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domenica 5 agosto 2012

E TUO DOVERE




Dal momento stesso che tu ti fermi ad ascoltare, figlio mio, è tuo dovere cercare di capire fino in fondo.
E' tuo dovere ascoltare non solo ciò che ti gratifica ma anche ciò che ti colpisce perché se la freccia giunge al tuo cuore, ciò accade perché hai lasciato il tuo cuore dove non dovevi lasciarlo. E' tuo dovere esprimere il tuo pensiero su ciò che ti viene detto dimostrando a te e agli altri che non partecipi solo per fare atto di presenza, o per non sentirti escluso da qualcosa che, in qualche modo, sembra elevare dalla massa. E' tuo dovere confrontarti con le parole che ti vengono rivolte e, ove tu le ritenga giuste e giustificate, cercare di correggere te stesso facendole diventare un tuo sentire. E' tuo dovere prendere gli insegnamenti che ricevi e cercare di applicarli prima di tutto su te stesso, perché solo così darai mostra a chi non riesce ad accettarli che essi, se vissuti giustamente, hanno il potere di mutare l'individuo e, attraverso di lui, il mondo intero.
E' tuo dovere essere condiscendente verso chi non la pensa come te e non voler imporre ciò che credi giusto, perché le parole giuste sono mie parole, e le mie parole non hanno bisogno di apostoli ma entrano e si fermano nell'animo di colui che è pronto a riceverle e a farne buon uso.
E' tuo dovere accettare le critiche e non criticare ricordando che il tuo diritto ha gli stessi confini dei diritti altrui e, se mi ami davvero, devi saper accettare con un sorriso che da altri venga varcato il tuo confine senza avere l'idea di varcare tu, a viva forza, il confine altrui. E' tuo dovere dare spazio agli altri senza imporre la tua presenza e senza pretendere attenzione per te stesso invece che per altri, perché: come puoi giudicare e comprendere se una parola, una carezza o un'azione sono più urgenti per te o per un tuo fratello? E' tuo dovere rispettare chi parla e chi ascolta senza impedirgli di parlare o di ascoltare, così come vorresti che a te fosse permesso di parlare e di ascoltare quando è il tuo momento di farlo. E' tuo dovere essere sincero con chi ti sta a fianco senza mascherarti con falsi sorrisi o con voluta indifferenza perché sai bene quanto male faccia scorgere un falso sorriso o sentirsi ignorati volutamente. E' tuo dovere non fare delle parole che ti vengono rivolte una scusa per un tuo agire sbagliato, per un nascondere il braccio dopo aver scagliato la pietra, attribuendo ad altri la responsabilità di un'azione che appartiene solamente a te. E' tuo dovere non fare delle parole dei miei figli l'unico scopo della tua vita, dimenticando che per quanto importanti esse siano non lo sono a tal punto da farti trascurare i tuoi doveri di uomo, di sposo, di figlio e, soprattutto, di genitore. E' tuo dovere non fare delle parole dei miei figli un testo sacro senza il quale non avere il coraggio di agire e di pensare, un oracolo al quale ricorrere per non prendere da te solo la responsabilità delle tue azioni, perché questo farebbe di esse non solo una cosa priva di vero valore ma addirittura una causa di inibizione del tuo sviluppo. E' tuo dovere accettare e vivere ciò che ritieni giusto, ma rifiutare e chiedere spiegazioni su ciò che ti sembra errato, partecipare attivamente e non estraniarti, essere, insomma, caldo o freddo ma non essere tiepido perché la tiepidezza non porta al tuo intimo e, quindi, a me.E' tuo dovere, figlio mio, osservarti come sei e modificarti dopo esserti compreso perché dal tuo lavoro su te stesso dipende non soltanto la tua vita e quella dei tuoi cari, ma la vita di ogni mia creatura.
E' tuo dovere dare agli altri anche il poco che ti è possibile donare ma è anche tuo dovere accettare con gioia dagli altri ciò che gli altri ti donano, senza pensare a doverlo restituire un giorno, senza la paura di restare obbligato e condizionato, perché quanto ricevi in dono è sempre un mio dono e io non mi attendo da te alcuna ricompensa. Se sei qui per imparare come dici, figlio mio, sforzati di farlo. Se sei qui per cambiare te stesso cerca in tutti i modi di non ristagnare. Se sei qui per comprendere approfitta delle possibilità che ti vengono offerte. Se sei qui per conoscere non imporre limite e direzione alla tua conoscenza. Se sei qui per dare agli altri abbandonati alla gioia di dare senza distinguere tra giovane e vecchio, simpatico e antipatico, intelligente e sciocco, buono e cattivo, perché ricorda, figlio mio, che in ogni creatura io sono, e ciò che dai ti verrà reso in misura maggiore. Figlio mio, i tuoi doveri non li scrivo a lettere di fuoco sulla lapide perché nessuna lapide può conservarli così a lungo quanto lo fa la mia voce che parla dentro di te; e non ho posto angeli caduti sul tuo cammino per punire i tuoi errori, né giudici per decidere le tue pene o per emettere giudizi sul tuo operato: per te non ho posto altro carceriere, altro giudice e altro aguzzino che te stesso.
Sii ciò che sei il più profondamente possibile, figlio, mio, e scoprirai che le voci invisibili che ti parlano, e le voci dei fratelli che vivono con te nel mondo della materia, e la tua stessa voce, non sono, in verità, che un'unica voce: la mia, e allora niente e nessuno dovrà rammentarti i tuoi doveri perché tu stesso sarai la luce che li sussurra all'universo.

Viola       Cerchio Ifior Genova    

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