CONTATORE VISITE

♥-BENVENUTI IN CHAT-- CLICCATE SUL NIK CHE VI DA LA CHAT E INSERITE IL VOSTRO NOME , GRAZIE ♥

sabato 11 febbraio 2012

MANIFESTAZIONI FISICHE TAVOLE GIRANTI


Si dà il nome di manifestazioni fisiche a quelle che si producono con effetti sensibili, come i rumori, il
movimento e lo spostamento dei corpi solidi. Alcune sono spontanee, vale a dire indipendenti da ogni volontà; le altre possono essere provocate. Per prima cosa, parleremo di queste ultime.
L’effetto più semplice, anzi uno dei primi che fu osservato, consiste nel movimento circolare impresso ad una tavola.
Questo effetto si produce egualmente sopra tutti gli altri oggetti; ma essendo sulla tavola che si fecero
maggiori esercizi, come oggetto più comodo, il nome di Tavole Giranti prevalse per la designazione
di questo genere di fenomeni.
Quando diciamo che tale effetto è uno dei primi che siano stati osservati, vogliamo riferirci a questi ultimi tempi,poiché è ben certo che ogni genere di manifestazione fu conosciuto fin dai tempi più remoti, e non poté essere diversamente, dal momento che questi effetti, essendo naturali, dovettero prodursi in ogni epoca. Tertulliano parla in termini espliciti delle tavole giranti e parlanti.
Questo fenomeno alimentò durante qualche tempo la curiosità dei salotti, quindi fu abbandonato per noia, onde passare ad altre distrazioni, essendo esso tenuto semplicemente come soggetto di distrazione. Due cause contribuirono all’abbandono delle tavole giranti: la moda, per le genti frivole, che consacrano raramente due inverni allo stesso divertimento, e che ne consacrarono, per prodigio, tre o quattro al suddetto fenomeno. Per le persone gravi ed osservatrici ne uscì invece qualcosa di serio che prevalse; e se trascurarono poi le tavole giranti, fu perché si sono occupate delle conseguenze ben più importanti nei loro risultati: esse lasciarono l’alfabeto per la scienza. Ecco tutto il segreto di questo apparente abbandono, su cui gli scettici fanno tanto rumore.
Comunque sia, le tavole giranti restano sempre come punto di partenza della dottrina spiritica, ed a questo titolo dobbiamo loro alcuni schiarimenti, tanto più che presentando i fenomeni nella loro più grande semplicità, lo studio delle cause ne sarà reso più facile; ed una volta stabilita la teoria, avremo la chiave degli effetti più complicati. Perché si produca il fenomeno, è necessario l’intervento di una o più persone dotate di un’attitudine speciale e che vengono designate con il nome di medium. Il numero di coloro che vi cooperano è invece indifferente, se non fosse per il fatto che nella quantità si può trovare qualche medium sconosciuto. Quanto a coloro che sono del tutto privi di medianità, la loro presenza è senza risultato alcuno e forse più nociva che utile, per la disposizione di spirito che sovente vi apportano.
I medium godono, sotto questo aspetto, di una potenza più o meno grande, e producono in conseguenza effetti più o meno pronunciati; spesso un individuo, medium potente, produrrà da solo più che venti altri riuniti: basterà ch’egli posi la mano sulla tavola, perché questa si muova all’istante, si drizzi, si rovesci, faccia dei salti o giri con violenza.
Non vi è alcun indizio della facoltà medianica; l’esperienza sola può farla riconoscere. Allorché in una riunione si vuol provare, conviene sedersi semplicemente attorno ad una tavola, e posarvi sopra il palmo della mano, senza pressione, né tensione muscolare.
Agli inizi, allorché si ignoravano le cause del fenomeno, si erano indicate molte precauzioni riconosciute in seguito assolutamente inutili: tale sarebbe, per esempio, l’alternarsi dei sessi; il contatto dei diti mignoli di differenti individui, in maniera da formare una catena non interrotta. Quest’ultima precauzione parve necessaria allorché si credeva all’azione di una sorta di corrente elettrica: ma l’esperienza ne dimostrò in seguito l’inutilità. La sola prescrizione che sia rigorosamente obbligatoria è il raccoglimento, un assoluto silenzio e soprattutto la pazienza, se l’effetto si fa aspettare. Può darsi che esso si produca in qualche minuto, come può anche ritardare una mezz’ora o un’ora; ciò dipende dalla potenza medianica di coloro che vi partecipano.
 Diciamo ancora che la forma della tavola, la sostanza di cui è fatta, la presenza di metalli, della seta nelle vesti degli astanti, i giorni, le ore, l’oscurità o la luce, ecc., sono altrettanto indifferenti che la pioggia ed il bel tempo.
Soltanto il volume della tavola ha una certa importanza, ma solamente nel caso in cui la potenza medianica fosseminsufficiente per vincere la resistenza; nel caso contrario, una sola persona, un fanciullo, può far sollevare una tavola di 100 chili quando, in condizioni meno favorevoli, dodici persone non farebbero muovere il più piccolo tavolinetto ad un sol piede.
Stando così le cose, allorché l’effetto comincia a manifestarsi, si sente abbastanza generalmente un
piccolo scricchiolio nella tavola; poi si sente come un fremito, che è il preludio del movimento.
La tavola sembra fare degli sforzi per districarsi, poi incomincia il movimento di rotazione;
questo si accelera talvolta al punto di acquistare una tale rapidità che gli astanti hanno grande difficoltà a seguirlo. Una volta stabilito il movimento, si può anche restare distanti dalla tavola,
ed essa continua  tuttavia a muoversi in sensi diversi, senza contatto.
In altre circostanze la tavola si solleva, ora su un piede, ora su un altro; poi riprende dolcemente la sua posizione naturale. Altre volte essa si bilancia imitando il movimento del beccheggio e del rullio di una nave.
Altre volte, infine, ma per ciò è necessaria una potenza medianica considerevole, essa si distacca interamente dal suolo, e si mantiene in equilibrio nello spazio, senza punto d’appoggio, sollevandosi talvolta anche sino al soffitto, in modo che, volendo, le si può passare sotto; poi ridiscende lentamente, bilanciandosi come farebbe un foglio di carta,ovvero cade violentemente e si spezza; il che prova, in maniera evidente, che non si è ingannati da un’illusione ottica.
Un altro fenomeno, che si produce spessissimo secondo la natura del medium,
è quello dei colpi battuti nell’interno stesso del legno, senza alcun movimento della tavola.
 Questi colpi, alcune volte debolissimi, altre volte assai forti, si fanno intendere egualmente negli altri mobili dell’appartamento, contro le porte, i muri ed il soffitto.
A questo fenomeno torneremo fra breve. Quando essi hanno luogo nella tavola, vi producono una vibrazione, che si può benissimo apprezzare con le dita e distinguere soprattutto quando vi si applichi l’orecchio.

IL LIBRO DEI MEDIUM di Allan Kardec

Nessun commento:

Posta un commento