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domenica 1 aprile 2012

ASPETTATI CHE IL FIORE SBOCCI NEL SILENZIO CHE SEGUE LA TEMPESTA;NON PRIMA.





Esso crescerà, germoglierà, produrrà rami e foglie, formerà boccioli mentre la
tempesta continua, mentre la battaglia infuria. Ma finché l’intera personalità
dell’uomo non sarà dissolta e distrutta, finché non sarà dominata dal divino
frammento che l’ha creata quale semplice soggetto di importante esperimento ed
esperienza, finché l’intera natura non avrà capitolato e sarà divenuta obbediente al
proprio Sé Superiore, il fiore non potrà aprirsi. Allora sopravverrà una calma
simile a quella che nei paesi tropicali segue la pioggia torrenziale, quando la
Natura opera così rapidamente, che se ne può vedere l’azione. Tale calma giungerà
allo spirito travagliato. E nel silenzio profondo accadrà l’evento misterioso che
proverà che la via è stata trovata. Chiamatelo col nome che volete, è una voce che
parla dove non c’è nessuno che possa parlare - è un messaggero che arriva, un
messaggero senza forma né consistenza o è il fiore dell’anima che si è aperto. Non
può esser descritto da alcuna metafora. Ma può esser cercato, aspettato e
desiderato anche in mezzo all’infuriare della tempesta. Il silenzio potrà durare un
momento o mille anni. Ma finirà. E tu ne porterai con te la forza. Ripetutamente la
battaglia dovrà essere combattuta e vinta. Solo per un breve periodo la natura può
rimanere immobile. (5)
Queste appena date sono le prime regole scritte sulle pareti dell’Aula
dell’Apprendimento. Coloro che chiedono, riceveranno. Coloro che desiderano
leggere, leggeranno. Coloro che desiderano imparare, impareranno.
                                         LA PACE SIA CON VOI
Nota (5). - L’aprirsi del fiore è il momento glorioso del risvegliarsi della percezione; con
essa arrivano fiducia, conoscenza, certezza. La pausa dell’anima è un istante di meraviglia e il
seguente momento di soddisfazione, quello è il silenzio.
Sappi, o discepolo, che coloro i quali passarono attraverso il silenzio, che ne hanno
assaporato la pace e ritenuta la forza, desiderano ardentemente che pure tu lo attraversi. Perciò,
nell’Aula dell’Apprendimento, quando sarà capace d’entrarvi, il discepolo troverà sempre il suo
Maestro.
Quelli che chiedono, riceveranno. Ma benché l’uomo ordinario chieda di continuo, la sua
voce non viene udita. Perché egli chiede solo con la mente e la voce della mente viene ascoltata
solo sul piano su cui la mente agisce. Perciò affermo che solo dopo che le prime 21 regole
saranno applicate coloro che chiedono riceveranno.
Leggere, in senso occulto, è leggere con gli occhi dello spirito. Chiedere è sentire la fame interna
- la fame dell’aspirazione spirituale. Esser capace di leggere significa aver ottenuto, in
piccola parte, il potere di saziare quella fame. Quando il discepolo è pronto ad imparare, allora è
accettato, confermato, riconosciuto. Così deve essere perché egli ha accesa la sua lampada ed
essa non può rimanere nascosta. Ma è impossibile imparare finché la prima grande battaglia non
sarà stata vinta. La mente può riconoscere la verità, ma lo spirito non è capace di riceverla.
Traversata la tempesta e arrivati alla pace sarà sempre possibile imparare, anche se il discepolo
potrà vacillare, esitare e essere sviato. La Voce del Silenzio rimarrà con lui. Quand’anche egli
abbandonasse del tutto il Sentiero, essa un giorno risuonerà e lo dilanierà separando le sue
passioni dalle sue possibilità divine. Allora, con dolore e disperate grida del suo sé inferiore
abbandonato, egli ritornerà.
Perciò dico: la Pace sia con voi. “Vi do la mia pace” può esser detto soltanto dal Maestro ai
discepoli diletti che sono come Lui stesso. Vi sono taluni, anche fra coloro che ignorano la
sapienza Orientale, ai quali ciò può esser detto di giorno in giorno sempre più completamente.
Considera le tre verità. Esse sono uguali1.
1 Le tre verità menzionate nell’ottavo capitolo di: “L’Idillio del Loto Bianco” di Mabel Collins. Eccone la
traduzione:
“L’anima dell’uomo è immortale ed il suo avvenire è quello di qualcosa il cui sviluppo e splendore non
hanno limiti”.
“Il principio di vita dimora in noi e fuori di noi; non muore mai ed è eternamente benefico; non può esser
visto o sentito, ma può esser percepito dall’uomo che ne desidera la percezione.
“Ogni uomo è assolutamente a se stesso il proprio legislatore; il dispensatore a se stesso di gloria od
oscurità; l’arbitro della propria vita, della propria ricompensa e del proprio castigo”.
