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domenica 27 febbraio 2011

CATACLISMI FUTURI


11 - I grandi sconvolgimenti della terra hanno avuto luogo nell’epoca in cui la crosta solida, a causa del suo scarso spessore, offriva soltanto una debole resistenza all’effervescenza delle materie incandescenti dell’interno; ma sono diminuiti di intensità e di frequenza via via che la crosta si è consolidata.
Numerosissimi sono i vulcani ormai spenti; altri sono stati ricoperti da terrenidi formazione posteriore.
Certamente, potranno prodursi ancora perturbazioni locali, in conseguenza di eruzioni vulcaniche e dell’apertura di qualche nuovo vulcano, dell’inondazione improvvisa di certi territori; alcune isole potranno uscire dal mare, mentre altre vi sprofonderanno; ma il tempo dei cataclismi generali, come quelli che hanno contrassegnato i grandi periodi geologici, è ormai passato. La terra ha assunto un assetto che, senza essere assolutamente invariabile, pone ormai il genere umano al riparo dalle perturbazioni generalizzate, a meno che queste vengano provocate da cause ignote, estranee al nostro globo, e che nulla può farci prevedere.
12 - Per quanto riguarda poi le comete, oggi si è completamente tranquilli circa la loro influenza, più salutare che nociva, in quanto esse sembrano destinate a rivitalizzare, se così ci si può esprimere, i mondi riportando i loro principi vitali che hanno raccolto durante le loro corse attraverso lo spazio, e nelle vicinanze dei soli. Le comete sarebbero quindi causa di proprietà, più che messaggere di ventura.
A causa della loro natura fluidica, che oggi è ormai provata e constatata (cap.6, n. 28 e segg.), non è il caso di temere uno scontro violento; infatti, nel caso che una di esse si scontrasse con la terra, quest’ultima passerebbe attraverso la cometa, come attraverso ad una nebbia.
La loro coda non è per nulla più temibile: non è altro che il riflesso della luce solare nell’immensa atmosfera che le circonda, poiché è costantemente diretta nella direzione opposta a quella del sole, e cambia orientamento a seconda della posizione di quell’astro. Tale materia gassosa potrebbe così in conseguenza alla rapidità del loro movimento, formare una specie di chioma come la scia che segue una nave, o come il fumo che segue una locomotiva.
Del resto, sono numerose le comete che già si sono avvicinate alla terra senza causarvi il benché minimo danno; e, data la densità rispettiva, la terra eserciterà sulla cometa un’attrazione più grande di quella che la cometa eserciterà sulla terra. Soltanto un residuo dei vecchi pregiudizi può ispirare
timori sulla loro presenza .
(6) La cometa del 1861 ha attraversato l’orbita della terra a ventiquattro ore di distanza e in anticipo su questa, che dovette trovarsi perciò immersa nella sua atmosfera, senza che ne sia derivato il minimo inconveniente.
13 - Bisogna del pari relegare tra le ipotesi chimeriche la possibilità dello scontro della terra con un altro pianeta: la regolarità e l’invariabilità delle leggi che presiedono i movimenti dei corpi celesti tolgono ogni probabilità a questo scontro.
Tuttavia, la terra avrà una fine: quale? Qui siamo nel campo delle congetture; ma, poiché la terra è ancora lontana dalla perfezione che può raggiungere, e dalla vetustà che sarebbe un segno di declino, i suoi attuali abitanti hanno la certezza che la fine non verrà certo nel loro tempo (vedi cap. 6, n. 48 e segg.).
14 - Fisicamente, la terra ha conosciuto le convulsioni della sua infanzia: ormai è entrata in un periodo di stabilità relativa; nel periodo del progresso pacifico, che si compie con il ritorno regolare degli stessi fenomeni fisici, e con il concorso intelligente dell’uomo. Ma la terra è ancora nel pieno del travaglio della gestazione del progresso morale: questa sarà la causa dei suoi maggiori sconvolgimenti. Fino a quando l’umanità sarà
cresciuta a sufficienza in perfezione, mediante l’intelligenza e l’osservanza delle leggi divine, le perturbazioni più grandi saranno opera più degli uomini che della natura: saranno cioè più morali e sociali, o comunque causate dagli uomini, che fisiche.

Fonte : Le Rivelazioni degli Spiriti (Allan Kardec) 

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