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domenica 3 aprile 2011

I NEMICI DISINCARNATI


5. Lo spiritista ha anche altri motivi di indulgenza per i suoi nemici. Prima di
tutto egli sa che la mavagità non è affatto lo stato permanente degli uomini, ma deriva
da una momentanea imperfezione e, come il bambimo corregge i suoi difetti, cosí il
malvagio riconoscerà un giorno i suoi torti e diventerà buono.
Egli sa, inoltte, che la morte non lo libera che dalla presenza materiale del suo
nemico, ma questo potrà perseguitarlo com il suo odio anche dopo aver abbandonato la
terra: cosí la vendetta fallirebbe il suo scopo e avrebbe, al contrario, l’effetto di produrre un maggiore inasprimento che potrebbe continuare da un’esistenza all’altra. Era compito dello spiritismo provare con l’esperimento e la conoscenza della legge che
governa i rapporti del mondo visibile con quello invisibile, che l’espressione: spegnere
l’odio col sangue è assolutamente falsa, e che la verità è che il sangue nutre l’odio anche
oltre la tomba. Spettava allo spiritismo fornire uma effettiva ragione ed anche una
pratica utilità al perdono, ed alla massima sublime di Cristo: amate i vostri nemici. Non
c’è cuore tanto perverso che non sia commosso, anche a sua insaputa, da um trattamento gentile, e questo, almeno, elimina ogni pretesto alla rappresaglia. Um nemico può diventare um amico, prima o dopo la morte. Con la cattiveria invece lo si inasprisce, ed ecco allora che serve da strumento alla giustizia di Dio per la punizione di chi non ha perdonato.
6. Si possono avere, dunque, dei memici fra gli incarnati e fra i disincarnati: i
nemici passati nel mondo invisibile manifestano la loro ostilità com le ossessioni e le
possessioni che colpiscono tante persone e che sono una varietà delle prove della vita;
queste prove, come le altre, aiutano a progredire e debbono essere accettate con
rassegnazione, quali conseguenze della natura inferiore del globo terrestre. Se non ci
fossero uomi-ni cattivi sulla terra, non ci sarebbero Spiriti bassi intorno alla terra.
Dunque, se è vero che si deve avere indulgenza e benevolenza per i nemici incarnati,
altrettanta occorre averne per i nemici disincarnati.
In altri tempi si sacrificavano nel sangue delle vittime per placare gli dei degli
inferi, che non erano che Spiriti inferiori. Poi si è fatto lo stesso con i démoni, che erano
ancora loro. Lo spiritismo ha provato che questi démoni non erano altro che le anime di
uomini perversi che non si sono ancora spogliate dei loro istinti materiali, che non si
può placarle che mediante il sacrificio del proprio odio, ossia con l’esercizio della
carità, e che la carità non ha soltanto l’effetto di impedire loro di fare del male, ma le
riconduce sulla via del bene e contribuisce cosí alla loro salvezza. Ecco come la
massima: amate i vostri nemici, non è limitata al ristretto cerchio della vita terrena, ma
rientra nella grande legge di solidarietà e fraternità universale.

IL VANGELO SECONDO GLI SPIRITI (Allan Kardec) 

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