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domenica 1 aprile 2012

LA LUCE SUL SENTIERO Queste regole sono scritte per tutti i discepoli. Seguitele:



Prima che gli occhi possano vedere, devono essere incapaci di lacrime. Prima
che l’orecchio possa udire, esso deve aver perduta la sua sensibilità. Prima che la
voce possa parlare in presenza dei Maestri, deve aver perduto il potere di ferire.
Prima che l’anima possa stare alla presenza dei Maestri, i suoi piedi devono esser
lavati nel sangue del cuore.
1.- Uccidi l’ambizione. (1)
2.- Uccidi il desiderio di vivere.
3.- Uccidi il desiderio del benessere.
4.- Lavora come lavorano quelli che sono ambiziosi. Rispetta la vita come
quelli che la desiderano. Sii felice come chi vive per la felicità.
Ricerca nel tuo cuore la radice del male ed estirpala. Essa genera frutti nel
cuore del discepolo devoto come in quello dell’uomo di desiderio. Solo i forti
possono distruggerla. I deboli devono aspettarne lo sviluppo, i frutti e la morte. Ed
è una pianta che vive e cresce attraverso le età. Essa fiorisce quando l’uomo ha
accumulato innumerevoli esistenze. Colui che vuole incamminarsi sul sentiero del
potere deve strapparla dal suo cuore. Ed allora il cuore sanguinerà e l’intera vita
dell’uomo sembrerà dissolversi totalmente. Questa prova dev’essere affrontata;
può presentarsi al primo gradino della scala pericolosa che conduce al sentiero
della vita; può tardare forse fino all’ultimo, ma, o discepolo, rammenta che
dev’essere superata e raccogli le energie della tua anima per tale compito. Non
vivere nel presente o nel futuro, ma nell’Eterno. Quella malerba gigantesca non
può là fiorirvi; questa macchia sull’esistenza è cancellata dall’atmosfera stessa del
pensiero eterno.
Nota (1). - L’AMBIZIONE è la prima maledizione: la grande tentatrice dell’uomo che sta
innalzandosi al di sopra dei suoi simili. È il modo più semplice di aspettarsi una ricompensa.
Continuamente essa distoglie uomini d’intelligenza e di potere dalle loro più alte possibilità.
EPPURE è un maestro necessario. I suoi risultati divengono polvere e cenere al palato; come la
morte e l’alienazione, essa infine dimostra all’uomo che lavorare per sé è lavorare per rimanere
delusi.
Quantunque questa prima regola sembri semplice e facile non oltrepassiamola rapidamente.
Poiché questi vizi dell’uomo ordinario subiscono una sottile trasformazione e riappaiono sotto
altra forma nel cuore del discepolo. È facile dire: “Non voglio essere ambizioso”. Non è
altrettanto facile dire: “Quando il Maestro leggerà nel mio cuore lo troverà del tutto puro”.
L’artista sincero che lavora per amore della sua arte talvolta è saldo sulla vera via più
fermamente dell’occultista che immagina di aver rimosso il suo interesse da se stesso, ma che in
realtà ha solo allargato i limiti dell’esperienza e del desiderio, e trasferito il suo interesse su cose
che riguardano una più larga visione di vita. Lo stesso principio si applica alle altre due regole in
apparenza altrettanto semplici. Soffermati su di esse e non lasciarti facilmente ingannare dal tuo
cuore. Perché ora, sulla soglia, un errore può essere corretto, ma se lo porterai con te crescerà e
farà frutto, e dovrai amaramente soffrire per distruggerlo.
5.- Uccidi il senso di separatività. (2)
6.- Uccidi il desiderio di sensazione.
7.- Uccidi la sete di crescere.
8.- Tuttavia rimani solo ed isolato poiché nulla di ciò che ha corpo, nulla di
ciò che è conscio di separazione, nulla di ciò che non è Eterno può aiutarti. Impara
dalla sensazione ed osservala, perché solo così potrai applicare la scienza del
conoscere te stesso, e porre il piede sul primo gradino della scala. Cresci come
cresce il fiore, inconsciamente, ma ardentemente ansioso di aprire all’aria l’anima
sua. Così tu devi anelare ad aprire l’anima tua all’Eterno. Ma deve essere l’Eterno
che trae fuori la tua forza e la tua bellezza, non il desiderio di crescere. Perché in
un caso ti svilupperai nel rigoglio della purezza, nell’altro la violenta
preoccupazione per il tuo status personale ti indurirà.