“Queste tre verità, grandi come la vita stessa, sono semplici come la più semplice mente umana. Nutri con
esse gli affamati”.
Dal silenzio che è pace sorgerà una voce sonora. E questa voce dirà: “Bene non
è; tu hai mietuto, ora devi seminare”. E sapendo che questa voce è il silenzio
stesso, obbedirai.
Tu che adesso sei un discepolo capace di stare in piedi, capace di udire, capace
di vedere, capace di parlare; tu che hai domato il desiderio e sei giunto alla
conoscenza di te stesso; che hai visto l’anima tua in fiore e l’hai riconosciuta, e che
hai udito la voce del silenzio - procedi nell’Aula dell’Apprendimento e leggi ciò
che vi è scritto per Te. (6)
Nota (6). — Esser capace di stare in piedi significa aver fiducia e star saldo; esser capace di
udire è avere aperto le porte dell’anima; esser capace di vedere è aver raggiunto la percezione;
esser capace di parlare è aver conseguito il potere di aiutare gli altri; aver vinto il desiderio è
aver imparato come usare e dominare la propria personalità; aver conseguito la conoscenza di sé
medesimo è essersi ritirato nell’interna fortezza dalla quale la personalità può esser contemplata
con imparzialità; aver veduto l’anima in fiore è aver ottenuto in te stesso un momentaneo lampo
della trasformazione che infine Ti farà più che uomo; riconoscere è effettuare il grande compito
di fissare la luce abbagliante senza abbassare gli occhi e senza arretrare con terrore come dinanzi
ad un orrido fantasma. Ciò accade ad alcuni e così la vittoria, pressoché vinta è perduta. Udire la
voce del silenzio è capire che dal di dentro viene l’unica vera guida; procedere nell’Aula
dell’Apprendimento è entrare in uno stato meditativo in cui l’imparare diventa possibile. Lì
troverai molte parole scritte per te, e scritte a lettere di fuoco perché tu possa leggerle facilmente.
Poiché quando il discepolo è pronto lo è anche il Maestro.
1.- Sta in disparte nell’imminente battaglia e benché tu combatta non
essere tu il guerriero.
2.- Cerca il guerriero e lascia ch’egli combatta in te.
3.- Prendi i suoi ordini per la battaglia ed eseguili.
4.- Obbedisci, non come se egli fosse un generale, ma come se fosse te stesso, e
le sue parole fossero la manifestazione dei tuoi segreti desideri; poiché egli è te
stesso, eppure infinitamente più saggio e più forte di te. Ricercalo, altrimenti
nell’ansia e nella fretta della battaglia potresti oltrepassarlo, poiché egli non Ti
riconoscerà a meno che tu non lo riconosca. Se il tuo grido giungerà al suo
orecchio intento allora egli combatterà in Te, e colmerà l’opprimente vuoto
interno. E se così sarà, durante il combattimento potrai rimanere calmo e riposato,
tenendoti in disparte e lasciando che egli si batta per Te. Allora ti sarà impossibile
sbagliare un colpo.
Ma se non lo cercherai, se lo oltrepasserai inavvertitamente, non vi sarà
salvezza per Te. Il Tuo cervello turbinerà, il cuore diverrà insicuro, e in mezzo alla
polvere del campo di battaglia la vista e i sensi ti mancheranno e non distinguerai
gli amici dai nemici.
Egli è te stesso. Eppure tu sei finito e soggetto ad errare; egli è eterno e sicuro.
Egli è la verità eterna. Una volta che egli è entrato in Te ed è divenuto il tuo
Guerriero, egli non Ti lascerà mai completamente e nel giorno della grande pace
diverrà uno con Te.
5.- Ascolta il canto della vita. (7)
6.- Serba nella memoria la melodia che odi.
7 - Impara da essa la lezione dell’armonia.
8.- Ora puoi star ritto in piedi, fermo come roccia fra i frangenti, obbedendo al
Guerriero che è te stesso e tuo re. Dimentico della battaglia se non per eseguire
quello che egli comanda, non avendo più preoccupazione alcuna per il suo
risultato, poiché una sola cosa importa, cioè che il guerriero vinca, e tu sai ch’egli
non può essere soggetto a sconfitta. Rimanendo così calmo e vigile, usa l’udito che
hai guadagnato col dolore e con la distruzione del dolore. Solo frammenti del canto
grandioso giungono al tuo orecchio mentre ancora non sei che un uomo. Ma se lo
ascolti, ricordalo fedelmente, affinché nulla di ciò che ti sia giunto venga perduto,
e sforzati di imparare da esso il significato del mistero che ti circonda. Col tempo
non avrai bisogno di alcun maestro. Perché come la personalità ha una voce, così
ha voce ciò che in quella esiste. La vita stessa ha facoltà di parlare e non tace mai.
