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domenica 1 aprile 2012

IL CULTO DEI MORTI




Domanda: E' grata agli Spiriti la buona memoria di coloro che hanno amato sulla terra?
Risposta: Molto di più di quanto possiate credere: questa memoria ne accresce la
felicità, se sono felici; e, se sono infelici, è per loro un conforto.
Domanda: Il giorno della commemorazione dei defunti è solenne per gli Spiriti?
Vengono essi di preferenza in quel giorno a visitare quelli che vanno a pregare sulle loro
spoglie mortali?
Risposta: Gli Spiriti ci vengono alla chiamata del pensiero come in qualunque giorno
dell'anno.
Domanda: Quel giorno lo chiama di preferenza presso le sepolture dei loro corpi?
Risposta: Vi sono in maggior numero in quel giorno, perché ve li chiama un numero
maggiore di persone; ma ognuno di essi ci viene solo per i suoi cari1, e non per la
moltitudine degli indifferenti.
Domanda: In quale forma ci vengono, e come si vedrebbero, se potessero rendersi
visibili?
Risposta: In quella sotto cui si conobbero mentre erano in vita.
Domanda: Gli Spiriti dimenticati, di cui nessuno va a visitare il sepolcro, ci vengono2 lo
stesso, e si rammaricano al vedere che nessuno li ricorda?
Risposta: Che importa3 ad essi della terra? Gli Spiriti non ci tengono per il cuore:
perciò, se non ve li attrae l'affetto non se ne curano punto: hanno per sé tutto4 l'universo.
Domanda: La visita dei suoi cari alla tomba riesce allo Spirito più gradita che una
preghiera fatta da loro nel segreto delle pareti domestiche?
Risposta: Quella visita è solo un modo di manifestare che essi pensano allo Spirito
assente. Ve l'ho già detto: è la preghiera5 che santifica l'atto della memoria: poco importa
il luogo dove essa si fa, purché sia fatta col cuore6.
Domanda: Donde viene in parecchi il desiderio di essere sepolti in un luogo piuttosto
che in un altro? Vi tornano più volentieri dopo la morte? E questa importanza data a una
cosa materiale è segno d'inferiorità morale nello Spirito?
Risposta: Avete giudicato bene: Che importa una fossa scavata in un luogo anziché in
un altro allo Spirito elevato? Egli sa che le anime amanti si riuniranno quassù, anche se
le ossa dei loro amanti7 si fossero separate in terra.
Domanda: Quindi la riunione delle spoglie mortali di tutti i membri di una stessa
famiglia deve considerarsi cosa frivola?
Risposta: No: è costume pietoso, dimostrazione di simpatia per quelli che abbiamo
amato. Se importa poco agli Spiriti, giova agli uomini per la religione della memoria.
Domanda: Assiste lo Spirito ai suoi funerali?
Risposta: Spessissimo; ma, se preso dal turbamento(8), non si rende ragione di quel che
accade.
Domanda: Gli è stato grato il concorso della gente al suo corteo funebre?
Risposta: Più o meno, secondo il sentimento che ve lo conduce
(8) Il "turbamento" subito dopo la morte di cui parlavano le entità ai tempi di Kardec è il "riposo dopo il trapasso" di cui hanno poi parlato i Maestri. Questo è il primo momento dell'esistenza dopo il trapasso del corpo fisico, quando si ha una sorta di esistenza completamente onirica. Non dobbiamo pensare al "riposo dopo il trapasso" come al sonno che siamo abituati a sperimentare fisicamente: il "riposo" è un momento in cui il trapassato è ripiegato su se stesso e ripensa alle esperienze della sua ultima incarnazione. In quel momento, la visione del trapassato è prettamente onirica, non si accorge neppure della nuova dimensione nella quale vive, non vede chi gli è vicino, non s'interessa a cosa c'è oggettivamente al di fuori di lui. Poi questa fase viene trascesa. Quando il trapassato ha riflettuto abbastanza, quando è riuscito a capire, in proporzione alla sua evoluzione, ciò che ha vissuto, le ragioni per le quali si sono determinate certe esperienze, allora comincia a destarsi al mondo esterno a lui. In quel momento c'è il "vedere" reale, il reincontrarsi reale con le persone che ha amato.

VITALIANO BILOTTA
ALLAN KARDEC
e la grande medianità successiva



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