Nota (2). - Non immaginare di poterti isolare dagli uomini malvagi o stolti. Essi sono te
stesso, benché in minor grado del tuo amico o del tuo Maestro. Se lascerai che l’idea di
separazione da ogni persona o cosa malvagia cresca in te, creerai del Karma che ti legherà a
quelle persone o cose finché l’anima tua riconoscerà che non può rimanere isolata. Ricordati che
il peccato e la vergogna del mondo sono il tuo peccato e la tua vergogna, perché tu sei parte di
esso. Il tuo Karma è inestricabilmente intessuto col grande Karma. E prima di poter raggiungere
la conoscenza devi esser passato in tutti i luoghi, sia sporchi che puliti. Perciò ricorda che la
veste sporca che rifuggi dal toccare può esser stata tua ieri, potrebbe esser tua domani. E se ti
ritrarrai con orrore quando ti sarà gettata sulle spalle, essa aderirà a te sempre più tenacemente.
L’uomo che si stima giusto prepara a se stesso un letto di fango. Moderati perché moderarsi è
giusto, non perché tu possa mantenerti puro.
9.- Desidera solo ciò che è dentro di te.
10.- Desidera solo ciò che va oltre te.
11.- Desidera solo ciò che è irraggiungibile.
12.- Poiché dentro di te è la luce del mondo, l’unica luce che può illuminare il
Sentiero. Se sei incapace di percepirla dentro di te, è inutile cercarla altrove. Essa è
al di là di te; perché quando la raggiungerai devi aver perduto te stesso. È
irraggiungibile perché recede continuamente. Tu entrerai nella luce, ma non
toccherai mai la fiamma.
13.- Desidera il potere con ardore.
14.- Desidera la pace con fervore.
15.- Desidera anzitutto possessi.
16.- Ma questi possessi devono appartenere solo all’anima pura e perciò essere
possedute da tutte le anime pure in egual modo, e così divenire proprietà speciale
del tutto sol quando è unito. Anela a quei possessi che possono appartenere solo
all’anima pura, affinché tu possa accumulare ricchezza per quell’unico spirito di
vita che è l’unico tuo vero sé. La pace che desidererai è quella pace sacra che nulla
può turbare e nella quale l’anima cresce come il fiore santo sul placido lago. Ed il
potere che il discepolo cercherà è quello che lo farà apparire come nulla agli occhi
degli uomini.
17.- Cerca la via. (3)
18.- Cerca la via ritirandoti dentro.
19.- Cerca la via avanzando coraggiosamente fuori.
20.- Non cercarla per un’unica strada. Per ogni temperamento vi è una strada
che sembra più desiderabile. Ma la via non si trova solo con la devozione, con la
sola contemplazione religiosa, con l’ardente progresso, con opere d’abnegazione,
con l’accurata osservazione della vita. Nessuna di queste vie può, da sola, condurre
il discepolo più di un passo avanti. Tutti i gradini sono necessari a formare la scala.
I vizi degli uomini divengono gradini della scala, man mano che vengono scalati.
Le virtù dell’uomo sono gradini invero necessari di cui non si può in alcun modo
fare a meno. Allo stesso tempo, benché generino un’atmosfera favorevole ed un
avvenire felice, sono inutili se rimangono isolate.
L’intera natura dell’uomo deve essere saggiamente utilizzata da colui che
desidera entrare nella via. Ogni uomo è assolutamente a se stesso la via, la verità e
la vita. Ma egli lo sarà solo quando prenderà in mano con fermezza la propria
personalità e, in virtù della propria volontà spirituale risvegliata, riconoscerà che
quella personalità non è lui stesso; ma qualcosa che egli ha creato con fatica per
proprio uso e per mezzo della quale si propone - man mano che la sua crescita
sviluppa la sua intelligenza - di raggiungere la vita che trascende la personalità
individuale. Quando saprà che la sua vita separata, così meravigliosamente
complessa, esiste solo per questo, allora veramente e allora soltanto egli sarà sulla
via. Ricercala immergendoti nei misteriosi e gloriosi abissi del tuo più profondo
essere. Ricercala provando ogni esperienza, utilizzando i sensi al fine di
comprendere lo sviluppo e il significato della personalità e la bellezza e l’oscurità
degli altri frammenti divini che lottano a te vicino e che compongono la specie alla
quale appartieni.