E la sua voce non è, come tu che sei sordo puoi supporre, un grido: è un canto.
Impara da esso che tu sei parte dell’armonia: impara da esso ad obbedire alle leggi
dell’armonia.
Nota (7). - Cercalo e ascoltalo, anzitutto nel tuo cuore. Comincerai forse col dire “Non c’è;
quando cerco non trovo che dissonanza”. Cerca più profondamente. Se di nuovo sarai deluso
sosta, poi cerca ancora più profondamente. Vi è una melodia naturale, una fonte nascosta in ogni
cuore umano. Può essere soffocata, celata totalmente e ridotta al silenzio; - ma c’è. Alla base
stessa della tua natura troverai fede, speranza e amore. Colui che sceglie il male rifiuta di
guardare dentro di sé e chiude gli orecchi alla melodia del suo cuore, allo stesso modo che serra
gli occhi alla luce della sua anima. Egli fa ciò perché trova più facile vivere secondo i suoi
desideri.
Ma sottostante ad ogni vita esiste una forte corrente che non può essere arrestata; le grandi
acque sono lì in realtà. Trovale e vedrai che tutto ne fa parte, anche la più abbietta delle creature
per quanto ella volontariamente lo ignori e fabbrichi per se stessa una larvale forma esterna di
orrore. È in questo senso che ti dico: Tutti gli esseri fra i quali avanzi lottando sono frammenti
del Divino. E così ingannatrice è l’illusione in cui vivi, che è difficile indovinare dove scoprirai
per la prima volta la dolce voce nei cuori altrui. Ma sappi che per certo essa è dentro di te.
Ricercala lì e una volta udita, la riconoscerai con facilità intorno a te.
9. - Osserva coscienziosamente tutta la vita che ti circonda.
10. - Impara a guardare intelligentemente nei cuori degli uomini. (8)
11.- Osserva con somma attenzione soprattutto il tuo proprio cuore.
12.- Perché attraverso il tuo cuore filtra l’unica luce che può illuminare la vita e
renderla chiara ai tuoi occhi.
Studia i cuori degli uomini affinché tu possa conoscere il mondo nel quale vivi
e di cui vuoi far parte. Considera la vita costantemente mobile e mutevole che ti
circonda, perché essa è formata dai cuori degli uomini; e man mano che imparerai
a capire la loro costituzione e il loro significato, sarai capace di leggere poco alla
volta l’ampia parola della vita.
Nota (8). - Da un punto di vista assolutamente impersonale, altrimenti la tua vista ne sarebbe
oscurata. Perciò per prima va acquisita l’impersonalità.
L’intelligenza è imparziale; nessun uomo è tuo nemico; nessun uomo è tuo amico: tutti
egualmente sono tuoi maestri. Il tuo nemico diviene per te un mistero da risolvere, quand’anche
ciò possa richiedere dei secoli perché l’uomo deve essere capito. Il tuo amico diviene parte di te,
un’estensione di te stesso, un enigma difficile da decifrare. Una cosa sola è ancora più difficile a
conoscersi: il tuo proprio cuore. Finché i lacci della personalità non saranno sciolti non potrai
cominciare a vedere il profondo mistero del Sé. Finché non l’osserverai con distacco essa non si
rivelerà in alcun modo alla tua comprensione. Allora, e non prima, potrai dominarla e guidarla.
Allora, e non prima, potrai adoperare tutti i suoi poteri e dedicarli ad un giusto servizio.
13.- Si parla se si conosce. Consegui conoscenza e potrai parlare. (9)
14.- Acquisito l’uso dei sensi interni, conquistati i desideri dei sensi
esterni, vinti i desideri della personalità ed ottenuta la conoscenza,
preparati ora, o discepolo, ad entrare realmente sulla via. Il sentiero è
trovato: preparati a percorrerlo.
15.- Domanda alla terra, all’aria, all’acqua i segreti che essi
racchiudono per te. Lo sviluppo dei tuoi sensi interni ti permetterà di
farlo.
16 - Domanda ai Santi della terra i segreti che serbano per te. La
conquista dei desideri dei sensi esterni ti ha dato il diritto di farlo.
Nota (9). - È impossibile aiutare gli altri finché non si è ottenuta almeno una qualche certezza
personale. Quando avrai imparato le prime ventuno regole e sarai entrato nell’Aula
dell’Apprendimento con le tue potenzialità sviluppate e il senso interno liberato dalle catene, ti
renderai conto allora che dentro di te vi è una sorgente dalla quale sgorgherà la parola.
Dopo la tredicesima regola non voglio aggiungere altri commenti a quanto scritto.
Dal Libro :  LA LUCE SUL SENTIERO
 TRATTATO
SCRITTO PER COLORO CHE IGNORANO LA SAPIENZA ORIENTALE E
DESIDERANO RICEVERNE L’INFLUENZA
RICEVUTO E TRASCRITTO DA MABEL COLLINS

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