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domenica 5 agosto 2012

OLTRE IL DOLORE




Per ogni cosa c’è il suo momento,
 e un tempo per ogni faccenda sotto il cielo:
 un tempo per nascere e un tempo per morire.
 ECCLESIASTE 3-1

Riusciamo mai a superare il dolore per la perdita di una persona
 cara? E’ possibile ricominciare una nuova esistenza senza qualcuno
 che la divida con noi? I ricordi dei periodi piacevoli ci aiuteranno a
 riprendere a vivere?
 A queste domande non vi sono facili risposte, Una volta che
 qualcuno è passato dal mondo fisico a quello spirituale, non lo
 potremo più sentire fisicamente come prima. Possiamo comunque
 sentirlo e condividere con lui la nostra vita mantenendone vivo il
 ricordo nella nostra mente e nel nostro cuore e accettando il fatto
 che, da essere spirituale non più limitato da qualità fisiche, sarà
 attorno a noi più di prima.
 Come dice la citazione della Bibbia, c’è un tempo e un luogo per
 ogni esperienza e circostanza sulla terra. Ogni volta che torniamo
 nel mondo fisico, viviamo un’esperienza di crescita dell’anima. Ogni
 circostanza della nostra vita determina e valuta la nostra crescita.
 Come il ciclo delle stagioni quando qualcosa muore in inverno per
 rinascere in primavera, la vita non può esistere senza una fine e un
 nuovo inizio. Tutto ciò che facciamo è finalizzato alla crescita.
 A questo scopo ogni creatura vivente su questo pianeta
 sperimenta in un modo o nell’altro la perdita. Sarà la perdita del
 lavoro, la perdita causata da un divorzio, da un incidente o da un
 atto criminale. Potrà trattarsi di un obiettivo non raggiunto o
 semplicemente dell’invecchiamento. Consideriamo queste perdite
 come dolorosi stravolgimenti, eppure scopriamo spesso che
 anch’esse hanno un loro posto e un loro tempo nella nostra
 esistenza. Per sperimentare una perdita e trasformarla, vi sono dei
 passi che possiamo fare per avviarci sul sicuro sentiero di una vita
 più sana, più piena e meglio orientata. Il primo di questi passi è
 riconoscere e affrontare il dolore.
 Come riconoscere il dolore
 Il dolore ha molti aspetti, fisici, psichici ed emotivi. Impotenza,
 ansietà, insonnia, paura, palpitazioni cardiache, addirittura pensieri
 di suicidio possono essere considerati sintomi o indizi di dolore.
 Importante è rendersi conto che soffrire per la perdita di qualcuno
 (o addirittura di qualcosa come il lavoro) è normale e naturale.
 Quando soffriamo abbiamo l’impressione che la nostra vita sia finita
 e che non sarà più uguale a prima. Ci sembra di non potere
 resistere un altro giorno senza la persona persa. E’ come se tutto il
 mondo attorno a noi si fosse capovolto. Nulla pare più andare bene
 o avere senso. Sembriamo del tutto squilibrati in ogni area della
 vita. Non riusciamo a pensare in modo chiaro, né prendere
 decisioni in modo corretto. Ci accorgiamo spesso di non riuscire a
 controllare le emozioni o ci mettiamo a piangere di fronte alle
 minime sfide. Tutte queste sensazioni fanno parte dell’esperienza
 del dolore e non le si dovrebbe respingere o giudicare sbagliate.
 In un simile momento è normale per la persona che ha perso
 qualcuno provare un senso di apatia verso la sua stessa salute
 fisica, emotiva e spirituale. Di massima importanza per l’individuo è
 riuscire a far fronte al dolore con l’obiettivo di ridare un qualche
 senso di benessere all’esistenza.
 Come si può fare? Come riprenderci dal dolore?
 Sebbene questo libro sia imperniato sulla perdita di una persona
 cara, le seguenti fasi sono applicabili a qualsiasi perdita, di una
 persona, di un animale, della casa, del lavoro o del dover convivere
 con una malattia a lungo termine. Questo processo di guarigione
 riguarda la maggior parte delle situazioni in cui non sappiamo che
 fare.

