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domenica 9 settembre 2012

IMPARARE ORA COME SARA' DOPO



Il legame di due persone può essere il risultato di condizioni naturali, come tra
fratelli e sorelle. Ma un legame morale, spirituale, si aggiunge sempre a quello naturale.
Grazie al karma, noi siamo membri di una stessa famiglia. Ma non tutto è regolato dal
karma. Un rapporto puramente naturale, senza che vi si mescoli un altro elemento, si
trova, in fondo, solo tra gli animali. Gli uomini possono legarsi attraverso il karma, ma per ragioni di natura morale. Due esseri che non erano uniti da niente e che erano separati perfino da ostacoli esterni possono, per esempio, diventare amici intimi.
Possiamo perfino figurarci che in un primo tempo si fossero reciprocamente
antipatici e che si siano scoperti solo a poco a poco grazie a un contatto puramente
spirituale e morale. Questo legame, paragonato a quello tra fratelli e sorelle, sarà un
potente mezzo per sviluppare organi spirituali. Esso prende forza nella nostra epoca,
 anche se inconsciamente esso deriva già dal Devachan. (leggete sotto il significato )
Le facoltà che l'uomo sviluppa attualmente grazie a questi legami puramente
interiori dell' amicizia gli danno la possibilità di sperimentare effettivamente qualcosa di spirituale, di prepararsi per il Devachan. Se gli mancano questi rapporti
da anima a anima egli viene privato dell' elemento animico nel Devachan, come qui sulla Terra un cieco è privato del colore. Colui che acquisisce sulla Terra la pratica della vita spirituale percepirà lo spirito nell' aldilà, nella misura in cui la sua attività interiore qui glielo farà comprendere.
Da qui il valore inestimabile dell' esistenza sul piano fisico. Per gli uomini non c'è altro modo di acquisire organi in grado di percepire lo spirituale se non avendo un' attività spirituale sul piano fisico: è attraverso questa che si aprono i nostri organi di
percezione spirituale. E nessuna preparazione può essere migliore dei legami dell'anima che uniscono esseri che nessuna ragione istintiva univa in un primo tempo. Da questo punto di vista, è bene che uomini si raggruppino, uniti in un'opera spirituale.Le guide dell'umanità possono riversare forze di vita attraverso di essa. Quel che ci si scambia attraverso un lavoro in comune di questo tipo, quando viene svolto in modo sano, prepara lo sguardo a sperimentare le realtà spirituali. Se abbiamo forgiato in questo modo un legame spirituale con un altro essere sul piano fisico, questo legame fa parte essenziale di ciò che permane dopo la morte.
Ed esso rimane attivo nel defunto e in colui che gli sopravvive. Quello che
ha lasciato il piano fisico resta unito a colui che vi rimane attraverso uno stretto legame ed è reso ancor più cosciente del rapporto che lo lega in questo modo al suo amico.
Il defunto resta in rapporto, dopo la morte, con gli esseri che ama. I rapporti
precedenti sono come cause che, nel Devachan, producono effetti. Quello è il mondo dei risultati, degli effetti, mentre il mondo fisico è il mondo delle cause. L'uomo può
formare i suoi organi superiori solo cercando sul piano fisico la causa che produrrà tali organi.Ed è proprio a questo scopo che egli viene posto sul piano fisico.
Gli uomini devono qui sulla Terra conquistarsi sempre di più rappresentazioni sulla
vita dopo la morte per essere in grado di ricordarsene dopo la morte, onde portare
con sé qualche cosa al di là delle porte della morte.
Morire in realtà è solamente uscire dalla coscienza del corpo fisico.
Nella morte l'uomo si strappa fuori dalla Terra. E, se abbiamo raggiunto la conoscenza immaginativa, possiamo vedere che l'uomo non muore, bensì ci è dato di scorgere, in una visione diretta, come nella morte egli risorga dal suo cadavere in mezzo ad immagini viventi.
Quando siamo passati attraverso le porte della morte, la nostra sapienza continua,
la vita continua, diventiamo più capaci. Questo è un fatto di cui gli uomini debbono
compenetrarsi.
I pensieri che noi ci formiamo qui sui mondi spirituali sono un nutrimento per una
delle forze più importanti che ci rimangono dopo la morte: per la forza del pensare.
Possiamo avere tra la morte ed una nuova nascita immaginazione, ispirazione, intuizione, ma non possiamo avere i pensieri. Questi li dobbiamo guadagnare qui sulla Terra (per mezzo della coscienza dello Spirito).
Di questi pensieri che ci siamo elaborati qui sulla Terra ci nutriamo per tutto il tempo tra la morte e una nuova nascita e abbiamo fame di tali
pensieri quando non ce li siamo formati qui sulla Terra. La salvezza della Terra dipende dalla realtà che l'umanità nel presente non trascuri di formarsi pensieri sui mondi spirituali.
Poiché moltissimo dipende dal fatto che il cammino dell'evoluzione dell'umanità venga compreso spiritualmente.
Così l'uomo può sempre meglio imparare qui sulla Terra come sarà la sua vita
quando avrà passato la soglia della morte. Escludere il sapere sui mondi spirituali durante la vita sulla Terra vuoI dire rendersi cieco nel senso animico-spirituale per la propria vita dopo la morte. E si penetra nel mondo spirituale proprio come un invalido, dopo la morte,
se si abbia trascurato la volontà di sapere qualcosa del mondo spirituale; poiché l'umanità si evolve verso la libertà. Naturalmente si passa attraverso le porte della morte anche se qui sulla Terra non si è sviluppato alcun sapere intorno al mondo soprasensibile; ma si entra in un mondo nel quale non si vede nulla, nel quale si può procedere solo a tastoni.
Sia pure stato, qui sulla Terra, un uomo chiaroveggente quanto si vuole, abbia pure egli guardato in modo chiaro il mondo spirituale: se è stato troppo pigro e non ha
trasformato quanto gli è stato dato di vedere in concetti ordinari afferrabili con la logica, egli sarà dopo la morte come accecato nel mondo spirituale .

Significato  Devachan. :http://it.wikipedia.org/wiki/Devachan

Tratto da -Il legame tra i vivi e i morti- Rudolf Steiner

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