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sabato 12 gennaio 2013

I legami familiari rafforzati dalla reincarnazione e spezzati dall’esistenza unica



 I legami di famiglia non sono distrutti dalla reincarnazione,
come ritengono certe persone: al contrario sono resi più
stretti e fortificati. E’ il principio opposto quello che li
distrugge.
Gli Spiriti formano nello spazio dei gruppi in cui le famiglie
sono unite dall’affetto, la simpatia e la somiglianza delle predisposizioni; questi Spiriti, felici d’essere insieme,
si cercano. L’incarnazione 
non li separa che momentaneamente, perché, dopo il loro
ritorno dall’erraticità, si ritrovano, come amici che rientrano
da un viaggio.
Spesso accade anche che si seguano nell’incarnazione,
in cui sono riuniti in una stessa famiglia, o in uno stesso
circolo, lavorando insieme al reciproco progresso.
Se gli uni sono incarnati mentre gli altri non lo sono,
restano egualmente uniti dal pensiero: quelli che sono liberi vegliano su coloro che sono ancora prigionieri della carne,
i più avanzati cercano di far progredire i ritardatari.
Dopo ogni esistenza hanno fatto un passo sul cammino della perfezione; sempre meno attratti dalla materia, la loro
affezione si fa più viva in quanto diviene più pura e non
è più turbata dall’egoismo e dai turbini delle passioni.
Così possono percorrere un numero illimitato di esistenze
corporee senza che nulla inter venga  contro il loro
reciproco affetto.
S’intende che si parla qui del vero affetto d’anima ad anima,
il solo che sopravviva alla  distruzione dei corpi, perché gli
esseri che quaggiù non sono uniti che per i sensi, non hanno nessuna ragione di ricercarsi nel mondo degli Spiriti.
Solo gli affetti spirituali sono durevoli; l’attrazione carnale si
spegne con la carne che l’ha fatta nascere, perché questa
causa non esiste più nel mondo degli Spiriti,
mentre l’anima esiste sempre. 
Quanto alle persone che sono strette solo da motivi di
interesse,  non c’è nulla che le unisca veramente:
la morte le separa in terra e in cielo.
 L’unione e l’affetto che esistono fra parenti sono tracce
della simpatia che li ha ravvicinati anteriormente: infatti,
di una persona il cui carattere, i cui gusti e le cui inclinazioni
non hanno  nulla di simile a quelle dei suoi familiari, si dice
che non è della famiglia.
E dicendo così si esprime una verità assai più grande che
non si creda.Dio consente che si incarnino nelle famiglie
questi Spiriti antipatici o estranei, con il doppio scopo di
farli servire da prova per gli uni e da mezzo di avanzamento
per gli altri. 
Poi i cattivi, a poco a poco, migliorano a contatto con i
buoni e grazie alle cure che questi prodigano loro;
il carattere si addolcisce, i loro costumi si purificano,
le antipatie si cancellano: in tal modo
si stabilisce la fusione fra le diverse categorie di Spiriti, 
come si stabilisce sulla terra fra le razze e i popoli.
 Il timore dell’aumento continuo della parentela a causa
della reincarnazione è un timore egoista che prova che
non si sente un amore tanto grande da estenderlo su un
gran numero  di persone. Un padre che avesse molti figli,
li amerebbe meno che se ne avesse uno solo?
Ma che gli egoisti si rassicurino: questo timore
non ha fondamento. 
Per il fatto che un uomo ha dieci incarnazioni, non ne
deriva che ritroverà nel mondo degli Spiriti dieci madri,
dieci mogli e un numero proporzionato di figli o di parenti
acquisiti;  vi troverà sempre gli stessi oggetti del suo affetto,
che gli  sono stati legati sulla terra, per diverse ragioni e
forse per  la stessa ragione.
 Adesso prendiamo in considerazione le conseguenze della
dottrina della non reincarnazione.
Questa dottrina annulla necessariamente la preesistenza
dell’anima. Le anime,essendo create al momento della
creazione del corpo, sono del tutto estranee le une alle
altre e non esiste fra loro nessun legame antecedente;
il padre è estraneo a suo figlio;
così la nascita di figli nella famiglia ha valore soltanto
per il corpo e non esiste nessun legame spirituale. 
Non vi è nessuna ragione quindi per gloriarsi di aver
avuto per antenati questi o quei personaggi illustri.
Con la reincarnazione, invece, antenati e discendenti
possono essersi conosciuti, aver vissuto insieme, essersi
voluti bene, e ritrovarsi più tardi per stringere di nuovo
i loro legami di simpatia.
 Questo per ciò che concerne il passato.
Quanto all’avvenire, secondo i dogmi fondamentali che
derivano dalla non reincarnazione, la sorte delle anime
è fissata dopo una sola esistenza. Il fatto di fissare
definitiva la sorte implica la cessazione di qualsiasi progresso,perché se esiste un qualche progresso non
può esservi sorte definitiva. 
Secondo che gli uomini hanno vissuto bene o male,
le loro anime vanno subito nel soggiorno dei beati o
nell’inferno eterno:  sono immediatamente separate
per sempre, e senza speranza 
di riavvicinarsi mai. In tal modo padri, madri e figli,
mariti e mogli, fratelli, sorelle, amici, non sono mai certi di rivedersi: è la rottura più assoluta di ogni legame di famiglia.
Con la reincarnazione ed il progresso che ne consegue, tutti
coloro che si sono amati si ritrovano sulla terra e nello spazio,
e gravitano insieme per arrivare a Dio. Se alcuni sbagliano
strada, ritardano il loro progresso e la loro felicità.
Ma la speranza non è perduta: aiutati, incoraggiati e sostenuti
da quelli che li amano, riusciranno un giorno a uscire dal
pantano in cui sono caduti. 
Con la reincarnazione, infine, vi è una perpetua solidarietà
fra incarnati e disincarnati,che serve a stringere maggiormente
i loro legami d’affetto.


 Riassumendo,
quattro alternative si offrono all’uomo per il suo avvenire d’oltretomba:


1) il nulla, secondo la dottrina materialista;
2) il riassorbimento nel tutto universale,
secondo la dottrina panteista;
3) l’individualità con la sorte fissata definitivamente,
secondo la dottrina della Chiesa;
4) l’individualità con progresso infinito,
secondo la dottrina dello spiritismo.


Nelle due prime alternative, i legami familiari sono rotti
dopo la morte, e non esiste nessuna speranza di ritrovarsi;
per la terza vi può essere l’occasione di ritrovarsi,
a condizione che si appartenga alla stessa destinazione,
e questa destinazione può essere l’inferno come il paradiso;
con la pluralità delle esistenze, inseparabile dal graduale
progresso, vi è la certezzadella continuità di rapporti fra
coloro che si sono amati, ed è questo che costituisce
la vera famiglia.


IL VANGELO SECONDO GLI SPIRITI di Allan Kardec

1 commento:

  1. siamo anime predisposte alla perfezione.... Angeli futuri in un universo senza tempo !

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