natura appunto perché è una necessità e la civiltà obbliga l’uomo a lavorare di più perché ne accresce i bisogni e gli agi».
675 - Per lavoro si devono intendere le sole occupazioni materiali?
Risposta: «No: lo Spirito lavora quanto il corpo. Lavoro è qualunque occupazione utile».
676 - Perché fu imposto all’uomo il lavoro?
Risposta: «Perché conseguenza della sua natura corporea: è una espiazione, e in pari tempo un mezzo di perfezionare la sua intelligenza. Senza di esso, l’uomo rimarrebbe nell’infanzia intellettuale: giova perciò, che egli debba il suo nutrimento, la sua sicurezza e il suo benessere al proprio lavoro e alla propria attività. A colui che è troppo debole di corpo, Iddio ha dato, per supplirvi, la forza dell’intelletto; ma anche questo è un lavoro».
677 - Perché dunque gli animali non lavorano, e ai loro bisogni provvede la natura?
Risposta: «Tutto lavora nella natura. Gli animali lavorano al pari di voi; ma il loro lavoro, come l’intelligenza, è
limitato alla cura della propria conservazione: ecco perché in loro non produce il progresso, mentre negli uomini ha un duplice fine: la conservazione del corpo e lo sviluppo del pensiero che è anche esso un bisogno. Nel dire che gli animali fanno un lavoro limitato alla cura della propria conservazione, alludo allo scopo che riescono ad ottenere lavorando; ma poi, a loro insaputa, e mentre provvedono ai bisogni materiali, secondano anch’essi i disegni del Creatore, e il loro lavoro concorre non meno del vostro all’intento finale della natura, benché spessissime volte non ne scopriate il risultato immediato».
678 - E’ l’uomo soggetto alla medesima necessità di lavoro anche nei mondi più perfetti del nostro?
Risposta: «La qualità del lavoro è relativa a quella dei bisogni: dove sono meno materiali i bisogni, è meno materiale anche il lavoro; ma non crediate per questo che l’uomo resti inerte ed inutile: l’ozio sarebbe un supplizio piuttosto che un premio».
679 - L’uomo che ha beni di fortuna sufficienti ad assicurargli la sussistenza, è esente dalla legge del lavoro?
Risposta: «Può esserlo da quella del lavoro materiale, ma non dall’obbligo di rendersi utile secondo le sue forze e di perfezionare se stesso ed altri, il che è ugualmente lavoro. Se l’uomo al quale Dio ha largito beni di fortuna che bastino ad assicurarne la sussistenza, non è costretto a nutrirsi col sudore della sua fronte, è tanto più in dovere di adoperarsi a vantaggio dei suoi simili, poiché il suo comodo stato gli dà più agio di fare il bene».
680 - Non esistono uomini, che sono assolutamente inetti a qualunque lavoro, e dei quali è inutile l’esistenza?
Risposta: «Iddio giustissimo non condanna se non colui che vegeta in volontaria inutilità, perché vive a spese
dell’altrui lavoro. Ma egli vuole che ciascuno si renda utile in proporzione delle proprie forze». (Vedi numero 643).
681 - La legge di natura impone ai figli l’obbligo di lavorare per i genitori?
Risposta: «Così come impone ai genitori quello di lavorare per i figli. Dio fece che l’amore filiale e l’amore paterno fossero sentimenti naturali, affinché, per l’affetto reciproco, i membri di una stessa famiglia si sentissero portati ad aiutarsi scambievolmente; ma questa legge di reciproco aiuto è troppo spesso trascurata dalla vostra presente società».(Vedi numero 205).

Limite del Lavoro. Riposo :

682 - Il riposo, che è un bisogno dopo il lavoro, è anch’esso una legge di natura?
Risposta: «Senza dubbio: serve a risarcire le forze del corpo, ed è anche necessario alla mente perché abbia il tempo di istruirsi, e potersi elevare al di sopra della materia».
683 - Quali sono i limiti del lavoro?
Risposta: «Quelli delle forze; del resto Dio lascia all’uomo la sua libertà».
684 - Come va giudicato chi abusa della propria autorità per imporre ai suoi dipendenti un eccesso di lavoro?
Risposta: «E’ una pessima azione. Chiunque ha l’autorità di comandare, è responsabile dell’eccesso di lavoro imposto ai suoi inferiori, poiché, così facendo, trasgredisce la legge di Dio». (Vedi numero 273).
685 - Ha l’uomo diritto al riposo nella sua vecchiaia?
Risposta: «Sì, perché l’obbligo del lavoro è relativo alle forze».
Domanda: - A chi spetta di soccorrere il vecchio, che ha bisogno di lavorare per vivere, ma non può?
Risposta: «Il forte deve lavorare per il debole; in mancanza di famiglia, la società deve farne le veci: questa è la legge di carità».

Kardec: Non basta dire all’uomo che deve lavorare; bisogna pure che chi si guadagna il pane con le proprie fatiche trovi da guadagnarselo. Quando la scarsezza di lavoro si fa generale, prende le proporzioni di un flagello, come la carestia. La scienza economica va cercando il rimedio nell’equilibrio fra la produzione ed il consumo; ma questo equilibrio, anche ammesso come possibile, avrà sempre delle intermittenze, e in questi
intervalli l’operaio ha pur da vivere. Vi è un elemento, che non si è ancora fatto entrare abbastanza nel bilancio, e senza il quale la scienza economica non è che una teoria: l’educazione; non già l’educazione intellettiva, ma la morale, e non già l’educazione morale che si ottiene dai libri, ma quella che consiste nell’arte di formare i caratteri, quella che fa i costumi dei popoli, poiché l’educazione è l’insieme delle abitudini acquistate. Quando si pensi alla massa di individui gettati ogni giorno nel torrente della popolazione senza principi, senza freno, e abbandonati ai loro istinti; devono far meraviglia le sciagurate conseguenze che ne derivano? Quando quest’arte sarà riconosciuta, compresa e praticata l’uomo porterà nel mondo abitudini d’ordine e di previdenza per sé ed i suoi, e di rispetto per tutto ciò che è rispettabile, abitudini che gli permetteranno di superare meno penosamente gli inevitabili giorni di calamità. Il disordine e l’imprevidenza sono due piaghe, che solo un’educazione bene intesa può guarire: questo è il punto di partenza, l’elemento reale del benessere, il pegno della sicurezza generale.


IL LIBRO DEGLI SPIRITI di Allan Kardec

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