Ricercala studiando le leggi dell’essere, le leggi di natura, le leggi del
soprannaturale; e ricercala sottomettendo l’anima alla stella velata che arde entro
di te. Poco a poco, mentre vigili e adori, la sua luce si farà più forte. Allora saprai
d’aver trovato l’inizio del sentiero. E quando ne avrai raggiunto la fine la sua luce
diverrà ad un tratto luce infinita. (4)
Nota (3). Queste tre parole sembrano forse troppo scarne per rimanere isolate. Il discepolo si
dirà: “Studierei questi pensieri se non cercassi la via?” Pure non concludere in fretta. Fermati e
rifletti. È la via che desideri o vi è in te la visione di una vaga prospettiva di grandi altezze che
potrai scalare, di un avvenire grandioso che potrai conseguire? Sta in guardia. La via deve essere
cercata per sé stessa, non per riguardo ai tuoi piedi che dovranno calcarla.
Vi è relazione tra questa regola e la 17 della IIa serie. Quando, dopo secoli di lotte e
numerose vittorie, avrai vinto la battaglia finale e richiesto il segreto finale, sarai pronto ad un
ulteriore sentiero. Quando il segreto finale di questa grande lezione sarà rivelato, in esso si aprirà
il mistero della nuova via – un sentiero che condurrà al di fuori di ogni umana esperienza e che è
assolutamente oltre ogni umana percezione o immaginazione. Ad ognuno di questi stadi bisogna
fermarsi a lungo e riflettere bene. Ad ognuna di queste tappe è necessario assicurarsi che la via è
stata scelta per se stessa. La via è la verità vengono per prime - poi segue la vita.
Nota (4). - Ricercala provando ogni esperienza e ricorda che con questo non voglio dire
“Cedi alle seduzioni dei sensi al fine di conoscerle”. Prima di esser divenuto un occultista puoi
far ciò, ma non dopo. Quando hai scelto il sentiero e lo hai intrapreso non puoi cedere a queste
seduzioni senza vergogna. Pure puoi sperimentarle senza orrore; puoi pesarle, osservarle,
provarle e aspettare con pazienza e fiducia l’ora in cui esse non ti toccheranno più. Ma non
condannare l’uomo che cede ad esse; stendi a lui la mano come a un pellegrino confratello i cui
piedi sono appesantiti dal fango. Ricordati, o discepolo, che per quanto grande sia l’abisso che
separa l’uomo buono dal peccatore, ben più grande è quello che separa l’uomo buono da colui
che ha conseguito la conoscenza e addirittura immensurabile è quello tra l’uomo buono e colui
che è sulla soglia della divinità. Perciò sii cauto in modo tale da non poterti considerare cosa
diversa dalla massa. Quando avrai trovato il principio della via, la stella dell’anima tua mostrerà
la sua luce e per suo tramite, vedrai quanto grande è l’oscurità in cui essa arde. Mente, cuore,
cervello sono tutti oscuri e tenebrosi finché la prima battaglia non sarà stata vinta. Non essere
sbigottito e atterrito da tale vista; tieni gli occhi fissi sulla piccola luce ed essa crescerà. Ma fa
che l’oscurità interna ti aiuti a capire l’impotenza di coloro che non hanno visto luce alcuna, le
cui anime sono immerse in una caligine profonda. Non biasimarli, non ritrarti da essi, ma prova a
sollevare un poco del pesante Karma del mondo; porgi aiuto a quelle poche mani forti che
impediscono alle potenze delle tenebre di ottenere una completa vittoria. Allora entrerai a far
parte di un’associazione gioiosa che porterà con sé invero fatica terribile e profonda tristezza, ma
anche grande e sempre crescente letizia.

Dal Libro :  LA LUCE SUL SENTIERO
TRATTATO
SCRITTO PER COLORO CHE IGNORANO LA SAPIENZA ORIENTALE E
DESIDERANO RICEVERNE L’INFLUENZA
RICEVUTO E TRASCRITTO DA MABEL COLLINS

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