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sabato 26 febbraio 2011

SORTE DEI BAMBINI DOPO IL TRAPASSO


(domande e risposte)
197 - Lo Spirito di un fanciullo morto in tenera età ha lo stesso valore che quello di un adulto?
Risposta: «Talora molto di più, poiché può essere vissuto assai più a lungo, e quindi avere maggiore esperienza, specialmente se ha progredito».
Domanda: - Dunque, lo Spirito di un bambino può essere più progredito di quello di suo padre?
Risposta: «Spessissimo: non lo vedete sovente voi stessi sulla terra?».
198 - Lo Spirito di un fanciullo, che muoia in tenera età, non avendo potuto commettere il male, appartiene ai
gradi superiori?
Risposta: «Se non ha commesso il male, non ha neppure fatto del bene, e Dio non lo esime dalle prove, che deve subire. Se poi fosse superiore, non lo sarebbe già perché fra voi era un fanciullo, ma perché aveva molto progredito prima di reincarnarsi».
199 - Perché vediamo così spesso troncata la vita nell’infanzia?
Risposta: «La poca durata della vita di un fanciullo può essere per lo Spirito incarnato in lui il compimento di
un’anteriore esistenza interrotta prima del termine stabilito, e la sua morte è spesso una prova od una espiazione per i genitori».
Domanda: - Quale sorte tocca allo Spirito di un fanciullo morto in tenera età?
Risposta: «Se morto per essere venuto meno al còmpito intrapreso, egli ricomincia una nuova esistenza».

Kardec: Se l’uomo non avesse che una sola esistenza corporea, e se, dopo questa, il suo futuro destino fosse stabilito in sempiterno, quale sarebbe il merito della metà della specie umana, che muore nell’infanzia, per godere senza fatiche una felicità senza fine? E con quale diritto essa sarebbe esente dalle condizioni spesso così dure imposte all’altra metà? Un tale ordine di cose contrasterebbe con la giustizia di Dio. Con la
reincarnazione, invece, si stabilisce l’eguaglianza; l’avvenire, senza eccezione e senza favore per alcuno, appartiene a tutti: chi arriva ultimo non può incolpare che se stesso. L’uomo deve avere il merito delle sue opere, poiché ne risponde.
E, d’altra parte, non è punto logico il considerare l’infanzia come uno stato normale d’innocenza. Non vediamo forse gl’istinti più malvagi dominare talvolta nei bambini in un’età, in cui l’educazione non ha potuto ancora esercitare alcuna influenza? Non ne vediamo di quelli che hanno portato seco nascendo l’astuzia, la doppiezza, la perfidia, e perfino la tendenza al furto ed al sangue, che perdurano nonostante i buoni esempi
che loro vengono dati? La legge civile li assolve dai loro misfatti scusandoli col dire che hanno agito senza discernimento, e a buona ragione, perché veramente agiscono più istintivamente che di proposito deliberato. Ma donde possono provenire istinti così diversi tra fanciulli della medesima età, spesso educati nelle medesime condizioni, e sottoposti alle medesime influenze? Donde così precoce perversità, se non dalla
bassezza dello Spirito, poiché l’educazione non vi ha parte? I bambini viziosi sono tali, perché il loro Spirito ha progredito meno, e ne subisce le conseguenze, non per le sue opere da bambino, ma per quelle delle sue esistenze anteriori. Così la legge è uguale per tutti e la giustizia di Dio raggiunge tutti.

IL LIBRO DEGLI SPIRITI di Allan Kardec

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