CHOC
 Quando le persone vengono a sapere che un loro caro è morto,
 la loro prima reazione potrebbe essere uno choc o un senso di
 intontimento e il solo pensiero sarà: Non è possibile, non è vero.
 Potrebbero rifiutare l’idea che la perdita sia realmente accaduta.
 Sembrano in trance, simili a zombi, mentre si trascinano in giro
 senza quasi accorgersi dell’ambiente circostante. In seguito
 potrebbero non ricordare neppure quei primi giorni dopo la notizia.
 E’ con questa perdita di memoria che la natura ci viene in aiuto.
 Chiudendo i battenti, la mente cerca inconsciamente di adattarsi
 all’improvviso cambiamento di vita.
 Questo primo choc potrà durare poche ore o alcuni giorni, ed è
 essenziale, appena inizia a svanire, avere un amico intimo o una
 persona cara che ci stia vicino nel dolore.
 Di solito parenti e amici ci circondano durante il funerale, per poi
 scomparire alla fine della cerimonia. Ed è proprio in quel momento
 che noi usciamo dallo stato di torpore e abbiamo più che mai
 bisogno di qualcuno. Perché allora inizia la vera sofferenza.
 Mentre soffrite, ricordate che rabbia e offesa sono reazioni
 normali alla perdita. Supererete il dolore e la vita riprenderà il suo
 corso.

 RIFIUTO
 Quando proviamo dolore, tendiamo a negarlo. Così facendo ci
 pare di alleviare la sofferenza.
 Desideriamo a tal punto negare l’esistenza del dolore che,
 negandolo, ci inganniamo pensando che non esista. Ancora una
 volta è il nostro inconscio che cerca di affrontare la perdita. Il
 rifiuto può manifestarsi in molti modi:
 1 - Perdiamo interesse o smettiamo di farci coinvolgere dalla vita
 quotidiana.
 2 - Dormiamo troppo o soffriamo d’insonnia.
 3 - Perdiamo l’appetito.
 4 - Non c’interessiamo più della nostra igiene quotidiana.
 5 - Cadiamo in depressione e ci sembra di non avere la forza per
 uscirne.
 E’ importante comprendere che la negazione di sé è una fase
 normale del processo del dolore e che alla fine ne usciremo.

L ASCIATEVI ANDARE AL DOLORE
 Il primo passo sulla via della guarigione è l’accettazione della
 realtà della situazione: l’avere patito una perdita. La perdita è
 reale, ed è essenziale riconoscerla. E’ normale provare dolore.
 Lasciatevi andare a questo sentimento! Non reprimete la rabbia, la
 tristezza, il turbamento o il senso di impotenza. Sono tutti
 sentimenti molto naturali. Non mascherateli né nascondeteli,
 pensando di essere immaturi o che questo modo di comportarsi
 non sia accettabile. Se avete voglia di piangere, piangete.
 Piangete! Il pianto è una reazione naturale e necessaria per guarire
 il corpo. E’ scientificamente dimostrato che le lacrime di tristezza
 sono biochimicamente diverse da quello del riso e della gioia. Il
 pianto quindi rilascia realmente alcune sostanze chimiche dal
 corpo.
 E’ più che normale che voi pensiate spesso alla persona cara e
 che, nel farlo, nei vostri pensieri si insinui a volte l’ira. Se siete
 adirati, lasciate che la rabbia fuoriesca senza danneggiare voi o gli
 altri. Liberatevene facendo qualcosa di fisico, come uno sport o
 prendere a pugni un cuscino o recarvi in un luogo isolato e urlare
 quanto volete. E’ comprensibile che vi sentiate feriti e addolorati, e
 vi farà bene liberare la vostra ira in modi benefici.
 Non definite, inoltre, il modo in cui dovreste sentirvi. Siamo tutti
 individui e i nostri rapporti reciproci sono soltanto nostri. Per
 questo motivo ciascuno di noi reagisce in modo differente a una
 situazione, specialmente a una perdita. Non giudicatevi basandovi
 su come gli altri si sentono. Non vi è un modo giusto e uno
 sbagliato.
 Molto normale è anche desiderare di allontanarci al più presto dal
 dolore, per cui cercheremo di curarci con tranquillanti. A volte ne
 avremmo bisogno come sollievo temporaneo. I farmaci comunque
 impediscono il miglioramento a lungo termine e di solito i
 sentimenti che cerchiamo di reprimere emergeranno in un modo o
 nell’altro.
 Nel corso di anni di sedute ho incontrato centinaia di persone e
 comprendo immediatamente quando non hanno ancora affrontato il
 lutto. Lo fanno capire i loro corpi dato che l’aspetto esteriore
 rispecchia quello interiore. Hanno a tal punto represso le sensazioni
 che ora paiono malaticci. I sentimenti di dolore non elaborati li
 consumano letteralmente e si manifestano in una miriade di
 problemi di salute e malattie, come obesità, allergie, mali, dolori,
 problemi di respirazione e, in alcuni casi, cancro.
 Per rimanere sani, dobbiamo quindi vivere a fondo l’esperienza di
 ciò che proviamo. I nostri sentimenti sono il barometro della vita.


