CONTATORE VISITE

♥-BENVENUTI IN CHAT-- CLICCATE SUL NIK CHE VI DA LA CHAT E INSERITE IL VOSTRO NOME , GRAZIE ♥

mercoledì 9 marzo 2011

CONOSCENZA E FONTI DELLA LEGGE NATURALE

(domande e risposte)

619 - Ha dato Iddio a tutti gli uomini i mezzi di conoscere la sua legge?
Risposta: «Tutti possono conoscerla; ma non la comprendono. Quelli che la comprendono meglio, sono gli uomini dabbene. Verrà però il giorno, in cui la intenderanno tutti, perché bisogna che il progresso si compia». (Vedi numeri 171 – 222).

Kardec: Conseguenza di questo principio è la giustizia delle diverse incarnazioni dell’uomo, poiché ad ogni nuova esistenza il suo intelletto si va svolgendo, e distingue meglio il bene ed il male. Se tutto si dovesse compiere per lui in una sola esistenza, quale sarebbe la sorte di tanti milioni di esseri che muoiono ogni dì nell’abbrutimento della barbarie; o nelle tenebre della ignoranza, senza che dipendesse
da loro l’illuminarsi?

620 - L’anima, prima della sua unione col corpo, comprende la legge di Dio meglio che dopo la sua incarnazione?
Risposta: «Prima d’incarnarsi la comprende secondo il grado di perfezione a cui è arrivata, e ne conserva il ricordo intuitivo dopo la sua unione col corpo. Ma i bassi istinti dell’uomo gliela fanno spesso dimenticare».
621 - Dove sta scritta la legge di Dio?
Risposta: «Nella coscienza».
Domanda: - Ma se l’uomo la porta già scritta nella sua coscienza, che bisogno c’era dunque di rivelargliela?
Risposta: «Egli l’aveva dimenticata e trascurata: Dio volle che gli fosse ricordata».
622 - Ha dato Iddio a certi uomini la missione di rivelare la sua legge?
Risposta: «Sì, in tutti i tempi, a Spiriti superiori incarnati allo scopo di far progredire l’umanità».
623 - Alcuni fra quelli che hanno preteso d’istruire gli uomini nella legge di Dio, non si sono ingannati, e non hanno fatto spesso traviare gli altri con principi falsi?
Risposta: «Sì, perché non essendo ispirati da Dio, si arrogarono per ambizione una missione che non avevano; però, dal momento che furono uomini d’ingegno, in mezzo agli errori che insegnarono si incontrano assai spesso grandi verità».
624 - Qual è il carattere del vero profeta?
Risposta: «Il vero profeta è un uomo giusto, ispirato da Dio. Egli si riconosce dalle sue parole e dalle sue opere. Iddio non si serve della bocca del mentitore per insegnare la verità».
625 - Qual è il tipo più perfetto, che Dio abbia dato all’uomo, perché gli serva di guida e di modello?
Risposta: «Gesù».

Kardec: Gesù di Nazareth rappresenta il tipo della perfezione morale, a cui può aspirare l’umanità terrestre. Dio ce lo ha dato come il modello perfetto, la cui dottrina è la più esatta espressione della sua legge, perché chi la bandiva era animato dallo Spirito di Verità. Egli fu l’essere più puro che sia mai disceso sulla terra.
Se alcuni di coloro che hanno preteso di istruire gli uomini nella legge di Dio, li hanno invece sviati con principi falsi, questo accadde perché si lasciarono padroneggiare da sentimenti troppo terreni, e perché confusero le leggi che reggono la vita dell’anima, con quelle che reggono la vita del corpo. Molti hanno spacciato come
leggi divine quelle che altro non erano che leggi umane, create per soddisfare le loro passioni e dominare sui loro simili.

626 - Le leggi divine e naturali non furono rivelate agli uomini che da Gesù? E prima di lui non si conobbero che per intuizione?
Risposta: «Non vi abbiamo già detto che esse sono impresse nella coscienza di ognuno? Dunque, tutti gli uomini che si sono dedicati allo studio della saggezza, hanno potuto comprenderle fin dai secoli più remoti, e coi loro insegnamenti, benché incompiuti, sono riusciti a preparare il terreno a ricevere il buon seme. Poiché le leggi divine sono scritte nel libro della natura, l’uomo ebbe sempre mezzo di conoscerle, quando le ha volute cercare: ecco perché i precetti che esse impongono furono proclamati in ogni tempo dai buoni, ed anche perché se ne trovano gli elementi nella dottrina morale di tutti i popoli usciti dalla barbarie, quantunque incompiuti ed alterati dall’ignoranza e dalla superstizione».
627 - Se Gesù ha insegnato le vere leggi di Dio, che bisogno c’è degli insegnamenti degli Spiriti? Hanno essi da insegnarci qualche cosa di più?
«La parola di Gesù era spesso allegorica ed in parabole, perché egli parlava secondo i tempi ed i luoghi; ma oggi è necessario che la verità sia intelligibile a tutti; è necessario spiegare bene e svolgere queste leggi, poiché assai pochi le comprendono, e pochissimi le praticano. Noi abbiamo la missione di colpire gli occhi e gli orecchi per confondere gli orgogliosi e smascherare gl’ipocriti, che esteriormente affettano virtù e religione per celare le proprie turpitudini. L’insegnamento degli Spiriti deve essere chiaro ed esplicito, affinché nessuno possa scusarsi con l’ignoranza e tutti abbiano agio di giudicarlo ed apprezzarlo con la ragione. Noi siamo mandati a preparare il regno del bene annunziato da Gesù, quindi bisogna che nessuno possa interpretare la legge di Dio secondo le sue passioni, né falsarne il senso che è tutto amore e carità».
628 - Perché non fu sempre messa la verità alla portata di tutti?
Risposta: «Perché ogni cosa deve venire a suo tempo. La verità è come la luce: bisogna accostumarvisi a poco a poco, altrimenti abbaglia. Iddio non aveva mai, per l’addietro, concesso all’uomo di ricevere comunicazioni compiute ed istruttive come quelle di oggi, poiché, se negli antichi tempi alcuni erano in possesso di ciò che consideravano come una scienza sacra, di cui facevano mistero ai profani, voi, da quanto già conoscete intorno alle leggi che reggono questi fenomeni, dovete comprendere che essi ricevevano solo qualche verità isolata in mezzo a un insieme di equivoci e di cose enigmatiche. Però lo studioso non deve trascurare alcun sistema filosofico, alcuna tradizione, alcuna religione del passato, poiché tutto contiene germi di grandi verità, le quali, sebbene sembrino contraddittorie, sparse come sono in un pelago di accessori senza fondamento, possono con facilità coordinarsi in grazia delle chiavi, che lo Spiritismo vi dà, perché possiate comprendere una moltitudine di cose, che fino ad oggi hanno potuto sembrarvi senza ragione, ma la cui realtà ora vi è dimostrata indiscutibilmente; non tralasciate dunque di attingere in quei vecchi volumi argomenti di studio, poiché ne sono ricchissimi, e possono contribuire molto alla vostra istruzione».

Fonte :Il Libro degli Spiriti ( Allan Kardec)

Nessun commento:

Posta un commento