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domenica 5 febbraio 2012

GLI ANGELI SECONDO LO SPIRITISMO


12 - Vi sono esseri dotati di tutte le qualità attribuite agli angeli: su questo
non vi sono dubbi. La rivelazione spiritista conferma, su questo punto,
la fede di tutti i popoli; ma nello stesso tempo ci fa conoscere la natura
e l’origine di tali esseri.
Le anime, o spiriti, sono create semplici e ignoranti, cioè prive
di conoscenze e della coscienza del bene e del male,
ma atte ad acquisire tutto ciò che manca loro;
l’acquisiscono per mezzo dell’attività; il fine, che è la perfezione, è
identico per tutte; vi giungono più o meno rapidamente, in virtù del
loro libero arbitrio e in ragione dei loro sforzi; tutte hanno gli stessi gradini
da salire, lo stesso lavoro da compiere; Dio non ha assegnato una parte
più grande e più facile agli uni più che agli altri, perché tutti sono suoi figli,
ed essendo giusto non ha preferenze per nessuno. Egli dice loro:
«Ecco la legge che deve essere la vostra regola di condotta; essa sola
può condurvi alla mèta; tutto ciò che si conforma a questa legge è bene,
tutto ciò che le è contrario è male.
Voi siete liberi di osservarla o di infrangerla, e sarete così arbitri della
vostra sorte». Dio, quindi, non ha creato il male; tutte le sue leggi sono
per il bene; è l’uomo che crea il male infrangendo le leggi di Dio;
se le osservasse scrupolosamente, non si allontanerebbe mai dalla retta
via.
13 - Ma nelle prime fasi della sua esistenza, l’anima, come il bambino,
è priva di esperienza; perciò è fallibile. Dio non le dà l’esperienza,
ma le dà i mezzi per acquisirla; ogni passo falso sulla via del male è
per lei  un ritardo; ne subisce le conseguenze e impara a sue spese ciò
che deve evitare.
Così, a poco a poco, l’anima si sviluppa, si perfeziona e avanza nella
gerarchia  spirituale, fino a quando giunge allo stato di puro Spirito o angelo.
Gli angeli sono quindi le anime degli uomini giunte al massimo grado di
perfezione della creatura, e che godono della felicità promessa.
Prima di raggiungere il gradino supremo, godono di una felicità relativa
al loro avanzamento, ma questa felicità non consiste nell’ozio: consiste nelle
funzioni che piace a Dio conferire loro, e che esse sono felici di svolgere,
perché tali occupazioni sono un mezzo per progredire
(vedere cap. 3, Il cielo).
14 - L’umanità non è limitata alla terra: occupa innumerevoli mondi che
roteano nello spazio; ha occupato mondi che sono scomparsi,
ne occuperà altri che si formeranno.
Dio ha creato per tutta l’eternità, e crea incessantemente.
Quindi, molto tempo prima che esistesse la terra,
qualunque sia l’età che le si attribuisce, vi erano su altri mondi Spiriti
incarnati che hanno percorso le stesse tappe ora percorse da noi,
Spiriti di formazione più recente, e che sono arrivati alla mèta prima ancora
che noi uscissimo dalle mani del Creatore. Per tutta l’eternità, quindi,
vi sono stati angeli o puri spiriti; ma la loro esistenza umana si perde in
un passato infinito, e per noi è come se fossero sempre stati angeli.
15 - Si trova così realizzata la grande legge di unità della creazione:
Dio non è mai stato inattivo, ha sempre avuto puri Spiriti provati e illuminati
per trasmettere i suoi ordini e per dirigere tutte le parti dell’universo,
dal governo dei mondi fino ai più piccoli particolari.
Non ha quindi bisogno di creare esseri privilegiati, esenti da difficoltà;
tutti, vecchi e nuovi, hanno conquistato i loro gradi nella lotta,
e per merito proprio; tutti, infine, sono figli delle loro
opere. E così si compie la suprema giustizia di Dio.

Dal Libro : CIELO E INFERNO di Allan Kardec 

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