 RICONOSCIMENTO E ACCETTAZIONE
 Una volta superati choc, rifiuto, offesa, dolore e rabbia,
 passeremo alla fase del riconoscimento e dell’accettazione di quella
 morte. Questo è il primo passo per riportare un po’ di equilibrio
 nella nostra vita. Accettare la morte di una persona cara non vuole
 dire approvarla. Stiamo semplicemente vedendo la situazione in
 modo realistico. Comprendiamo che il nostro caro è morto e che
 non lo vedremo più fisicamente. Lo rivedremo comunque quando
 giungerà il nostro momento di passare nel regno spirituale.
 Una perdita è una perdita, ed è impossibile cambiarla. La
 quantità di dolore che proveremo corrisponderà direttamente
 all’intensità dei nostri sentimenti per la persona deceduta.
 E’ importante, tuttavia, rendersi conto che, soffrendo, si imbocca
 la via della guarigione. Inizierete a riguadagnare le vostre forze e
 riprenderete a vivere e ad apprendere le lezioni che siete qui per
 imparare.
 SISTEMARE QUESTIONI PRATICHE
 Oltre ad affrontare emotivamente una perdita, è importante
 anche stabilire un senso di ordine nella vita quotidiana da un punto
 di vista finanziario e pratico. Ciò vale soprattutto se la parte
 finanziaria della vostra relazione era in mano alla persona
 deceduta. Anche qui, non abbiate paura di chiedere aiuto. Un
 familiare o un amico potrà darvi dei consigli in questo campo e
 aiutarvi molto più di quanto abbiate mai immaginato.
 Se vi sono richieste di risarcimento medico o assicurativo,
 lasciate che se ne occupino loro dandovi così una certa serenità
 mentale e libertà finanziaria. Quanto prima viene risolta la
 faccenda, tanto meglio vi sentirete. Vorrete anche indagare su tutte
 le vostre finanze, fare degli elenchi, e riesaminare le vostre
 proprietà, i conti bancari, le partecipazioni azionarie e così via.
 Avrete forse anche bisogno di elencare le spese, i debiti e i crediti.
 Dovrete forse liquidare il vostro patrimonio, se fosse necessario.
 Nella maggior parte dei casi dovrete informare i creditori della
 morte recente affinché questi ultimi sistemino i loro archivi.
 In questo periodo dovrete occuparvi di tutte le questioni legali
 riguardanti voi e il defunto. Per poter sistemare la maggior parte
 delle faccende pratiche e finanziarie, avrete bisogno di copie del
 certificato di morte. Dovrete forse anche contattare un avvocato in
 caso di eredità o se dovete liquidare una proprietà.

