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giovedì 17 marzo 2011

LA VIA LATTEA


32 - Nelle belle notti stellate e senza luna, tutti hanno potuto osservare quella
luminosità biancastra che attraversa il cielo da una estremità all’altra e che gli
Antichi avevano denominato via lattea, a causa del suo aspetto lattescente.
Quella luminosità diffusa è stata esplorata a lungo con l’occhio del telescopio,
nei tempi moderni; e il sentiero di polvere d’oro, il ruscello di latte dell’antica
mitologia si è trasformato in un vasto campo di meraviglie sconosciute. Le
ricerche degli osservatori hanno portato alla conoscenza della sua natura, e là
dove lo sguardo sperduto non scorgeva che un fioco chiarore hanno mostrato
milioni di soli più luminosi e più importanti di quello che ci illumina.
33 - La via lattea, infatti, è un prato disseminato di fiori solari o planetari che
brillano nella sua immensa distesa. Il nostro sole e tutti i corpi celesti che
l’accompagnano fanno parte dei globi splendenti di cui si compone la via
lattea; ma nonostante le sue dimensioni gigantesche, rispetto alla terra, e alla
grandezza del suo impero, occupa pur sempre soltanto un posto infinitesimale
in questa immensa creazione. E’ possibile contare una trentina di milioni di
soli simili al nostro che gravitano in quell’enorme regione; e ognuno dista
dagli altri più di centomila volte il raggio dell’orbita terrestre (7).
(7) Più di tre milioni e 400 bilioni di leghe.
34 - Da questa approssimazione si può giudicare l’ampiezza della regione
siderale in esame, e la relazione che unisce il nostro sistema all’universalità
dei sistemi che l’occupano. Si può giudicare anche l’esiguità del regno solare,
e, a fortiori, la nullità della nostra piccola terra. Che avverrebbe dunque, se
si prendessero in considerazione gli esseri che lo popolano?
Ho detto “nullità” perché le nostre determinazioni si applicano non soltanto
all’ampiezza materiale, fisica dei corpi che studiamo - questo sarebbe poco -
ma anche e soprattutto al loro stato morale di abitazione, al gradino che
occupano nella gerarchia eterna degli esseri. La creazione vi si mostra in tutta
la sua maestà, creando e propagando tutto intorno al mondo solare, e in
ciascuno dei sistemi che l’attorniano da ogni parte, le manifestazioni della vita e dell’intelligenza.
35 - In questo modo si conosce la posizione occupata dal nostro sole o dalla
terra nel mondo delle stelle; queste considerazioni acquisteranno un peso
ancora maggiore se si riflette sullo stato stesso della via lattea che,
nell’immensità delle creazioni siderali, non rappresenta altro che un punto,
impercettibile e non valutabile se veduto da lontano: infatti non è altro che
una nebulosa stellare, come ne esistono a migliaia nello spazio. Se ci appare
più vasta e più ricca di altre, ciò avviene per la sola ragione che ci attornia e si
sviluppa in tutta la sua ampiezza sotto ai nostri occhi, mentre le altre, perdute
nelle profondità insondabili, si possono intravedere a malapena.
36 - Ora, se si sa che la terra non è nulla o quasi nulla nel sistema solare; che
questo è nulla o quasi nulla nella Via Lattea; che questa è nulla o quasi nulla
nell’universalità delle nebulose, e che persino questa universalità è ben poca
cosa in mezzo all’infinito immenso, si incomincerà a comprendere che cosa è
il globo terrestre.

LE RIVELAZIONI DEGLI SPIRITI (Allan Kardec)

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