 ANDARE AVANTI
 Il sole tramonta, poi risorge. Voi avete vissuto un periodo
 incredibilmente emotivo che a momenti vi era parso insopportabile
 e avete pensato di non voler più andare avanti. Ciò nonostante è
 arrivato il momento in cui vi sentite pronti a valutare la vostra vita
 e a continuare. E’ iniziato un nuovo capitolo della vostra esistenza.
 E’ questo il momento giusto per cercare una guida da un gruppo
 di sostegno. Ve ne sono molti per chi ha sperimentato una perdita,
 come per esempio quella di un coniuge, di un figlio, di un fratello o
 di qualcuno morto di AIDS, cancro e così via. Nei gruppi di
 supporto tutti hanno vissuto un simile lutto e, come voi, hanno
 sofferto. Ognuno ha bisogno di aiuto per riprendere a vivere. Io vi
 consiglio di partecipare a un incontro di gruppo e di osservare
 quello che succede. Cercate di capire se il gruppo è adatto a voi, se
 vi sentite a vostro agio con gli altri. Forse desidererete che la prima
 volta vi accompagni un familiare o un amico. Essenziale comunque
 è che non abbiate paura di chiedere aiuto.
 In questo periodo potreste anche sentire il desiderio di iniziare
 un’attività fisica su base regolare. Iscrivetevi a una palestra,
 giocate a tennis o a golf, camminate o fate jogging ogni giorno. E’
 importante praticare un’attività fisica per mantenere la mente
 acuta, il corpo in forma e le emozioni in equilibrio. L’attività fisica
 aiuta a liberare l’ira, a cancellare la depressione e a inviare ormoni
 benefici in tutto il corpo.
 Come ho già fatto notare, la sofferenza e la guarigione non
 avvengono dalla sera alla mattina, ed è impossibile sapere di
 quanto tempo una persona avrà bisogno per guarire e iniziare una
 nuova vita. Avrete sempre i vostri cari accanto, anche se non vi
 accorgerete della loro presenza. I ricordi che conservate di loro vi
 renderanno sempre felici e gioiosi. Non sminuite questi ricordi,
 perché sono speciali come lo erano quando li avete vissuti.
 Fate attenzione a comportamenti che possono condurre a
 danni o lesioni
 E’ importante rendersi conto che vi saranno ricadute, per cui è
 necessario tenere sotto controllo sentimenti e sbalzi d’umore. Per
 esempio, molte persone ricadono nella negazione della realtà,
 rifiutando di credere che la morte sia avvenuta. Alcuni non riescono
 a uscire dal loro stato di negazione e dolore e potrebbero mostrare
 comportamenti autodistruttivi. Siate consapevoli dei seguenti
 indizi. Se questi segnali perdurano a lungo, è necessario richiedere
 un aiuto specialistico.
 1 - Una persona potrebbe cominciare a concepire pensieri di
 suicidio; ciò è normale all’inizio, ma se continua a parlare di
 come vuole realizzare il piano, attenzione. Adottate misure
 preventive.
 2 - Una persona in lutto potrà all’inizio avere bisogno di farmaci
 come tranquillanti o antidepressivi. Dal momento che è facile
 cadere nella dipendenza da tali medicinali, è necessario tenere
 queste persone sotto attento controllo. A volte qualcuno cercherà
 di celare il dolore o il trauma che sta vivendo, sarà allora
 necessario incontrarsi regolarmente con un medico specialista.
 Quanto più rapidamente si smette di ricorrere ai farmaci, tanto
 prima la nebbia si alzerà e quella persona riuscirà ad adattarsi
 alla perdita e a cominciare il processo di guarigione.
 3 - Se una persona rimane completamente staccata dalle sue
 normali attività e inizia a tormentarsi o a starsene da sola in
 stato di depressione per un lungo periodo, è ora di rivolgersi a
 un consulente che tratta in modo specifico il dolore. Un terapeuta
 può aiutare quella persona a tornare alla realtà.
 Sebbene il processo del lutto sia doloroso, è parte dell’esperienza
 di vita che tutti noi inevitabilmente attraversiamo. Tutti noi
 proveremo la perdita di una persona amata. Dobbiamo sapere che
 la supereremo.
 Anche se proprio ora non vi è evidente, la vostra luce su questa
 terra è necessaria. Nessun altro sulla terra è uguale a voi, perché
 voi siete unici. La gente ha bisogno di voi! In un momento di
 perdita, proverete un senso di colpa o di mancanza di valore, e
 penserete: Se solo... o Avrei potuto... ma questo autolesionismo
 non è necessario. Non alimentatelo! Rendetevi conto che il dolore
 che sperimentate può aiutarvi a essere un po’ più sensibili verso
 altri nella stessa situazione. Un giorno aiuterete qualcuno a
 superare il processo della sofferenza. La perdita che patite, per
 quanto grande, non è paragonabile alla grandezza del vostro
 essere. Siate gentili verso voi stessi e abbracciatevi. Ditevi quanto
 vi amate e vi apprezzate per essere vivi e per avere la forza e il
 coraggio di affrontare l’avventura incredibile della vita!

 Tratto dal libro MESSAGGI DA LASSU’ di James Van Praagh

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